Università degli Studi “Mediterranea” di Reggio Calabria Dipartimento di Agraria Corso di Diritto dei mercati agroalimentari Docente titolare: Dott. Roberto.

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Università degli Studi “Mediterranea” di Reggio Calabria Dipartimento di Agraria Corso di Diritto dei mercati agroalimentari Docente titolare: Dott. Roberto S AIJA

Diritto dei mercati agroalimentari Lezione seconda LE FONTI DEL DIRITTO ALIMENTARE: diritto nazionale ed europeo.

Diritto dei mercati agroalimentari Le fonti nazionali del diritto dei mercati agroalimentari : -Costituzione (1948): non contiene alcun riferimento ad “alimentazione” o “alimenti”, o a “consumatore” : A)art. 32 Cost.: “la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività (…)” B)art. 3, 2° comma (principio di eguaglianza sostanziale) C)art. 117 Cost. come riformulato dalla riforma del Titolo V, parte II Cost. (legge cost.le n. 3/2001). L’alimentazione è oggi materia autonoma, a competenza concorrente Stato-regioni. L’espressione “alimentazione” è in parte ambigua. - Il diritto alimentare, inteso come complesso di regole sulla produzione e commercio di alimenti può rientrare nei seguenti ambiti = 1.- “tutela della salute” (competenza ripartita) 2.- “rapporti tra Stato ed Unione europea” (competenza statale) 3.- “ordine pubblico” (competenza statale) 4.- “profilassi internazionale” (competenza statale) 5.- “tutela dell’ambiente” (competenza statale) 6.- “agricoltura” (competenza regionale)

Diritto dei mercati agroalimentari  teoricamente : competenza ripartita Stato-Regioni = allo Stato compete l’emanazione della normativa di principio alle Regioni compete fissare le norme attuative;  nella prassi : il potere dello Stato di emanare i principi fondamentali della materia “alimentazione” è limitato in quanto: a)i principi sono fissati dal diritto UE (reg. (CE) n. 178/, c.d. “pacchetto igiene”, giurisprudenza della Corte di giustizia, ecc.); b)competenza costituzionale per interventi esecutivi e di dettaglio: essenzialmente regionale

Diritto dei mercati agroalimentari  nessun accenno, nelle fonti primarie dell’UE, cioè nei Trattati, ai concetti di “ alimento ”, “ alimentazione ”, “ prodotto alimentare ” o “ politica alimentare ”  Questo settore è connesso intrinsecamente a più settori economici oggetto di competenza dell’UE;  Commissione UE (“ Libro verde sui principi generali della legislazione alimentare nell’Unione europea ” COM(97) 176 def.): “ le norme comunitarie applicabili ai prodotti alimentari sono state elaborate partendo da differenti basi giuridiche stabilite nel trattato in funzione di vari obiettivi. (…) In tale contesto va tenuto conto del fatto che a seguito dell’entrata in vigore del trattato di Maastricht, la Commissione ha assunto nuove responsabilità per contribuire al raggiungimento di un elevato livello di tutela della salute umana (…) di protezione dei consumatori (…) e dell’ambiente (…) ”

Diritto dei mercati agroalimentari OCM = organizzazione comune di mercato (Corte giust. CEE, sentenza 13/11/1964, in cause riunite 90 e 91/63: OCM è “il complesso di provvidenze e strumenti giuridici di cui gli organi competenti si servono per controllare e normalizzare il mercato di cui trattasi”. L’art. 40, par. 1, TFUE la prevede come strumento principale per il raggiungimento delle finalità della politica agricola comune (PAC) di cui all’art. 39 TFUE” OCM: v. in particolare regolamento UE n. 1308/2013. «Norme di commercializzazione» (norme obbligatorie per settori o prodotti specifici): requisiti qualitativi minimi dei vari tipi di prodotti che rientrano nell’OCM. «Comunicazione della Commissione sulla politica di qualità dei prodotti agricoli»  Le norme di commercializzazione contribuiscono a migliorare le condizioni economiche della produzione e della commercializzazione, nonché la qualità dei prodotti stessi;  risposta alle aspettative dei consumatori.  garantire al mercato prodotti di qualità normalizzata e soddisfacente;  norme riguardanti, in particolare, la definizione tecnica, le classificazioni, la presentazione, la marchiatura e l'etichettatura, il condizionamento, il metodo di produzione, la conservazione, il magazzinaggio il trasporto, i rispettivi documenti amministrativi, la certificazione e le scadenze, le restrizioni d'uso e lo smaltimento.

Diritto dei mercati agroalimentari Le fonti europee del diritto dei mercati agroalimentari comprendono:  norme della PAC (politica agricola comune) e della PCP (politica comune pesca). Tali norme si applicano ai prodotti elencati tassativamente nell’Allegato I al TFUE: si tratta di prodotti nella stragrande maggioranza di uso alimentare (come tali o come materie prime). La legislazione alimentare dell’UE ha tratto impulso, per lungo tempo, prevalentemente dalla PAC dalla PCP (cfr. Corte giust. CEE, sent. 23 febbraio 1988, in C-68/86, Regno Unito c. Consiglio ove si dice che: “ il perseguimento degli obiettivi della politica agricola comune (…) non può prescindere da esigenze di interesse generale quali la tutela dei consumatori o della salute e della vita delle persone e degli animali, esigenze che le istituzioni comunitarie devono tenere in considerazione nell’esercizio dei loro poteri ”.

Diritto dei mercati agroalimentari Le fonti europee del diritto dei mercati agroalimentari comprendono:  art. 168 TFUE (“ Sanità pubblica ”): norma collegata all’art. 6 TFUE [competenza UE per azioni di coordinamento e completamento delle misure nazionali degli Stati membri in alcuni settori, tra i quali la tutela e il miglioramento della salute umana (art. 6, lett. a), TFUE];  c.d. “competenze UE di terza generazione” (tutela della salute, dei consumatori, formazione professionale, ricerca e sviluppo tecnologico) introdotte col Trattato di Maastricht sull’Unione Europea (v. il riquadro infra ), incidenti oltre la sfera della mera integrazione economica;  no ravvicinamento delle legislazioni nazionali da parte dell’UE ;  eccezione: par. 4 (con “procedura legislativa ordinaria”) “misure nei settori veterinario e fitosanitario il cui obiettivo primario sia la protezione della salute pubblica” (art. 168, par. 4), lett. b), TFUE).  art. 169 TFUE (“ Protezione dei consumatori ”): possibilità di introdurre (con procedura legislativa ordinaria) “misure di sostegno, di integrazione e di controllo della politica svolta dagli Stati membri”, al fine del conseguimento delle finalità indicate nel par. 1: “tutela della salute”, tutela della “sicurezza” e degli “interessi economici dei consumatori”, del loro “diritto all’informazione, all’educazione e all’organizzazione per la salvaguardia dei propri interessi”  agli Stati membri è consentito mantenere o di adottare misure più rigorose a favore del consumatore rispetto a quelle dell’UE (purché non incompatibili con il trattato e soggette a previa notifica alla Commissione: v. art. 169, par. 4, TFUE).

Diritto dei mercati agroalimentari Segue :  art. 115 TFUE (già 94 TCE) : ravvicinamento delle legislazioni con “direttive che abbiano una incidenza diretta sull’instaurazione o sul funzionamento del mercato comune” = non molto utilizzato, richiedendo, per l’adozione dei corrispondenti atti (esclusivamente direttive), il voto all’unanimità del Consiglio, difficilissimo da raggiungere  art. 114 TFUE (già 95 TCE) : Questa norma è stata introdotta con L’Atto Unico Europeo del 1986 “ravvicinamento delle disposizioni legislative, regolamentari ed amministrative degli Stati membri che hanno ad oggetto l’instaurazione ed il funzionamento del mercato interno”;  possibilità di adottare “misure” (anche regolamenti e decisioni), con la procedura oggi detta “legislativa ordinaria”, che non esige l’unanimità;  Paragrafo 3 art. 114: “l a Commissione, nelle sue proposte (…) in materia di sanità, sicurezza, protezione dell’ambiente e protezione dei consumatori, si basa su un livello di protezione elevato, tenuto conto, in particolare, degli eventuali nuovi sviluppi fondati su riscontri scientifici. Anche il Parlamento europeo ed il Consiglio, nell’ambito delle rispettive competenze, cercheranno di conseguire tale obiettivo ”.  possibilità per gli Stati membri di mantenere provvisoriamente norme nazionali preesistenti a quelle adottate dall’UE, o di introdurne successivamente, se ispirate a standard di tutela più elevati.  Oggi: tendenza a sostituire direttive con regolamenti: cfr. reg. CE n. 178/2002. Giurisprudenza della Corte di giustizia UE: ampia giurisprudenza sul «mutuo riconoscimento».

Diritto dei mercati agroalimentari Grazie per l’attenzione!