La comunicazione non verbale

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La comunicazione non verbale Eleonora Bilotta

L’origine della comunicazione non verbale (CNV) La CNV viene considerata, dalla psicologia ingenua, più spontanea e naturale della CV, poiché rivela gli stati d’animo dell’individuo e lascia trapelare in modo inconsapevole le sue intenzioni, anche in contrasto con quanto sta dicendo.

Abilità di comunicazione

L’origine… La CNV rappresenta una sorta di linguaggio del corpo, e quindi un linguaggio universale, esito dall’evoluzione filogenetica e regolato da precisi processi e meccanismi nervosi.

La CNV nelle diverse prospettive La concezione innatista della CNV fa riferimento alla prospettiva di Darwin secondo cui le espressioni facciali sono il risultato dell’evoluzione della specie umana e hanno un carattere di universalità.

La CNV nelle diverse prospettive Secondo la prospettiva culturalista la CNV è appresa nel corso dell’infanzia al pari della lingua e presenta variazioni sistematiche da cultura a cultura, dal sistema dei gesti alle espressioni facciali. La prospettiva della interdipendenza fra natura e cultura sembra essere quella più adatta a spiegare la CNV. Le strutture nervose e i processi neurofisiologici condivisi in modo universale a livello di specie sono organizzati in configurazioni differenti secondo le culture di appartenenza.

Rapporto fra CV e CNV Funzione denotativa vs. funzione connotativa (Nel significato di una parola si distinguono l’aspetto denotativo (ciò che indica) e un aspetto connotativo (l’atteggiamento emotivo del soggetto verso ciò che la parola indica).

Rapporto fra CV e CNV Arbitratrio vs. motivato - gli aspetti arbritari, caratteristici del linguaggio, sono generati dalla relazione convenzionale fra l’immagine acustica (significante) e la rappresentazione mentale (significato). Per contro, gli elementi della CNV hanno un valore motivato e iconico nell’esprimere un certo evento e trattengono in sé degli aspetti della realtà che intendono evocare. Digitale vs. analogico – secondo la psicologia tradizionale il codice linguistico è considerato digitale, poiché i fonemi sono ritenuti tratti diacritici distintivi e oppositivi. Per contro, gli aspetti non verbali hanno un valore analogico, in quanto presentano variazioni continue e graduate in modo proporzionale a ciò che intendono esprimere.

Autonomia dei sistemi non verbali

Il sistema vocale La voce manifesta e trasmette numerose componenti di significato oltre alle parole. Nell’atto di pronunciare una parola, assieme agli elementi linguistici (o segmentali) sono associati gli aspetti prosodici dell’intonazione e quelli paralinguistici (o soprasegmentali) del tono, del ritmo e dell’intensità dell’eloquio.

Il sistema vocale La sintesi degli aspetti vocali verbali e degli aspetti vocali non verbali costituisce l’atto fonopoietico (Anolli e Ciceri 1997a). Esso fa riferimento al canale vocale – uditivo che richiede una quantità minima di energia fisica, consente la trasmissione e la ricezione dei segnali a distanza, è caratterizzato da rapida evanescenza e assicura un feedback completo.

Le componenti della comunicazione verbale La voce va intesa come una sostanza fonica, composta da una serie di fenomeni e di processi, fra cui: I riflessi (starnuto, tosse, sbadiglio), i caratterizzatori vocali (riso, pianto, singhiozzo) e le vocalizzazioni (i suoni vocalizzati come mhm, ah, eh che costituiscono le cosiddette “pause piene”); Le caratteristiche extra-linguistiche intese come l’insieme delle caratteristiche anatomiche permanenti ed esclusive dell’individuo. Esse sono ulteriormente suddivise in caratteristiche organiche e in caratteristiche fonetiche.

Le componenti della comunicazione verbale Le caratteristiche paralinguistiche, definite come l’insieme delle proprietà acustiche transitorie che accompagnano la pronuncia di qualsiasi enunciato e che possono variare in modo contingente da situazione a situazione.

La voce delle emozioni Fase di encoding – In questa fase sono esaminati e misurati i correlati acustici dell’espressione vocale delle emozioni facendo ricorso a una varietà di procedimenti (impiego di attori professionisti, tipo di materiale acustico utilizzato, etc.). Nonostante la differenza di metodologie, esiste una sostanziale convergenza fra i risultati nel porre in evidenza come ogni emozione sia caratterizzata da un preciso e distintivo profilo vocale.

La voce delle emozioni Fase di decoding - In questa fase sono esaminate le capacità di riconoscere e di inferire lo stato emotivo del parlante prestando attenzione soltanto alle sue caratteristiche vocali. da una recente rassegna della letteratura è emersa un’accuratezza media di riconoscimento pari al 60%. Si tratta di un valore che spesso supera le percentuali di riconoscimento delle emozioni attraverso le espressioni facciali. L’efficacia dei tratti paralinguistici per il riconoscimento dell’espressione vocale delle emozioni sembra doversi attribuire alle variazioni di tono, all’intensità e alle sue modificazioni, nonché al ritmo di articolazione.

Il silenzio Il silenzio costituisce un modo strategico di comunicare e il suo significato varia con le situazioni, con le relazioni e con la cultura di riferimento. Il valore comunicativo del silenzio è da attribuire alla sua ambiguità, poiché può essere l’indizio di un ottimo rapporto e di una comunicazione intensa oppure il segnale di una pessima relazione e di una comunicazione deteriorata.

Il silenzio I valori comunicativi positivi o negativi del silenzio riguardano molti aspetti, quali: I legami affettivi (il silenzio può unire due persone in una profonda condivisione di affetti o può separarli attraverso sentimenti di ostilità e di odio) La funzione di valutazione (il silenzio può indicare consenso e approvazione o segnalare dissenso e disapprovazione); Il processo di rivelazione (il silenzio può rendere manifesto qualcosa o qualcun altro); Una funzione di attivazione (il silenzio può indicare una forte concentrazione mentale o può segnalare una dispersione mentale)

Il sistema cinesico Il sistema cinesico di significazione e di segnalazione comprende i movimenti del corpo, del volto e degli occhi. I nostri movimenti non sono soltanto strumentali per compiere determinare azioni ma implicano anche la produzione e la trasmissione di significati.

Il sistema cinesico Mimica facciale – I movimenti del volto costituiscono un sistema semiotico privilegiato, in quanto il volto è una regione elettiva del corpo per attirare l’attenzione e l’interesse degli interlocutori. Tali movimenti servono per manifestare determinati stati mentali del soggetto, le esperienze emotive, nonché gli atteggiamenti interpersonali. Sguardo – Rappresenta un potente segnale comunicativo a livello non verbale. La percezione visiva di un altro organismo è di fondamentale importanza per la sopravvivenza individuale ed ella specie. Il contatto oculare è un passo importante per l’avvio di qualsiasi rapporto interpersonale. Gesti – sono azioni motorie coordinate e circoscritte, volte a generare un significato e indirizzate a un interlocutore, al fine di raggiungere uno scopo. Il loro insieme è stato chiamato anche il “linguaggio del corpo”, anche se sono interessate soprattutto le mani.

Sistema prossemico e aptico Il sistema prossemico e il sistema aptico sono dei sistemi di contatto. La prossemica concerne la percezione, l’organizzazione e l’uso dello spazio, della distanza e del territorio nei confronti degli altri. Ciò implica un equilibrio instabile fra processi affiliativi (di avvicinamento) ed esigenze di riservatezza (di distanziamento).

Sistema prossemico e aptico Abbiamo bisogno di mantenere dei contatti con gli altri e la vicinanza spaziale costituisce una premessa in questa direzione. Nel contempo, abbiamo bisogno di definire e di proteggere la nostra privatezza e la distanza fisica rappresenta una condizione importante a questo riguardo. L’aptica fa riferimento all’insieme di azioni di contatto corporeo con un altro.

Sistema cronemico La cronemica concerne il modo con cui gli individui percepiscono e usano il tempo per organizzare le loro attività e per scandire la propria esperienza. Poiché fa parte della cronobiologia è influenzata dai ritmi circadiani che riguardanti i cicli fisiologici e psicologici del soggetto nel periodo delle 24 ore.

Sistema cronemico Esistono cicli infradiani (con un ciclo superiore a un giorno) e cicli ultradiani (con diversi cicli al giorno). I ritmi circadiani mantengono la loro periodicità grazie alla presenza di fattori ambientali, il più importante dei quali è il ciclo di luce e buio.

Le funzioni della CNV Funzione relazionale – la comunicazione riguarda non soltanto le conoscenze e le informazioni da partecipare con altri (che cosa è comunicato; componente proposizionale), ma anche le relazioni interpersonali (come è comunicato; componente relazionale).

Le funzioni della CNV Nella comunicazione e attraverso la comunicazione noi creiamo le nostre relazioni con gli altri. La CNV è destinata a svolgere questa funzione di base o metanfunzione. Relazione di potere e persuasione – per la specie umana la CNV assume una funzione essenziale nella definizione, mantenimento e difesa di dominanza. Più che alle parole, il potere e la persuasione sono affidati ai segnali non verbali quali: apparenza fisica, postura e territorialità.