Niccolò Machiavelli 07/06/ Gli uomini hanno avuto sempre le medesime passioni; per questo la storia è maestra delle nostre azioni Teorico della politica, studioso storia recente e passata per individuare costanti dell’agire umano
Vita da famiglia borghese, educazione umanistica basata sui classici latini 1469, Firenze: nascita da famiglia borghese, educazione umanistica basata sui classici latini 1498: consigliere della Repubblica, incaricato per affari esteri di Firenze licenziamento dagli incarichi pubblici 1512: ripristino ad opera degli Spagnoli del principato dei Medici, licenziamento dagli incarichi pubblici Confino e tortura per M. 1513: amnistia di Leone X e M. rientro in un podere detto l’Albergaccio Incarichi per l’università di Firenze e per i Medici 1527: caduta dei Medici, ritorno della repubblica, nuovo esonero dalla politica 07/06/20162
Opere I discorsi sopra la prima deca di Tito Livio: lode alla repubblica di Roma in volgare Il Principe: titolo in latino (De principe) ma opera in volgare, in fiorentino parlato (simile al trattato ma non allo speculum principis: non al buon esempio del principe) La Mandragola: commedia in volgare, esaltazione della beffa erotica, assenzi dei tipi (il furbo, l’ingenuo, l’amante, come in Boccaccio: tutti allo stesso tempo vittime delle alterne fortune, di vizi e di virtù) 07/06/20163
I precedenti di Machiavelli Nel Medioevo, diffusione trattati intesi a tracciare il modello del principe e a indicare le virtù da possedere specula principis, specchio di riflessione e conoscenza per apprendimento idonei comportamenti Trattati funzionali a fornire un’immagine ideale ed esemplare del principe, consigliando di praticare tutte le più lodevoli virtù Intendimento di M.: guardare alla verità effettuale della cosa e non all’ideale
“La verità effettuale della cosa” Concezione di M., esito del rapporto diretto con la realtà storica Coscienza lucida e sofferta della crisi dell’Italia contemporanea Perdita indipendenza politica Stati italiani, nuovi satelliti delle potenze europee (Francia, Spagna) in disputa per il territorio della Penisola
Regno di Napoli: conquistato dai Francesi nel 1494, poi definitivamente dagli Spagnoli nel 1503 Ducato di Milano: sottomesso ai Francesi nel 1500 Venezia: salvezza a stento della propria indipendenza nel 1509 Minaccia su Stati italiani dell’egemonia delle potenze straniere Necessità figura di Principe capace di virtù politiche (non necessariamente coincidente con quella morale) per costituire in Italia uno Stato forte e ben ordinato, per garantire il perseguimento del bene comune La crisi politica, militare e morale
Un metodo scientifico Partire dall’osservazione diretta della realtà, dai dati empirici offerti dall’esperienza Metodo scientifico moderno utilizzato poi da Galileo e per le scienze fisico-naturali Applicazione da parte di M., prima ancora di Galileo, di tale metodo alle scienze dell’uomo, dello studio del suo operare politico
Il pensiero Due tendenze: perfezione ideale e realismo originale intreccio tra i due, prevalenza del realismo Concezione naturalistica dell’uomo e del mondo = oggetti di ricerca scientifica attraverso il metodo dell’osservazione e dell’analisi dei fatti nascita della politica come scienza Campo d’indagine: la storia Storia dalle leggi studiabili per ripetitività immutabile della natura umana Politica svincolata dai fattori morali e religiosi Il principe ideale: non buono e corretto, ma capace di giungere al fine di fondare e mantenere uno Stato stabile e forte 07/06/20168
Lo Stato Organismo biologico con evoluzione (nascita, sviluppo, morte) Nascita: monarchia e tirannia Sviluppo: oligarchia e democrazia Morte: caos e nuovo inizio 07/06/20169
Virtù e Fortuna Virtù intesa in senso politico: intelligenza, capacità creativa e risolutiva dell’uomo Fortuna sinonimo di caso, come per Boccaccio: non al concetto di provvidenza divina Caos come elemento in fuga al controllo da parte dell’uomo Uomo sempre in balia di virtù e fortuna, in continua tensione Oscillazione tra ottimismo e pessimismo Opportunismo come buona arma: cogliere le occasioni propizie e scansare quelle negative Qualità principe: prudenza e impetuosità a seconda delle circostanze 07/06/201610
Moralità e Politica Importanza non dell’utile, ma del giusto Obbligo dei governanti: perseguire il bene del proprio Stato (anche a costo di comportarsi male) Il fine giustifica i mezzi inesatta traduzione del pensiero di M. Fiducia non nel cinismo ma nella ragione dell’utile, non in quella del moralmente giusto, parlando di uno Stato Testi inseriti nell’Indice dei Libri Proibiti 07/06/201611
La concezione religiosa M. a-religioso (non ateo), mai avverso allo spirito del Cristianesimo Critico verso la corruzione della Chiesa Teoria: presenza Stato Pontificio in Italia causa frammentazione stati italiani 07/06/201612
“Esperienza delle cose moderne e lezione delle antique” Esperienza ricavabile anche dalla lettura degli autori antichi oltre che dalla “verità effettuale” Nei libri dei classici, ricca esperienza diretta del reale
Concezione naturalistica dell’uomo Per M. : uomo come fenomeno di natura al pari di altri Comportamenti invariati nel tempo, come per il corso del sole e delle stelle o i cicli delle stagioni Studio comportamento umano attraverso fonti storiche ed esperienza diretta, come percorso per formulare vere e proprie leggi di validità universale, applicabili infallibilmente ad ogni situazione (teoria razionale dell’agire politico) Agire degli antichi come modello e lezione al nostro agire di oggi (principio rinascimentale dell’imitazione)
Il giudizio pessimistico sulla natura umana Per M. natura malvagia degli uomini Leggi della convivenza umana dure e spietate Principe “non può fare in tutte le parti la professione di buono”, pena la rovina Il saper essere “non buono”, “saper entrare nel male”, secondo le esigenze dello Stato
La figura del centauro Il Principe perfetto: essere umano oppure feroce come una bestia, a seconda delle circostanze Immagine del centauro, mezzo uomo e mezzo bestia M. non come diabolico consigliere di atti immorali e perversi Il sofferto travaglio morale Chirone centauro (precettore di Achille)
Autonomia della politica dalla morale Comportamenti del Principe (venir meno alla parola data, uccidere senza pietà i nemici etc.) moralmente ripugnanti La necessità del coraggio di andare sino in fondo Comportamenti “malvagi” secondo la morale ma “buoni”, cioè efficaci e produttivi, in politica funzionali al bene dello Stato Viceversa comportamenti “buoni” moralmente, probabilmente “cattivi” in politica, ovvero non garanti della forza dello Stato Politica dunque a-morale
Il fine giustifica il mezzo? Principio basilare del sistema di M. “il fine giustifica i mezzi” con resa di traduzione inesatta Verbo “giustificare” implicato al criterio morale escluso in M. dal giudizio politico Comportamenti immorali e crudeli adottabili solo dal politico, solo per il bene dello Stato e solo quando strettamente necessari Constatazione di M. di comportamenti, buoni o cattivi come indispensabili per conquistare e mantenere lo Stato
Principi e Tiranni Principe: operatore a vantaggio dello Stato, eventuale utilizzatore di metodi riprovevoli per il bene pubblico Tiranno: crudele senza necessità e solo a proprio vantaggio Principe come strumento al servizio dei sudditi, emblema dello Stato ben ordinato, pacifico e sicuro, garanzia ai cittadini di tranquillità e benessere
Lo Stato e il bene comune Stato come unico baluardo alla malvagità dell’uomo, al suo egoismo disgregatore di ogni comunità, determinante caos di spinte individualistiche Per mantenere lo stato, necessità di religione, leggi, milizie
Religio instrumentum regni M. disinteressato, nella prospettiva del discorso politico, alla religione nella sua dimensione spirituale Religione solo come “strumento di governo” e obbligo per i cittadini a rispettarsi gli uni con gli altri, a mantenere la parola data Religione come collante della compagine sociale, forza alla stabilità dello Stato
Le leggi e le milizie Buone leggi fondamento del vivere civile, disciplina del comportamento dei cittadini e indirizzo a fini superiori Milizie fondamento della forza dello Stato Milizie da comporre solo con cittadini per garantire fedeltà e valore Assumere le armi come rafforzamento legami tra cittadino e patria, contribuendo a stimolare in questi le virtù civili
Principato e Repubblica Migliore forma di governo per M.: la repubblica (res publica = comunità in cui il fine delle azioni e la “cosa pubblica”) Principato: forma governo d’eccezione e transitoria, indispensabile solo in determinate circostanze (come quella italiana del tempo, per costruire poi Stato sufficientemente saldo) Stato creato dalla “virtù” eccezionale del singolo, evoluzione in ordinamento repubblicano Forma repubblicana: migliore per garantire la continuità, non basata sulle doti di uno solo (labile e precario), ma su istituzioni stabili
Virtù e Fortuna Fortuna: insieme di forze puramente casuali, accidentali, svincolate da ogni finalità trascendente Serie di fattori esterni all’uomo, indipendenti dalla sua volontà Fortuna come forza oscura e indeterminabile Concezione laica e immanentistica, lontana dalla visione della Provvidenza, disegno divino indirizzato a un fine (cfr. Medio Evo) Dalla tradizione umanistica, convinzione della facoltà dell’uomo di fronteggiare vittoriosamente la fortuna La Fortuna arbitra solo della metà delle cose umane, altra metà in mano agli uomini
I modi di opporsi alla Fortuna In primo luogo, Fortuna come “l’occasione” dell’agire del Principe, la “materia” oggetto della “forma” da lui voluta Sfruttamento della “occasione”, la “virtù” del Principe per costruzione proprio successo, piegando la Fortuna ai propri fini
In secondo luogo, Virtù umana superiore alla Fortuna attraverso la capacità di previsione, il calcolo accorto Nei momenti quieti, la previsione dell’abile politico nel pre- vedere i futuri rovesci e predisporre i necessari ripari (come per la costruzione degli argini per contenere i fiumi in piena ) Virtù umana capace di imbrigliare la Fortuna impedendole di fare danno o limitandone gli effetti negativi I modi di opporsi alla Fortuna
Terzo modo per opporsi alla fortuna: il “riscontrarsi” con i tempi Duttilità nell’adattare il proprio comportamento alle varie esigenze oggettive presenti, alle varie situazioni, ai vari contesti in obbligo di esperienza L’astuzia della volpe e la forza del leone Duttilità come dote auspicabile, ma quasi mai presente negli uomini (nota pessimistica)
Virtù e Fortuna Virtù: insieme delle doti e delle capacità dell’individuo (non virtus cristiana, qualità moralmente positiva, ma virtus romana): a) perfetta conoscenza leggi generali dell’agire politico (ricavabili sia dall’esperienza diretta, sia dalla “lezione” della storia passata) b) capacità di applicare queste leggi ai casi concreti e particolari c) decisione, energia, coraggio nel mettere in pratica le decisioni Virtù del politico: sintesi di doti intellettuali e pratiche (fusione di teoria e prassi)
Le strutture del potere per Machiavelli possono avere forma di: ereditario Principato nuovi tutti nuovo Repubblica membri aggiunti Tra le due forme di potere Machiavelli preferisce la Repubblica (Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio). Ambedue devono essere regolate da leggi.
07/06/201630
La lingua e lo stile Rifiuto di stile alto, aulico Prosa agile, chiara, di immediata presa (funzionale a rapporto tra opera e prassi, con la realtà politica effettuale, per incidere sul reale e per fornire uno strumento da applicare immediatamente) Lessico di latinismi tecnici e letterari, ma anche di parole comuni e quotidiane, addirittura di termini plebei (poliglottismo di M.) Linguaggio lontano dall’astratto e dal vago, ricco di immagini corpose, concrete, materiali (fortuna = fiume, principe = centauro, volpe e leone etc.) M. non solo il fondatore della scienza politica, ma anche del moderno linguaggio della prosa scientifica