Politica Economica (DES) anno accademico 2007-2008 Francesco Giavazzi, Guido Tabellini assistenti: Lucia Corno, Michel Serafinelli Parte I (Francesco Giavazzi)

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Modalità di preparazione ed argomenti delle tesine
Advertisements

Corso di laurea in Scienze internazionali e diplomatiche corso di POLITICA ECONOMICA a.a SAVERIA CAPELLARI Crescita della popolazione e progresso.
Prof. Bertolami Salvatore
CRESCITA: I FATTI PRINCIPALI
La Macroeconomia: l’offerta e la domanda aggregata
La Macroeconomia: l’offerta e la domanda aggregata
Scoprire la Macroeconomia Lezione 1
Le politiche di sviluppo basate nei luoghi - il problema del Mezzogiorno tra intervento straordinario e federalismo Seminario di Gilberto Seravalli SSEF.
Perché, come e a chi comunicare scienza Sissa, Trieste Frascati, 24 Ottobre 2005 Stefano Fantoni.
Il mondo prima della crisi
Corso di laurea in Scienze internazionali e diplomatiche corso di POLITICA ECONOMICA Docente SAVERIA CAPELLARI Gorizia, a.a
1 A cura di Ippolito Aprigliano di C. J. Jones Agosto 1995 R. & D.-Based Models of Economic Growth.
On the sources of convergence: A close look at the Spanish regions (Angel de la Fuente) A cura di De Rose Daniela A.A
1 On the sources of convergence: A close look at the Spanish regions (Angel de la Fuente) A cura di De Rose Daniela A.A
Lezione 4. CRESCITA NON VUOL DIRE (NECESSARIAMENTE) SVILUPPO Corso di Economia dello Sviluppo Internazionale Lezione 4. CRESCITA NON VUOL DIRE (NECESSARIAMENTE)
Lezione 3. LA DISCUSSIONE RECENTE SU CRESCITA, SVILUPPO E GLOBALIZZAZIONE Corso di Economia dello Sviluppo Internazionale Lezione 3. LA DISCUSSIONE RECENTE.
Corso di Politiche Economiche Regionali Prof.ssa Cristina Brasili
Capitolo 1 Introduzione
Why doesnt capital flow from rich to poor countries? Di Robert E. Lucas jr.
Economia politica II – Modulo di Macroeconomia
Crescita Economica e Risparmio
Istituzioni giuridiche e mutamento sociale
POLITICHE PER LA COESIONE SOCIALE E CONTRO LA POVERTA’: ASSISTENZA E AMMORTIZZATORI SOCIALI NEL SISTEMA ITALIANO DI WELFARE STATE   Materiali per il corso.
Crescita i fatti principali
Iniziativa di Revisione Civica (IRC) Monteveglio (BO) 5-7 ottobre 2012 Andrea Felicetti
Riflessioni Brevi su PIL e Crescita Luca Nunziata Università di Padova e IZA.
Le lezioni della crisi Roberto Tamborini Università di Trento, Dipartimento di Economia, Trento, Italy Festival dell'Economia, Trento,
Pier Giorgio Ardeni Dipartimento di Scienze Economiche
Richiami di demografia
Il sistema internazionale
Economia Economia Politica Economia finanziaria pubblica
Economia Politica I Gruppo F-O
Lezione 4. ANCORA SU QUALE CRESCITA PER QUALE SVILUPPO E IL CONCETTO DI SVILUPPO Corso di Economia dello Sviluppo Internazionale Lezione 4. ANCORA SU QUALE.
A NEW WORLD ECONOMY OBIETTIVI FORMATIVI: Il corso vuole offrire agli studenti gli strumenti per interpretare i cambiamenti economici, politici, culturali.
Economia politica Modulo II
Introduzione al corso Istituzioni di Economia Politica II Istituzioni di Economia Politica II (CLEA/CLAM )
Testi in inglese AA Semestre II
Chapter Eighteen1 CHAPTER 3 Distribution of national income A PowerPoint  Tutorial To Accompany MACROECONOMICS, 7th. ed. N. Gregory Mankiw Tutorial written.
Fluttuazioni breve periodo 33 A.A Istituzioni di economia, corso serale1 33 – Il rapporto di scambio di breve periodo tra inflazione e disoccupazione.
DEMOCRAZIA ED EGUAGLIANZA Enrica Chiappero-Martinetti Università di Pavia Milano, 15 marzo 2015.
Regioni in crescita, Europa in crescita Gli effetti della politica di coesione Analisi d'impatto – Il valore della politica di coesione Capitolo secondo.
LO SVILUPPO ECONOMICO MONDIALE 1860 – 2000
Laurea in Scienze Statistiche Politiche Economiche Regionali Modulo di Politica Regionale e dello Sviluppo di Cristina Brasili La teoria della crescita.
1 L’economia italiana Le molte dimensioni del benessere.
Economia Politica I Gruppo F-O Pagina Docente: UNIVPM ALESSANDRO STERLACCHINI 1.
La grande divergenza.
Il mondo prima della crisi
Famiglie in cerca di un Welfare 28 novembre 2006 Collegio Carlo Alberto Riforma dell’IRPEF e Reddito Minimo Garantito Ugo Colombino Università di Torino.
Politiche per lo sviluppo economico
Science and Technology Studies Vediamo da vicino alcuni oggetti di studio…….. Conoscenza, Apprendimento e Tecnologie nelle Organizzazioni – 22 Ottobre.
Candidato: Giovanni Carnazza Relatore: Prof. Paolo Liberati Il saldo di bilancio corretto per il ciclo Il caso italiano dagli anni Ottanta ad oggi.
Copyright © 2013 Pearson Education, Inc. Publishing as Addison-Wesley Economia internazionale e dello sviluppo: a.a , modulo B Lezione 1: introduzione.
Politica Economica (DES) Parte I L ezione 9 Crescita e Istituzioni Politiche (Francesco Giavazzi)
Capitolo 2 Marcella Mulino Marzo Mercato del lavoro: definizioni Le forze di lavoro (L ) comprendono le persone (di 15 anni e più) occupate (N)
Stare essere avere Irregular Verbs Meaning: To Be To Have.
Teoria dello Sviluppo economico a. a Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali Corso di laurea in Scienze Diplomatiche Maurizio Zenezini Presentazione.
Storia economica LM 84 corso di laurea magistrale in scienze storiche Lineamenti dello sviluppo economico italiano ( ) storia economica LM
Economia del lavoro Lezione 3 Offerta di lavoro, parte seconda.
PRINCIPI DI ECONOMIA (MODULO II - MACROECONOMIA) Corso di Laurea in Scienze dell’organizzazione, a.a Laura Resmini Dipartimento di Sociologia.
La “Grande depressione” e la “Grande recessione” Una comparazione PROF. RICCARDO FIORENTINI.
Politica Economica (DES) Parte I L ezione 2 (Francesco Giavazzi)
Lo sviluppo economico è un processo concreto che si svolge nel tempo storico e la situazione attuale di ciascun paese è, in un certo senso, il risultato.
Capitale umano e istruzione La teoria del capitale umano vede l’istruzione come un investimento che migliora l’efficienza della forza lavoro Età legale.
Teoria delle aree valutarie ottimali
Crescita I: Paolo Sospiro Università di Macerata Macerata 29 Settembre 2014 Economia dello Sviluppo Università di Macerata.
Copyright © 2012 Pearson Prentice Hall. All rights reserved. PART ONE INTRODUCTION Introduzione.
RIUNIONE DEI PRESIDENTI DELLE COMMISSIONI COMPETENTI IN MATERIA DI OCCUPAZIONE, RICERCA E INNOVAZIONE Roma, novembre 2014 Camera dei deputati (Palazzo.
Corso di laurea in Scienze internazionali e diplomatiche corso di POLITICA ECONOMICA a.a SAVERIA CAPELLARI Ma esiste la disoccupazione nel lungo.
The paper is available free of charge at:
Transcript della presentazione:

Politica Economica (DES) anno accademico Francesco Giavazzi, Guido Tabellini assistenti: Lucia Corno, Michel Serafinelli Parte I (Francesco Giavazzi)

Questa parte del corso consiste di: 12 lezioni, per un totale di 28 ore 8 ore di esercitazioni 2 dibattiti organizzati dagli studenti: –Martedi’ 16 ottobre –Martedì 23 ottobre Che cosa serve sapere: equazioni differenziali – A Primer on Differential Equations a cura di F. Giavazzi –o qualsiasi testo di analisi matematica – … e chi non le conosce ? 4 esercitazioni nelle prime due settimane del corso

Letture David N. Weil, Economic Growth, AddisonWesley, 2005 (sul sito del libro esercizi etc.) appunti di Daron Acemoglu, Introduction to Economic Growth Robert Barro e Xavier Sala-i-Martin Economic Growth, McGraw Hill, New York, piu’ le letture indicate (*) fortemente consigliate

1.Perché alcuni paesi sono ricchi, altri no? Come cambia la distribuzione del reddito nel mondo? Alcuni fatti WEIL, chapters 1, 2  Understanding Poverty, Abhijit V. Banerjee, Roland Benabou and Dilip Mookherjee (eds.), Oxford University Press, 2006, chapters 1-6. Helpman, Elhanan, Mystery of Economic Growth, Harvard University Press, 2005  Pritchett, Lant (1997), “Divergence, Big Time” Journal of Ec. Perspectives, vol. 11, #3, pp  Jones, Charles (1997), “On The Evolution of the World Income Distribution” Journal of Economic Perspectives vol. 11, pp  Acemoglu, Daron, Simon Johnson and James Robinson (2002): “Reversal of Fortune: Geography and Institutions in the Making of the Modern World Income Distribution”, Quarterly Journal of Economics, November 2002, volume 117.

2. Il modello di Solow WEIL, chapter 3, 6, 7, 8, 9, 10 Mankiw, N. Gregory, David Romer, and David N. Weil (1992). “A Contribution to the Empirics of Economic Growth,” Quarterly Journal of Economics 107, 2,  Alwyn Young (1995). “The Tyranny of Numbers”, Quarterly Journal of Economics, 110, #3,  Hall, Robert and Charles I. Jones (1999). “Why Do Some Countries Produce So Much More Output per Worker Than Others?,” Quarterly Journal of Economics, 114, 1999, Klenow, Peter J. and Andres Rodriquez-Clare (1997). “The Neoclassical revival in Growth Economics: Has It Gone Too Far?,” NBER Macroeconomics Annual,

3.Oltre il modello di Solow: crescita con esternalità, interdipendenze, trasformazioni strutturali  Barro Robert and Xavier Sala-i-Martin (1995) Economic Growth, McGraw Hill, New York, Chapter 4.3, 3.3 and 8. Murphy, Kevin J., Andrei Shleifer and RobertW. Vishny (1989) “Industrialization and the Big Push,” Journal of Political Economy, 97, Galor, Oded and Joseph Zeira (1993), “Income Distribution and Macroeconomics,” Review of Economic Studies, vol. 60, pp Nelson, Richard and Edmund Phelps (1966) “Investment in Humans, Technological Diffusion and Economic Growth.” American Economic Association Papers and Proceedings. 56, pp Krugman, Paul (1979). “A Model of Innovation, Technology Transfer, and the World Distribution of Income,” Journal of Political Economy 87,

4. Perché alcuni paesi sono ricchi, altri no? WEIL, chapter 13 Sachs, Jeffrey and Andrew Warner (1997), “Fundamental Source of Long-Run Growth” AEA Papers and Proceedings, volume 87, pp  Sachs, Jeffrey (2001) “Tropical Underdevelopment,” NBER Working Paper # Diamond, Jared M. Guns, Germs and Steel: The Fate of Human Societies, W.W. Norton & Co., New York NY, Harrison, Lawrence E. and Samuel P. Huntington (2000) eds. Culture Matters: How Values Shape Human Progress, New York; Basic Books.  Easterly, William and Ross Levine (1997) “Africa’s Growth Tragedy: Policies and Ethnic Divisions,” Quarterly Journal of Economics,  Acemoglu, Daron, Simon Johnson and James A. Robinson (2001) “The Colonial Origins of Comparative Development: An Empirical Investigation,” American Economic Review, 91, pp

5. Crescita e istituzioni politiche WEIL, chapter 12, 14 Olson, Mancur, The Rise and Decline of Nations: Economic Growth, Stagflation, and Economic Rigidities, Yale University Press, New Haven and London, 1982 North, Douglass and Robert P. Thomas, The Rise of the Western World: A New Economic History, Cambridge University Press, Cambridge UK, 1973 North, Douglass, Structure and Change in Economic History, W.W. Norton & Co., New York, 1981 Acemoglu, Daron, Simon Johnson and James Robinson (2006) Institutions As the Fundamental Cause of Long-Run Growth” in Philippe Aghion and Steven Durlauf eds. Handbook of Economic Growth, Amsterdam; North-Holland. Tabellini, Guido (2005), The role of the state in economic development, Kyklos.  Besley, Tim and Masa Kudamatsu (2007)"Making Autocracy Work", Cepr Discussion Paper No. 6371

6.Aspettative e politica economica (il modello IS-LM con aspettative)  Blanchard O., “Output, the Stock Market, and Interest Rates”, The American Economic Review, March 1981  Dornbusch R., “Expectations and Exchange Rate Dynamics”, Journal of Political Economy, December 1976

Dibattito # 1 (16 ottobre) La GERMANIA DELL’EST Che fare per accelerare la convergenza del reddito pro-capite nei länder occidentali e orientali? TESI A: E’ prioritario migliorare le infrastrutture e aumentare gli investimenti pubblici nei länder orientali TESI B: E’ necessario che nelle regioni con più bassa produttività sia pagato un salario reale più basso. Un salario singolo stabilito a livello nazionale concentra la disoccupazione nei länder orientali, e questo fa sì che perdurino le condizioni avverse (socio-istituzionali e culturali) che potrebbero essere alla base della scarsa produttività in queste regioni

Dibattito # 2 (23 ottobre) DEMOCRAZIA E CRESCITA TESI A: Una stabile democrazia accelera il passo dello sviluppo economico e a sua volta lo sviluppo economico poi promuove il consolidamento della democrazia TESI B: Non esiste una relazione fra democrazia e crescita, in nessuna delle due direzioni (democrazia→crescita, crescita →democrazia. L’esempio della Cina ci ricorda che diversi episodi di crescita sono avvenuti in un contesto non democratico

1. Perché alcuni paesi sono ricchi, altri no?

I fatti: le differenze nel reddito pro-capite sono molto grandi

Le differenze nel reddito pro-capite sono molto grandi Confronti corretti per la PPP (parità dei poteri di acquisto). Anno: 2000, ai prezzi del 1995: USA US $ 32,500 Messico US $ 9,000 CinaUS $ 4,000 India US $ 2,500 NigeriaUS $ 1,000 EthiopiaUS $ 200 USA = 32,5 x Nigeria: 10 giorni negli USA = un anno in Nigeria

Reddito pro-capite e “felicità”

Crescita e povertà

Crescita e distribuzione del reddito in Brasile

Crescita e distribuzione del reddito in Cina e India Crescita del reddito/consumo pro-capite nella famiglia “mediana” di ciascuno decile nelle distribuzionde del reddito (Fonte: Banca Mondiale)

Perché alcuni paesi sono ricchi, altri no? R.E. Lucas (1990): “Quando un’economista si pone questa domanda, smette di pensare a qualsiasi altro problema economico”

Perché alcuni paesi sono ricchi, altri no? Winston Churchill nel 1945 sul suo successore, Clement Attlee “A modest man with much to be modest about”

Perché alcuni paesi sono ricchi, altri no? “A modest man with much to be modest about” “Così gli economisti: spesso presuntuosi, ma senza veri motivi per esserlo “ (Dani Rodrik, One Economy, Many Recipes, Princeton University Press, 2007)

La distribuzione del reddito pro-capite nel mondo: 1960,1980 e 2000

Perche’ usare i logaritmi? Se x e y crescono al medesimo tasso, e.g. 10% l’anno, anche la loro differenza cresce nel tempo esempio: se x(1)=35 e y(1) = 45 dopo 30 anni x(30) = 46,7 e y(30) = 60,05 e la differenza e’ 13,35 invece [log(x(30))-log(y(30))] = [log(x(1))-log(y(1))] = 0,11

La distribuzione del reddito pro-capite nel mondo: 1960,1980 e 2000

La distribuzione del reddito pro-capite nel mondo: 1960,1980 e 2000: relativamente stabile, ma la dispersione è un po’ aumentata

I paesi ricchi, o che diventano ricchi, sono quelli che crescono di più

La “magia dei tassi composti” USA –1870: y = US $ (1995) [anno (0)] –2000: y = US $ (1995) [anno (T)] y(T) = (1+x) T y(0) log y(T) – log y(0) = T log (1+x) = T x x = [log y(T) – log y(0)] / T = 1,75 % Per x = 0,75%, come l’India, y(2000) = 8,700 (Messico, meno di Portogallo e Grecia) Per x = 2,75% (Giappone, Taiwan) y(2000) = US $ , 3,5 volte l’attuale

La “magia dei tassi composti” Per x = 1%: y(t+1) = 1,4 * y(t) ove t “indica una generazione” Per x = 3%: y(t+1) = 2,5 * y(t) Asia orientale, Italia anni ’60: x = 6%

La crescita in un gruppo di paesi

All’origine delle differenze nei livelli di reddito pro-capite

La crescita spesso e’ una serie di episodi, non un sentiero lineare

La crescita talvolta “sorprendentemente” si interrompe “Come sapete c’e’ un paese che sta crescendo moto più rapidamente di noi. Oltre il 6% l’anno, mentre la nostra economia raramente raggiunge il 3%. Non solo ci supera nella crescita, ma ora anche nella scienza e nella tecnologia. E’ un paese i cui dirigenti politici credono poco nella democrazia, nelle libertà individuali, nella libera stampa. Un paese dirigista, insomma. Se non troviamo il modo di diventare rapidamente più competitivi, perderemo la sfida--non solo quella economica ma anche la sfida per il predominio della libertà e della democrazia nel mondo. Io vi prometto che durante gli anni in cui sarò Presidente degli Stati Uniti d’America vinceremo questa sfida.” [dal discorso inaugurale di J. F. Kennedy]

Dal dopoguerra--le differenze nel reddito pro-capite sono molto persistenti

Non c’è “convergenza”

Su un orizzonte temporale più lungo vi è divergenza

Neppure dal 1960 c’è “convergenza”

Davvero non c’è “convergenza” ? Se si considerano paesi simili il risultato è molto diverso

La convergenza “condizionale”

La convergenza “condizionale”: che cos’è X t ?

La qualità delle istituzioni è uno dei fattori cruciali The first, overwhelming lessons we learned in the 1990s, is the transcendent importance of the quality of institutions and the closely related question of the efficacy of the administration. Well- executed policies that are 30 percent off are much more effective than poorly executed policies that are spot on. (Lawrence Summers, U.S. Treasury Secretary nell’amministrazione Clinton)

Conclusioni: le domande cui rispondere Perché differenze tanto grandi nel reddito pro-capite e nelle produttività fra paesi? Convergenza o divergenza? Perché alcune società sembrano incapaci di cogliere le occasioni tecnologiche e si condannano al declino? E viceversa, perché altre società, prima povere, improvvisamente inziano a cerscere?

Il passo successivo Un modello/i che ci aiuti a comprendere i meccanismi che producono la crescita Quali sono i parametri cruciali del modello (nel senso che determinano la crescita) e in che misura la differenza di questi parametri tra i paesi “spiega” i diversi tassi di crescita?

Letture WEIL, capitoli 1 e 2  Understanding Poverty, Abhijit V. Banerjee, Roland Benabou and Dilip Mookherjee (eds.), Oxford University Press, 2006, chapters 1-6. Helpman, Elhanan, Mystery of Economic Growth, Harvard University Press, 2005  Pritchett, Lant (1997), “Divergence, Big Time” Journal of Ec. Perspectives, vol. 11, #3, pp  Jones, Charles (1997), “On The Evolution of the World Income Distribution” Journal of Economic Perspectives vol. 11, pp  Acemoglu, Daron, Simon Johnson and James Robinson (2002): “Reversal of Fortune: Geography and Institutions in the Making of the Modern World Income Distribution”, Quarterly Journal of Economics, November 2002, volume 117