“Accordo sull’agricoltura” del 1994 l’impegno ad avviare un nuovo negoziato su agricoltura e servizi all’inizio del 2000 la “clausola di pace” ( ) III Conferenza Ministeriale [Seattle, 30 Nov - 3 Dic 1999] avrebbe dovuto lanciare il nuovo round …non si raggiunge un accordo! l’agricoltura non è la causa del fallimento …da Seattle a Cancun: l’Accordo del 1994 e Seattle
conferenza ministeriale di seattle Conferenza Ministeriale di Seattle - Seattle, 30 novembre – 3 dicembre apre il “Millennium Round”: - liberalizzazione settore agricolo e servizi - diritti proprietà intellettuale - appalti pubblici - investimenti e concorrenza - biogenetica e sanità alimentare ( food safety ) - commercio elettronico - Posizione dell’UE (favorevole all’avvio di un single and comprehensive undertaking ): 4 punti: 1.approfondimento liberalizzazione scambi e trattamento differenziato per i PVS; 2.rafforzamento sistema multilaterale 3.valorizzazione capacità e ruolo della WTO in materia di sviluppo; 4.continuazione interessamento temi di interesse generale (salute pubblica, ambiente, sicurezza sociale)
conferenza ministeriale di seattle – agricoltura - Unione Europea →: - mantenere alcune disposizioni dell’Accordo sull’Agricoltura necessarie per la PAC (categoria blu, clausola di pace, misure speciali di salvaguardia); - perfezionare alcune questioni (sostegno interno, accesso ai mercati, sovvenzioni all’esportazione, imprese commerciali statali); - Garantire la compatibilità delle politiche rurali ed ambientali con il settore agricolo (agricoltura → ruolo polivalente ) e affrontare temi fondamentali (benessere animali, sicurezza e qualità prodotti alimentari) - USA e Gruppo CAIRNS →: - completa liberalizzazione, prodotti biotecnologie, riduzione barriere tariffarie PMI manifatturiere, ecc. - PVS →: - maggiore considerazione particolari esigenze, attuazione impegni precedenti, periodi transitori In materia di Agricoltura:
politica agricola dell’UE e WTO - UE disponibile alla liberalizzazione, purché ci siano benefici per tutti i Paesi, compresi i PVS: ⇓ - mantenere il sostegno del mercato interno - ridurre i sussidi alle esportazioni, purché siano introdotti altri strumenti distorsivi - proposte di aiuti ai PVS La posizione europea nel negoziato agricolo Panoramica generale
politica agricola dell’UE e WTO Sostanzialmente: Art. 20 dell’Accordo sull’Agricoltura: - ulteriore riduzione di sostegno e protezione mercato interno: - accesso al mercato : riduzione tariffe - qualità e specificità prodotti agricoli (regole per garantire protezione alle denominazioni, tutela del diritto alle denominazioni di origine, garanzia di una informazione trasparente) - competizione delle esportazioni : riduzione sussidi - sostegno interno : riduzione misure purché siano mantenuti gli strumenti della “scatola verde” e della “scatola blu” - introduzione dei “non trade concerns” (food safety, benessere degli animali, multifunzionalità dell’agricoltura) - trattamento speciale e differenziato per i PVS (crescita economica e sviluppo, progressiva integrazione nel sistema economico mondiale, campagna contro la povertà) Analisi delle principali questioni agricole
All’inizio del 2000 partono i negoziati su “agricoltura” e “servizi” Fino alla Conferenza Ministeriale di Doha (Novembre 2001) succede ben poco …da Seattle a Cancun: da Seattle e Doha
Parte un nuovo round! (“per lo sviluppo”) (…ma con un’agenda negoziale limitata) agricoltura accesso ai mercati per i prodotti non agricoli servizi TRIPS sistema di notifica ed istituzione di un registro per le denominazioni di origine “dichiarazione” sull’ accesso ai farmaci …da Seattle a Cancun: la “Ministeriale” di Doha
…un nuovo negoziato agricolo con l’obiettivo di aumentare in maniera significativa l’accesso ai mercati ridurre in maniera sostanziale il sostegno interno distorsivo degli scambi internazionali ridurre, nella prospettiva di una loro eliminazione, tutte le forme di sussidio delle esportazioni …tenendo in dovuto conto le preoccupazioni di natura non commerciale di ciascun paese …da Seattle a Cancun: la “Ministeriale” di Doha
avvio del negoziato sui “Temi di Singapore” da decidersi alla V “Ministeriale”, a Cancun Commercio internazionale ed investimenti esteri (assicurare condizioni trasparenti, stabili e prevedibili per gli investimenti esteri di lungo periodo) Trasparenza nelle procedure di acquisto pubbliche Commercio internazionale e concorrenza “Facilitazione” del commercio internazionale (accelerare il movimento, il rilascio e lo sdoganamento delle merci) …da Seattle a Cancun: la “Ministeriale” di Doha
quarta conferenza ministeriale (doha) Doha (Qatar), novembre documenti: 1.Dichiarazione Ministeriale sul “Programma di lavoro” 2.Dichiarazione sugli Accordi TRIPS e Salute Pubblica 3.Decisione su argomenti relativi all’attuazione degli accordi pregressi (“ Implementation ”) La Quarta Conferenza Ministeriale
quarta conferenza ministeriale (doha) - agricoltura: - progressiva eliminazione ( phasing out ) delle sovvenzioni all’esportazione - riduzione misure di sostegno interno ( amber box ) distorsivi per gli scambi - servizi - accesso al mercato prodotti industriali - TRIPS - investimenti, concorrenza, appalti pubblici, trade facilitation - regole della WTO ( antidumping, sovvenzioni, misure compensative, pesca) - regolamento delle controversie - commercio e ambiente - commercio elettronico Quarta Conferenza Ministeriale – risultati
1.accordo sugli impegni (modalities) entro il 31 Marzo definizione degli impegni specifici per paese (schedules) prima della V “Ministeriale” (Cancun, Settembre 2003) 3.conclusione del round il 1 Gennaio 2005, con un accordo unico, che comprende quello agricolo (single undertaking) …da Doha a Cancun: i tempi del negoziato agricolo
V Conferenza Ministeriale WTO Cancùn Settembre 2003 I partecipanti: UE - USA - Giappone Vecchio Gruppo Cairns (sciolto per l’uscita di alcuni paesi come Argentina e Brasile): Australia, Canada, Indonesia, Malesia, Nuova Zelanda, Ungheria, Uruguay Nuovo Gruppo detto “G-20 +”: Argentina, Bolivia, Brasile, Cile, Cina, Colombia, Costa Rica, Cuba, Ecuador, Egitto, El Salvador, Filippine, Guatemala, India, Messico, Nigeria, Pakistan, Paraguay, Perù, Sud Africa, Thailandia, Venezuela ACP - African Union - i paesi più poveri
Cancùn – Temi negoziali Accesso al mercato Obiettivo principale Riduzione delle tariffe e modifica dei meccanismi di gestione delle quote tariffarie Nonostante la riduzione dei dazi prevista dall’AA dell’UR, la protezione è rimasta elevata Stima tariffa media semplice in agricoltura: tra il 40% ed il 30% Problemi Alti livelli dazi Scarsa trasparenza Variabilità dazi relativi ai diversi prodotti
Nei vari paesi alcuni settori sono più protetti della media dei prodotti agricoli Esempi cereali carni prodotti lattiero-caseari zucchero Anzi: esistono “Picchi Tariffari” ovvero Dazi maggiori del 100% Esempi PVS Sul totale dei dazi consolidati: India: 45% Bangladesh: 69% % di prodotti con picchi sul totale per alcuni paesi sviluppati USA: 2% (= 24 prodotti) con picco max 350% UE: 8% (= 141 prodotti) con picco max 500% Giappone: 11% con picco max 2000% Ulteriore problema sollevato dai PVS Tariff escalation cioè + protezione vs prod. trasformati tramite dazi + bassi su materie prime e intermedi
L’obiettivo della riduzione dei dazi si basa su un approccio “per formule” che fissa l’obbligo di riduzione % della media delle tariffe con vincoli di riduzione minima 2 possibilità Formule lineari Formule armonizzatrici Ridurre solo il livello medio dei dazi Ridurre sia il livello sia la dispersione della struttura tariffaria L’esempio è la riduzione % su ogni prodotto rispetto al dazio originario MA per evitare riduzione dei dazi più bassi e non alterazione degli altri esiste l’obbligo di riduzione minima per ogni linea tariffaria (es.: UR 36% in 6 anni con min=15% difesa da UE)
Più nota formula armonizzatrice (del TR e sostenuta da USA e Cairns): Formula Svizzera Z= AX (A+X) _____ A = coefficiente negoziato (fondamentale) X = tariffa iniziale Z = tariffa alla fine del periodo di implementazione, più bassa di quella iniziale Scopo ridurre variabilità dazi e fissarne un tetto massimo ProblemaRidurre livello e variabilità tariffe SoluzioneAccordo con mix dei 2 tipi di formule Es.: proposta Harbinson (marzo 2003) dividere dazi in 3 categorie Dazi > 90% => riduz. 60% (min 45%) 15% riduz. 50% (min 35%) Dazi riduz. 40% (min 25%) per poi avere una liberalizzazione completa (G22)
Sussidi all’esportazione Nota: recente dichiarazione di Lamy su eliminazione totale dei sussidi nell’UE L’UE è al primo posto per la spesa in sussidi 90% sul totale nel periodo 1995/1998 Svizzera 5% USA 1,5% Norvegia 1,3% Temi principali 1.% riduzione volume export e spesa in sussidi 2.Periodo d’implementazione nuovo accordo 3.Forti riduzioni già nel primo anno 4.Conferma o no di usare sussidi non impiegati prima 5.Tempi diversi per i PVS
Sostegno interno Il problema riguarda soprattutto i paesi sviluppati USA, UE e Giappone coprono circa il 90% del sostegno agricolo dell’OECD I PVS lamentano i vincoli eccessivi ai dazi (più alla loro portata) e la maggiore libertà nel sostegno (troppo oneroso) Ecco perché i PVS chiedono una nuova “scatola” (development box) a loro esclusivo favore, esente da obblighi di riduzione, per il proprio sviluppo interno esenzione per paesi e non per tipo di intervento Altre principali proposte Revisione sistema scatole Definizione impegni di riduzione
Le posizioni prima di Cancùn USA UE Cairns Altri PVS accesso al mercato: formule armonizzatrici esportazioni sussidiate: progressiva eliminazione sostegno interno: riduzione scatole (esente e non-esente) no al trattamento speciale e differenziato per i PVS1 accesso al mercato: riduzione (come USA) + geogr. e trad. esportazioni sussidiate: nessuna eliminazione sostegno interno: ok alla verde (x la multifunzionalità) e alla blu (x indirizzare le pol. agr. Interne vs. il disaccoppiamento) sì al trattamento speciale e differenziato per i PVS accesso al mercato: ampia riduzione esportazioni sussidiate: rapida e totale eliminazione sostegno interno: eliminazione blu e gialla e ridimens. della verde sì al trattamento speciale e differenziato development box aumentare proprie tariffe x proteggere capacità produttiva
Il fallimento di Cancùn Non è il primo fallimento nella storia GATT/WTO, ma si distingue per le conseguenze che può avere per il futuro delle relazioni internazionali multilaterali L’agricoltura è stata una delle aree di maggior conflitto e una delle cause stesse del fallimento Il fallimento ha implicazioni di breve periodo rilevanti per i mercati internazionali dei prodotti agroalimentari Il fallimento ha implicazioni rilevanti per la PAC
Prima possibilità: i paesi sviluppati non accettano il mutato assetto delle relazioni multilaterali; l’interesse si sposta sugli accordi bilaterali e regionali; c’è un forte aumento delle controversie e dei conflitti commerciali; bassa motivazione alla ricerca di un accordo Prospettive per il futuro Seconda possibilità: i paesi sviluppati accettano il mutato assetto delle relazioni multilaterali; il negoziato riparte; il round diventa realmente un “round per lo sviluppo”
Terza possibilità: lentamente il negoziato riparte; si raggiunge, un accordo poco ambizioso e modellato sulle riforme delle politiche agricole già compiute dai paesi sviluppati, con qualche concessione alle domande dei paesi in via di sviluppo
Il fallimento di Cancùn e la PAC Diversamente dall’Uruguay round, l’UE potrebbe ritrovarsi con una PAC “non compatibile” (nonostante l’ultima riforma) con gli impegni previsti dal nuovo accordo e vedersi costretta (per la prima volta) a considerare cambiamenti della PAC non dettati esclusivamente da interessi interni e realmente meno distorsivi del commercio internazionale