IL SETTORE DEL FRUMENTO DURO STRUTTURA, OFFERTA E MERCATO Roma, 27 settembre 2011
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LA STRUTTURA E L’OFFERTA La struttura produttiva del frumento duro in Italia è caratterizzata: Polverizzazione dell’offerta; Incostanza dei volumi e del livello qualitativo dei raccolti; Insufficiente omogeneità qualitativa delle partite commerciali; Progressiva contrazione delle superfici; Scarso livello di integrazione della filiera, con molteplici attori che intervengono nella fase di commercializzazione della granella. La struttura produttiva del frumento duro in Italia è caratterizzata: Polverizzazione dell’offerta; Incostanza dei volumi e del livello qualitativo dei raccolti; Insufficiente omogeneità qualitativa delle partite commerciali; Progressiva contrazione delle superfici; Scarso livello di integrazione della filiera, con molteplici attori che intervengono nella fase di commercializzazione della granella.
Nel periodo recente si riducono sia le superfici investite a frumento duro sia le aziende, queste ultime ad un tasso inferiore delle prime. In tal modo la superficie media aziendale scende a 5,7 ha per azienda (vs 6,3 ha/az. nel 2003). La distribuzione per classi di superficie investita evidenzia che circa il 90% delle aziende rappresentano circa il 40% delle superfici nazionali e ricadono nella classe compresa tra <1 e 10 ha. LA STRUTTURA I dati strutturali La distribuzione per classi di superficie investita nel 2007Aziende(.000) e superfici (.000 ha) -23% -15% Fonte: elaborazione Ismea su dati Istat
LA STRUTTURA La ripartizione territoriale Gli investimenti nazionali sono concentrati nella misura di circa il 50% in Puglia e Sicilia; aggiungendo Marche, Basilicata, Toscana ed Emilia Romagna si supera l’80% degli ettari totali. La vocazionalità delle prime due regioni produttrici è legata a fattori pedoclimatici e culturali che, di contro, rappresentano anche un limite in termini di scelte colturali alternative. Le principali province (.000 ha) Le principali regioni* (.000 ha) *) con oltre 50 mila ettari nel 2010 Fonte: elaborazione Ismea su dati Istat
L’OFFERTA La dinamica di superficie, produzione e resa Fatte salve le strutturali oscillazioni annuali dovute alle variazioni climatiche, negli ultimi anni si evidenzia una flessione degli investimenti più marcata di quella dei raccolti in ragione di un andamento più favorevole delle rese unitarie. I dati ancora provvisori per il 2011 indicano il livello più basso delle superfici negli ultimi 60 anni. -35% -3% + 50% Fonte: elaborazione Ismea su dati Istat
L’OFFERTA L’evoluzione qualitativa della granella Il contenuto proteico ed il peso specifico della granella nazionale appaiono fortemente incostanti negli anni. Posta l’imponderabilità degli eventi climatici che influenzano gli esiti qualitativi dei raccolti, è da segnalare l’attenzione della fase agricola alla riduzione dei costi di produzione (lavorazioni, concimazioni, diserbo) in ragione della forte volatilità dei prezzi all’origine della granella. Il contenuto proteico (S.S. %) Il peso specifico (Kg/hl) Fonte: elaborazione Ismea su dati Inran, CRA_QCE
GLI ATTORI DELLA FILIERA La commercializzazione della granella avviene in minima parte attraverso un canale diretto tra fase agricola e molino. Relativamente all’import, l’industria molitoria assorbe in maniera diretta la maggior quota (il 60% circa, prevalentemente dalla Ue). Il rimanente 40% è importato dai commercianti privati/società di commercio (approvvigionamenti diretti dai paesi extra-Ue).
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(.000t) LE IMPORTAZIONI DI GRANELLA Il bilancio di approvvigionamento All’incostante andamento dell’offerta interna si contrappone un leggero aumento delle utilizzazioni di granella della industria molitoria. Il gap tra offerta e domanda della prima trasformazione viene coperto dalle importazioni di materia prima, nettamente in crescita negli ultimi anni. L’indice di autoapprovvigionamento risulta, infatti, in flessione e, in maniera speculare, l’indice della propensione all’import nettamente in crescita. +40% -8% +23% (%)(%) Fonte: elaborazione Ismea su dati Istat, Italmopa
LE ESPORTAZIONI DI PASTA Le esportazioni di pasta Il buon andamento della produzione nazionale di pasta di semola è da imputare al sensibile aumento della domanda estera che assorbe oltre il 50% della produzione totale. Relativamente ai consumi interni, invece, si registra una sostanziale stazionarietà. L’export di pasta (.000t) +42% +35% L’incidenza dell’export sulla produzione (%) Fonte: elaborazione Ismea su dati Istat, Aidepi
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IL MERCATO Il mercato italiano del frumento risente della dinamiche che si realizzano a livello internazionale ed ha una natura di «derivazione» in ragione degli elevati quantitativi importati; I fondamentali di mercato sono regolati da variabili estremamente incerte e fortemente influenzate dagli andamenti internazionali; La marcata volatilità dei prezzi agricoli incide fortemente sulla redditività della fase agricola rendendola fortemente instabile. Il mercato italiano del frumento risente della dinamiche che si realizzano a livello internazionale ed ha una natura di «derivazione» in ragione degli elevati quantitativi importati; I fondamentali di mercato sono regolati da variabili estremamente incerte e fortemente influenzate dagli andamenti internazionali; La marcata volatilità dei prezzi agricoli incide fortemente sulla redditività della fase agricola rendendola fortemente instabile.
IL MERCATO I fattori alla base della formazione del prezzo dei cereali
IL MERCATO Confronto tra i prezzi all’origine in Italia e il prezzo FOB del Canada Ferme restando le diverse monete di scambio del prodotto nazionale e di quello canadese, è da evidenziare l’analoga tendenza dei prezzi. Il differenziale di prezzo, inoltre, si accentua se si considerano i costi di trasporto. Fonte: Ismea Fonte: Home Grown Cereal Authority (HGCA)
LA REDDITIVITÀ DELLA FASE AGRICOLA Indici (2000=100) Il rapporto prezzi/costi in Italia: ragione di scambio Nel decennio si osserva una forte incostanza della redditività della fase primaria in ragione: Forte volatilità dei prezzi all’origine della granella. Nel medio periodo, l’indice dei prezzi ha evidenziato, comunque, una crescita del 4% (2010/2003). Costante aumento dei costi di produzione del frumento (+20% 2010/2003); in particolare (gli energetici +19%, i salari +26%, i concimi +47%, le sementi +12%). Nel decennio si osserva una forte incostanza della redditività della fase primaria in ragione: Forte volatilità dei prezzi all’origine della granella. Nel medio periodo, l’indice dei prezzi ha evidenziato, comunque, una crescita del 4% (2010/2003). Costante aumento dei costi di produzione del frumento (+20% 2010/2003); in particolare (gli energetici +19%, i salari +26%, i concimi +47%, le sementi +12%). Fonte: Ismea
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