Atteggiamenti e rappresentazioni sociali. Atteggiamenti e rappresentazioni sociali Precedentemente ci siamo occupati di come conosciamo il mondo fisico.

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Atteggiamenti e rappresentazioni sociali

Atteggiamenti e rappresentazioni sociali Precedentemente ci siamo occupati di come conosciamo il mondo fisico e il mondo sociale Ora la domanda è «come valutiamo gli oggetti/persone/situazioni che fanno parte della nostra realtà quotidiana?»

Atteggiamenti e rappresentazioni sociali La psicologia cosidetta di mainstream, dominante, ha risposto attraverso il modello degli atteggiamenti Altra corrente più di nicchia, che fa capo a Moscovici, ha risposto con le rappresentazioni sociali

Atteggiamenti e rappresentazioni sociali I modelli degli atteggiamenti affrontano i processi individuali per individuare come valutiamo positivamente o negativamente oggetti o temi sociali importanti per noi e come queste valutazioni influenzino i comportamenti che mettiamo in atto. Di conseguenza la ricerca è stata finalizzata secondo un modello ipotetico deduttivo a scoprire i processi cognitivi individuali e con metodologie di tipo quantitativo (riducendo al minimo le variabili di disturbo e a garantire la validità e la generalizzabilità dei risultati ottenuti)

Atteggiamenti e rappresentazioni sociali L’approccio delle rappresentazioni sociali afferma che siamo noi stessi a costruire socialmente la realtà. Ha una prospettiva teorica di tipo socio- costruttivista che pone in primo piano la costruzione sociale della conoscenza pur riconoscendo l’importanza dei processi cognitivi individuali. Le ricerche rispondono ai criteri di trasparenza ed intersoggettività (processi di co-costruzione e conoscenze condivise che definisco i confini entro cui trova significato l’azione

Atteggiamenti e rappresentazioni sociali Negli anni ‘80 si è cercato di ricollegare i due approcci riconducendo gli atteggiamenti entro l’ambito di studio delle rappresentazioni sociali. Ma le distanze permangono sul piano ontologico, epistemologico e metodologico

Il modo in cui le persone arrivano a valutare, oltre che conoscere il mondo sociale Atteggiamenti

GLI ATTEGGIAMENTI NEL LINGUAGGIO COMUNE SPESSO SI UTILIZZANO TERMINI COME ATTEGGIAMENTO OPINIONE GIUDIZIO VALUTAZIONE IN MODO INTERSCAMBIABILE

GLI ATTEGGIAMENTI Allport (1935) Atteggiamento: stato mentale neurologico di prontezza organizzata attraverso l’esperienza, che esercita un’influenza direttiva o dinamica sulla risposta dell’individuo nei confronti di ogni oggetto o situazione con cui entra in contatto (in cui è completamente assente la componente valutativa )

GLI ATTEGGIAMENTI Abbiamo quindi uno stato mentale in cui una componente cognitiva di ordine valutativo si connette con una di ordine affettivo-emozionale nel produrre una specie di disposizione comportamentale

Rosemberg e Hovland (1960) modello tripartito Gli atteggiamenti sono un costrutto psicologico costituito da 3 componenti: 1. Componente cognitiva: informazioni e credenze verso un oggetto 2. Componente affettiva: reazione emotiva verso l’oggetto 3. Componente comportamentale (tendenza ad agire): azioni di avvicinamento o allontanamento dall’oggetto

Come si rivelano gli atteggiamen ti Un modo per scoprire gli atteggiamenti delle persone è chiederglieli direttamente  tuttavia le persone possono menire. Le misure fisiologiche (battito del cuore, pupille dilatate) possiedono un grande vantaggio rispetto alle misure basate sull’autodescrizione: le persone non si rendono conto che i loro atteggiamenti vengono valutati.  Svantaggi: le informazioni sono limitate, suscettibili di influenze esterne.

COME SI MISURANO GLI ATTEGGIAMENTI Le scale permettono di misurare: La natura e l’intensità delle opinioni La frequenza dei comportamenti Prime scale Thurstone e Chave (1929) e Guttman (1941) La costruzione di queste scale prevedeva la presenza di giudici: Per valutare gli item da includere o meno nella scala Per il calcolo scalare di ogni item Queste scale richiedevano un lungo e dispendioso lavoro di preparazione così si passò alla scala Likert e al differenziale semantico

La scala Likert Scala Likert (Likert, 1932): è costituita da item (affermazioni favorevoli o sfavorevoli) che coprono gli aspetti rilevanti nell’area semantica dell’oggetto studiato i soggetti devono indicare su una scala di risposta il grado di accordo o disaccordo con le affermazioni Esempio: La mia famiglia dovrebbe eliminare la carne dalla dieta Totale disaccordo Pieno accordo Consente di effettuare operazioni statistiche come l’aggregazione delle risposte sullo stesso oggetto, il calcolo della media

Differenziale semantico (Osgood, Suci e Tanenbaum, 1957) insieme di coppie di aggettivi bipolari separati (in genere) da sette spazi che rappresentano una gradazione da uno all’altro oggetto di atteggiamento posto all’inizio del questionario Esempio: Come giudica il conformismo? Buono ___ ___ ___ ___ ___ ___ Cattivo Bello ___ ___ ___ ___ ___ ___ Brutto Gli autori hanno rilevato che le coppie di aggettivi si raggruppano sistematicamente in tre fattori: Valutazione-Potenza-Attività Problema della desiderabilità sociale

Formazione degli atteggiamenti Esperienza diretta Porta a una forte associazione in memoria tra la rappresentazione dell’oggetto e la sua valutazione Es: atteggiamento verso un partito politico >militanza in un partito Atteggiamento più resistente al cambiamento Osservazione dell’esperienza altrui Es: valutazione di leader, esponenti, militanti che conosciamo. Ruolo dei media L’associazione tra la rappresentazione dell’oggetto e la sua valutazione è meno forte Atteggiamento meno resistente al cambiamento

Processi di comunicazione Modalità importante di formazione di atteggiamenti. Ruolo dei gruppi di riferimento (identità sociale) Associazione tra rappresentazione e oggetto molto debole, difficile recupero dalla memoria Atteggiamento molto meno resistente al cambiamento  Processi di mera esposizione Il ripetersi dell’esposizione rende l’associazione automatica (memory based). Pubblicità commerciale e politica

Prima ricerca sugli atteggiamenti: La Piere (1934) Viaggio in America in compagnia di una coppia di cinesi. In quegli anni esisteva un diffuso pregiudizio verso i cinesi; nonostante ciò: casi rari di discriminazione da parte di albergatori e ristoratori Sei mesi più tardi La Piere mandò un questionario agli stessi albergatori e ristoratori: ottenne risposte molto negative nei confronti dei cinesi Non è sempre possibile prevedere i comportamenti dagli atteggiamenti –Alcuni autori arrivarono a proporre l’abbandono dello studio degli atteggiamenti –Altri autori hanno cercato di rilevare le lacune metodologiche nelle ricerche sul rapporto tra atteggiamenti e comportamenti

Il cambiamento degli atteggiamenti Il cambiamento di atteggiamenti può avvenire attraverso: Mera esposizione - processo individuale legato all’esperienza diretta - l’esposizione ripetuta ad uno stimolo porta a modificare l’atteggiamento relativo Dissonanza cognitiva (Festinger, 1957) - Processo di natura motivazionale - Deriva dal bisogno di mantenere coerenza tra le proprie cognizioni (credenze e valori) e/o comportamenti Esempio: - credo che mettere il casco sia utile - a volte non indosso il casco

Comunicazione persuasiva Modello della probabilità di elaborazione: Due processi di elaborazione dei messaggi: a) Percorso centrale: elaborazione attenta delle argomentazioni e delle informazioni - richiede risorse cognitive: - focalizzazione dell’attenzione - comprensione delle argomentazioni - confronto e integrazione fra informazioni e credenze possedute b) Percorso periferico: - basato su elementi che non hanno a che fare con le argomentazioni ma sul modo in cui vengono presentate e su elementi del contesto (attrattività della fonte, musica, colori vivaci)

Atteggiamento negativo: pregiudizio Il pregiudizio come atteggiamento negativo Un atteggiamento di ostilità o di rifiuto verso un gruppo nel suo insieme o verso un individuo appartenente a quel gruppo In-group/out-group Etnocentrismo/noi-centrismo Identità sociale