Istituzioni, organizzazioni e disoccupazione Esiste veramente un nesso?

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Istituzioni, organizzazioni e disoccupazione Esiste veramente un nesso?

Quadro organizzativo del mercato del lavoro: le categorie istituzionali Le istituzioni, che nel senso più ampio del termine, sono generalmente preposte al regolamento delle interazioni che intercorrono tra le parti nel mercato del lavoro si possono distinguere in cinque categorie:  1) organizzazioni,  2) istituzioni formali del mercato del lavoro,  3) istituzioni informali del mercato del lavoro,  4) regole sociali formali e  5) regole sociali informali.

Le organizzazioni Le organizzazioni ricoprono un ruolo regolatore nel mercato del lavoro e sono: Le Associazioni di lavoratori e datori di lavoro, quali:  i sindacati (ad es. CGIL, CISL, UIL, ecc.) o  altre organizzazioni del lavoro e  le rappresentanze datoriali (Confindustria, Confcommercio, Confartigianato, Confapi, ecc.) Gli istituti di formazione professionale dei lavoratori (quali gli istituti di formazione regionali o di categoria) Gli istituti preposti al controllo della gestione dei posti di lavoro (come le attività ispettive coordinate dall’Inail) e Gli Enti statali previdenziali e assistenziali (come ad es. l’Inps, l’Enpas, Uffici del lavoro e Agenzie del Lavoro ecc.) I tribunali che impongono il rispetto delle norme di legge sul lavoro

Le istituzioni formali I contratti di lavoro ( sanciscono un accordo tra lavoratore e datore di lavoro e definiscono la natura del posto di lavoro, le condizioni alle quali le prestazioni lavorative dovranno essere eseguite e i diritti e i doveri ad esso collegati ) I meccanismi formali che devono essere posti in atto per controllare il funzionamento dei contratti di lavoro ( legislazione lavoristica, le procedure di contrattazione, le regole di fissazione del livello salariale e contributivo) Le regole di accesso all’occupazione (i livelli di qualifica raggiunti nel sistema scolastico e/o di formazione professionale, la qualifica ricoperta in precedenti occupazioni) Le piante organiche all’interno delle singole imprese

Le istituzioni informali Meccanismi che controllano l’accesso ai posti di lavoro e alle opportunità di reddito (legami amicali e/o parentali, sommerso,…) Differenziazioni di genere, etniche e religiose (derivanti dalla cultura) Metodo di trasmissione degli skills e loro riconoscimento da parte dei datori di lavoro (legami generazionali) learning on-the-job (premio dell’impegno, qualità, anzianità)

Le regole sociali formali Diritti civili e quelli di proprietà e operatività delle imprese che costituiscono la base del rapporto di lavoro I diritti individuali  ad accedere a fonti di reddito definiti dallo Stato,  a godere di beni pubblici,  all’assistenza sociale,  a beneficiare di diritti di espressione e  all’esercizio dell’attività politica e sindacale

Le regole sociali informali Usi e costumi che regolano la vita di tutti i giorni:  valori e norme, cultura e ideologie  I legami di parentela e  i sistemi comunitari

Cosa vedremo insieme? 1. Le organizzazioni: il sindacato e il suo ruolo; 2. Le istituzioni formali: 1. gli RPI (Regimi di Protezione dell’Impiego) 2. I contratti efficienti 3. Le regole sociali formali: le politiche del lavoro

I regimi capitalistici moderni Capitalismo competitivo: predominanza dei meccanismi di mercato come negli USA; Capitalismo coordinato: stretto collegamento tra interessi pubblici e privati come in Giappone; Capitalismo sociale: il sistema di assistenza sociale ha un ruolo molto importante nelle decisioni relative alla produzione e occupazione come nella maggior parte degli stati europei.

Regime organizzativo del mercato del lavoro è complesso

Statuto dei lavoratori del 1970 diritto di libertà sul luogo di lavoro; tutela del posto di lavoro e limitazione delle sanzioni disciplinari, tutela della professionalità e della salute; protezione della libertà sindacale; disciplina della presenza sindacale nei luoghi di lavoro; tutela giurisdizionale della libertà e attività sindacale; irrigidimento della normativa sul collocamento.

I livelli di contrattazione salariale Il livello nazionale, che rappresenta il livello centralizzato di contrattazione; è presente in Belgio, Grecia, Spagna, Irlanda, Italia, Portogallo e Danimarca, mentre è assente o ha un ruolo molto modesto negli altri paesi dell’Unione Europea, con l’eccezione dell’Austria e dei paesi del Nord Europa; Il livello di industria o di settore di attività (contrattazione di categoria in Italia); Il livello d’impresa o di stabilimento, che rappresenta il momento più decentrato della contrattazione.

Il regime degli incentivi 1)politiche di regolamentazione del mercato del lavoro 2)politiche di fiscalità del lavoro 3)politiche di sostegno del reddito dei lavoratori 4)politiche dell'occupazione