Giorgia Giovannetti1 Lezione 7 Prof. Giorgia Giovannetti Economia Applicata.

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Giorgia Giovannetti1 Lezione 7 Prof. Giorgia Giovannetti Economia Applicata

Condizione di max profitto Funzione di profitto = f (q) = R (q) - C (q) Pendenza: Profitto marginale = R’ (q) - C’ (q) Max profitto si ha quando la pendenza è zero, ovvero quando il profitto marginale è nullo: R’ (q) = C’ (q) Condizione matematica, che vale sempre, a prescindere dalla forma di mercato che incide solo sulla forma di R’(q)

Forme di mercato Cosa determina il livello del profitto di un’impresa? Questo sarà alto oppure basso? Quali sono gli effetti delle decisioni delle imprese sul benessere del consumatore? Per dare una risposta a queste domande occorre analizzare la forma di mercato in cui l’impresa si trova ad operare. Quattro differenti situazioni: i) concorrenza perfetta; concorrenza monopolistica; iii) oligopolio; iv) monopolio

Forme di mercato Le caratteristiche che differenziano i diversi tipi di mercato sono: i) il grado di libertà con cui le imprese possono entrare nel mercato ii) la natura del prodotto, ovvero se si tratta di un prodotto omogeneo oppure differenziato iii) il grado di controllo sul prezzo da parte delle imprese I casi empiricamente più rilevanti sono concorrenza monopolistica e oligopolio. Tuttavia, ai fini della comprensione del ruolo della forma di mercato analizziamo prima i casi estremi (concorrenza e monopolio)

Summary: Le strutture di mercato

La concorrenza La teoria della concorrenza perfetta illustra un caso estremo di forma di mercato. In essa le imprese sono completamente sottoposte alle forze del mercato e non hanno alcun potere di influenza sul prezzo del prodotto.

Concorrenza perfetta Le caratteristiche del mercato: molti acquirenti e venditori – nessuna azione di un singolo ha effetto sul prezzo di mercato le imprese sono “price taker” (prezzo dato) – la domanda del prodotto dell’impresa è perfettamente orizzontale il prodotto è omogeneo vi è perfetta informazione non vi sono barriere all’entrata e all’uscita Price-taker: parola chiave

Summary: Massimizzazione del profitto (ricavi meno costi)

9 Pertanto: Ricavi – Costi  (q) = R(q) - C(q) dove: R(q) = P(q)q. La “condizione del primo ordine” (FOC) richiede dunque che il profitto marginale  ’(q) sia nullo, e cioè che il ricavo marginale sia uguale al costo marginale. La condizione del secondo ordine (SOC) richiede che il profitto marginale sia decrescente.

Graficamente, la situazione è del tipo: 10 q  q*  ’(q*) = 0  R’(q*) = C’(q*) FOC  ’’(q*)  0  R’’(q*)  C’’(q*) SOC

Nel caso di un’impresa competitiva,   , perciò R’  p e la precedente condizione implica p = C’ (non c’è potere di mercato) 11 CU(q*) q p q* p O(p)O(p) CU(q) C’(q) p = C’(q*), q* = O(p),  * = (p - CU(q*)) q* Vediamo meglio:

Profitti di breve periodo

13 Si ricordi che, come nel caso della domanda: La curva di offerta di mercato si ottiene per aggregazione orizzontale delle curve di offerta delle singole imprese, e dunque in ciascun punto l’Offerta riflette il costo marginale delle imprese attive a quel prezzo. Il costo marginale può essere sostituito dalle funzione di offerta aggregata rilevante (nel caso di una molteplicità di imprese).

La curva di offerta in concorrenza perfetta (1) Al di sopra del prezzo P 3 (punto C), l’impresa realizza un profitto superiore al costo opportunità del capitale, nel breve periodo. Al prezzo P 3, (punto C), l’impresa realizza PROFITTI NORMALI P1P1 AC MC P Quantità SAVC SMC Q1Q1 SATC P3P3 A C Q3Q3

Tra P 1 e P 3, (A e C), l’impresa ha delle perdite, ma rimane nel mercato Al di sotto di P 1 (PREZZO DI CHIUSURA), l’impresa non riesce nemmeno a coprire i SAVC, ed esce dal mercato P1P1 Quantità SAVC SMC Q1Q1 SATC P3P3 A C Q3Q3 La curva di offerta in concorrenza perfetta (2) AC MC P

Allora la curva SMC al di sopra del prezzo di chiusura P 1 è la CURVA DI OFFERTA DI BREVE PERIODO dell’impresa essa mostra quanto l’impresa desidera produrre, per ogni livello del prezzo. P1P1 Quantità SAVC SMC Q1Q1 SATC P3P3 A C Q3Q3 AC MC P La curva di offerta in concorrenza perfetta (3)

Summary: Concorrenza perfetta, breve periodo Settore Quantità Q P SRSS D Impresa SAC P Quantità SMC D=MR=AR q Il prezzo di mercato si forma, dall’incontro tra domanda e offerta (a livello di settore). La curva di offerta del settore è costituita dalla somma (orizzontale) di tutte le curve di offerta individuali; può esserci profitto positivo AC MC P AC MC P

L’impresa “subisce” il prezzo di mercato P e sceglie quella quantità q per cui SMC=MR avendo come obiettivo la massimizzazione del profitto L’impresa ed il settore, nel breve periodo, in concorrenza perfetta (2) Settore Quantità Q P SRSS D Impresa SAC P Quantità SMC D=MR=AR q AC MC P AC MC P

Settore Q P SRSS D SAC Impresa P SMC D=MR=AR q Al prezzo P, i profitti sono rappresentati dall’area blu. Questi profitti attraggono nuove imprese nel settore. Tanto più aumenta il numero di imprese nel settore tanto più la curva di offerta si sposta verso destra provocando una riduzione del prezzo SRSS 1 P1P1 L’impresa ed il settore, nel breve periodo, in concorrenza perfetta (3) AC MC P AC MC P Quantità

Concorrenza perfetta: riassunto Se la curva di domanda è orizzontale e quindi l’elasticità infinita, il ricavo marginale è pari al prezzo Il profitto dell’impresa concorrenziale sarà positivo fino a quando la curva del costo medio si trova al di sotto della curva del ricavo medio, anch’essa coincidente con la curva di domanda orizzontale. La presenza di un profitto positivo è giustificata dall’impossibilità di entrata nel breve periodo

Lungo periodo: riassunto Cosa succede nel lungo periodo? Se i profitti ottenuti dalle imprese presenti nel mercato sono positivi, vi saranno nuove imprese che entrano nel mercato. Inoltre le imprese già operative trovano conveniente aumentare la produzione. L’effetto finale sarà un aumento dell’offerta aggregata. La curva di offerta si sposta verso destra

Lungo periodo, 2 Lo spostamento a destra della curva di offerta provoca un abbassamento del prezzo. Fino a quando continua questo processo? La caduta del prezzo continua fino a quando questo non raggiunge il livello minimo dei costi medi di produzione. In quel punto si determinano quantità e prezzo di equilibrio di lungo periodo

Summary: Concorrenza perfetta, lungo periodo Q P* SRSS D SAC P* SMC D=MR=AR q* LRSS Il mercato raggiunge un equilibrio di lungo quando l’impresa rappresentativa ottiene solo i profitti normali, ossia nel punto di minimo della LAC. La curva di offerta di lungo periodo è allora orizzontale (se i costi sono identici per tutte le imprese). Se l’espansione del settore facesse aumentare i prezzi dei fattori (ad esempio il lavoro), allora la curva di offerta di lungo periodo non sarebbe orizzontale ma inclinata positivamente. SettoreImpresa AC MC P AC MC P Quantità

L’effetto di un aumento della domanda di mercato: il breve periodo Supponiamo che un mercato perfettamente concorrenziale si trovi in equilibrio in P 0 Q 0. Se la domanda di mercato si sposta alla D'D'... Quantità P D SRSS Q0Q0 P0P0 D D' nel breve periodo il nuovo equilibrio sarà P 1 Q 1... – l’incremento dell’output è dovuto ad aumenti della produzione delle singole imprese lungo le proprie SMC. Q1Q1 P1P1

Nel lungo periodo nuove imprese sono attratte dagli extraprofitti (il prezzo è salito) Quantità P D SRSS Q0Q0 P0P0 D D' Q1Q1 P1P1 – e le imprese possono variare anche l’impiego dei fattori fissi Se I salari aumentano, a seguito dell’espansione del settore, la curva di offerta sarà crescente LRSS E il mercato raggiunge un nuovo equilibrio in P 2 Q 2. Q2Q2 P2P2 L’effetto di un aumento della domanda di mercato: il lungo periodo

Parola chiave: Concorrenza imperfetta (concetto ampio) La concorrenza perfetta è una forma di mercato identificata dalla presenza di sei requisiti. Quando manca anche uno solo di quei requisiti il mercato acquista caratteristiche di concorrenza imperfetta. Principali esempi di concorrenza imperfetta: 1.Monopolio - una sola (grande) impresa e barriere che impediscono l’ingresso di altre imprese nel mercato. 2.Concorrenza monopolistica - come la concorrenza perfetta ma prodotto non omogeneo (differenziato). 3.Oligopolio - poche grandi imprese (ci possono essere o non essere barriere; il prodotto può non essere omogeneo). 4.Mercato “contendibile” - come il monopolio ma senza barriere all’ingresso o all’uscita (e presenza di menu costs).

Il monopolio Un monopolista: – è l’unico che offre il prodotto del settore – è protetto da barriere all’entrata – la curva di domanda del settore è anche la sua curva di domanda – a differenza della concorrenza perfetta, MR è sempre al di sotto di AR.

Il monopolio L’elemento centrale per capire se un’impresa si trova in condizioni di monopolio è quello del grado di sostituibilità del suo prodotto. Quanto più questo è alto tanto maggiore è il potere di monopolio da parte dell’impresa che lo produce Un secondo elemento è la presenza di barriere all’entrata sufficientemente elevate. Queste possono essere dovute a:

Il monopolio i) economie di scala: se il costo medio del monopolista si riduce all’aumentare di Q è possibile che non più di un produttore sia in grado di rimanere sul mercato facendo profitti. In questo caso monopolio naturale. Anche se il mercato fosse in grado di sostenere più di un’impresa, il monopolista, in presenza di forti economie di scala, potrebbe praticare prezzi inferiori al costo medio di produzione per scoraggiare l’entrata ii) differenziazione di prodotto e fedeltà del marchio: in questi caso l’entrata di un nuovo concorrente sul mercato risulta difficile

Il monopolio iii) proprietà e controllo di importanti fattori di produzione: se un’impresa controlla l’offerta di input cruciali (ad esempio è proprietaria di un componente essenziale alla produzione del bene) può impedire l’entrata di concorrenti potenziali iv) protezione legale: la produzione può essere protetta da brevetti su processi produttivi, da diritti d’autore o da forme di licenze

Il monopolio Nel caso del monopolio per definizione la curva di domanda dell’impresa coincide con quella del mercato Se il monopolista aumenta il prezzo i consumatori non hanno alternative: o comprano il bene a un prezzo maggiore o rinunciano al prodotto

Domanda P = 6 - QR ’ = 6 - 2Q; infatti:

Per quale motivo R ‘ < P ?

Torneremo Su questa def.

Domanda elastica = mark up basso, e viceversa

Massimizzazione del profitto = R - C

Massimizzazione del profitto = (P-CM)Q

Summary: La scelta del monopolista La scelta del monopolista può essere identificata con lo stesso procedimento seguito per l’impresa in concorrenza perfetta. y Rm p 0 Ru Cm y*y* p*p* Cu Analiticamente, l’equazione Rm = Cm permette di calcolare l’incognita y *, ossia la scelta della quantità prodotta. Sostituendo questo valore di y * nella curva di domanda, si trova il prezzo fissato dall’impresa. Graficamente, l’ascissa del punto di incontro tra la curva Rm e la curva Cm è appunto la quantità prodotta y *. Il prezzo non è l’ordinata del punto di incontro tra la curva Rm e la curva Cm, ma è l’ordinata di y * sulla curva di domanda ( Ru ). Il profitto può essere calcolato graficamente come area del rettan- golo, con base y * e altezza p *  Cu.

Un esempio: costi marginali costanti Quando la funzione del costo totale è Ct = k  cy il grafico del costo marginale è una retta orizzontale con ordinata c. y Rm p 0 Ru Cm y*y* p*p* Cu c Tutto il ragionamento per determinare l’equilibrio rimane lo stesso. Calcoliamo l’equilibrio assumendo che la curva di domanda ( Ru ) sia descritta dalla retta p = a  y ; in questo caso il ricavo marginale è Rm = a  2y. Dalla condizione Rm = Cm si ottiene l’equazione a  2y = c che ha come soluzione y * = (a  c) / 2. Sostituendo y * in Ru si ottiene p * = (a  c) / 2. Il grafico del costo unitario è invece una curva decrescente che si avvicina sempre più a c senza mai raggiungerlo.

Summary: monopolio I profitti sono massimi nel punto in cui MC=MR. La quantità da produrre sarà Q 1 ed il prezzo P 1. Per Q 1, AR>AC e l’impresa ottiene extra-profitti (area scura). Le barriere all’entrata impediscono a nuove imprese di entrare nel settore. AC 1 Quantità P P1P1 Q1Q1 MC AC D = AR MR MC=MR Lungo periodo = breve periodo

Summary: confronto tra monopolio e concorrenza È meglio il monopolio o la concorrenza perfetta? Si può provare a rispondere seguendo due strade. La prima è quella di immaginare che, da un giorno all’altro, qualcuno compri tutte le imprese di un mercato concorrenziale. y C p ycyc S 0 D y B p ybyb Cm 0 Ru pcpc SLSL Rm Cu = Cm L L ylyl plpl pbpb Le scelte cambiano. Nel breve periodo il monopolista farebbe produrre meno alle imprese date (in modo da andare nel punto B). Nel lungo periodo chiuderebbe alcune imprese e sceglierebbe il punto L.

Summary: Concorrenza monopolistica Concorrenza monopolistica – molte imprese che offrono prodotti che sono stretti sostituti l’uno dell’altro – ogni impresa ha un limitato grado di potere decisionale sul prezzo. Oligopolio – poche imprese – ciascuna delle quali si rende conto che esiste una forte interdipendenza.

Concorrenza monopolistica: caratteristiche principali 1. Il numero di imprese è piuttosto elevato. Ogni impresa ha una quota relativamente piccola del mercato e quindi le sue azioni non hanno grossa influenza su quelle dei concorrenti. Non c’è quindi interazione strategica 2. C’è libertà di entrata nell’industria, (= concorrenza perfetta) 3. Ciascuna impresa produce un bene differenziato rispetto ai concorrenti. Può aumentare il prezzo senza perdere tutta la domanda. Quindi: molte imprese; modeste barriere all’entrata; differenziazione del prodotto l’impresa fronteggia un curva di domanda inclinata negativamente

Concorrenza monopolistica Ogni impresa occupa una nicchia del mercato. C’è una sorta di monopolio locale (è difficile immaginare due negozi di pane vicini uno all’altro). I consumatori potrebbero essere disposti a pagare anche un prezzo più elevato pur di non doversi spostare per acquistare il bene

Concorrenza monopolistica In questo contesto come si giunge all’equilibrio dell’impresa? Nel breve periodo l’impresa opera come un monopolista. L’unica sostanziale differenza è che nel caso della concorrenza monopolistica l’impresa fronteggia una curva di domanda mediamente più elastica che nel caso del monopolio

Concorrenza monopolistica Normalmente l’impresa realizza extra-profitti, il cui ammontare dipende dai parametri della funzione di domanda Se imprese ottengono profitti, nel lungo periodo nuove imprese cercano di entrare nel mercato. In questo modo le nuove imprese ridurranno la domanda del bene delle imprese esistenti. Il processo continua fino a quando lo spostamento della curva di domanda non è tale per cui il prezzo di equilibrio è uguale al costo medio. In questa situazione gli extra-profitti sono pari a zero