Obiettivi e struttura di un distretto culturale avanzato Gli obiettivi socio economici Giancarlo Provasi Autunno in Franciacorta – Iseo 16 novembre 2007.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Struttura progettuale Vers. 20/10/2010
Advertisements

Settimana Strategica Tavolo Tematico 29 novembre Linea strategica 3. Lavoro e politiche sociali: libertà delle persone, giovani e non-profit.
Turismo responsabile e sostenibile
Programma Transfrontaliero Italia-Francia Marittimo Programma Transfrontaliero Italia-Francia Marittimo Livorno 26/11/2007 Asse 1 Accessibilità e Reti.
I fattori di attrattività del comprensorio sud della Provincia di Caltanissetta Piano di marketing ed analisi di posizionamento Realizzato da Sviluppo.
Presenza di gruppi di persone culturalmente eterogenei Presenza di ruppi di persone appartenenti a classi/ceti diverse/i Area non agricola dove le materie.
Grandi eventi: pianificazione urbana e turismo
Governare la modernità Passare dalla produzione delle conoscenze alla condivisione dei saperi per un loro utilizzo Favorire disseminazione delle competenze.
1 La provincia di Pesaro e Urbino Andamento economico e previsioni di sviluppo Prof. Ilario Favaretto Direttore del Laboratorio per lAnalisi dello Sviluppo.
IL DISTRETTO DELLA RUBINETTERIA DEL PIEMONTE NORD ORIENTALE
Nota sulleconomia della provincia di Trieste Presentazione a cura del Dr. Giuseppe Capuano - Economista Dirigente Area Studi e Ricerche dellIstituto G.
Sociologia dell’ambiente e del territorio
LE DONNE E IL LAVORO Precarietà – Occupazione – Stato Sociale Analisi degli avviamenti al lavoro 11 febbraio 2005 Eurolavoro - Osservatorio Socio Economico.
UN DISTRETTO CULTURALE SEBINO – FRANCIACORTA? Palazzolo s/O, 13 maggio 2008 UN DISTRETTO CULTURALE SEBINO – FRANCIACORTA? Palazzolo s/O, 13 maggio 2008.
Popolazione e Forze di Lavoro
Urbano, inconcentrato sulla città, Rurale: incentrato sulla campagna;
Giovedì 7 Giugno Obiettivo generale 1.che contrasta i fenomeni disgregativi delle metropoli mediterranea 2.che contrasta i fenomeni regressivi della.
Un progetto condiviso di monitoraggio ( secondo anno)
Il Nord-Ovest uscirà della stallo?
1 Larea metropolitana di Roma Capitale Funzioni, risorse, vincoli e opportunità per una nuova strategia di sviluppo.
La popolazione non cresce: la superficie urbanizzata si
Zona Ovest zona Sud zona Est zona Nord.
Geografia degli spazi rurali Il fenomeno della seconda casa
Lombardia “Una regione per fare”.
I TEMI DI STUDIO E ANALISI
Nel XIV secolo al posto del castello c'era probabilmente un grande latifondo in affitto a Guglielmo Assonica. BERGAMO.
LA CITTÀ NELLERA NEO-INDUSTRIALE: IL RUOLO DELLINNOVAZIONE Relazione introduttiva La città nellera della conoscenza e dellinnovazione: i cambiamenti in.
LA CITTA’.
SASSARI COMPETITIVA - TENDENZE GENERALI crescente integrazione innovazione tecnologica mutamenti demografici evoluzione dei gusti/stili di vita cambiamento.
DENIS PANTINI Presidente Forum Economia e Sviluppo Incontro di avvio dei lavori Ravenna, 18 aprile 2008 GIANNI BESSI Coordinatore PAOLA BISSI Coordinatore.
24 ore ad Atessa. Screening, studi e pratiche per la valorizzazione del centro storico. Manuela Ricci direttore Master Valorizzazione e gestione dei centri.
Il Piano per la ricerca e l’innovazione: priorità e linee di azione
Provincia di Vibo Valentia : un progetto di marketing territoriale.
1 L a P rovincia di L ucca C aratteristiche prevalenti e dinamiche significative del sistema economico.
1. 2 I NTRODUZIONE AI LAVORI DI F RANCO T UMINO Presidente Associazione Nazionale delle cooperative di Servizi e Turismo Slide predisposte per una illustrazione.
POR FESR FVG OBIETTIVO COMPETITIVITA REGIONALE E OCCUPAZIONE Programma operativo regionale FESR Relazioni internazionali e comunitarie.
11 novembre 2010 A scuola di mobilità sostenibile L a mediazione informativa, educativa e partecipativa nelle politiche pubbliche Paolo Tamburini Responsabile.
Ci trovate su internet all’indirizzo
Messina, 20 novembre Lo SVILUPPO di un territorio.
Economia provinciale e Patto di Nuova Generazione.
Preso atto dell'alto livello di rischio che caratterizza gran parte del territorio italiano, si è provveduto ad un aggiornamento della normativa vigente.
CONTINENTI / STATI: mappa degli aspetti che li caratterizzano
Piano Investimenti (sintesi) Rovato, 10 maggio 2011.
Il Sistema Paese a supporto dei rapporti economici italo-cinesi Macerata, 14 febbraio 2014 Elisabetta Muscolo.
GROTTAFERRATA «Nel 1960, Roma non arrivava a due milioni di abitanti, con una superficie urbanizzata di circa 70 chilometri quadrati. Roma,
Strategia per la ricerca e l’innovazione per la smart specialisation Regione Marche Assessorato Attività produttive Ricerca e Innovazione.
L’esperienza attuale delle Aree Ecologicamente Attrezzate in provincia di Ferrara e ipotesi di sviluppo Ferrara, 27 Giugno 2008 Gabriele Ghetti.
ForumPA 2007 Usabilità e accessibilità: la Provincia di Milano on line 21 maggio 2007 Mario Zerbini – Responsabile Servizio SCOPRO -
Territorio e Urbanistica
IL TERRITORIO: città e campagna
CONFRONTIAMOCI SULLE IDEE CITTÀ METROPOLITANA OPPORTUNITÀ ECONOMICA LUCA ROMANO VEGA – Parco Scientifico Tecnologico di Venezia 16 gennaio 2016.
La risorsa turistica dell’acqua: L’area del Sole per un Turismo “Healthy” Mara Manente, direttore CISET-Ca’ Foscari.
I comuni italiani delle eccellenze alimentari Walter Tortorella e Giorgia Marinuzzi Dipartimento Studi Economia Territoriale IFEL-Fondazione ANCI CIBO.
OSSERVATORIO ECONOMICO DELLA PROVINCIA DI RIETI Paolo Cortese Responsabile analisi economiche e politiche di sviluppo territoriali – Ist. G. Tagliacarne.
Seminario GLI SPAZI DEL POSSIBILE Consiglio Regione Lombardia La montagna: La montagna: un “centro” nel margine un “centro” nel margine Giuseppe.
Rapporto sull’economia della provincia di Chieti A cura dell’U.O. Studi e Statistica – Marketing territoriale della CCIAA di Chieti 2004.
GLI ASPETTI DEMOGRAFICI Il territorio delle colline metallifere è scarsamente urbanizzato: la densità di popolazione è di 26,09 ab/kmq, notevolmente inferiore.
GLI ASPETTI DEMOGRAFICI Il territorio delle colline metallifere è scarsamente urbanizzato: la densità di popolazione è di 26,09 ab/kmq, notevolmente inferiore.
Emilia-Romagna Il sistema economico regionale
GLI ASPETTI DEMOGRAFICI Il territorio delle colline metallifere è scarsamente urbanizzato: la densità di popolazione è di 26,09 ab/kmq, notevolmente inferiore.
Fondi Strutturali Obiettivo “Competitività regionale” PROGRAMMA OPERATIVO REGIONALE - FERS.
Gli interventi in attuazione nelle città metropolitane di Bari e Torino a valere sui Fondi Strutturali FESR ed FSE , (fonte OpenCoesione al )
OSSERVATORIO ECONOMICO PROVINCIALE DI PISTOIA La congiuntura 2007 e le previsioni 2008 : il punto di vista delle imprese Relatore Corrado Martone – Area.
PIANO URBANISTICO COMUNALE WORKSHOP Ambiente – Mobilità sostenibile - Energia Ing. Gianfranco Tozza Caserta 17 febbraio 2015.
Il Municipio si estende per 4.729,15 Ha, intorno alle direttrici stradali della via Appia, via Ardeatina, via Cristoforo Colombo e via Ostiense. La sua.
Prospettiva di genere:integrare la dimensione di pari opportunità tra donne e uomini nei progetti che beneficiano di finanziamenti europei. La metodologia.
IL DOCUMENTO STRATEGICO PRELIMINARE DELLA VALLE D’AOSTA Nadia Savoini - Luigi Malfa Aosta, 20 marzo 2006.
La situazione economica della Provincia di Pistoia nel 2012.
Cluster Tecnologico Nazionale Fabbrica Intelligente Imprese, università, organismi di ricerca,
Transcript della presentazione:

Obiettivi e struttura di un distretto culturale avanzato Gli obiettivi socio economici Giancarlo Provasi Autunno in Franciacorta – Iseo 16 novembre 2007

Sistema urbano sovra-comunale Franciacorta - Sebino

I comuni del s.u.s Franciacorta - Sebino Adro Capriolo Castegnato Cazzago San Martino Cellatica, Cologne Corte Franca Erbusco Gussago Iseo Marone Monte Isola Monticelli Brusati Ome Palazzolo s/O Paratico Passirano Pisogne Provaglio d'Iseo Rodengo Saiano Rovato Sale Marasino Sulzano Paderno Franciacorta Zone 24 comuni sui 206 della provincia

Popolazione e superficie Popolazione totale Popolazione BSP Peso su BSP: 14% Dimensioni: 398 Kmq pari all’8% della superficie provinciale 338 abitanti per Kmq contro i 232 della media provinciale Crescita ,57% Crescita BSP: +16%

Numero di imprese Imprese totali Imprese BSP Peso su BSP 13%

Addetti Addetti totali Addetti BSP Peso su BSP 14%

Densità di attività economiche Media addetti per abitanti 42,4 Media addetti per abitanti BSP: 42,6

Densità di attività economiche Addetti medi per Kmq: 165 Addetti medi per Kmq BSP: 99

Crescita delle attività economiche Suolo urbanizzato: 1950 = 8,3 milioni mq – 2000 = 46,5 milioni mq

Dimensioni delle imprese Addetti medi per unità locale: 4,5 Addetti medi per Unità locale BSP 4,4

Indice di specializzazione manifatturiera Indice di specializzazione manifatturiera: 1,2

Indice di specializzazione commerciale Indice di specializzazione commerciale: 1,0

Indice di specializzazione dei servizi alle imprese Indice di specializzazione servizi: 0,6

Aree di attrazione di residenti da Brescia

Area metropolitana e poli autonomi

In sintesi  Area a media densità di attività economiche, in forte espansione, abbastanza equilibrata nelle diverse componenti  Con specializzazione manifatturiera (se si escludono pochi comuni con specializzazione commerciale)  Con modesta specializzazione terziaria di servizio  A forte attrattività, sia di attività economiche che di resi- denti fuoriusciti dalla città  Con comuni integrati nell’area metropolitana ed altri più autonomi

Cosa intendere per distretto culturale “avanzato” Modello 1 Distretto che si regge su una specializzazione turistico-culturale. In gra- do di attrarre per le sue caratteristiche ambientali, artistiche e culturali dei visitatori e di sviluppare una economia di servizio a supporto di tali attività. Modello 2 Distretto che si caratterizza per uno sviluppo equilibrato e sostenibile. In grado anche di essere attrattivo per turisti, ma soprattutto in grado di attrarre residenti di elevate potenzialità per la sua qualità ambientale, economica e sociale e capace così di sviluppare attività economiche ad alto contenuto innovativo e valore aggiunto.

Opportunità e problemi del Modello 1 Presenza di alcuni indubbi asset turistico-culturali: il vino; il lago; l’ambiente generale; alcuni luoghi-monumenti di valenza artistico-culturale. Dubbi però sul fatto che tali asset siano in grado di tirare l’intera economia dell’area. Presenza di un tessuto economico-manifatturiero cospi- cuo, ormai irreversibile e che richiede di essere meglio governato per salvaguardare il territorio. Debolezza delle strutture di servizio turistico-commerciali. Rischio di una economia e di una società a due velocità: quella turistica, ricca ma di nicchia, e il resto che si impo- verisce.

Opportunità e sfide del Modello 2 Presenza di un tessuto industriale interessante, moderno e dinamico. Condizioni ambientali complessive attrattive e rapporto con l’area metropolitana della città capoluogo. Presenza di un nucleo di residenti di elevate potenzialità. Esistono le condizioni per un modello di sviluppo neo- industriale (imprese innovative, rispettose dell’ambiente, ad alta intensità di conoscenza e valore aggiunto). Necessità di tutelare meglio il territorio e di evitare forme non compatibile di crescita sia industriale che residenzia- le. Anche ma non solo turismo. Maggiore coordinamento tra comuni e con Brescia.