La riduzione del personale …o distruzione di posti di lavoro.

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La riduzione del personale …o distruzione di posti di lavoro

Sommario 1.Definizioni di surplus dell’impresa, del lavoratore e totale 2.Definizione di separazione consensuale e non- consensuale 3.Tagli e aumenti salariali: separazioni efficienti e inefficienti, 4.Costi di licenziamento e tesaurizzazione del lavoro 5.Come si calcola il costo di licenziamento

Surplus dell’impresa Il surplus dell’impresa è la differenza tra il valore (in termini di produttività) e il costo (in termini di salario) del posto di lavoro: S f = J - W Usiamo lettere maiuscole per indicare che queste quantità possono anche essere interpretata in un contesto dinamico come valori scontati al presente.

Surplus del lavoratore Il surplus del lavoratore è la differenza tra il valore (in termini di salario o utilità) del posto di lavoro e dell’alternativa: S w = W - U Usiamo lettere maiuscole per indicare che queste quantità possono anche essere interpretata in un contesto dinamico come valori scontati al presente.

Surplus totale Il surplus totale è la somma del surplus del lavoratore e del surplus dell’impresa: S = S f + S w = (W – U) + (J-W) = J - U

Separazione consensuale Una separazione è consensuale quando sia il surplus dell’impresa sia il surplus del lavoratore sono negativi: S w = W – U W S f = J – W J  U > W > J  U > J  S = J - U <0 In una separazione consensuale il surplus totale è necessariamente negativo

Separazioni non-consensuali 1.Separazione non consensuale iniziata dall’impresa: S w = W – U > 0  U < W S f = J – W J 2.Separazione non consensuale iniziata dal lavoratore: S w = W – U W S f = J – W > 0  W < J In entrambi i casi il surplus totale può essere sia positivo sia negativo

Tagli salariali Nel caso di una separazione non-consensuale iniziata dall’impresa, esiste la possibilità di ridurre il salario del lavoratore riportando il surplus dell’impresa al di sopra di zero senza ridurre quello del lavoratore al di sotto di zero? Taglio salariale =  : J - (W -  ) > 0   > W – J (W -  ) – U > 0   < W - U

Tagli salariali Naturalmente un taglio salariale di questo tipo è possibile solo se: W - U > W – J U < J … ovvero, se il surplus totale è positivo: S = J – U >0

Aumenti salariali Nel caso di una separazione non-consensuale iniziata dal lavoratore, esiste la possibilità di aumentare il salario riportando il surplus del lavoratore al di sopra di zero senza ridurre quello dell’impresa al di sotto di zero? Aumento salariale =  : J - (W +  ) > 0   < J - W (W +  ) – U > 0   > U - W

Aumenti salariali Naturalmente un aumento salariale di questo tipo è possibile solo se: U - W < J – W U < J … ovvero, se il surplus totale è positivo: S = J – U >0

Separazioni efficienti e inefficienti Separazioni efficienti sono quelle che non possono essere evitate con tagli o aumenti salariali Separazioni inefficienti sono quelle che potrebbero essere evitate con adeguati tagli o aumenti salariali

Separazioni efficienti e inefficienti Separazioni consensuali S f <0 e S w <0 Separazioni non-consensuali Iniziate dall’impresa S f 0 Iniziate dal lavoratore S f >0 e S w <0 Efficienti S f 0 con S<0 Inefficienti S f 0 con S>0 Efficienti S f >0 e S w <0 con S<0 Inefficienti S f >0 e S w 0 Sempre efficienti S f <0 e S w <0  S<0

Riduzione del personale: esempio

Costi di licenziamento I regimi di protezione dell’impiego impongono all’impresa di pagare una tassa/costo al momento del licenziamento La presenza di tale costo (F) modifica l’espressione del surplus dell’impresa: S f = J – W – (-F) Il surplus del lavoratore resta invariato: S w = W – U

Costi di licenziamento In assenza di costi di licenziamento l’impresa mantiene tutti i posti di lavoro con J > W Con costi di licenziamento, l’impresa mantiene tutti i posti di lavoro con J > W - F L’impresa mantiene (tesaurizza) posti di lavoro improduttivi

Tesaurizzazione del lavoro Posti di lavoro distrutti

Ma come sono fatti i costi di licenziamento? Componenti dei regimi di protezione dell’impiego: 1.Indennità di licenziamento 2.Periodo di preavviso 3.Procedure amministrative 4.Eventuali costi legali 5.… Possiamo dividere tutti questi aspetti in due categorie: 1.Trasferimenti monetari 2.Tasse

Costi-trasferimento e costi-tasse Le componenti di trasferimento sono costi riconducibili ad un trasferimento di risorse dal datore di lavoro al lavoratore, es. l’indennità di licenziamento Le componenti di tassa sono costi riconducibili a trasferimenti di risorse dall’impresa (o dal lavoratore) ad una (o più) terza parte esterna alla relazione impresa-lavoratore.

Neutralità di EPL-trasferimento La distinzione tra costi-trasferimento e costi-tassa è importantissima Se ci fossero solo costi-trasferimento e i salari fossero perfettamente flessibili, EPL non avrebbe alcun effetto sulla distruzione di posti di lavoro Impresa e lavoratore incorporano nella contrattazione salariale il costo-trasferimento di licenziamento.

Neutralità di EPL-trasferimento Per ottenere questo risultato sono necessarie alcune ipotesi:  Costi di licenziamento solo di tipo trasferimento  Salari perfettamente flessibili  Neutralità al rischio  Mercato del lavoro perfettamente concorrenziale Definiamo   la durata attesa del rapporto di lavoro  w* il salario di mercato del lavoratore

Neutralità di EPL-trasferimento In assenza di EPL, lavoratore e impresa si accordano per un salario pari a w* e costante per tutta la durata del rapporto di lavoro Con EPL che impone un trasferimento pari a T al termine del rapporto di lavoro (che avviene in media dopo  periodi) lavoratore e impresa si accordano per un profilo salariale diverso:  (w* - T/  *) per i primi  * periodi  w* per tutti i periodi successivi tra  * e 

Neutralità di EPL-trasferimento Così, nel periodo tra 0 e  * il lavoratore ha trasferito all’impresa sotto forma di salario più basso un ammontare pari a T Al termine del rapporto di lavoro, il lavoratore riceve indietro dall’impresa esattamente quell’ammontare T.

Neutralità di EPL-trasferimento tempo ** w* w* - T/  * T

Neutralità di EPL-trasferimento tempo ** w* w* - T/  * T w* - rT

Calcolare i costi di licenziamento Esempio:  Operaio  8 anni di anzianità  Azienda con più di 15 dipendenti  Licenziamento dichiarato illegittimo  Procedimento legale di 12 mesi (durata media in Italia)

Calcolare i costi di licenziamento Trasferimenti  12 mensilità di salario  Indennità di licenziamento (oppure reintegro) di 15 mensilità Tasse  Costi legali  Contributi sociali + penale per ritardato pagamento

Calcolare i costi di licenziamento

Gli accordi extragiudiziari I costi in questo caso sono altissimi Però è il peggior caso possibile (per l’impresa) Ex-ante, la probabilità che il licenziamento sia dichiarato illegittimo è p u  50% L’accordo migliore è un trasferimento dell’impresa al lavoratore pari a: S a = p u ( S + T/2) dove S è il totale dei trasferimenti e T il totale della tassa

Calcolare i costi di licenziamento

Gli accordi extragiudiziari Ma non sempre si raggiunge un accordo extragiudiziale… Sia p a  50% la probabilità di raggiungere l’accordo Il costo totale ex-ante sarà quindi  per la parte di trasferimenti: p a S a + (1- p a ) p u S  per la parte di tassa: (1- p a ) p u T

Calcolare i costi di licenziamento