Obiettivi e struttura di un distretto culturale avanzato Gli obiettivi socio economici Giancarlo Provasi Autunno in Franciacorta – Iseo 16 novembre 2007
Sistema urbano sovra-comunale Franciacorta - Sebino
I comuni del s.u.s Franciacorta - Sebino Adro Capriolo Castegnato Cazzago San Martino Cellatica, Cologne Corte Franca Erbusco Gussago Iseo Marone Monte Isola Monticelli Brusati Ome Palazzolo s/O Paratico Passirano Pisogne Provaglio d'Iseo Rodengo Saiano Rovato Sale Marasino Sulzano Paderno Franciacorta Zone 24 comuni sui 206 della provincia
Popolazione e superficie Popolazione totale Popolazione BSP Peso su BSP: 14% Dimensioni: 398 Kmq pari all’8% della superficie provinciale 338 abitanti per Kmq contro i 232 della media provinciale Crescita ,57% Crescita BSP: +16%
Numero di imprese Imprese totali Imprese BSP Peso su BSP 13%
Addetti Addetti totali Addetti BSP Peso su BSP 14%
Densità di attività economiche Media addetti per abitanti 42,4 Media addetti per abitanti BSP: 42,6
Densità di attività economiche Addetti medi per Kmq: 165 Addetti medi per Kmq BSP: 99
Crescita delle attività economiche Suolo urbanizzato: 1950 = 8,3 milioni mq – 2000 = 46,5 milioni mq
Dimensioni delle imprese Addetti medi per unità locale: 4,5 Addetti medi per Unità locale BSP 4,4
Indice di specializzazione manifatturiera Indice di specializzazione manifatturiera: 1,2
Indice di specializzazione commerciale Indice di specializzazione commerciale: 1,0
Indice di specializzazione dei servizi alle imprese Indice di specializzazione servizi: 0,6
Aree di attrazione di residenti da Brescia
Area metropolitana e poli autonomi
In sintesi Area a media densità di attività economiche, in forte espansione, abbastanza equilibrata nelle diverse componenti Con specializzazione manifatturiera (se si escludono pochi comuni con specializzazione commerciale) Con modesta specializzazione terziaria di servizio A forte attrattività, sia di attività economiche che di resi- denti fuoriusciti dalla città Con comuni integrati nell’area metropolitana ed altri più autonomi
Cosa intendere per distretto culturale “avanzato” Modello 1 Distretto che si regge su una specializzazione turistico-culturale. In gra- do di attrarre per le sue caratteristiche ambientali, artistiche e culturali dei visitatori e di sviluppare una economia di servizio a supporto di tali attività. Modello 2 Distretto che si caratterizza per uno sviluppo equilibrato e sostenibile. In grado anche di essere attrattivo per turisti, ma soprattutto in grado di attrarre residenti di elevate potenzialità per la sua qualità ambientale, economica e sociale e capace così di sviluppare attività economiche ad alto contenuto innovativo e valore aggiunto.
Opportunità e problemi del Modello 1 Presenza di alcuni indubbi asset turistico-culturali: il vino; il lago; l’ambiente generale; alcuni luoghi-monumenti di valenza artistico-culturale. Dubbi però sul fatto che tali asset siano in grado di tirare l’intera economia dell’area. Presenza di un tessuto economico-manifatturiero cospi- cuo, ormai irreversibile e che richiede di essere meglio governato per salvaguardare il territorio. Debolezza delle strutture di servizio turistico-commerciali. Rischio di una economia e di una società a due velocità: quella turistica, ricca ma di nicchia, e il resto che si impo- verisce.
Opportunità e sfide del Modello 2 Presenza di un tessuto industriale interessante, moderno e dinamico. Condizioni ambientali complessive attrattive e rapporto con l’area metropolitana della città capoluogo. Presenza di un nucleo di residenti di elevate potenzialità. Esistono le condizioni per un modello di sviluppo neo- industriale (imprese innovative, rispettose dell’ambiente, ad alta intensità di conoscenza e valore aggiunto). Necessità di tutelare meglio il territorio e di evitare forme non compatibile di crescita sia industriale che residenzia- le. Anche ma non solo turismo. Maggiore coordinamento tra comuni e con Brescia.