EMERGENZE Prof Violetti
Definiamo “EMERGENZA” Ogni scostamento dalle normali condizioni operative tale da determinare situazioni di possibile danno agli uomini e alle cose deve essere controllato e risolto nel più breve tempo possibile Chiamiamo EMERGENZE quelle situazioni in cui è richiesto un intervento TEMPESTIVO per prevenire o limitare i danni in presenza di un PERICOLO GRAVE e IMMEDIATO
Valanghe Nubifragi Rischi Terremoti Maremoti Smottamenti Alluvioni Folgorazioni Incendi
Pericolo e Rischio Per pericolo intendiamo la potenzialità di un determinato fattore di causare danni; il rischio riguarda la probabilità che si verifichi un danno dovuto a quel fattore. DL 81/2008
Evacuazione di emergenza
Procedura di evacuazione L’evacuazione rapida intende far abbandonare un luogo dai suoi occupanti nel più breve tempo possibile a causa di un imminente pericolo di vita. La procedura presenta un elevato rischio per l’incolumità degli occupanti stessi e deve essere condotta solo quando il non farlo esporrebbe a rischi ancora maggiori
UNA VOLTA INIZIATA, L’EVACUAZIONE NON SI INTERROMPE PER NESSUNA RAGIONE
In assenza di un pericolo visibile, gli occupanti del luogo da evacuare sono meno motivati ad abbandonarlo velocemente, e anzi si concentrano, pensando di aver più tempo a disposizione, a salvare oggetti prima di loro stessi.
In presenza di pericolo visibile, gli occupanti sono spinti dall’istinto di sopravvivenza; in questo caso potrebbero verificarsi episodi di panico
Infatti, a complicare le operazioni di evacuazione/soccorso esistono comportamenti conosciuti con il termine “ panico ”, che identifica il comportamento delle persone quando vengono a trovarsi in condizioni di pericolo imminente.
Il panico si manifesta con diversi tipi di reazioni emotive: timore e paura, oppressione, ansia fino ad emozioni convulse e manifestazioni isteriche, nonché particolari reazioni dell'organismo quali accelerazioni del battito cardiaco, tremore alle gambe, difficoltà di respirazione, aumento o caduta della pressione arteriosa, giramenti di testa e vertigini.
PANICO PASSIVO Questo potrebbe esser riconosciuto da una mancanza di preoccupazione da parte dell’occupante nel prendere iniziative atte a salvare la propria vita: potrebbero rimanere seduti mentre intorno a loro altri tentano qualsiasi cosa per salvarsi, oppure intraprendere azioni senza un reale senso d’urgenza.
PANICO ATTIVO Alcuni occupanti reagiscono al pericolo in maniera talmente esagerata da compromettere la buona riuscita dell’evacuazione: possono cercare di prendere il controllo della situazione assumendo una falsa leadership, dando indicazioni sbagliate agli altri, creando situazioni di pericolo ulteriori (disordine).
COME COMPORTARSI DARE: COMANDI DIRETTI E IMPERATIVI COMANDI CORTI E POSITIVI COMANDI CHE TRALASCINO LA CORTESIA USARE FORZA FISICA SE NECESSARIO STABILIRE UN CONTATTO VERBALE CON I PIU’ LONTANI DA NOI
Segnaletica di sicurezza DL 493/1996
Responsabile gestione emergenza Sovraintende all’operato degli addetti alla lotta antincendio per il tramite dei coordinatori nelle fasi di: a. Accertamento iniziale della causa di allarme b. Conferma dello stato di allarme c. Conferma dello stato di emergenza d. Contenimento dell’emergenza e. Evacuazione f. Cessazione dello stato di emergenza
Contatta direttamente o attraverso altra persona e collabora con le Autorità ed i servizi esterni di intervento (VV.F, Polizia, etc....) nonché fornisce loro tutte le indicazioni relative all’incidente. Collabora altresì, qualora si rendesse necessario, con l’Autorità giudiziaria
FORMAZIONE del PERSONALE OGNI ATTORE DEVE: - INDIVIDUARE LE PARTI DI COMPETENZA IN RELAZIONE AL RUOLO SVOLTO; - MEMORIZZARE LE PARTI DI COMPETENZA; - EVIDENZIARE LE PARTI DI COMPETENZA PER UNA PRONTA CONSULTAZIONE IN CASO DI NECESSITA'.