fondi strutturali come strumento di attuazione della politica di coesione i fondi strutturali come strumento di attuazione della politica di coesione Annibale Marinelli
La politica regionale dell’Unione europea favorisce la riduzione delle differenze strutturali esistenti tra le regioni dell'Unione, lo sviluppo equilibrato del territorio comunitario, nonché la promozione di un'effettiva parità tra i cittadini europei. Basata sui concetti della solidarietà e della coesione economica e sociale, tale politica si manifesta attraverso diversi interventi finanziari, in particolare quelli dei Fondi strutturali e del Fondo di coesione. Per il periodo , la politica regionale dell’Unione europea occupa il secondo posto nel bilancio dell'Unione europea, con uno stanziamento di 308 miliardi di euro. Nel 1986, l'Atto unico europeo ha introdotto l'obiettivo della coesione economica e sociale. Il trattato di Maastricht (1992) ha infine istituzionalizzato tale politica nel trattato CE (articoli da 158 a 162). L'obiettivo è di migliorare la coesione economica e sociale al fine di favorire lo sviluppo equilibrato, armonioso e sostenibile della Comunità per il periodo Le azioni comunitarie della politica di coesione europea mirano a far fronte alle sfide derivanti dalle disparità economiche, sociali e territoriali, nonché all'accelerazione delle ristrutturazioni economiche ed all'invecchiamento della popolazione. Gli interventi si concentrano su un numero limitato di priorità che riflettono gli obiettivi di Lisbona (crescita, competitività e occupazione) e di Göteborg.obiettivi di Lisbona
Il presente regolamento: · definisce il quadro nell'ambito del quale si colloca la politica di coesione (compresi gli orientamenti comunitari strategici per la coesione, per la crescita e per l'occupazione);orientamenti comunitari strategici · definisce gli obiettivi al perseguimento dei quali devono contribuire i Fondi strutturali e il Fondo di coesione; · definisce i criteri di ammissibilità degli Stati membri e delle regioni, per quanto riguarda l'accesso ai Fondi; · definisce le risorse finanziarie disponibili e i criteri che ne regolano la ripartizione; stabilisce i principi, le regole di partnership, di programmazione, di valutazione, di gestione, di sviluppo e di controllo sulla base di una condivisione di responsabilità tra gli Stati membri e la Commissione
1 1° obiettivo « Convergenza », accelerare la convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo, migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. Esso riguarda gli Stati membri e le regioni in ritardo di sviluppo. I settori d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, nonché efficienza amministrativa. I fondi che finanziano l’obiettivo sono il FERSR, FSE e il Fondo di coesione. Le risorse globali destinate a questo obiettivo ammontano a 251,163 miliardi di euro, pari all'81,54% del totale. Sono ammissibili: ai Fondi strutturali (FESR e FSE): - le regioni il cui PIL pro capite è inferiore al 75% della media comunitaria. Esse devono corrispondere al livello NUTS II. Ad esse è destinato il 70,51% del totale dei fondi stanziati per tale obiettivo; - le regioni il cui PIL pro capite supera il 75% ("effetto statistico" a seguito dell'allargamento), che beneficeranno di un aiuto transitorio, specifico e decrescente. A queste regioni è destinato il 9,9% dell'importo globale;
Fondo di coesione: gli Stati membri, il cui reddito nazionale lordo (RNL) pro capite è inferiore al 90% della media comunitaria e che svolgono programmi di convergenza economica. Essi riceveranno il 23,22% degli stanziamenti previsti per tale obiettivo. Le regioni che supereranno il 90% del RNL pro capite (come "effetto statistico" a seguito dell'allargamento), beneficeranno di un finanziamento transitorio, specifico e decrescente. Queste regioni ricevono l'1,29% dell'importo globale; · ad un finanziamento specifico del FESR, al fine di agevolare l"integrazione delle regioni ultraperiferiche nel mercato interno e di prendere in considerazione le difficoltà specifiche di sviluppo che le caratterizzano (compensazione dei costi supplementari derivanti dall'ultraperifericità). Per questo obiettivo, i livelli massimi dei tassi di cofinanziamento sono i seguenti: · 75% della spesa pubblica cofinanziata dal FESR o dal FSE. Il massimale può raggiungere l'80% se le regioni ammissibili sono localizzate in uno Stato membro che beneficia del Fondo di coesione. Esso può addirittura raggiungere l'85% nel caso delle regioni ultraperiferiche; · 85% della spesa pubblica cofinanziata dal Fondo di coesione; · 50% della spesa pubblica cofinanziata in regioni ultraperiferiche (compensazione dei costi supplementari tramite nuova assegnazione supplementare del FESR).
2° obiettivo « Competitività regionale e occupazione » punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni (al di fuori di quelle in ritardo di sviluppo). Esso consentirà di anticipare i cambiamenti socioeconomici, di promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo di mercati che favoriscano l'inserimento. Si prevede che questo obiettivo sia finanziato dal FESR e dal FSE. Le regioni ammissibili sono le seguenti: le regioni attualmente ammissibili all'obiettivo 1 per il periodo di programmazione , che non soddisfano più i criteri di ammissibilità regionale dell'obiettivo « Convergenza » e beneficiano quindi di un finanziamento transitorio. Spetta alla Commissione selezionare ed adottare l'elenco delle regioni ammissibili, valido dal 2007 al 2013; tutte le altre regioni della Comunità non rientranti nell'obiettivo « Convergenza ». Per quanto riguarda i programmi finanziati dal FSE, la Commissione propone quattro priorità, in linea con la strategia europea per l'occupazione (SEO): migliorare l'adattabilità dei lavoratori e delle imprese, migliorare l'accesso all'occupazione, rafforzare l'inserimento sociale e avviare riforme nel settore dell'occupazione e dell'inserimento. Le risorse destinate a questo obiettivo ammontano a 49,13 miliardi di euro, pari al 15,95% del totale, equamente ripartite tra il FESR e il FSE. Di questo importo: 78,86% è destinato alle regioni non rientranti nell'obiettivo « Convergenza »; 21,14% è destinato ad un sostegno transitorio decrescente.strategia europea per l'occupazione
Nell'ambito di questo obiettivo, le azioni possono essere cofinanziate fino al 50% della spesa pubblica. Il massimale è pari all'85% per le regioni ultraperiferiche. 3° obiettivo: Cooperazione territoriale europea L'obiettivo mira a rafforzare la cooperazione transfrontaliera, transnazionale e interregionale, basandosi sulla vecchia iniziativa comunitaria INTERREG. Si prevede che l'azione sia finanziata dal FESR. L'obiettivo consiste nel promuovere la ricerca di soluzioni congiunte a problemi comuni tra le autorità confinanti, come lo sviluppo urbano, rurale e costiero e la creazione di relazioni economiche e di reti di Piccole e medie imprese (PMI). La cooperazione è orientata sulla ricerca, sullo sviluppo, sulla società dell'informazione, sull'ambiente, sulla prevenzione dei rischi e sulla gestione integrata delle acque.INTERREG Sono ammissibili le regioni di livello NUTS III, situate lungo le frontiere terrestri interne e lungo alcune frontiere esterne, nonché alcune frontiere marittime adiacenti, separate da un massimo di 150 chilometri. La Commissione ha adottato un elenco delle regioni ammissibili.La totalità del territorio della Comunità è ammissibile per quanto riguarda il sostegno alle reti per la cooperazione interregionale e lo scambio di esperienze. Il massimale di cofinanziamento raggiunge il 75% della spesa pubblica. Le risorse destinate a questo obiettivo ammontano a 7,75 miliardi di euro (pari al 2,52% del totale) e sono completamente finanziate dal FESR. Questo importo viene suddiviso tra le diverse componenti come segue: · 73,86% per il finanziamento della cooperazione transfrontaliera; · 20,95% per il finanziamento della cooperazione transnazionale; · 5,19 % per il finanziamento della cooperazione interregionale.
Il presente regolamento prevede che un documento strategico globale per la politica regionale venga adottato dal Consiglio, sulla base di una proposta della Commissione, previo parere del Parlamento, entro il 1° gennaio 2007( tale documento è stato approvato nel rispetto della data pre determinata). Tali « orientamenti strategici della Comunità per la coesione » indicano le priorità comunitarie che devono essere sostenute tramite la politica di coesione, al fine di potenziare le sinergie con la strategia di Lisbona modificata, per la crescita e l'occupazione, nonché al fine di contribuire all'attuazione di quest'ultima. Ogni Stato membro presenta un « quadro di riferimento strategico nazionale », che costituisce uno strumento di riferimento per poter preparare la programmazione dei Fondi. Questo serve a garantire la coerenza degli interventi dei Fondi con gli orientamenti strategici. Il quadro di riferimento strategico nazionale copre il periodo Tale quadro viene trasmesso alla Commissione una volta adottati gli orientamenti strategici. Il quadro di riferimento definisce del pari il collegamento tra le priorità dell'UE in materia di coesione ed i programmi nazionali di riforma nel contesto dei grandi orientamenti di politica economica ( GOPE ) e della strategia europea per l'occupazione ( SEO ). Si tratta in particolare di un progresso compiuto nella realizzazione delle priorità dell'UE in materia di promozione della competitività e di creazione di posti di lavoro.GOPESEO A decorrere dal 2007, ogni Stato membro inserisce nella sua relazione annuale sull'attuazione del programma nazionale di riforma una sezione riguardante il contributo dei programmi operativi cofinanziati tramite i Fondi alla realizzazione del programma nazionale di riforma. A decorrere dal 2008, la Commissione inserisce nella sua relazione annuale destinata al Consiglio europeo di primavera, una sezione che sintetizza le relazioni degli Stati membri sull'attuazione dei programmi nazionali di riforma.
Programmi operativi programmi operativi degli Stati membri coprono un periodo compreso tra il 1°gennaio 2007 e il 31 dicembre Un programma operativo riguarda soltanto uno dei tre obiettivi e beneficia del finanziamento di un solo fondo. La Commissione valuta ogni programma proposto per verificare che contribuisca al perseguimento degli obiettivi e delle priorità: · del quadro di riferimento strategico nazionale; · degli orientamenti strategici della Comunità per la coesione. I programmi operativi relativi agli obiettivi « Convergenza » e « Competitività regionale e occupazione » comportano tra l'altro: · una giustificazione delle priorità con riferimento agli orientamenti strategici per la coesione ed al quadro di riferimento strategico nazionale; · informazioni sugli assi prioritari e sui loro obiettivi specifici; · un piano di finanziamento; · le disposizioni di attuazione del programma operativo; · un elenco dei grandi progetti. Si tratta di progetti collegati a un‘ operazione che comporta un insieme di lavori, di attività o di servizi che abbia un costo complessivo superiore a 25 milioni di euro per l'ambiente e a 50 milioni di euro per gli altri settori. Comparata al periodo , la programmazione è stata semplificata come segue: · a livello politico, ogni Stato membro prepara un documento basato sugli orientamenti strategici della Comunità approvati dal Consiglio, e negoziati con la Commissione, che serviranno come base per la preparazione dei programmi; · a livello operativo, la Commissione approva i programmi sulla base del quadro di riferimento strategico nazionale.
Gestione finanziaria Per quanto riguarda la gestione finanziaria, gli impegni di bilancio comunitari relativi ai programmi operativi vengono effettuati per frazione annuale per ogni fondo e per ogni obiettivo per il periodo Essi sono espressi e versati in euro. Il primo impegno di bilancio avviene prima dell'adozione da parte della Commissione della decisione di approvazione dei programmi operativi degli Stati membri. L'impegno di bilancio di ogni frazione annuale successiva avviene prima del 30 aprile di ogni anno, a cura della Commissione, sulla base della decisione di contribuzione dei Fondi. Assistenza tecnica Su iniziativa della Commissione, i fondi possono finanziare azioni di preparazione, di sviluppo, di sostegno amministrativo e tecnico, di valutazione, di audit e di controllo necessarie per l'attuazione del presente regolamento, entro il limite dello 0,25 % della loro dotazione annua rispettiva. Per contro, allorquando l'iniziativa viene assunta dagli Stati membri, tale massimale è pari al 4% dell'importo destinato ad un programma per gli obiettivi « Convergenza » e « Competitività regionale e occupazione » e al 6 % per l'obiettivo « Cooperazione territoriale europea ». Ammissibilità Per essere ammissibili le spese devono essere effettivamente sostenute tra il 1° gennaio 2007 e il 31 dicembre Le operazioni cofinanziate non possono essere state ultimate prima della data di ammissibilità prevista.
Contributo finanziario dei Fondi Il contributo dei Fondi è tra l'altro modulato in base ai criteri seguenti: · la gravità dei problemi specifici; · l'interesse di ogni asse prioritario per le priorità dell'Unione; · la tutela e il miglioramento dell'ambiente; · il tasso di mobilitazione del finanziamento privato. Il contributo dei fondi a livello del programma operativo viene calcolato in funzione del totale delle spese ammissibili (pubbliche e private), ovvero delle spese pubbliche ammissibili. La partecipazione dei fondi per ciascuna priorità non può essere inferiore al 20% della spesa pubblica. Le misure di assistenza tecnica possono essere finanziate al 100%. Ciascuna priorità e ciascuna operazione può ricevere il sostegno soltanto da un fondo per volta e rispettivamente nell'ambito di un programma per volta. Per gli aiuti alle imprese, gli importi delle sovvenzioni pubbliche devono rispettare il massimale stabilito in materia di aiuti di Stato. Infine, una spesa cofinanziata dai fondi non può ricevere aiuti da un altro strumento finanziario comunitario.
Gestione, sorveglianza e controlli Gli Stati membri hanno la responsabilità della gestione e del controllo dei programmi operativi. Essi garantiscono in particolare che i sistemi di gestione e di controllo siano conformi alle disposizioni del presente regolamento. Inoltre essi prevengono, rilevano e correggono le irregolarità e recuperano del pari le somme indebitamente pagate. I sistemi di gestione e di controllo dei programmi operativi attuati dagli Stati membri prevedono: · la definizione delle funzioni degli organismi interessati dalla gestione e dal controllo; · il rispetto del principio di separazione delle funzioni tra tali organismi; · procedure per accertare la fondatezza e la regolarità delle spese dichiarate, con riferimento al programma operativo; · sistemi di contabilità, di sorveglianza e d'informazione finanziaria; · un sistema di comunicazione di informazioni e di sorveglianza allorquando l'organismo responsabile affida l'esecuzione di alcuni compiti ad un altro organismo; · disposizioni relative all'audit del funzionamento dei sistemi; · sistemi e procedure che garantiscano una procedura di audit adeguata; · procedure di comunicazione d'informazioni e di sorveglianza per le irregolarità e il recupero degli importi indebitamente pagati. Per ogni programma operativo, lo Stato membro designa: · un'autorità di gestione (un'autorità pubblica o un organismo pubblico o privato nazionale, regionale o locale che gestisce il programma operativo);
un'autorità di certificazione (un'autorità o un organismo pubblico nazionale, regionale o locale che certifica le basi di spesa e le domande di pagamento prima del loro invio alla Commissione); · un'autorità di audit (un'autorità o un organismo pubblico nazionale, regionale o locale designato per ogni programma operativo, incaricato della verifica del funzionamento efficace del sistema di gestione e di controllo). La Commissione accerta che gli Stati membri abbiano attivato idonei sistemi di controllo e di gestione e che tali sistemi funzionino efficacemente durante il periodo di attuazione dei programmi operativi. Efficacia I documenti e le attività legate ai Fondi sono oggetto di una valutazione volta a migliorare la qualità, l'efficacia e la coerenza dell'intervento dei Fondi medesimi. Le attività di valutazione sono organizzate a seconda dei casi sotto la responsabilità dello Stato membro ovvero della Commissione, rispettivamente in funzione dell'entità del loro contributo e conformemente al principio di proporzionalità. Le valutazioni vengono effettuate da valutatori indipendenti e i risultati sono pubblici. Due tipi di riserve garantiscono inoltre l'efficacia degli stanziamenti: · per gli obiettivi « Convergenza » e « Competitivit à regionale e occupazione » il 3% delle risorse va a costituire una « riserva nazionale di prestazione » ; la "riserva nazionale per imprevisti" risulta dall'l'1% della dotazione per l'obiettivo « Convergenza » e dal 3% per « Competitività regionale e occupazione ». Con questa si deve far fronte alle crisi settoriali o locali risultanti da ristrutturazioni socioeconomiche o commerciali
Informazione e pubblicità Gli Stati membri e l'autorità di gestione per il programma operativo forniscono informazioni e pubblicità sulle operazioni e sui programmi oggetto di un cofinanziamento. Questa informazione è destinata ai cittadini dell'UE e ai beneficiari, al fine di sottolineare il ruolo della Comunità e di garantire la trasparenza per quanto riguarda l'intervento dei Fondi.
Quadro Strategico Nazionale Nasce da un’analisi dei risultati ottenuti dalla precedente programmazione ed individua le principali cause della prolungata stagnazione sociale e produttiva del Paese: permanente difficoltà dello Stato nell’offrire e promuovere servizi collettivi e nel garantire condizioni generali di concorrenza; livello inadeguato di competenze, sia della popolazione adulta, sia dei giovani; scarsa innovazione imprenditoriale legata, oltre ai due aspetti sopraccitati, ad un sistema della ricerca debole; difficoltà specifica del mercato dei capitali a sostenere sia l’innovazione imprenditoriale che a raggiungere livelli di efficienza atti ad accompagnare le decisioni di investimento e crescita dimensionale delle imprese. Da queste priorità nasce la nuova strategia che si propone forte attenzione al fattore umano, alla qualità della vita, all’inclusione sociale, all’ambiente ed alle pari opportunità. Il modo più efficace per perseguire questi obiettivi è quello di promuovere competenze e produrre servizi collettivi in grado di attirare persone e capitali e di integrare tali interventi con forme mirate di incentivazione. I quattro macro obiettivi si possono così riassumere: sviluppare i circuiti della conoscenza - Priorità di riferimento: miglioramento e valorizzazione delle risorse umane (1); promozione e valorizzazione e diffusione della ricerca e dell’innovazione per la competitività (2);
. accrescere la qualità della vita, la sicurezza e l’inclusione sociale nei territori – Priorità di riferimento:energia e dell’ ambiente: uso sostenibile ed efficiente delle risorse per lo sviluppo (3); inclusione sociale e servizi per la qualità della vita e l’attrattività territoriale (4); potenziare le filiere produttive, i servizi e la concorrenza – Priorità di riferimento: valorizzazione delle risorse naturali e culturali per l’attrattività per lo sviluppo (5); reti e collegamenti per la mobilità (6); competitività dei sistemi produttivi e occupazione (7); competitività delle città e dei sistemi urbani (8); internazionalizzare e modernizzare l’economia, la società e le Amministrazioni – che dovranno costituire il riferimento costante per l’attuazione della politica regionale, per la scelta delle linee di intervento più adeguate ed efficaci, per orientare e qualificare l’azione della Pubblica Amministrazione per valutare il percorso, la qualità e la coerenza dell’azione pubblica. Priorità di riferimento: apertura internazionale ed attrazione degli investimenti, consumi e risorse (9); governance, capacità istituzionali e mercati concorrenziali ed efficaci. Assegnazione delle risorse: processo di allocazione fra territori e priorità; introduzione di regole preposte alle selezione dei progetti; assicurare alle scelte locali l’apporto di conoscenze non-locali, elemento essenziale in un contesto di competitività globale;
che garantisce il trasferimento delle risorse in modo condizionato (grant) es. i livelli centrali trasferiscono fondi ai livelli regionali-locali vincolandone l’uso e le priorità.Governo centrale: che garantisce il trasferimento delle risorse in modo condizionato (grant) es. i livelli centrali trasferiscono fondi ai livelli regionali-locali vincolandone l’uso e le priorità. I nuovi principi di governance multilivello cui si ispira la politica regionale unitaria, comunitaria e nazionale, richiedono una robusta attività di coordinamento, che deve dispiegarsi a tutti i livelli coinvolti nella programmazione e gestione degli interventi. L’adozione di programmi monofondo per tutti gli obiettivi, rende ancor più stringente la necessità di adottare soluzioni efficaci. A livello nazionale le amministrazioni capofila per fondo sono: per il FESR il Ministero dello Sviluppo Economico; per il FSE il Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale. Per l’attuazione del Quadro strategico nazionale sono attribuite a un Comitato nazionale per il coordinamento e sorveglianza della politica regionale unitaria” composto dalle Amministrazioni centrali di settore, dal Ministero dell’Economia e Finanze, dalle Regioni, dai rappresentanti del partenariato istituzionale ed economico sociale, le funzioni di accompagnamento e di attuazione. Il partenariato economico-sociale rappresenta uno strumento di vera partecipazione degli attori territoriali al processo decisionale. Purtroppo nella prassi attuatoria è stato utilizzato da molte Amministrazioni solo come mero adempimento mentre si pone l’obiettivo di inclusione delle istanze sociali ed economiche nei processi di programmazione e gestione delle risorse. Dove si è potuto manifestare nella pienezza dei compiti ha dimostrato di rispondere in modo significativo al processo accelerato e di valorizzazione dell’impatto delle risorse.
In relazione alle necessità attuative del programma, alla discussione tra le parti soprattutto a livello locale, è prevista nella nuova programmazione di poter estendere il partenariato oltre alle città anche ad altri attori collettivi o para istituzionali portatori di interessi specialistici ( ad es. Agenzie di sviluppo, Università e Centri di ricerca, Fondazioni Bancarie e Camere di Commercio). Fonte dati: Commissione Europea sito web: Sito web:
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