Verso un’ecologia di caring: una prospettiva multidimensionale Marco Ingrosso Università di Ferrara.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Luca Ercoli- Bruna Peraboni
Advertisements

La relazione d’aiuto in una prospettiva sistemico-evolutiva www
Percorsi, strumenti e metodi per una cittadinanza agita A cura di Marilena Salvarezza, Sondrio 4 febbraio 2010.
InfermieriDelterritorio. Cure palliative (medicina) Cure palliative (medicina). Prendersi cura Disciplina che si propone di migliorare la qualità di vita.
Obiettivo Comprendere come si sviluppano i processi di apprendimento ed i processi comunicativi nella cultura organizzativa.
Figure della cura, come “forma” della relazione
1 37° Congresso Nazionale A.N.M.D.O. Gestire il futuro in sanità Bologna, 8-11 giugno 2011 Oncologia: un viaggio Dr.ssa Silvia Pierotti Media e sanità:
Volontariato e servizi Lavorare insieme in ambito socio-sanitario
DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI
La tutela della volontà del paziente nel percorso di cura.
1 LONCOLOGIA E LA PSICOLOGIA DI GENERE Reggio Emilia 24 settembre 2010 la competenza educativa dellinfermiere Catia Franceschini Hospice Maria Teresa Chiantore.
1 LONCOLOGIA E LA PSICOLOGIA DI GENERE Reggio Emilia 15 ottobre 2010 la competenza educativa dellinfermiere Claudio Persiani Hospice Maria Teresa Chiantore.
Codice Deontologico dellInfermiere 1999 punto 3.1 Linfermiere aggiorna le proprie conoscenze attraverso: 1.La Formazione Permanente 2.La Riflessione Critica.
TITOLO: La persona con disabilità e la sua famiglia
LE NUOVE FRONTIERE DEL NURSING ONCOLOGICO
1 Unità locali EQUAL RESTORE sintesi della ricerca.
La comunicazione medico-paziente
M. Giordano 1 Lattivazione della rete per la prevenzione ed il contrasto della violenza. Rete Tratta mento Regia Donne e bambini Rilevazi one Valutazi.
ASSISTENZA DOMICILIARE AL MINORE CON PATOLOGIA CRONICA
Sistemi educativi locali per la sostenibilità Limpegno della Provincia di Roma con la Rete dei L.E.A Tivoli, 13 novembre 2012.
SEI EDUCAZIONI ALLA CONVIVENZA CIVILE
Via Tolmezzo, Milano PRESENTAZIONE.
Premesse ed operatività
CURARE PER GUARIRE LA GRAVE PATOLOGIA MENTALE
Quali le modalita’ di lavoro ?
Conferenza Integrating Cities Milano, 5-6 novembre 2007 A scuola con le mamme Fondazione Franco Verga - C.O.I. A cura di Maria Paola Colombo Svevo.
Le teoriche del nursing
La domanda letta e interpretata dall’Assistente Sociale
9 Luglio 2009 DIRITTI DELLA PERSONA CON DIABETE I Sezione I diritti di coloro che hanno il diabete sono gli stessi diritti umani e sociali delle persone.
UNO SPAZIO APERTO E UN LUOGO DI INCONTRO Cos’è un punto di riferimento dove trovare informazioni…
UNIVERSITA’ DI MODENA E REGGIO EMILIA Medicina di Comunità Prof. Maria Angela Becchi Dipartimento di Medicine e Specialità Mediche.
WORSHOP 3 – “LA CONTINUITA’ NELLE CURE” “ La continuità educativa: dagli interventi di contrasto del disagio alla promozione della solidarietà” Intervento.
Il curricolo ?... Spunti di riflessione.
PSICOLOGIA DELLA FORMAZIONE a.a. 2012/2013 dott. ssa Di Petta Grazia.
Medicina di Comunità Aspetti Culturali
UNIVERSITA’ DI MODENA E REGGIO EMILIA Prof. Maria Angela Becchi Medicina di Comunità Medicina di Comunità Aspetti Culturali CdL in Medicina e Chirurgia.
Immagini di cura, modalità di relazione marzo 2008.
Media e Salute: affrontare il cambiamento
PROGETTO DI COLLABORAZIONE ‘ABITARE SUPPORTATO: APPARTAMENTI
La sedazione palliativa/terminale: processo comunicativo
accoglienza residenziale in comunità educative di tipo familiare assistenza domiciliare anziani e disabili animazione territoriale.
1 “Luoghi di bene e bambini vulnerabili: l’accoglienza che educa e sostiene” Dr.ssa Daniela Piscitelli.
La malattia di Alzheimer
Le cure palliative in una comunità solidale Rudiano, martedì 14 aprile rudiano14 aprile b.valentini-
UN TENTATIVO DI DEFINIZIONE INTEGRATO
La prospettiva della sociologia relazionale l’oggetto del lavoro sociale: ricerca di una distinzione da sociologia e psicologia E’ possibile definire un.
CORSO DI SOCIOLOGIA GENERALE Cos’è la Sociologia Marco Ingrosso.
Dr.ssa Antonia Ballottin L’ascolto organizzativo.
Angelo Carenzi, Presidente Fondazione “Istituto Insubrico di Ricerca per la Vita” Milano, 10 giugno 2008 Il malato protagonista della sua malattia.
Istituto Comprensivo “Filippo De Pisis” Ferrara PROGETTO TRIENNALE MINISTERIALE –2012 “Non solo lim……” Raccontare la tecnologia applicata.
La relazione con il pubblico nel welfare che cambia Emanuele Polizzi Area Cittadinanza attiva – Caritas Ambrosiana Rho 9 gennaio 2013.
2 Medicina di Comunità Aspetti culturali
La relazione d’aiuto D.M. n Art.1: e’ individuata la figura dell’infermiere con il seguente: l’infermiere è l’operatore sanitario che, in possesso.
LA FAMIGLIA SVILUPPA …ENERGIE RINNOVABILI…. Il Contesto Territoriale del Consorzio Monviso Solidale Istituito il Comprende 58 Comuni Con una.
UNIVERSITA’ DI MODENA E REGGIO EMILIA Scuola di Specializzazione di Medicina di Comunità Direttore: Prof. Maria Angela Becchi Coordinamento.
Il Progetto network Tutti segnalano che l’educare e il prendersi cura oggi richiede un investimento consistente non solo in termini emotivi - affettivi,
1 Percorso formativo-laboratoriale ‘Il sostegno alla genitorialità oggi: pensare e agire le alleanze educative nella comunità’ Empowerment di rete/Comunità.
Indice delle lezioni Lezione n. 1. La didattica e la pedagogia speciale nei contesti della cura e della riabilitazione Lezione n. 2. Apprendere ed insegnare.
UNIVERSITA’ DI MODENA E REGGIO EMILIA Scuola di Specializzazione di Medicina di Comunità Direttore: Prof. Maria Angela Becchi Team multi professionale.
Seminario La Bottega del possibile ADOLESCENZA E DISABILITA’ approfondimenti educativi per una comunità inclusiva Arezzo 7 novembre 2015 Ore
Corso di Sociologia della Salute Promuovere e Comunicare la salute: limiti e opportunità.
Università di Roma Tre Facoltà di Scienze della Formazione Corso di Laurea in Servizio Sociale A.A – 2016 Tecniche e Strumenti Professionali LA SUPERVISIONE.
Verso un’ecologia di caring: una prospettiva multidimensionale Marco Ingrosso Università di Ferrara.
2 - La Salute nei Saluti: conoscenza di sé e auto-educazione.
4. Scenari sociali di salute, di malattia, di cura a) evoluzione profilo epidemiologico b)conoscenze, tecniche, professioni c) organizzazione sanitaria.
La fiducia Prof.ssa Alberta Giani. La fiducia come processo Fiducia Propensione / atteggiamento / disponibilità di un interlocutore Più spesso ad un.
L’intervento di rete. mamma Bimbo Assistente sociale scuola Compiti : Trasporto scolastico Conciliare tempi di cura e tempi di lavoro Assistente sociale.
La RELAZIONE SOCIALE: il mattone fondamentale della vita sociale di Marco Ingrosso.
Corso Sociologia generale 2016/17
Corso Sociologia della salute 2016/17
Transcript della presentazione:

Verso un’ecologia di caring: una prospettiva multidimensionale Marco Ingrosso Università di Ferrara

Passi della narrazione a. La prospettiva storica: da dove viene la cura e dove va? b. La metamorfosi della cura: dalla monodimensionalità alla multidimensionalità c. L’ecologia di caring: un sistema dinamico

Parte A La prospettiva storica: da dove viene la cura e dove va?

Alle sorgenti della cura I processi di cura costituiscono una dimensione fondamentale della vita umana in ogni epoca per: Incompiutezza alla nascita (cura materna) Lungo periodo evolutivo (cura educativa) Mantenimento quotidiano del benessere (auto- cura) Malattia, disabilità, malessere (cura infermieristica, terapeutica, riabilitativa, …) Vecchiaia e decadimento (cura assistenziale, palliativa, …)

Modi sociali di preservare la cura: nelle società antiche Le relazioni primarie, familiari, parentali, comunitarie La sacralizzazione e la fondazione mitica I mediatori del sacro L’invenzione del medico (del benessere) La cura di sé

Modi sociali di preservare la cura: nelle società di mezzo Le relazioni primarie, familiari, parentali, vicinali La fondazione cosmogologica La salvezza dell’anima Le res naturae e la cura del corpo La fraternità ospitale

Modi sociali di preservare la cura: nelle società umanistiche e moderne I diritti umani e l’intervento pubblico (fondazione etica e politica della cura) La cura medica (fondazione scientifica della cura) La professionalizzazione della cura (medica, sanitaria, socio-assistenziale) La cura materno-familiare (primaria e residuale) La cura religiosa (trascendente e residuale)

Dal moderno al post-moderno: crisi e nuovi processi La crisi etica della cura nello spazio personale e nello spazio pubblico La destrutturazione dell’intervento pubblico La soggettività attiva (fra consumo e cittadinanza competente) La cura medica (fra scienza e professione: crisi integrazione? crisi relazionale?) La nuova professionalizzazione sanitaria (uscita dalla dominanza medica?) La cura materno-familiare (depotenziamento e nuove reti informali e formali: ass. domiciliare) L’associazionismo della salute (la cura fraterna) La cura spirituale (immanente e personalizzata)

Verso delle “società della salute”? “Nelle società moderne la visione della salute cambia: sempre più la salute è concepita come una risorsa per gli individui e per la società, un bene co- prodotto e una responsabilità condivisa da innumerevoli settori e attori sociali. Kickbusch I. e Maag D., 2007

Parte B La metamorfosi della cura: dalla monodimensionalità alla multidimensionalità

La metamorfosi della cura nelle “società della salute” Dalla monodimensionalità (specializzazione frammentata) alla multidimensionalità (competenze cooperanti): 1. idee generative 2. obiettivi e contenuti 3. forme e campi 4. modi e qualità 5. relazioni sociali 6. organizzazione e cooperazione

Idee sorgenti Fedi, credenze, convinzioni condivise che possono permettere alla Cura di tornare ad abitare nella parte più profonda della soggettività e insieme divenire criterio morale diffuso e praticato della vita sociale e dell’etica pubblica «Dove nasce una nuova etica della Cura?»

Obiettivi e contenuti «attività e pratiche che incontrano i bisogni di un’altra persona» (Bubeck, 1995) «insieme di preoccupazioni e di attività riferite al benessere di una o più persone» «un aspetto iscritto in molteplici attività – educazione, assistenza, terapia, anche insegnamento – e consiste nell’agire […] non per il o sul soggetto interlocutore, ma con lui […] verso un obiettivo di benessere condiviso» (Colombo et al 2004). Obiettivo: restituire il soggetto alla vita attiva contrastando e minimizzando malattie e disabilità, ma anche perseguire il miglior benessere possibile e la tutela della dignità e autonomia relativa residua del soggetto «Quale obiettivo condiviso?»

Forme e campi Tipologie informali e professionali del: Self-care (auto-aiuto, cura di sé, coping) Care/caring (assistere, prendersi cura, accudire, educare) Cure (progettare e attuare una terapia, stimolare un cambiamento, riportare ad un equilibrio) + cura fraterna/volontaria (terzo tipo/settore) + cura educativa (educare alla cura le nuove generazioni) + la cura degli animali e degli altri esseri viventi, cura dell’ambiente naturale e urbanizzato, cura delle relazioni sociali «Come valorizzare le forme di cura più “deboli”?»

Modi e qualità intrinseche o Emozioni di colui che si prende cura: attenzione personale, sollecitudine affettuosa, empatia, ascolto verso l’altro [ambivalenza: insofferenza, controllo, narcisismo, …] o Emozioni di colui che riceve cura: riconoscenza, gratitudine, affidamento [ambivalenza: insofferenza, controllo, sfiducia, …] Fra “coinvolgimento e distacco” (Elias, 1983): «Quali affetti nelle professioni di cura?»

Relazioni sociali La cura, prima ancora che un agire, è un entrare in contatto con l’altro, spesso un toccare delicatamente il suo corpo (cura di chi è conosciuto, è caro) È ascolto della sua parola, del suo disagio, del suo desiderio di benessere o di essere liberato dal malessere e dal dolore (cura come risposta/responsabilità) La cura spesso si muove in modo asimmetrico per portare aiuto, ma essa richiede presto un riequilibrio, un gioco di scambio fraterno, in cui anche chi cura ha un ritorno (cura come reciprocità) «Quale relazione stabilisco con colui di cui mi curo?»

Organizzazione e cooperazione La cura come bene relazionale e comune fondante della convivenza Organizzazioni: Pubbliche; No-profit; Profit? La cura come un processo interagente di coordinamento fra varie forme, tecniche e saperi di cura: il sistema delle cure, l’ecologia di caring «Quale coordinamento fra forme di cura nelle diverse organizzazioni?»

Parte C L’ecologia di caring: un sistema dinamico

Ecologia di Caring Domiciliare Caring (reti familiari) Care (professionale) Cure (professionale) Self Care Voluntary Help

Sistema delle cure Una specifica combinazione di soggetti e modi di cura Curato + Famiglia + Servizio sociale + Servizi sanitari = Self-care + Caring + Care + Cure

Ecologia di caring (I) Processi autosostenuti che rigenerano continuamente la possibilità di curare chi è all’interno del sistema Sistema che si autosostiene: ha le risorse e competenze necessarie; è coeso e coordinato Sistema che si rigenera: Produce motivazioni, affetti, benessere sociale e organizzativo, è riflessivo, rinnova le competenze

Ecologia di caring (II) Processi autosostenuti che rigenerano continuamente la possibilità di curare chi è all’interno del sistema Potenzialità e effettività della cura: produce benessere multidimensionale (corporeo, securitario, psicologico, sociale, comunicativo, organizzativo, terapeutico, riabilitativo, globale) Ruolo del curato/autocurante: è “interno” al sistema, che agisce con lui e non solo per lui (affetti, self-care, dignità e autonomia, …)

Quale cura informale? Chi cura? Self-care: cittadino (sfera politica), paziente (sfera sanitaria), cliente/consumatore (sfera mercantile), utente (sfera amministrativa), persona (sfera soggettiva), gruppo di self-help (peer care) … Family care/caring: familiare, care giver, leader, assistente familiare (badante), reti di prossimità, associazionismo pazienti e/o familiari Voluntary/Community care : associazionismo di volontariato; dei consumatori; di advocacy; di vicinanza e appartenenza

Quale qualifica? Soggetto Informato: conosce le informazioni necessarie Empowered: ha attraversato un processo di empowerment, può farsi valere Attivo: che si è attivato sulla scena pubblica, in modo associato Esperto: ha esperienza su ciò che lo riguarda Competente: ha sviluppato competenze e abilità, possiede health literacy, sa muoversi nell’ambiente sanitario, è riflessivo

Agire sulle Competenze A. Competenza di base, tecnica, sociale - Literacy: conoscenze sul corpo, le patologie, le tecniche, i servizi (sapere) B. Competenza di processo: trovare le informazioni, comunicare e negoziare con i servizi-operatori, progettare l’azione necessaria, gestire le risorse, saper prendersi cura (saper fare) C. Competenza critica e personale: scelte personali, valori, capacità critica, autonomia, progetto di benessere e “vita buona” (essere)

«Le associazioni dei malati sono portatrici di istanze di conoscenza e informazione da parte dei malati e dei loro familiari che non accettano supinamente le diagnosi e le terapie e desiderano essere coinvolti nelle decisioni terapeutiche, conoscere gli effetti collaterali delle diverse cure e condividere con il personale medico decisioni che li riguardano direttamente.» (Leonini, 2004) Associazioni dei pazienti

Molte esperienze di self-help e associazionismo di malati costituiscono un importante ambito di diffusione di informazione sanitaria, di formazione personale, di sostegno, di sviluppo di competenze e capacità critiche, di comunicazione sociale Esse costituiscono un settore di investimento e di crescita di una cultura del cittadino attivo, partecipe e competente che può aprire una nuova fase di rapporti fra cure professionali e caring informale attivo L’utente attivo: un investimento

Come cambiano i rapporti fra utente attivo e sistema sanitario? Da fiduciarietà a co-responsabilizzazione Da diritto d’accesso a autonomia+competenza Da scelta di consumo a sviluppo di opportunità Da dirigismo a supporto ai percorsi Da informazione a comunicazione Da risorse limitate a buon uso di risorse personali e collettive

Bibliografia Colombo G., Cocever E., Bianchi L. (2004), Il lavoro di cura. Come si impara, come si insegna, Carocci, Roma. Elias N. (1983), Coinvolgimento e distacco. Saggi di sociologia della conoscenza, Il Mulino, Bologna, Ingrosso M. (2008a), Lo scenario dei paradigmi di cura. Questioni aperte e nuove prospettive, in Animazione sociale, XXXVIII, 1. - (2008b), La cura fra il dire e il fare: ostacoli e potenzialità di un’ecologia di caring, in M. Ingrosso, a cura, La salute comunicata. Ricerche e valutazioni nei media e nei servizi sanitari, Angeli, Milano. - (2010), Alle sorgenti della cura. Ricerca di idee guida per le società della salute, in La società degli individui, 38, 2. - (2011), Le sei facce della cura: una prospettiva multidimensionale e “fraterna”, in Animazione sociale, 11., in Educazione sanitaria e Promozione della salute, XXXIV, 4. Kickbusch I., Maag D. (2007), Lo sviluppo della Health Literacy nelle moderne societ à della salute, in M. Ingrosso, a cura, “ Fra reti e relazioni: percorsi nella comunicazione della salute ”, in Salute e Societ à, 1. Manghi S. (2005), Apprendere attraverso l’altro. La sfida relazionale ai saperi della cura, in Animazione Sociale, XXXV, 12. Nussbaum M. C. (2006), Le nuove frontiere della giustizia. Disabilità, nazionalità, appartenenza di specie, Il Mulino, Bologna, Ruddick S. (1989), Il pensiero materno, Red Edizioni, Como, Tronto J.C. (1993), Confini morali. Un argomento politico per l’etica della cura, Diabasis, Reggio Emilia, 2006.

Verso un’ecologia di caring: una prospettiva multidimensionale La presentazione è terminata!