Filippo Ciucci Ricerca realizzata nel 2004 con l’Osservatorio delle politiche sociali – Università di Pisa Progettazione e Valutazione delle politiche.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Contesto scolastico In un contesto a forte immigrazione, l’Istituto affronta problematiche di accoglienza e di inclusione con famiglie che non hanno chiaro.
Advertisements

La qualità come processo di creazione di senso. Verifica della qualità: approccio per standard Concetto utilizzato: qualità come conformità a norme predefinite.
LA COSTRUZIONE DELLA RETE Collaborare= Considerare laltro come soggetto che: presenta delle potenzialità presenta delle potenzialità è in grado di autodeterminarsi.
Cosa è stato fatto? Quali i risultati raggiunti? Quali gli stimoli e i suggerimenti che ne derivano? Quali le azioni in svolgimento? Stato dellarte.
Piano Strategico Oristano e Area Vasta Tavolo Strategico 17 novembre 2007.
RISORSE PER LAMPLIAMENTO DELLOFFERTA FORMATIVA Ufficio Scolastico Regionale per le Marche.Direzione Generale Ufficio Studi Questa presentazione può essere.
2°- 4°- 5° Circolo di Piacenza 16 novembre 2007
LACCOGLIENZA è un processo dinamico, influenzato da componenti professionali, organizzative ed operative, che si realizza a partire dal primo contatto.
Strumenti e percorsi per la protezione civile locale Antonio Triglia - Formez Torino, 28 Giugno 2006 Progetto Sindaci.
Orientamento e inserimento lavorativo
Strumenti e metodo per l’analisi dei bisogni
DAL TUTORING AL RIORIENTAMENTO
Lapproccio condiviso per lo sviluppo delle competenze della P.A. C. Penati Roma – 13 dicembre 2007.
Perché lo vogliamo fare: Impianti metodologici finora oggettivamente limitati Perché lo vogliamo fare: Impianti metodologici finora oggettivamente limitati.
Monitoraggio del progetto A cura di RES – Ricerca e studio
Secondo modulo Atto di indirizzo per lattuazione del secondo processo programmatorio (versione sintetica per gli Amministratori) Lecce 20 Febbraio 2008.
Responsabili: dottori Laura Kluzer e Fabio Manfredi-Selvaggi
L’evoluzione della terra.
ÉQUIPE MINORI E RESPONSABILITÀ FAMILIARI
5 ottobre 2011 – Restituzione attività Osservatorio LOsservatorio ha promosso la sperimentazione di una esperienza pilota di Spazio di Aggregazione.
Il contesto della formazione in Lombardia: una rete di reti Gallarate – 3 aprile 2009 Mauro Riboni: Ufficio Formazione USRL.
Palazzi di vetro e sfere di cristallo:come cambia il dialogo con le comunità. Francesco Pira Docente di Comunicazione e Relazioni Pubbliche Corso di Laurea.
Ufficio Supporto ai Comuni Provincia di Milano1 Presentazione LINEE GUIDA PER LA VALUTAZIONE DEI PIANI DI ZONA Milano 26 Giugno 2007 A cura dell Ufficio.
Progetto INTRAPRENDERE : 4 finestre sul mondo del lavoro per i giovani Venerdì 14 dicembre 2012.
Il progetto STARS: servizi e tecnologie per la partecipazione dei cittadini alle politiche della salute Giovanni De Costanzo – Dirigente dellUfficio Pianificazione.
Lutilizzo del Quadro di riferimento per valutare la qualità dellofferta formativa in Provincia di Pistoia Sviluppare la valutazione a livello locale Roma,
incertezza di misura prove chimiche
COMUNICAZIONE PUBBLICA Pubblica Amministrazione e Comunicazione Interculturale 18° lezione 28 novembre 2008 Anno Accademico 2008/2009.
Considerazioni finali 30° lezione 27 novembre 2009 Anno Accademico 2009/2010.
Sistemi educativi locali per la sostenibilità Limpegno della Provincia di Roma con la Rete dei L.E.A Tivoli, 13 novembre 2012.
LA SOC. COOP. SOC. “SPAZIO BAMBINI” in ATI con LA SOC. COOP. SOC
Società della Salute del Mugello Piano Integrato di Salute del Mugello
LE POLITICHE GIOVANILI La Valle dAosta per i giovani.
Dal Bilancio di Mandato al Bilancio Sociale Modena gennaio 2009 ParteciP.A.
Puntoedu Neoassunti a.s. 2012/2013
APERTURA DEL FORUM INTERCOMUNALE LA COSTRUZIONE DI UNA VISIONE CONDIVISA PER IL FUTURO DEL TERRITORIO Ing. Emilio Di Cristofaro 20 Ottobre 2006 AGENDA.
La società della salute COMUNITA MONTANA DEL MUGELLO CHE COSA E: definizione DALLA SANITA (diagnosi- cura- riabilitazione) gli obiettivi della politica.
1 Corso di formazione sul monitoraggio e la valutazione dei Piani di zona avviati sul territorio della Provincia di Torino III modulo – prima giornata.
Fare salute in montagna: verso la costruzione dei Distretti e dei Piani di Salute Le risposte dei Servizi Sociali della Comunità Montana Val Pellice 29/09.
Indicazioni per il coinvolgimento dei cittadini: le Raccomandazioni generali e operative Alessandro Bazzoni 14/16 Novembre 2011.
QUALI PRIORITÀ PER LA MOBILITÀ SOSTENIBILE A ROMA? I risultati di una procedura partecipata Gerardo Marletto - Università di Sassari
Giovani vs Anziani: nuove relazioni tra generazioni e culture
1 Tavolo Politico Istituzionale: sintesi delle funzioni essenziali Ambiti Territoriali di Ivrea e Caluso 13 APRILE 2010 a cura di Franco Vernò e Gianluigi.
Analisi elaborata dalla dott
Premesso che: LE NUOVE GENERAZIONI RAPPRESENTANO IL PRESENTE E IL FUTURO DELLA SOCIETA’ E CHE I PENSIONATI RAPPRESENTANO L’ESPERIENZA, LA STORIA E LA.
IL BILANCIO PARTECIPATIVO IN VIA QUARENGHI. LO STABILE Edificio acquisito da “Bergamo Infrastrutture” sito al numero 33 di via Quarenghi L’amministrazione.
ALESSANDRO ALFIERI RESPONSABILE RELAZIONI INTERNAZIONALI E POLITICHE EUROPEE DELLA PROVINCIA DI MILANO Il progetto di dialogo tra cittadini e Comuni del.
L’intervista in valutazione e ricerca sociale Parole di chi non ha voce Progettazione e valutazione nelle politiche sociali Università di Genova Scienze.
1 Corso di formazione sul monitoraggio e la valutazione dei Piani di zona avviati in Provincia di Torino Secondo Modulo: La valutazione del livello di.
Il profilo di salute della scuola
Progetto “Il Lavoro Pubblico che cambia – Linea Telelavoro” Napoli, 16 Dicembre 2004 Incontro di presentazione degli studi di fattibilità SMART Sviluppo.
CHE COS'E' L'AMBITO TERRITORIALE SOCIALE?
FOCUS DELLA VALUTAZIONE “ IL CASO SINGOLO ” Si pone come finalità il miglioramento dell ’ intervento che riguarda il singolo beneficiario.
Il ruolo della Comunità:
1 Lavorare insieme L’inserimento in azienda di lavoratori sinti EMMANUELE MOMO.
Avviare, attraverso una metodologia che preveda il coinvolgimento di tutti i soggetti che hanno espresso manifestazione di interesse, la costruzione del.
DIPARTIMENTO WELFARE E NEGOZIAZIONE SOCIALE. LE RISORSE ASSEGNATE ALLA SANITA’ PER IL 2016 SONO 111 MILIARDI. 1 MILIARDO IN PIU’RISPETTO AL 2015 E 4 IN.
TAVOLO DI COORDINAMENTO TRA MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI E LE CITTA’ RISERVATARIE AI SENSI DELLA LEGGE 285/97 INCONTRO TECNICO ROMA,
Piano Regolatore Sociale Tavolo Immigrazione 9 maggio 2005 Comune di Genova.
1 Prospettive ed opportunità dello sviluppo locale: i Progetti Integrati Locali (PIL) Lorenzo Bisogni Fermo – 7 marzo 2016 SERVIZIO AMBIENTE E AGRICOLTURA.
Comune di Reggio Emilia La partecipazione dei cittadini alla formazione delle decisioni pubbliche a Reggio Emilia Analisi delle esperienze realizzate e.
FAMIGLIE E WELFARE: PER UNA NUOVA ALLEANZA SUL TERRITORIO LIBRO VERDE Maggio 2012 VERSO UN PIANO DI POLITICHE FAMILIARI NEL COMUNE DI LODI.
Periplo s.n.c. Via Appiani Milano - Tel Fax “Il senso della qualità dei servizi.
Corso di comunicazione efficace Carlo Bosna
Tavola Rotonda: la disabilità e le sue implicazioni La rete dei servizi Mario Melazzini Vigevano, 8 ottobre 2011.
PON “Competenze per lo sviluppo” (FSE) Asse II –Capacità istituzionale Obiettivo H MIGLIORAMENTO DELLE PERFORMANCE DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE.
1 Percorso formativo-laboratoriale ‘Il sostegno alla genitorialità oggi: pensare e agire le alleanze educative nella comunità’ Empowerment di rete/Comunità.
Assessorato Politiche per la Salute Assessorato alla Promozione delle Politiche Sociali e di quelle Educative per l’infanzia e l’adolescenza. Politiche.
PIANO DI ZONA REGIONE AUTONOMA VALLE D’AOSTA PIANO DI ZONA REGIONE AUTONOMA VALLE D’AOSTA.
Claudio Brédy Capo Servizio Politiche comunitarie Assessorato dell’Agricoltura e Risorse naturali Gli scenari condivisi delle evoluzioni attese del contesto.
Transcript della presentazione:

Filippo Ciucci Ricerca realizzata nel 2004 con l’Osservatorio delle politiche sociali – Università di Pisa Progettazione e Valutazione delle politiche formative e sociali Università di Genova 1 Questa presentazione può essere utilizzata come traccia per una discussione con gli spettatori, durante la quale potranno essere assegnate delle attività. Per memorizzare le attività durante la presentazione: In visualizzazione Presentazione diapositive fare clic con il pulsante destro del mouse Scegliere Appunti presentazione Scegliere la scheda Attività Immettere le attività a mano a mano che vengono assegnate Per chiudere la finestra, scegliere OK Questa procedura consente di inserire automaticamente le attività assegnate in una diapositiva che verrà visualizzata alla fine della presentazione.

Le ragioni della Valutazione ragioni degli amministratori valutare il lavoro svolto e comprenderne l’appropriatezza ricostruire l’accaduto, capire compiutamente il processo che si era svolto Elementi e informazioni per le prossime redazioni del Piano 2

Obiettivi della valutazione L’equipe di ricerca voleva: capire la rilevanza del Piano Sociale rispetto ai bisogni della popolazione della Zona dell’Alta Val di Cecina stabilire se e come, nella redazione del Piano, sia avvenuto un lavoro di rete tra tutti i soggetti coinvolti individuare la presenza delle strategie valutative (e auto- valutative) previste nel Piano fornire indicazioni (learning) utili agli amministratori per una revisione del Piano e per la stesura di quello successivo diffondere la cultura valutativa all’interno della pubblica amministrazione 3

Oggetto della valutazione… Piano di Zona dell’Alta Val di Cecina Documento cartaceo prodotto dalla Zona 8 Tavoli di Concertazione e Consultazione Amministratori e Rappresentanti del Tessuto e delle Attività Sociale della Zona Sperimentazione Regione Toscana 4

…oggetto della valutazione (evaluando) “il PdZ è solo un documento cartaceo?” Partecipazione… …molteplicità di attori coinvolti… …molteplicità di interessi in gioco… Relazionalità Circolazione delle informazioni Processi di comunicazione Percezioni (essere stati ascoltati, aver recepito i bisogni, ecc.) 5

Metodologia Utilizzata Approccio partecipato… Data la costruzione partecipata del Piano si è ricercato un Approccio partecipato… …coinvolgendo i testimoni qualificati… 1) sin dall’analisi dell’oggetto di ricerca… 2) poi nella individuazione dei temi e degli attori rilevanti (costruzione della ricerca) 3) Quindi nella redazione dello schema di intervista 6

Il PdZ: dimensioni rilevanti per la ricerca valutativa 7 PdZ. Le sue ‘dimensioni’Domande valutative Programmazione Sono esplicitati gli obiettivi? Sono chiari? Sono raggiungibili? Partecipazione e coinvolgimento Come sono avvenuti? Sono stati efficaci? Sono stati davvero coinvolti gli attori rilevanti? Il Piano è un documento concertato? Progettualità del Piano Il Piano ha una visione di prospettiva? Guarda in avanti? Risposta ai bisogni e alle necessità del territorio Il Piano è rilevante? È efficace? Quali bisogni sono coperti e quali no? Risorse Vi è efficienza? Le risorse sono sufficienti?

Metodi e tecniche Fase iniziale esplorativa Analisi dei documenti Piano di Zona e progetti verbali di riunioni verbali dei tavoli di concertazione Colloqui preliminari con testimoni qualificati Responsabili AuSL Interviste aperte e non strutturate: responsabili AUSL sindaci e assessori rappresentanti di associazioni e cooperative caratteristiche intervistato, tavoli di concertazione, contesto sociale 8

I risultati della valutazione del Piano di Zona 9

Risultati del Piano di Zona AVC Ricostruzione delle tappe che hanno portato al Piano 2002/ Tradizione della Zona di promozione della consultazione e dialogo con i soggetti sociali Studi sulla cittadinanza solidale Primi incontri con soggetti sociali per la stesura del Piano di Zona 1997 Lavoro sulle zone rurali Tavoli di concertazione Piano di Zona 2002 Sperimentazione della Carta di Cittadinanza (con la Regione Toscana)

Oggetto della Valutazione: il Percorso compiuto Le fasi di costruzione del Piano di Zona dell’Alta Val di Cecina e i relativi attori 11

12 Dimensioni/ fattori Esiti del PdZ Aspettative dei partecipanti ai tavoli Tecnici: feedback di informazioni su bisogni ed esigenze del territorio; integrazione di risorse dei soggetti sociali con quelle dell’amministrazione Rappresentanti Sociali: approvazione dei progetti presentati; realizzazione di un concreto lavoro di rete; uscire dal proprio contesto Capacità di risposta ai bisogni Livello generalmente buono secondo i tecnici. Settore anziani: risposta a bisogni più di relazione che non di vera assistenza; difficoltà nel segnalare i bisogni all’amministrazione Disabilità fisica: buona rilevazione dei bisogni dell’handicap; ottimo giudizio su alcuni progetti Disabilità psichica: necessità di miglioramento Adolescenti e famiglie: buona capacità di risposta, ma carenze nel settore delle politiche giovanili Concertazione Partecipazione ai tavoli: soddisfazione generale; clima di rispetto reciproco; maggiore presenza e propositività dei soggetti capofila dei tavoli; presenza di associazioni poco attive e propositive; rischio di overdose di acquiescenza partecipativa; mancanza di un dialogo autentico I progetti: positiva costruzione di macro-progetti; negativa sommatoria di alcuni piccoli progetti

Dalle domande alle risposte 13 PdZDomande valutativeRISPOSTE Programmazione Sono esplicitati gli obiettivi? Sono chiari? Sono raggiungibili? Obiettivi presenti, condivisi ma non sempre raggiungibili Partecipazione e coinvolgimento Come sono avvenuti? Sono stati efficaci? Sono stati davvero coinvolti gli attori rilevanti? Documento concertato? Partecipazione e coinvolgimento efficaci, anche se prevalenza di soggetti più “forti” Opportunità per tutti Effettiva concertazione del Piano Progettualità del Piano Il Piano ha una visione di prospettiva? Guarda in avanti? In parte sì, ma manca l’integrazione con il settore sanitario Risposta ai bisogni e alle necessità del territorio Il Piano è rilevante? È efficace? Quali bisogni sono coperti e quali no? Settore anziani: risposta a bisogni più di relazione che non di vera assistenza Disabilità fisica: buona rilevazione dei bisogni dell’handicap; ottimo giudizio su alcuni progetti Disabilità psichica: necessità di miglioramento Adolescenti e famiglie: buona capacità di risposta, ma carenze nelle politiche giovanili Risorse Vi è efficienza? Le risorse sono sufficienti? Ottimizzazione ok, ma carenza di risorse anche per la progettualità futura

Analisi SWOT 14

Aspettative per il futuro Prosecuzione della concertazione Politiche giovanili Immigrati Schema: Legame tra SWOT e Aspettative per il Futuro SWOT  Aspettative  15 Prosecuzione tavoli concertazione Approfondim. Politiche giovanili Immigrati e Dipendenze Punto di forza: Metodo di Concertazione Punto di debolezza: Politiche giovanili Punto di debolezza: Scarsità di risorse Rischi Territorio- Comunicazione