Il Business Plan La valutazione economico finanziaria.

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Il Business Plan La valutazione economico finanziaria

La costruzione del Business Plan: le fasi Analisi interna e esterna Piano strategico Piano investimentiPiano organizzativoPiano marketingPiano produzione Piano economico finanziario Valutazione di fattibilità

La costruzione del Business Plan: le fasi Analisi interna e esterna Piano strategico Piano investimentiPiano organizzativoPiano marketingPiano produzione Piano economico finanziario Valutazione di fattibilità  Il processo di costruzione del Business Plan si traduce in una serie di analisi e piani integrati:  Analisi strategica (interna ed esterna)  Piano strategico  Piano degli investimenti  Piano organizzativo  Piano di marketing  Piano di produzione  Piano economico-finanziario  Valutazione di fattibilità

4 La pianificazione economico-finanziaria Corso di Creazione d’Impresa – Prof. Mauro Sciarelli I piani −Piano delle vendite; −piano degli investimenti; −piano di produzione e MRP; −valutazioni dei costi; −piano dei flussi di cassa; −analisi del circolante; −prospetto fonti e impieghi; −conto economico previsionale; −stato patrimoniale previsionale.

5 Il piano delle vendite (1 di 10)‏ Corso di Creazione d’Impresa – Prof. Mauro Sciarelli Definizione Il piano delle vendite ha lo scopo di rappresentare, con la stessa periodicità delle stime dei flussi di cassa, le vendite dei singoli prodotti dell'impresa nel periodo oggetto d'esame. Origine dei dati - Piano di marketing; - analisi di scenario; - analisi competitiva.

6 Corso di Creazione d’Impresa – Prof. Mauro Sciarelli Dati necessari - Classificazione omogenea dei prodotti; - stima della domanda dei prodotti tenendo conto di: - periodo; - ASA; - tipo di pagamento. - evoluzione della stima nel tempo; - unità di misura da utilizzare; - caratteristiche del periodo. Il piano delle vendite (2 di 10)‏

7 Corso di Creazione d’Impresa – Prof. Mauro Sciarelli Esempio (1 di 8)‏ Tipologia di prodotti - Confezione da tre vasetti da 30g; - confezione da 250g; - confezione da 500g. Aree Strategiche - Consumo in sede; - vendita diretta; - distribuzione commerciale Il piano delle vendite (3 di 10)‏

8 Corso di Creazione d’Impresa – Prof. Mauro Sciarelli Esempio (2 di 8)‏ Periodo da considerare - Da Giugno ad Ottobre del 2008; - da Giugno ad Ottobre del 2009; - da Giugno ad Ottobre del Forme di pagamento - Per contanti (Locale e can. diretto); - differiti di 30 giorni (can. indiretto). Il piano delle vendite (4 di 10)‏

9 Corso di Creazione d’Impresa – Prof. Mauro Sciarelli Domanda Giornaliera Diretto Indiretto 3x Consumo Prezzo Diretto Indiretto 3x Consumo 0.00 € 2.00 €3.00 €5.00 € 1.50 €2.00 €3.50 € Il piano delle vendite (5 di 10)‏ Esempio (3 di 8)‏

10 Corso di Creazione d’Impresa – Prof. Mauro Sciarelli Unità di misura: confezione/giorno Evoluzione della domanda - Flessione del 15% nei mesi estivi; - Crescita del settore del 3%; - Crescita del marchio (canale indiretto) 10%. - Inflazione 3%. Giorni lavorativi: 7 giorni la settimana Il piano delle vendite (6 di 10)‏ Esempio (4 di 8)‏

11 Corso di Creazione d’Impresa – Prof. Mauro Sciarelli Il piano delle vendite (7 di 10)‏ Esempio (5 di 8)‏

12 Corso di Creazione d’Impresa – Prof. Mauro Sciarelli Il piano delle vendite (8 di 10)‏ Esempio (6 di 8)‏

13 Corso di Creazione d’Impresa – Prof. Mauro Sciarelli Il piano delle vendite (9 di 10)‏ Esempio (7 di 8)‏

14 Corso di Creazione d’Impresa – Prof. Mauro Sciarelli Il piano delle vendite (10 di 10)‏ Esempio (8 di 8)‏

15 Il piano degli investimenti (1 di 4)‏ Corso di Creazione d’Impresa – Prof. Mauro Sciarelli Definizione Il piano degli investimenti ha lo scopo di mostrare tutti gli investimenti che l'impresa deve effettuare per dotarsi della struttura tecnico-produttiva per tutta la durata del piano. Origine dei dati - Piano di marketing; - piano organizzativo; - analisi della struttura tecnico-produttiva.

16 Corso di Creazione d’Impresa – Prof. Mauro Sciarelli Dati necessari Per ogni singolo prodotto si devono conoscere: - costo di acquisizione; - vita utile; - la possibilità di un amm.to anticipato. Il piano degli investimenti (2 di 4)‏ Considerare - la gestione delle code; - i tempi di approvvigionamento; - la capacità produttiva degli impianti.

17 Corso di Creazione d’Impresa – Prof. Mauro Sciarelli Alcuni investimenti da considerare Il piano degli investimenti (3 di 4)‏ - Costi di avviamento (consulenze legali e gestionali); - costi di registrazione marchi/brevetti; - oneri sociali; - macchinari; - arredamenti; - veicoli.

18 Corso di Creazione d’Impresa – Prof. Mauro Sciarelli Esempio Il piano degli investimenti (4 di 4)‏ ! E' buona norma utilizzare questo piano come base del piano degli ammortamenti

19 Il piano di produzione (1 di 6)‏ Corso di Creazione d’Impresa – Prof. Mauro Sciarelli Definizione Origine dei dati - piano organizzativo; - analisi della struttura tecnico-produttiva; - piano delle vendite. Il piano di produzione permette di cadenzare nel tempo il tasso di consumo delle materie prime e fornisce li elementi di base per la valutazione delle politiche di gestione delle scorte.

20 Il piano di produzione (2 di 6)‏ Corso di Creazione d’Impresa – Prof. Mauro Sciarelli Dati necessari Fattori - make or buy; - politiche di gestione delle scorte. - Distinta base; - diagrammi di flusso del processo produttivo; - tempi di approvvigionamento; - dati di vendita; - capacità degli impianti.

21 Il piano di produzione (3 di 6)‏ Corso di Creazione d’Impresa – Prof. Mauro Sciarelli Distinta base Esempio: Confettura di Limoni Sorrentini (3x30g) = 3 volte: La distinta base è un documento che viene preparato per ogni prodotto e riporta la “ricetta” della sua preparazione. - Limoni (Sorrento): 18g; - Zucchero: 18g; - Acqua: 6 cl; - Aromi (Vaniglia): 0,02 g.; - Vasetti (tipo small): 1; - Tappi (tipo small): 1; - Etichette (tipo A): 1; - Laccetto (tipo A): 10cm

22 Il piano di produzione (4 di 6)‏ Corso di Creazione d’Impresa – Prof. Mauro Sciarelli La costruzione del piano Dal piano delle vendite si ricava l'output atteso per un determinato periodo.Si deve tener conto della durata del ciclo produttivo. ! Il piano deve essere depurato dagli effetti distorsivi dovuti alla scelta della politica dei pagamenti Esempio

23 Il piano di produzione (5 di 6)‏ Corso di Creazione d’Impresa – Prof. Mauro Sciarelli Esempio complessivo

24 Corso di Creazione d’Impresa – Prof. Mauro Sciarelli Il piano di produzione semplificato Il piano di produzione (6 di 6)‏ ! Nell'utilizzo del piano di produzione semplificato si considerino gli effetti distorsivi che la semplificazione può avere sulle fasi non omogenee. In caso di produzioni omogenee si può semplificare la creazione del piano di produzione aggregando le fasi omogenee

Piano economico  raccoglie in un conto economico previsionale le stime di ricavi e costi che provengono dai diversi piani (marketing, organico, produzione, finanziario,etc.) Analisi interna e esterna Piano strategico Piano investimentiPiano organizzativoPiano marketingPiano produzione Piano economico finanziario Valutazione di fattibilità Piano di marketing Piano di produzione Piano organizzativo Piano degli investimenti Piano finanziario

Piano economico  Stima delle spese generali e dei costi che non derivano dai piani: tali costi sono da imputare secondo accordi contrattuali, o criteri coerenti con il tipo di attività svolta dall’impresa o su una percentuale dei ricavi previsti. Alcuni esempi Utenze Godimento beni di terzi Spese amministrative ( ad eccezione delle spese per personale amm.vo) Legali e Commerciali Oneri diversi di gestione Analisi interna e esterna Piano strategico Piano investimentiPiano organizzativoPiano marketingPiano produzione Piano economico finanziario Valutazione di fattibilità

Piano economico  Stima dei proventi/oneri finanziari: Componenti positive e negative di reddito legate alla pianificazione finanziaria dell’impresa ( si determinano gli interessi passivi in base al livello di indebitamento previsto ed al tasso di interesse stimato) Fonti: Piano Finanziario Analisi interna e esterna Piano strategico Piano investimentiPiano organizzativoPiano marketingPiano produzione Piano economico finanziario Valutazione di fattibilità

Piano economico  Calcolo dei margini lordi, operativi e netti Si perviene ad un conto economico previsionale con evidenziazione dei saldi parziali e complessivi. Es.  Margine Lordo  Valore Aggiunto  Margine Operativo Lordo  Reddito Operativo  Saldo gestione finanziaria  Reddito prima Imposte  Risultato di esercizio Analisi interna e esterna Piano strategico Piano investimentiPiano organizzativoPiano marketingPiano produzione Piano economico finanziario Valutazione di fattibilità

Piano finanziario Il Piano finanziario si costruisce in base alla stima dei fabbisogni finanziari ed alle ipotesi di copertura  Fabbisogni di capitale fisso (derivante dal piano degli investimenti)  Fabbisogni di capitale circolante (in base alle dilazioni di pagamento ed incasso, allo stock di rimanenze previsto ed alla liquidità di cassa necessaria) Analisi interna e esterna Piano strategico Piano investimentiPiano organizzativoPiano marketingPiano produzione Piano economico finanziario Valutazione di fattibilità

Piano finanziario  Fonti di finanziamento a medio-lungo termine  Interne: autofinanziamento, capitale di rischio  Esterne: mutui  Fonti di finanziamento a breve termine  Affidamenti bancari  Agevolazioni pubbliche (finanziamenti agevolati) Analisi interna e esterna Piano strategico Piano investimentiPiano organizzativoPiano marketingPiano produzione Piano economico finanziario Valutazione di fattibilità

Piano finanziario  Stima degli oneri finanziari Si applica all’ammontare delle fonti di finanziamento onerose (livello di indebitamento atteso) il tasso di interesse previsto per ciascuna forma di finanziamento, distinguendo ad esempio i mutui, dal debito bancario a breve e dalle possibili forme di finanziamento a tasso agevolato. Analisi interna e esterna Piano strategico Piano investimentiPiano organizzativoPiano marketingPiano produzione Piano economico finanziario Valutazione di fattibilità

Piano finanziario  Struttura del piano finanziario Separa la gestione non corrente da quella corrente, per verificare omogeneità tra impieghi e fonti di copertura Vengono evidenziati 3 saldi: - saldo finanziario - saldo corrente - saldo complessivo Analisi interna e esterna Piano strategico Piano investimentiPiano organizzativoPiano marketingPiano produzione Piano economico finanziario Valutazione di fattibilità

Piano di cassa Analisi interna e esterna Piano strategico Piano investimentiPiano organizzativoPiano marketingPiano produzione Piano economico finanziario Valutazione di fattibilità Piano di cassa (entrate- uscite) un esempio

Piano di cassa  Piano di cassa (entrate- uscite) Serve a verificare le eventuali situazioni di tensione nella gestione del flusso dei pagamenti in base agli incassi previsti con riferimento ad intervalli almeno mensili Consente pertanto di determinare con maggiore accuratezza il livello di indebitamento bancario a breve effettivo Analisi interna e esterna Piano strategico Piano investimentiPiano organizzativoPiano marketingPiano produzione Piano economico finanziario Valutazione di fattibilità

Stato patrimoniale  Una volta completato il piano finanziario è possibile ricostruire lo stato patrimoniale previsionale per ciascun anno del Business Plan Analisi interna e esterna Piano strategico Piano investimentiPiano organizzativoPiano marketingPiano produzione Piano economico finanziario Valutazione di fattibilità

Analisi di fattibilità  Una volta completata la costruzione del sistema dei piani, si completa la valutazione di fattibilità con alcuni strumenti di analisi come :  Analisi del punto di pareggio (costi fissi e variabili) Es. Break-Even Analysis  Valutazioni di efficienza (indici di bilancio) Es. Indici di Redditività Indici di Liquidità Indici di Solidità Patrimoniale Analisi interna e esterna Piano strategico Piano investimentiPiano organizzativoPiano marketingPiano produzione Piano economico finanziario Valutazione di fattibilità

La valutazione di fattibilità Break-even analysis

Definizioni di base  Potenzialità Economico – Strutturale  Misura la capacità dell’impresa di ottenere un profitto data una certa composizione di costi fissi, costi variabili e ricavi.  Analisi Costi-Volumi-Risultati  Tecnica di programmazione e controllo con la quale si prevede, o si verifica, la capacità reddituale dell’impresa con particolare riferimento alla struttura dei costi.

Principali elementi da misurare  Break-Even Point;  margine di contribuzione;  margine di sicurezza / deficit;  punto di equilibrio finanziario;  grado di leva operativa

Le ipotesi semplificatrici Ricavi di vendita proporzionali al volume venduto; costi variabili proporzionali al volume venduto; volume prodotto uguale al volume venduto; invariabilità della composizione quali-quantitativa della gamma di produzione; invariabilità dei costi di approvvigionamento di beni e servizi al variare del volume venduto.

Costi variabili e costi fissi Costi Variabili Produzione Costo Il costo varia proporzionalmente alla produzione Esempi di costi variabili  Consumo di sementi  Carburante per gli automezzi  Consumo di foraggio per gli animali

Costi variabili e costi fissi Costi Fissi Costo Produzione Il costo resta costante al variare della produzione Esempi di costi fissi  Ammortamento di un trattore  Ammortamento di un terreno  Stipendio/salario di un dipendente

Costi fissi o costi variabili? (vero falso) Tipologia di costo VarFisso Consumo di Materie Salari e Stipendi Accantonamento TFR Accantonamento Rischi su Crediti Consulenze tecniche e gestionali Assicurazioni Spese amministrative Trasporti su vendite Provvigioni su vendite Utenze telefoniche (abbonamento a consumo) Ammortamento macchinari Oneri finanziari per rimborso mutuo            

Il diagramma di redditività costi e ricavi quantità o fatturato AREA DEI PROFITTI 1-a a Q B.E.P. Q1Q1 Margine di deficit Margine di sicurezza CF CV CT RT K P Q2Q2 AREA DELLE PERDITE

Il Break-even point (BEP) Il Break-even Point (o punto di pareggio) corrisponde a quel volume o valore che consente di equagliare ricavi e costi. Quanto più ridotto è tale volume o valore, tanto migliore sarà la potenzialità economico strutturale dell’impresa (riesce infatti a coprire tutti i costi a volumi più ridotti).

Il margine di contribuzione Il margine di contribuzione unitario (o percentuale) esprime la parte del prezzo di vendita che residua dopo la copertura dei costi variabili ed è quindi destinata alla copertura dei costi fissi prima di aver raggiunto il b.e.p. ed alla generazione di profitto dopo aver superato il punto di pareggio economico.

Il margine di sicurezza (di deficit) Il margine di sicurezza è dato dalla differenza tra i volumi di vendita che si prevede di raggiungere ed I volumi che corrispondono al break-even point. Se si prevede di raggiungere volumi inferiori a quelli corrispondenti al BEP, tale differenza misura il margine di deficit.

CF RT =ricavi totali CT = costi totali CV =costo variabile totale R u = ricavo unitario Q x =volume di produzione o di vendita CF= costi fissi CV u = costo variabile unitario R u -CV u = margine di contribuzione unitario RT = CT RT = CF + CV R u × Q x = CF + Cv u × Q x R u × Q x – Cv u × Q x = CF (R u -CV u ) × Q x = CF Volume di produzione e vendita misurato in unità di prodotto al quale corrisponde il punto di pareggio (R u -CV u )‏ Q x = CF (R u -CV u )‏ BEP = Il BEP in quantità di prodotti realizzati

k x =ricavi o costi y =volume di produzione a = coefficiente di variabilità k =costi fissi 1-a =margine di contribuzione unitario per unità di fatturato x= y x=ay + k Valore al quale corrisponde il punto di pareggio 1-a y = CF 1-a BEP = y = ay + k y – ay = k (1-a)y = k ricavi totali costi totali Il BEP in valore (livello di fatturato)

Calcolare il BEP di un agriturismo utilizzando i seguenti dati: Fatturato € Stanze Vendute Esempio: Calcolo del BEP

CV Unitario: Ricavo Unitario: = = 10 CF (R u - CV u )‏ ( )‏ Si devono “vendere” 1250 stanze l'anno per permettere ai ricavi di coprire i costi = Costi Fissi: Soluzione: BEP in quantità

CF (1 - a)‏ , Si devono vendere stanze per € per permettere ai ricavi di coprire i costi = Soluzione: BEP in Valore

Esercizio Calcolare BEP (in valore e in quantità), margine di sicurezza / deficit e margine di contribuzione usando i seguenti dati: Costi variabili totali Costi fissi totali Unità prodotte Prezzo Unitario Margine di contribuzione B.E.P. (in quantità) B.E.P. (in valore) Margine di sicurezza (%) Impresa A % Impresa B %

Il punto di equilibrio finanziario Corrisponde al volume, o al valore, per cui i ricavi permettono almeno di coprire le uscite Si ottiene eliminando dal BEP i costi non monetari (CF nm e Cv nm ) ‏, ossia prevalentemente ammortamenti ed accantonamenti PEF in valorePEF in quantità CF - CF nm (R u - (CV u - CV nm ))‏ CF - CF nm (1 - a)‏ Con: a = (CV – Cv nm ) / RT

Il grado di leva operativa (1/2)  È rappresentato dall'angolo formato dall'incrocio della retta dei ricavi totali con quella dei costi totali  E’ funzione del grado di incidenza dei costi fissi sulla gestione operativa G.L.O = (Ricavi totali – costi variabili totali) (ricavi totali – costi totali)

Il grado di leva operativa (2/2)  Determina la variazione percentuale che subisce il reddito operativo in cosiderazione di una data variazione percentuale del fatturato.  Un elevato grado di leva operativa corrisponde ad un peggioramento della potenzialità economico- strutturale (BEP più elevato), ma è vantaggioso per le imprese che riescono a sfruttare i maggiori volumi (economie di scala) G.L.O = (Ricavi totali – costi variabili totali) (ricavi totali – costi totali)

La valutazione di fattibilità Indici di Bilancio

La riclassificazione del conto economico a Valore Aggiunto  Evidenzia il valore creato all’interno dell’impresa, calcolato come differenza della produzione lorda vendibile ed i costi di acquisto di beni e servizi  Il reddito operativo (o EBIT earnings before interests and taxes) si calcola sottraendo al valore aggiunto i costi del lavoro e gli ammortamenti  Per calcolare il reddito netto vanno algebricamente sommati al reddito operativo i risultati delle gestioni extracaratteristiche e sottratte le imposte

- Costo del lavoro - Ammortamenti +/- Proventi (oneri) finanziari, accessori, straordinari - Imposte + Ricavi di vendita + Autoconsumi + Anticipazioni colturali e rimanenze finali - Anticipazioni colturali e rimanenze iniziali - Acquisto materie prime e semilavorati - Costi acquisti esterni - Spese generali Produzione Lorda Vendibile (PLV) Valore aggiunto Reddito ante imposte Reddito netto Margine Operativo Lordo Reddito Operativo EBT Net Income EBITDA EBIT La riclassificazione del conto economico a Valore Aggiunto

Riclassificazione Stato Patrimoniale

Riclassificazione Stato Patrimoniale a Liquidità ed Esigibilità decrescente  Evidenzia le partite dell’attivo in base alla loro liquidità, ossia al tempo necessario a trasformarle in flussi monetari in entrata, partendo da quelle immediatamente liquide (cassa e banche) fino a giungere a quelle meno liquide (immobilizzazioni)  Le partite del passivo e del patrimonio netto sono riclassificate in base alla loro esigibilità, ossia al tempo necessario perché vengano a scadenza e si traducano in flussi monetari in uscita, partendo da quelle esigibili nel breve periodo (debiti a breve) fino a giungere a quelle meno esigibili (patrimonio netto)

Debiti a breve Attivo a breve (circolante) Cassa e banche Crediti commerciali Anticipazioni colturali finali - Scorte Capitale fisso (al netto dei fondi di rettifica) Debito a B/T Debiti commerciali Altre passività Terreni Impianti e fabbricati rurali Piantagioni Passivo a lungo Debito a M/T (Mutui) Capitale proprio Incrementi di capitale sociale Capitale sociale Reddito netto Riserve Riclassificazione Stato Patrimoniale a Liquidità ed Esigibilità decrescente ATTIVOPASSIVO Macchine e attrezzature Capitale bestiame Capitale Fondiario Capitale Agrario

Gli indici di bilancio  La costruzione del sistema di indici di bilancio dipende dal settore e dalle caratteristiche delle imprese  Gli indicatori vanno sempre interpretati in funzioni di due fattori:  TEMPO: la valutazione va fatta in considerazione dell’andamento che ha assunto il valore dell’indice in diversi esercizi  SPAZIO: la valutazione va fatta confrontando il valore dell’indice da analizzare con quello assunto dagli indici di aziende comparabili

64 Indici di redditività IndiceFormulaSignificato ROI (Return on Investment) Reddito Operativo / Capitale Investito Misura la redditività del capitale investito; rappresenta la redditività della gestione caratteristica ROE (Return on Equity) Reddito Netto / Capitale proprio Misura la redditività del capitale proprio investito nell’impresa ROSReddito Operativo / Ricavi Misura la redditività del venduto Turnover del Capitale Ricavi / Capitale Investito Misura quante volte il capitale investito ritorna in forma liquida per effetto dei ricavi Il Capitale investito è dato dalla somma di Capitale Fisso e Capitale Circolante

65 Indici patrimoniali IndiceFormulaSignificato Margine di struttura Capitale proprio – Capitale fisso Se positivo rivela un’eccedenza delle fonti di finanziamento non soggette a rimborso nei confronti del capitale investito in impieghi fissi (misura il grado di solvibilità aziendale) 1° indice di copertura del capitale fisso Capitale proprio/ Capitale Fisso Esprime il modo con cui sono finanziati gli investimenti (il valore del rapporto è tanto migliore quanto + si approssima o supera l’unità) 2° indice di copertura del capitale fisso (Capitale proprio + Passivo a lungo) / Capitale fisso

66 Indici patrimoniali IndiceFormulaSignificato Indice di solidità patrimoniale Capitale proprio / Debiti a breve, medio e lungo termine Indica il rapporto in cui si trovano tra di loro il capitale proprio e quello di terzi (quanto + è elevato, tanto + la situazione patrimoniale è solida) Indice di immobilizzo struttura patrimoniale Capitale fisso/ Capitale investito Misura il grado di rigidità dell’impresa: più è elevato il peso dell’attivo immobilizzato più sarà difficile una eventuale riconversione dell’attività caratteristica nel caso di mutamento strutturale delle tendenze di mercato Il Capitale di terzi è dato dalla somma di Debiti a breve e Passivo a lungo

67 Indici patrimoniali IndiceFormulaSignificato Grado di indebitamento Capitale di terzi / Capitale investito Esprime la quota delle fonti di finanziamento esterne rispetto alle totali Grado consolidamento debitoria Debiti a lungo termine/ Capitale di terzi Esprime il grado di consolidamento della situazione debitoria dell’impresa

68 Indici di liquidità IndiceFormulaSignificato Liquidità immediata (Cassa + attività finanziarie facilmente liquidabili) / Passività correnti Misura la capacità di pagare debiti già contratti e scadenti nel breve periodo con il denaro già esistente e con incassi che si prevede di realizzare nello stesso arco temporale di riferimento Liquidità differita (Cassa + attività finanziarie facilmente liquidabili + crediti commerciali) / Passività correnti Liquidità corrente Attività correnti / Passività correnti Margine di tesoreria Attività liquide + Attività a liquidità differita – Passività correnti

69 Indici di economicità e produttività IndiceSignificato Produzione lorda Vendibile/ Unità di lavoro Esprime la produttività del lavoro per addetto. Tanto più assume valori elevati, tanto migliore è da considerarsi l’efficienza per addetto Produzione lorda vendibile/ Superficie agricola utilizzata Misura la produttività della terra per ettaro. Valore aggiunto/ Superficie agricola utilizzata Esprime quanto valore aggiunto è stato ottenuto da ogni ettaro di terra lavorato Per la costruzione di questi indici sono necessari dati extracontabili (SAU superficie agricola utilizzata, UL Unità di lavoro)

70 Indici di economicità e produttività IndiceSignificato Superficie agricola utilizzata/ unità di lavoro Misura la quantità di terra utilizzata a disposizione per ogni lavoratore a tempo pieno Capitale tecnico/ unità di lavoro Consente di esprimere valutazioni anche sul grado di obsolescenza delle attrezzature oltre che sull’intensità di utilizzo Capitale agrario/ unità di lavoro Questo parametro è simile al precedente ma include al numeratore anche il valore del bestiame, delle scorte …, offrendo una misura degli investimenti aziendali non legati al possesso dei terreni

71 Indici di economicità e produttività IndiceSignificato Miglioramenti fondiari/ Superficie agricola utilizzata Esprime il valore di tutte quelle opere, spesso condotte in economia, destinate a valorizzare il capitale fondiario, e fornisce un indice della dinamicità aziendale intesa come volontà di migliorare le proprie dotazioni strutturali.

72 Esercizio svolto In considerazione dei seguenti dati, riepilogati in forma sintetica, si costruiscano ed interpretino i principali indicatori reddituali, finanziari e patrimoniali della società X STATO PATRIMONIALE (valori in migliaia di euro) ATTIVO2005PASSIVO2005 Immobilizzazioni nette: 4.750Patrimonio netto immateriali250 materiali4.450 finanziarie50 Debiti consolidati 760 Attivo circolante: rimanenze850 Debiti a breve crediti150 disponibilità liquide60 TOTALE ATTIVO 5.810TOTALE PASSIVO CONTO ECONOMICO 2005 Valore della produzione6.200 Costi della produzione4.800 Risultato operativo1.400 Oneri finanziari950 Reddito ante imposte450 - imposte dell'esercizio225 Reddito netto225

73 Esercizio svolto INDICATORI REDDITUALI Roe1.8% Roi24% Ros22.5% Turnover1.06 INDICATORI FINANZIARI Indice di liquidità corrente0,27 Indice di liquidità differita0,06 Indice di liquidità immediata0,02 Rapporto di indebitamento (mezzi di terzi / capitale investito)78% INDICATORI PATRIMONIALI I° indice di copertura del capitale fisso (capitale proprio/capitale fisso)0,26 II° indice di copertura del capitale fisso (capitale proprio + debiti a lungo/ cap.fisso)0,42 Grado di immobilizzo della struttura patrimoniale (capitale fisso/capitale investito)0,82 Grado di consolidamento dell'indebitamento (debiti a lungo/ capitale di terzi)0,17