Appunti di viaggio verso la riduzione del rischio Bondeno, 15 giugno 2011 Dott. Marco Broccoli – AUSL Ravenna.

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Appunti di viaggio verso la riduzione del rischio Bondeno, 15 giugno 2011 Dott. Marco Broccoli – AUSL Ravenna

Il quadro normativo è sufficiente e chiaro?

È un problema? È un problema nuovo? Se non è nuovo, come mai è ancora un problema? È un problema? È un problema nuovo? Se non è nuovo, come mai è ancora un problema?

Ci sono dei sintomi precoci? Se sì, come vengono considerati? Ci sono dei sintomi precoci? Se sì, come vengono considerati?

Ma siamo sicuri che sia colpa del lavoro? Nell’incertezza, come faccio a chiarire i dubbi sulla possibile origine professionale della malattia? Ma siamo sicuri che sia colpa del lavoro? Nell’incertezza, come faccio a chiarire i dubbi sulla possibile origine professionale della malattia?

Dimmi che è una malattia professionale, e allora ammetterò che la lavorazione è a rischio! Dimmi se la lavorazione è a rischio, e allora saprò che la malattia è professionale. Dimmi che è una malattia professionale, e allora ammetterò che la lavorazione è a rischio! Dimmi se la lavorazione è a rischio, e allora saprò che la malattia è professionale.

Le malattie della valutazione (ovvero: l’arte di abbassare il rischio spostando la lancetta)

Errori nella valutazione del rischio Manca completamente il documento di valutazione Il documento non comprende il sovraccarico biomeccanico Il documento stima il rischio in modo corretto, ma non indica le misure di prevenzione Il documento riporta metodo e risultato, e individua il rischio come accettabile, ma … non corrisponde alla realtà.

Cause Possibile che il metodo usato non sia adatto, ma in genere … non si forniscono dati veri e reali. Conflitto produttività e salute Imperizia, imprudenza, negligenza

Che fare?

Tempo di lavoro, pause, straordinario Facili da calcolare Grande effetto sul rischio Facilmente manipolabili sul documento Effetto diretto sulla produzione e sull’organizzazione del lavoro Di chi è la materia? Interazione inevitabile tra competenze diverse Partire da una corretta individuazione e corretto uso nel metodo Anche leva per agire sugli altri fattori di rischio Diritto facilmente verificabile. Consenso dei lavoratori e forza contrattuale.

Ritmo di lavoro (frequenza) Resistenza a misurarlo ma soprattutto a diminuirlo Puntare sul conteggio esatto e documentato delle azioni tecniche in un ciclo Individuare tutti i cicli di tutti i compiti (e le azioni accessorie) E’ il fattore più “manipolabile” di fatto, momento per momento. Possibilità di controllo da parte del lavoratore Informazione dei lavoratori e consapevolezza del rischio Misuratore di velocità (e rischio):  “Autovelox” (con multa se si supera la velocità di rischio?)?  Ritmografo (display che indichi la frequenza di ciclo)?

La forza Misurazione  Dati oggettivi se possibile (peso oggetti e tipo di presa, dinamometri)  Scala di Borg è sempre possibile e molto versatile. (Non ci sono alibi) Manutenzione e riprogettazione (dove utile e anche su indicazione dei risultati della misurazione) Cartelli che indicano le zone dove si svolgono compiti con forza importante  “Attenzione! Pericolo per eccesso di forza! Borg > 3 (o > 5)”

Posture L’antropometria è scienza matura da tempo Il punto chiave da presidiare è quello della progettazione e acquisto degli impianti e della progettazione del layout Poi vanno presidiate le continue modifiche quotidiane delle postazioni di lavoro Le soluzioni richiedono l’approccio ergonomico partecipato (conoscenze ergonomiche, disponibilità alla consultazione) Valutare molto bene le posture dove è richiesta molta forza Attenzione che chi non conosce bene il corpo umano può commettere errori seri di valutazione!!! Come fare? Competenze giuste e ascolto del lavoratore che lavora.

1) Uso di strumenti vibranti 2) Compressione localizzata di strutture anatomiche a causa di strumenti 3) Esposizione a caldo o a freddo 4) Dispositivi di protezione personali che limitano i movimenti o inibiscono le prestazioni 5) Rischio di movimento improvviso, inatteso, incontrollato (piano sdrucciolevole, oggetti cadenti, presa non valida) 6) Accelerazione, decelerazione rapida di movimenti 7) Forza o carico statico 8) Braccio al di sopra della spalla (tenere braccio o oggetto contro la gravit à ) 9) Presa continua su oggetti (es. coltelli in macello o industria del pesce) 10) Posture bloccate o fisse (progettazione non valida di strumenti o postazione di lavoro, mancanza di spazio) 11) Martellare, colpire, strappi 12) Lavoro ad alta precisione combinato con forza 1) Uso di strumenti vibranti 2) Compressione localizzata di strutture anatomiche a causa di strumenti 3) Esposizione a caldo o a freddo 4) Dispositivi di protezione personali che limitano i movimenti o inibiscono le prestazioni 5) Rischio di movimento improvviso, inatteso, incontrollato (piano sdrucciolevole, oggetti cadenti, presa non valida) 6) Accelerazione, decelerazione rapida di movimenti 7) Forza o carico statico 8) Braccio al di sopra della spalla (tenere braccio o oggetto contro la gravit à ) 9) Presa continua su oggetti (es. coltelli in macello o industria del pesce) 10) Posture bloccate o fisse (progettazione non valida di strumenti o postazione di lavoro, mancanza di spazio) 11) Martellare, colpire, strappi 12) Lavoro ad alta precisione combinato con forza Fattori complementari fisici (ISO – 3)

1) Alta pressione di lavoro / troppo lavoro per essere terminato nelle ore di lavoro 2) Mancanza di controllo nella pianificazione e nella gestione dei compiti di lavoro 3) Mancanza di supporto dai colleghi e dai dirigenti 4) Alto carico mentale, alta concentrazione o attenzione 5) Attivit à isolata in un processo di produzione 6) Ritmo determinato dalla macchina o da persone 7) Velocit à di lavoro predefinite o sistemi retribuiti ad incentivi 1) Alta pressione di lavoro / troppo lavoro per essere terminato nelle ore di lavoro 2) Mancanza di controllo nella pianificazione e nella gestione dei compiti di lavoro 3) Mancanza di supporto dai colleghi e dai dirigenti 4) Alto carico mentale, alta concentrazione o attenzione 5) Attivit à isolata in un processo di produzione 6) Ritmo determinato dalla macchina o da persone 7) Velocit à di lavoro predefinite o sistemi retribuiti ad incentivi Fattori complementari psicosociali (ISO – 3)

Malattie sommerse Sintomi taciuti (lavoratore) Malattie non denunciate (medico) Il danno si aggrava (singolo lavoratore) Il danno si diffonde (altri lavoratori esposti perché il rischio non emerge) Conflittualità, denunce, ecc… Legittimazione a porre il problema Formazione e informazione Sintomi taciuti (lavoratore) Malattie non denunciate (medico) Il danno si aggrava (singolo lavoratore) Il danno si diffonde (altri lavoratori esposti perché il rischio non emerge) Conflittualità, denunce, ecc… Legittimazione a porre il problema Formazione e informazione

Sintomi segnalati precocemente Danni che regrediscono Indicatori di situazione di rischio Soluzioni Nessuna responsabilità civile e penale Danni che regrediscono Indicatori di situazione di rischio Soluzioni Nessuna responsabilità civile e penale

Resistenze Cosa costa di più? Conoscenze, cultura, intelligenza organizzativa? Relazioni e comunicazione? Cosa costa di più? Conoscenze, cultura, intelligenza organizzativa? Relazioni e comunicazione?

Come affrontare le resistenze Conflittualità competente, ben orientata, coordinata, multicentrica, tenace Consapevolezza dei lavoratori Ricorso alla vigilanza Conflittualità competente, ben orientata, coordinata, multicentrica, tenace Consapevolezza dei lavoratori Ricorso alla vigilanza

Approccio di ergonomia partecipativa (ISO – 3) Coinvolgimento pratico dei lavoratori, supportati da una adatta comunicazione, nella pianificazione e gestione di una quantit à significativa delle loro attività di lavoro, con conoscenza e con capacità sufficienti a influire sia sui processi che sui risultati in ordine all ’ ottenimento degli obiettivi desiderabili.