PREVENZIONE DEL RISCHIO E PROMOZIONE DEL BENESSERE IN ADOLESCENZA Alcune indicazioni per la progettazione degli interventi 24 febbraio 2006 Laboratorio.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Luca Ercoli- Bruna Peraboni
Advertisements

I tempi della prevenzione
FIGLI DI ULTIMA GENERAZIONE: punti di forza e criticità
LA SCUOLA DEL FUTURO: “Indicazioni per il nuovo curricolo”
La costruzione e lo sviluppo delle competenze a scuola Prof. Losito
Promoting Social Skills: le unità didattiche italiane della guida
La teoria dello sviluppo sociocognitivo di Vygotskij
CARATTERISTICHE del PERCORSO DI ORIENTAMENTO ORIENTARE accompagnare, guidare, favorire un percorso di conoscenza, riflessione e autoriflessione, acquisizione.
La filosofia del progetto
DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI
PSICOLOGIA DELL’EDUCAZIONE Felice Carugati e Patrizia Selleri
LA FIGURA PROFESSIONALE DEL
Gli Apprendimenti come si realizzano e cosa producono.
PEER EDUCATION Strategia educativa in base alla quale un gruppo di “pari” opera attivamente per informare ed influenzare il resto del gruppo. Quindi I.
Responsabili: dottori Laura Kluzer e Fabio Manfredi-Selvaggi
L’ATTIVITA’ DIDATTICA
SI PREGA DI SPEGNERE IL CELLULARE, GRAZIE!
CLIL Puglia Net Scuole pugliesi in rete
Caratteristiche della fase adolescenziale
La costruzione e lo sviluppo delle competenze a scuola
Barbara Sini - Dipartimento di Psicologia - Università di Torino
Progetto di educazione alla salute Un palcoscenico senza suggeritori e… senza fumo che cos'è da dove nasce È uno dei progetti dell’ASL 21 che hanno partecipato.
E COMPORTAMENTI A RISCHIO
Counselling, intervento motivazionale, prevenzione della ricaduta Dott
Concetto di competenza Cercemaggiore Istituto comprensivo 18 marzo 2010 Secondo incontro Filippo Bruni.
La scuola promotrice di salute
Perché????. Ospedaletto Summonte Mercogliano primaria Secondaria 1° grado infanzia Secondaria 1° grado infanzia primaria Secondaria 1° grado.
ADOLESCENTE E GRUPPO DEI PARI
Formazione Docenti Neoassunti a.s. 2007/2008
Orientamento e life skills
PREVENZIONE DEL RISCHIO E PROMOZIONE DEL BENESSERE IN ADOLESCENZA
SCUOLA SECONDARIA I° GRADO “RICCI-MURATORI” Ravenna
DRUG-STOP Perché ci sei dentro, anche senza…. DRUG-STOP Progetto finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali con il fondo per le Associazioni.
Stili cognitivi. Funzionamento globale della persona
Cosa intendiamo per Abilità (Risorse) Personali
Progetto Anno scolastico Punti di partenza per leggere, scrivere e far di conto sulle droghe e i loro significati. Con la supervisione della Città
I.P.S.C.T.S. C. I. GIULIO Nellambito del progetto Vives , che prende in esame lautovalutazione delle competenze professionali del personale docente.
Chi è lo Psicologo? Lo psicologo è un professionista della salute.
SVILUPPO COGNITIVO E APPRENDIMENTO IN ADOLESCENZA
Il gruppo classe risorsa nella prevenzione del bullismo Dott
SCEGLIERE LA STRADA DELLA SICUREZZA – ALCOL, DROGHE E GUIDA
Giovani e salute: la “mente” dello sport
Progetto di educazione sociale e affettiva dai 3 ai 18 anni
OBBLIGO SCOLASTICO: UNA SFIDA? ASSE MATEMATICO. Il nuovo obbligo scolastico come opportunità Opportunità per cosa? Opportunità per chi?
Esperienze di prevenzione e contrasto della dispersione scolastica e del rischio di esclusione sociale a cura di M. Giordano e F. D’Onofrio a cura di.
Problem Solving: capacità di risolvere problemi
dalle abilità alle competenze
Le teoriche del nursing
PROGETTO “ZATTERA” OVVERO LA PALESTRA DELLE ABILITA’ SOCIALI
Linee guida nazionali per l’orientamento permanente
lo stile di insegnamento
COMPETENZE E DISABILITÁ
Life skill training - “Why ?”
DOCENTI NEOASSUNTI GESTIONE DELLA CLASSE E DELLE PROBLEMATICHE
Conoscenze, abilità, competenze
Il cooperative learning
I pari come tutors? Riflessioni sul progetto MOF:
IC “GOZZI-OLIVETTI” PRIMARIA
Progetto “Ti accompagno…” Il disagio tra prevenzione e riparazione Circolo Didattico “Michele Coppino”- Torino Relatori: Ins.te Antonella Castagno Ins.te.
Rapporteur: Laura Baldassarre
Scuola delle competenze, alleanza educativa tra genitori e insegnanti Prof.ssa Floriana Falcinelli.
UN TENTATIVO DI DEFINIZIONE INTEGRATO
I° Istituto d’Istruzione Superiore “L. DA VINCI – G. GALILEI” “DIRITTI A SCUOLA” – Progetto C Sportello di “ASCOLTO PSICOLOGICO” per gli studenti appartenenti.
PROMUOVERE LO SVILUPPO IN ADOLESCENZA E PREVENIRE IL DISAGIO POST-TRAUMATICO: UNA PROPOSTA DI INTERVENTO PER LE SCUOLE ABRUZZESI COLPITE DAL SISMA.
Ministero dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale Piemonte Direzione Generale Regionale Regione Piemonte Assessorato.
Progetto di Rete: “A scuola ho un nuovo compagno: il VOLONTARIATO. FULL IMMERSION” PRESENTA TOGETHER IS BETTER Promuovere stili e comportamenti cooperativi.
«COME TENERE LA CLASSE» CORSO DI FORMAZIONE PROF.SSA DAPHNE BOLLINI A.S. 2015/2016.
AFFETTIVITÀ & SESSUALITÀ NELL'ERA DI INTERNET
Catanzaro 13 febbraio Famiglia Insegnanti Contesti frequentati Allenatore Amici Interessi Individuo.
La proposta preventiva per la scuola per l’area dipendenze a.s Dr. Luca Biffi 18 maggio 2016.
Transcript della presentazione:

PREVENZIONE DEL RISCHIO E PROMOZIONE DEL BENESSERE IN ADOLESCENZA Alcune indicazioni per la progettazione degli interventi 24 febbraio 2006 Laboratorio di Psicologia dello Sviluppo Dipartimento di Psicologia Università di Torino

MODELLO DI SVILUPPO Stato attuale dell’organismo Maturazione Influenze biologiche passate Esperienze passate Contesto attuale Comportamenti azioni passatopresentefuturo Percorsi di sviluppo adolescente

COMPITI DI SVILUPPO IN ADOLESCENZA  conoscere ed accettare il proprio corpo  gestire il proprio ruolo maschile o femminile  conseguire autonomia nei confronti degli adulti  scegliere il percorso scolastico ed in seguito la carriera lavorativa  acquisire un comportamento socialmente responsabile Costruzione di un’identità adulta

Insufficienza di un approccio basato esclusivamente sull’informazione PREVENZIONE DEI COMPORTAMENTI A RISCHIO IN ADOLESCENZA La conoscenza va data, ma per non essere inutile o controproducente essa deve tenere conto di significati, funzioni, vantaggi percepiti dall’adolescente Valutazioni cognitive, emotive, sociali CONOSCENZA AZIONE informazione come base di interventi più ampi non di sola prevenzione ma di attiva promozione del benessere

RUOLO ATTIVO DELL’ADOLESCENTE PROMOZIONE DELL’EMPOWERMENT CAPACITA’ E COMPETENZE COGNITIVE, EMOTIVE E SOCIALI DALLA PREVENZIONE DEL RISCHIO ALLA PROMOZIONE DEL BENESSERE POTENZIAMENTO LIFE SKILLS Insieme di competenze ed abilità che rendono gli individui in grado di affrontare efficacemente le esigenze ed i cambiamenti della vita quotidiana.

LIFE SKILLS individuate dall’OMS Comunicazione efficace Empatia Autoefficacia individuale e collettiva Capacità di affrontare e risolvere situazioni problematiche (abilità di problem solving) Negoziazione e gestione del conflitto Pensiero critico e creativo Gestione delle emozioni e dello stress

INTERVENIRE NEI CONTESTI Criticità:  conoscenza del contesto in cui si va ad operare (tipo di scuola, territorio…)  costruzione di alleanze con gli insegnanti  inserimento dell’intervento nel programma curricolare (“quotidianità dell’intervento”) LA SCUOLA

Supportati da fondamento teorico e da ricerca empirica sulle prove di efficacia LA SCUOLA Basati sull’informazione e sul potenziamento sia di skills specifici rispetto ad un comportamento a rischio, sia di skills generali che rappresentano fattori di protezione trasversali rispetto al rischio Basati su attività di gruppo piuttosto che su relazione didattica tradizionale alunno-insegnante Prove di efficacia di interventi basati sulla promozione di competenze (skill promotion) nel contesto scolastico (Ferrer-Wreder et al., 2004)

Informazione presentata in modo appropriato al livello di sviluppo ed al contesto socioculturale LA SCUOLA Programmi a lungo termine, pluriennali, che cominciano prima della comparsa del comportamento Adeguata formazione degli insegnanti che incide sulle loro conoscenze ma soprattutto sulla loro motivazione Coinvolgimento di altre figure professionali della scuola e dei genitori

LA FAMIGLIA Difficoltà di sistematizzazione (varietà interventi, approcci…) LA FAMIGLIA Principale criticità: scarso coinvolgimento e self-selection (partecipazione dei genitori “più motivati”)

Identificare le reti per diffondere le informazioni Chiarire obiettivi e contenuti del programma (non evocare nei genitori sentimenti di inadeguatezza o di valutazione) Relazioni con i conduttori basate sul mutuo rispetto, l’uguaglianza e la fiducia Minimizzare le barriere pratiche (sedi, orari,…) Strategie per aumentare coinvolgimento: (Coleman, 2005) LA FAMIGLIA

Prove di efficacia di interventi diretti ai genitori di adolescenti (Ferrer-Wreder et al., 2004; Dusenbury, 2000) LA FAMIGLIA Supportati da fondamento teorico e da ricerca empirica sulle prove di efficacia Contenuti: informazioni sui cambiamenti normativi e lavoro sulla qualità delle interazioni familiari (training comunicazione, problem solving, risoluzione conflitti, regolazione emozioni)

Strategie di insegnamento interattive: relazione paritaria con gli operatori, promozione empowerment, senso di vicinanza con altri genitori Quale efficacia sugli adolescenti? Integrazione intervento con programma più ampio (es. coinvolgimento parallelo dei figli a scuola) Formazione specifica del conduttore dell’intervento LA FAMIGLIA

IL GRUPPO DEI PARI INTERVENTI BASATI SULLA PEER EDUCATION I PARI Criticità: (Ferrer-Wreder et al., 2004) conoscenza del contesto in cui si va ad operare (scuola, luoghi extrascolastici, gruppi, associazioni) alleanza forte con gli adulti coinvolti nell’intervento scelta dei peer educator e adeguata formazione motivare e sostenere i ragazzi nello svolgimento dell’attività di peer education (non “perdere di vista” l’obiettivo, offrire sostegno psicologico e tecnico)

SERVIZI PER ADOLESCENTI Criticità:  favorire la conoscenza dell’esistenza dei servizi  utilizzare un linguaggio adatto agli adolescenti  dare una veste “non medicalizzata” al servizio I SERVIZI

QUESTIONI APERTE: Come raggiungere gli adolescenti che non frequentano la scuola? Quali interventi possibili nei contesti lavorativi? Quali interventi possibili a livello di comunità (enti locali, circoscrizioni, associazioni…)?

Riferimenti bibliografici Coleman, J. (2005). Sostenere i genitori di adolescenti: uno sguardo al contesto britannico. In E. Cicognani, M. Baldazzi, L. Cerchierini (a cura di), Lavorare con i genitori di adolescenti. Roma: Carocci, pag Dusenbury, L. (2000). Family-based drug abuse prevention programs: a review. The Journal of Primary Prevention, 20 (4), Ferrer-Wreder, L. Stattin, H., Cass Lorente, C., Tubma, J.G., Adamson, L (2004). Successful prevention and youth development programs. Across borders. New York: Kluwer Academic/Plenum Publishers.