Strumenti del mestiere RYS &. Sono strumenti del metodo che servono ad aiutare i rover e le scolte a migliorare la conoscenza di se stessi e del loro.

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Strumenti del mestiere RYS &

Sono strumenti del metodo che servono ad aiutare i rover e le scolte a migliorare la conoscenza di se stessi e del loro ambiente, a capire come e dove operare per essere utili agli altri. Servono a scegliere qual è l’atteggiamento giusto da acquisire singolarmente e come comunità rispetto ad una problematica sociale. Si adoperano quando un argomento diventa scottante, perché confuso o scontato, da non poter fare a meno di uscire per capirci qualcosa di più.

Il loro scopo non è quindi, solo conoscere il problema o la questione ma è fare un percorso che induca i ragazzi a pensare e a concretizzare una situazione per poter agire nella propria realtà. E’ uno strumento che provoca un

Come tutti gli strumenti vanno adattati a misura di ciascuna comunità per quel che riguarda: La scelta del tema; Il tempo da dedicare; Le forze disponibili; Gli obiettivi da raggiungere.

E’ adatta a tutta la branca (Noviziato e Clan); Può essere un punto di partenza, per un capitolo o per un servizio, ma anche la conclusione; Serve ad AIUTARE i ragazzi ad allargare le idee, a mettersi nei panni degli altri, a capire cosa pensano “fuori” le persone;

Passa attraverso l’osservazione, il dialogo, la riflessione; consente di analizzare un problema; A sintetizzare le conclusioni; Il confronto delle proprie idee e quelle degli altri; Costringe ad uscire fuori.

LE PARTI DELL’INCHIESTA INDIVIDUAZIONE DEL TEMA Deve riguardare i rover e le scolte, quindi coinvolgerli ed interessarli; Essere concreto e comprensibile; Prestarsi a conclusioni operative; Definito nel tempo e nello spazio.

IL CAMPIONE RAPPRESENTATIVO IPOTESI DA VERIFICARE FORMULAZIONE DEL QUESTIONARIO DISTRIBUZIONE E COMPILAZIONE RILEVAMENTO DEI DATI ED ELABORAZIONE DEI RISULTATI CONCLUSIONI E’ il tentativo di capire la realtà per viverla con maggiore consapevolezza e operare per cambiarla, le conclusioni devono essere sempre operative

È il tentativo di cogliere gli aspetti di un problema cercando di risalire alle cause di fondo, di valutarne gli effetti, di darne un giudizio, e di scegliere l’atteggiamento da prendere sia come persone sia come comunità. È rivolto essenzialmente ai CLAN

Lo scopo educativo del capitolo è: Far lavorare le persone in gruppo; Abituare ad approfondire un problema; Dare degli strumenti affinché questo sia possibile; Permettere di dare un giudizio responsabile; Coinvolgere fino alla scelta di un impegno o di un servizio.

Le fasi del capitolo 1.La scelta del tema Va fatta secondo gli interessi dell’intera comunità, deve suscitare confronti su opinioni diverse, secondo i tempi che si intende dedicargli.

2.L’approfondimento è la fase centrale del capitolo, prevede un primo momento in cui attraverso la discussione emergano le sfaccettature che si vogliono affrontare e le modalità di lavoro. Successivamente si raccolgono il frutto di esperienze dal vivo (interviste, inchieste, osservazioni, incontri con esperti). Questa fase dura circa tre settimane.

3. L’esperienza è soprattutto attraverso l’esperienza che si capisce e si impara. È necessario mettere in programma attività che permettano di sperimentare e verificare alcuni aspetti del tema scelto. 4. La discussione è suddivisa in due fasi: nella prima si mette in comune il lavoro dei vari gruppi e lo scambio delle esperienze fatte; nella seconda ognuno esprime il proprio pensiero e si cerca di fare una sintesi delle esperienze, delle ricerche e delle opinioni;

5.Il momento delle scelte È il momento in cui la comunità deve prendere posizione, deve trovare cioè il coraggio di formulare un “GIUDIZIO” che evidenzi le responsabilità, le carenze e i cambiamenti necessari Il compito del capo è quello di condurre la comunità a dare un giudizio costruttivo, facendo comprendere che il cambiamento è frutto di un impegno personale.

6.Il momento dell’impegno “Cosa possiamo fare, adesso, NOI consapevoli dei nostri limiti ma coscienti della situazione”? L’impegno può essere rivolto verso l’esterno, con un servizio, o con una tavola rotonda… All’interno e riguardare la comunità e le singole persone. Il capitolo permette di arrivare a dare giudizi di valore sui quali fondare le scelte di vita personale attraverso il vedere- giudicare- agire.

“Lo scout non è uno sciocco, sa pensare con la sua testa, vede i due lati di una questione ed ha il coraggio di battersi per ciò che ritiene giusto.” B.P.

Pillole di RYS Deserto Veglia Hike Challenge

DESERTO E’ un momento dove il ragazzo si confronto con se stesso, e con il suo punto della strada. E’ uno strumento di riflessione che può durare da 2 ore a tutta la giornata Può essere inserito all’interno di un Hike.

VEGLIA E’ un momento conclusivo di ciò che si è fatto,come la fine di un capito o la fine di un’attività, etc… La organizzano i ragazzi. Non ci sono spettatori,ma solo protagosisti

La veglia tramuta, tutta l’attività svolta in preghiera,in spiritualità. E’ un momento conclusivo che trasforma l’attività in esperienza.

HIKE Forte strumento di crescita, dovrebbero viverlo da soli o al massimo in coppia. Bisogna fornire un percorso ben preciso,Bibbia,soldi per eventuali spostamenti. L’Hike lo prepara il capo da solo. Solitamente viene proposto ai ragazzi di fine 2°/3° anno.

CHALLENGE È un incontro incentrato soprattutto su attività fisiche e tecniche dove predomina il senso della sfida con se stessi attraverso l’avventure a il gioco. In esso si sperimentano le proprie capacità e i propri limiti,si impara ad affrontare situazioni impreviste,ad essere pronti,a non demoralizzarsi, e ci si prepara al Servizio. Viene vissuto a coppie.