Docente: prof. Fabrizio Quaglietta Chiarandà VII – TECNICHE DI COLTIVAZIONE G) Lotta alle infestanti SCIENZE ERBORISTICHE Fondamenti di Agronomia e Laboratorio.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
D. Borghi I fitofarmaci.
Advertisements

FERTILITA’ BIOLOGICA =
Modelli di simulazione Programmi computerizzati che simulano sistemi mediante la loro descrizione in termini di equazioni un sistema è un insieme di flussi.
GESTIONE della FERTILIZZAZIONE
Principi dell'agricoltura biologica
Impianto delle colture
Principi dell'agricoltura biologica
SISTEMI COLTURALI Differente combinazione nello spazio e nel tempo delle diverse colture, ognuna con i proprii itinerari tecnici Tipi di base: Sistemi.
Controllo delle infestanti
La suddivisione dell’anno in periodi
Il Suolo.
In tutte le piante terrestri
Cereali vernini ed estivi
Il vigneto: progettazione e gestione
I NEMATODI I nematodi fitoparassiti causano danni alle produzioni agrarie stimati fra il 5 e il 20% della produzione, variabili in funzione del parametro.
L’ESPERIENZA DEL MISCANTO ALL’ITA DI PALIDANO
INFLUENZA DELLA SOSTANZA ORGANICA SULLA MORFOLOGIA, SVILUPPO ED
I PRODOTTI CHIMICI GIULIA,ISA E MIKI.
Le mie amiche piante A cura di Lamperti Luca.
Nel mondo dei viventi: le piante
Christian Martinelli Classe 4^ a. s. 2011/2012
LE PIANTE Le piante sono composte dalle radici, dal fusto e dalle foglie. Le radici formano un apparato radicale, nella parte inferiore delle radici si.
L’ UMIDO IN DISCARICA E’ UN OLTRAGGIO ALLA NATURA
TECNICHE DI STERILIZZAZIONE E DISINFEZIONE
Avvicendamento In Italia (Ciclo primaverile-estivo) Ai tropici
Piralide di 2a generazione
Avvicendamento Ciclo primaverile-estivo
Esigenze termiche e luminose
Avvicendamento, lavorazione e semina
DISINFESTAZIONE Prof.ssa Marranzano.
Lo sviluppo e il ciclo vitale di una pianta
LATTUGA (Lactuca sativa L.)
Interazione genotipo-ambiente
COLTIVAZIONE La Cannabis Sativa veniva coltivata per ricavare la fibra, che era venduta al fine di integrare l'economia domestica. Fra le altre caratteristiche.
L’agricoltura è stata il settore economico sviluppatosi prima.
IL COMPOST E GLI USI IN AMBITO AGRONOMICO
I PISELLI I piselli, come le fave, sono i legumi il cui consumo più si adatta a quei soggetti affetti da problemi di meteorismo e di colite e che non possono.
DEFINIZIONE E FUNZIONI
METAMORFOSI DI FUSTO, FOGLIA E RADICE
Le piante con fiori Sono le piante a noi più comuni: pini, ciliegi, aranci ma anche le erbe dei prati e delle siepi. Tutte queste sono “piante complesse”.
AMBIENTE.
FEDERICA BOVE 1F L’ aridocoltura. Le norme fondamentali Coltivazione di specie a basso consumo idrico, breve ciclo vegetativo e con scarso sviluppo fogliare.
PRODOTTI CHIMICI PER L’AGRICOLTURA
LA CASA E LA TERRA Corso di geopedologia.
Innovazione nella lotta all’oidio della vite
Agricoltura biologica
… Vi mostriamo tutto quello che abbiamo imparato sulle
CONSUMI IDRICI DELLE COLTURE
Piano di Manutenzione Generale Aree Verdi Comune di Genova Assessorato Sistema Manutentivo e Relazioni con i Municipi Genova, Novembre Bando per.
MODELLO DI SIMULAZIONE PER UNA GESTIONE RAZIONALE DELL'IRRIGAZIONE Prof. Fabrizio Quaglietta Chiarandà - Università di Napoli Federico II Prof. Marco Acutis.
RADIAZIONI. RADIAZIONE Trasmissione di energia sotto forma di onde elettromagnetiche Altre forme di trasferimento di energia Conduzione Convezione.
Variazioni diurne della temperatura
Muffa grigia Botrytis cinerea Botryotinia fuckeliana.
Gestione degli habitat per la conservazione. Prescrizioni: concetti generali Interventi a scala di paesaggio Interventi a scala locale Disturbo Pascolamento.
V – TECNICHE DI COLTIVAZIONE
Inquadramento botanico
AVVICENDAMENTO.
Mezzi Agronomici Prevenzione dell’introduzione dell’inoculo Norme igieniche; Risanamento; Scelta della coltura del sito e dell’epoca di semina; lavorazioni;
RISPARMIO IDRICO MEDIANTE UNA TECNOLOGIA INNOVATIVA DI TRATTAMENTO DI SUOLI DEGRADATI Confronto di dati produttivi tra terre ricostituite e terre naturali.
Laboratorio n° 7: I fungicidi. Indice della lezione Sezione teorica 1.1. Tipologie di fungicidi Attività di laboratorio 2.1. Selezione dei microrganismi.
Classe: Insetti Ordine: Coleotteri Sottordine: Polifagi Famiglia: Crisomelidi Genere: Diabrotica Specie: D. Diabrotica virgifera virgifera Le Conte Nome.
III – TECNICHE DI COLTIVAZIONE
PRODUZIONI VEGETALI E DIFESA
Soia Importanza economico agraria Contenuto in olio 18 – 22%
SLUXX soluzione biologica per il controllo di chiocciole e limacce FORUM BARI – 13 Dicembre 2012 Emanuele Medico – Project Manager Certis Europe.
Autore della presentazione: Mattia Belotti 1’B 30/05/16
III – TECNICHE DI COLTIVAZIONE
SCIENZE E TECNOLOGIE AGRARIE Principi di Agronomia
Transcript della presentazione:

docente: prof. Fabrizio Quaglietta Chiarandà VII – TECNICHE DI COLTIVAZIONE G) Lotta alle infestanti SCIENZE ERBORISTICHE Fondamenti di Agronomia e Laboratorio di Coltivazione delle Piante

Infestanti (1) Definizione di infestante: Piante che con la loro presenza tra le colture diminuiscono il prodotto o il valore commerciale Si considerano infestanti solo le piante superiori, tutte autotrofe, con l’eccezione di piante “parassite” (cuscuta, orobanche). In genere hanno spiccata attitudine a: moltiplicarsi spontaneamente per seme, rizomi, ecc. adattarsi a svariate condizioni ambientali produrre quantità di semi elevatissime, con vitalità molto prolungata disseminare con grande facilità Diffusione delle infestanti naturale –vento –animali antropica –commercio semi –irrigazioni –letame –mietitrebbie

Infestanti (2) Dal punto di vista botanico le infestanti si dividono in: Monocotiledoni (graminacee, a foglia stretta ed eretta) Dicotiledoni (a foglia larga e, in genere, orizzontale) In base alla durata del ciclo biologico si dividono in: Annuali (infestazioni da seme, la maggior parte) Biennali (fioritura e disseminazione nel 2° anno) Daucus carota, Bromus arvensis, Myosotis arvensis Poliennali Vere (rinnovo della parte aerea ogni anno sulo stesso apparato radicale) - Inf. arbustive, Dactylis glomerata, Rumex crispus Perennanti (propagazione e diffusione per organi sotterranei: bulbose, rizomatose, ecc.) – gramigna, cipero, sorghetta, ecc.

Infestanti (3) Danni da infestanti Minori rese unitarie Competizione per la luce Emissione tossine modificazioni microflora Competizione con sottrazione di acqua e nutrienti Soffocamento (rampicanti come convolvolo) Parassitismo

Infestanti (4) Peggioramento qualità Presenza materiale umido nel frumento, gusto cattivo delle farine Minore o nullo valore delle sementi Degradazione dei pascoli con specie tossiche Danni da infestanti (continua)

Infestanti (5) Minore efficienza tecniche colturali Efficienza concimi e dell’acqua Necessità di più lavorazioni (danni al terreno) Ostacolo alla meccanizzazione Danni da infestanti (continua) Diffusioni di malattie e insetti Avviene la moltiplicazione su specie affini a quelle coltivate

Lotta indiretta Mezzi agronomici per il contenimento delle infestanti evitare introduzione infestanti con macchinari sporchi evitare la maturazione del seme delle malerbe (sfalci precoci)  rotazioni “rinettanti” (erbai) correzione difetti del terreno (ristagno, pH) tecniche di lavorazione (lavorazione profonda) aumento della competitività delle colture  elevate fittezze di semina  epoca favorevole  concimazione localizzata  irrigazione a goccia in climi aridi pacciamatura

Lotta diretta Lotta biologica promettente ma pericolosa: (variazioni abitudini, introduzione materiale pericoloso) Con funghi (lotta al Cirsium arvense con Puccinia graveolens) Con insetti (es. Cactoblastis cactorum in Australia contro Opuntia) Pirodiserbo Bruciatura delle stoppie: poco efficace Lotta con mezzi fisici Con lavori complementari Sarchiatura Sfalci ripetuti Lotta meccanica Scerbatura manuale (orticole)

Lotta chimica Selettività: i diserbi possono essere selettivi = tossici solo per alcune specie (es. avenicidi) non selettivi o totali = tossici per tutte le specie Diserbi non selettivi Irrorando solo le infestanti (diserbo sottochioma delle arboree) Localizzati (interfila) Diserbo fossi, strade (residuali) Per sod seeding (non residuali) La selettività è relativa, dipende da dosi, epoche d’impiego, condizioni ambientali, stadio di sviluppo della coltura e delle infestanti. Efficacia erbicida nei confronti delle infestanti Fitotossicità nei confronti della specie coltivata

Meccanismi della selettività Morfologia e struttura Gemme interrate in colture perenni Protezione degli apici vegetativi poco protetti in dicotiledoni Dormienza invernale Apparati radicali fittonanti vs. superficiali Cere Tomentosità Assorbimento e traslocazione: dipende dalla natura dei solventi, dalla presenza di sostanze bagnanti, notevoli differenze tra specie nella traslocazione floematica e xilematica dei composti Fisiologia: capacità della pianta di attivare o inattivare certi diserbanti, trasformandoli (es atrazina in Mais)

Altre caratteristiche degli erbicidi Spettro d’azione: concettualmente è il contrario della selettività. Rappresenta l’insieme delle specie nei confronti delle quali il diserbante e fitotossico. Persistenza: il tempo in cui il diserbante resta attivo. Deve essere sufficiente per proteggere la coltura, ma non deve eccedere superando il momento della raccolta o, peggio, la semina della coltura in successione. Dal punto di vista ambientale, i diserbanti sono tanto meno dannosi, quanto meno sono persistenti.

Meccanismi di azione degli erbicidi Per contatto: uccidono solo i tessuti con cui vengono a contatto effetto acuto, necessaria molta acqua (>600 l/ha) e bagnanti Per traslocazione (= sistemici): assorbiti dalle foglie o dalle radici traslocano nel sito di azione creando turbe metaboliche. Idonei anche per infestanti perenni, irrorazioni a basso volume Residuali (= antigerminello): si applicano al terreno e agiscono sui semi in germinazione. Problemi di persistenza, breve o lunga A seconda del meccanismo d’azione vengono distribuiti: Al terreno (geosterilizzanti, ad assorbimento radicale, antigerminello) Alla vegetazione (per contatto, sistemici ad assorbimento fogliare)

Condizioni d’impiego Luce > penetrazione erbicidi fogliari per maggior apertura stomi fotodegradazione Temperatura; (intervallo ottimale di applicazione) Alte T> attività vegetativa > effetto Perdite gassose per volatilizzazione (pericolo colture vicine) Pioggia Modesta: miglior bagnatura, trasporto dell’erbicida appena sotto la superficie Elevata: lavatura e lisciviazione dell’erbicida Vento Non si tratta in presenza di vento Aumenta la vaporizzazione e il trasporto del prodotto. Non si tratta in presenza di vento

Modalità di trattamento (1) Trattamenti in pre-semina Distruzione vegetazione preesistente Erbicidi che richiedono interramento Fatti nel periodo tra la semina e l’emergenza della coltura. I più diffusi. Fatti con prodotti antigerminello. Persistenza alcune settimane Trattamenti in pre-emergenza Coltura in atto. Si ha la conoscenza delle infestanti, quindi molto mirati. Mezzo curativo e non preventivo. Aumenta la loro diffusione a scapito di quelli in pre-emergenza Soglia di intervento: n° di piante di una certa infestante oltre il quale si impone il diserbo. Trattamenti in post-emergenza

Modalità di trattamento (2) Per decidere il momento del trattamento, è importante conoscere la biologia delle specie infestanti, in particolare l’epoca di germinazione preferenziale:

Trattamenti con barre a trasudazione (barre umettanti): uso di un diserbante totale umettando solo le infestanti, che in genere sono più alte della coltura Trattamenti localizzati o a strisce: il diserbante viene distribuito solo sulla fila, mentre l’interfila viene sarchiata. Permettono un notevole risparmio. Modalità di trattamento (3) Trattamenti sottochioma: per le colture arboree. Non occorre che l’erbicida sia selettivo.

Diserbo totale per sod-seedingDiserbo in pre-semina Diserbo in post-emergenza Modalità di trattamento (1 bis)

Selettività Confronto tra parcelle di frumento trattate e non trattate con avenicida