Università Federico II di Napoli Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali Corso di laurea in Informatica Fisica Sperimentale I Gruppo 1 Docente.

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Università Federico II di Napoli Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali Corso di laurea in Informatica Fisica Sperimentale I Gruppo 1 Docente Prof. Leopoldo Milano Anno accademico

A causa di innumerevoli fattori che disturbano la misura di qualunque grandezza fisica, il “valore vero”di quest’ultima è inaccessibile Ogni misura, comparativa o assoluta, di una grandezza fisica è in effetti una stima che si avvicina più o meno al “valore vero”a seconda della precisione di misura Gli errori di misura sono di due tipi: – errori sistematici – errori accidentali

Errori sistematici Sono errori che si presentano sistematicamente nella misura di una grandezza Essi causano la sistematica sovrastima (o sottostima) di una grandezza Sono dovuti a errato procedimento di misura o di calcolo, oppure a strumenti mal tarati. Per esempio, in una bilancia, l’utilizzo di “pesi” di riferimento inesatti (per scheggiatura o altro danno) è fonte di errore sistematico La deriva della calibrazione degli strumenti elettronici è fonte di errore sistematico

Errori accidentali Sono dovuti ad innumerevoli cause: fluttuazioni delle condizioni di misura tipo: –Temperatura –Umidità –correnti d’aria –rumore elettronico degli strumenti –moto di agitazione termica dei campioni –principi di indeterminazione –….. Sono sempre riducibili, ma mai azzerabili Determinano indiscriminatamente sovrastima e sottostima della grandezza

Stima di una grandezza Supponiamo che siamo stati così bravi da eliminare tutti gli errori sistematici Il “valore vero” della grandezza fisica è comunque inaccessibile a causa degli errori accidentali Effettuiamo n misure x 1,x 2,…x n della grandezza. Se x* è il “valore vero” (inaccessibile), alcune delle x i saranno minori di x* e le altre maggiori di x* Se “n è grande” è intuitivo (e non solo) pensare che le stime in eccesso si compenseranno con quelle in difetto Cioè, la media aritmetica delle misure si discosterà poco dal valore vero x* e quindi può essere presa come stima di x*

Vettori Definizione: una grandezza vettoriale contiene informazioni sia sulla intensità o modulo della grandezza che sulla sua direzione e verso di azione. Es. Se sto viaggiando tra le città A e B e so che la loro distanza è di 100 km ho dato una informazione che non mi dice se sto procedendo da A verso B o da B verso A: occorre quindi precisare direzione e verso per dare la informazione completa. Per fare questo occorre assegnare anche un sistema di riferimento. Si presenta poi il problema di assegnare le regole per sommare, sottrarre, moltiplicare o dividere tra loro grandezze vettoriali: si tratta di comporre non solo moduli ma anche direzioni e versi. Ci sono anche diverse modalità di rappresentazione dei vettori, in funzione del sistema di riferimento che si assume per la determinazione dei moduli delle direzioni e dei versi. NB: Non è complicato come può sembrare a prima vista!

Vettori

I VETTORI Definizioni GRANDEZZE Scalari: sono completamente definite quando se ne conosce la sola misura (es. tempo, massa, temperatura, volume…) Vettoriali: richiedono un maggior contenuto informativo (es. velocità, accelerazione, forza…) 1. Distanza da A: d = 1 m 2. Direzione individuata dalla retta R 3. Verso: Nord – Est VETTORE SPOSTAMENTO (modulo, direzione, verso)

SEGMENTI ORIENTATI Si chiama modulo Un vettore può essere rappresentato graficamente da un segmento orientato. Segmenti orientati paralleli concordi (a) ed opposti (b). Segmenti orientati rappresentativi di uno stesso vettore. Definizione: Un vettore nel piano o nello spazio è definito come l’insieme di tutti i segmenti orientati aventi la medesima direzione, verso e lunghezza (modulo).

SOMMA DI VETTORI Definizione: La somma di due vettori a e b è un vettore c = a + b la cui direzione e verso si ottengono nel modo seguente: si fissa il vettore a e,a partire dal suo punto estremo,si traccia il vettore b. Il vettore che unisce l'origine di a con l'estremo di b fornisce la somma c = a + b. Proprietà commutativa: a + b = b + a Proprietà associativa: (a + b) + c = a + (b + c) Elemento neutro: a + 0 = a

Regola del parallelogramma La somma di due vettori non collineari è data dal vettore rappresentato dalla diagonale del parallelogramma costruito usando i segmenti orientati rappresentativi dei due vettori e disposti in modo da avere l’origine in comune.

DIFFERENZA DI VETTORI Definizione: Il vettore opposto ad a = AB è – a = BA. Per definizione, i moduli di a e – a sono posti uguali, la direzione si intende la medesima e i versi vanno considerati opposti. Definizione: La differenza a – b di due vettori è la somma del vettore a con l’opposto del vettore b, ossia: a – b = a + (– b) O A B a-b a+b Va notato che se, sulla base di a e di b disposti con la medesima origine O, si costruisce un parallelogramma, allora la lunghezza della diagonale uscente da O esprime la lunghezza di a + b mentre la lunghezza dell'altra diagonale è pari alla lunghezza del vettore a – b.

MOLTIPLICAZIONE SCALARE-VETTORE Definizione: La moltiplicazione  a (o a  ) di un vettore a con il numero reale  è un vettore b = a , collineare ad a, di modulo|  | · | a | e verso coincidente con quello di a se  > 0, opposto a quello di a se  < 0. Nel caso che sia  = 0 o a = 0, il vettore b = 0. Proprietà: 1.  (  a) = (  )a 2. (  +  )a =  a +  a 3.  (a + b) =  a +  b

COMPONENTI CARTESIANE DI UN VETTORE /1 Definizione: Si dice versore, un vettore u tale che | u | = 1.Dato un qualsiasi vettore a, è immediato costruire un versore u che abbia la medesima direzione di a e con verso concorde con a. Ponendo Un sistema cartesiano ortogonale si ritiene assegnato quando, fissati due assi ortogonali, su questi si stabiliscono un’origine, un verso positivo ed una unità di misura. In alternativa si possono scegliere due versori ortogonali i e j. E si ottiene la rappresentazione di c = c x i + c y j Tramite le componenti secondo gli assi cartesiani individuati dai versori i e j Segue

(c x, c y ) COMPONENTI CARTESIANE DI UN VETTORE /1 componenti cartesiane di c cxicxi cyjcyj vettori componenti di c Proprietà: Le componenti di un vettore qualsiasi OC si ottengono dalla differenza delle corrispondenti coordinate dell'estremo C con quelle del punto iniziale O, ossia: OC = (x c - x o ) i + (y c - y 0 ) j

Analogamente in tre dimensioni: COMPONENTI CARTESIANE DI UN VETTORE /2 a = a x + a y + a z = a x i + a y j + a z k Le operazioni finora introdotte possono essere scritte in una nuova forma: a + b = (a x + b x )i + (a y + b y )j + (a z +b z )k a - b = (a x - b x )i + (a y - b y )j + (a z -b z )k αa = αa x i + αa y j + αa z k

Scegliendo un opportuno sistema di riferimento, risulta evidente che è sempre possibile esprimere le componenti cartesiane di un vettore c come: COMPONENTI CARTESIANE DI UN VETTORE /3 c x = | c | cos  c y = | c | sen 

Vettori: Forma Polare La forma polare di un vettore in coordinate polari sarà data dal raggio vettore  e dall’anomalia  misurata a partire da un asse di origine delle anomalie ( angoli) contate positivamente in senso antiorario. Tra sfor ma zio ne x,y  , 

Vettori:Somma  Riferimento Cartesiano

Vettori: Somma di più vettori

Vettori: Prodotto scalare Il prodotto scalare tra due vettori è uno scalare che è uguale al prodotto dei moduli dei vettori fattori moltiplicato il coseno dell’angolo tra essi compreso.  B A AB = A B cos  Se Ae’una forza e B uno spostamento il prodotto scalare rappresenta il lavoro della forza in direzione dello spostamento. A cos  rappresenta la componente della forza in direzione dello spostamento Proprietà: a   b = b   a  (a   b) = (  a)   b = a   (  b) (a + b)   c = a   c + b   c (a + b)   (c +d) = a   c + a   d + b   c + b   d Caso particolare: a  b. In questo caso: a   b = a b cos 90° = 0. Vale anche il viceversa: se il prodotto scalare di due vettori è nullo, allora ci sono due possibilità: uno dei due vettori coincide con il vettore nullo oppure i due vettori sono 

Rappresentazione cartesiana del prodotto scalare:

Vettori: Prodotto vettoriale Il prodotto vettoriale di due vettori a e b è un vettore c. Si indica con la notazione: c = a x b e si legge ‘a vettor b’.A questo punto occorre definire qual è il modulo del vettore c e qual è la sua direzione ed il verso. |c|=|a||b|sin  L’angolo  tra i vettori a e b è l’angolo minore di 180° compreso tra i due vettori. Questa condizione è necessaria perché il prodotto vettoriale non gode della proprietà commutativa: c = a x b  c’= b x a  c = -c’ La direzione ed il verso di c sono individuate dalla direzione perpendicolare al piano individuato dai due vettori a e b mentre il verso è determinato dal verso in cui si vede avvenire la rotazione di a verso b. Vediamo di capire Segue

c = a x b a b  a sin   Area Ar del parallelogramma costruito sui vettori a e b Ar= |b| |a| sin 

Vettori: Prodotto vettoriale/cont i j k

== = Memento:

ESERCIZI 1. Disegnare il vettore di componenti (4, -1). 2. Dati i due punti dello spazio A(3,5,-4) e B(4,-9,1), trovare le tre componenti cartesiane del vettore da essi individuato. 3. Quanto vale la somma di due vettori di componenti (- 2,1) e (5,2)? 4. Tre vettori hanno moduli uguali e formano fra loro angoli di 120°. Rappresentarli su un foglio e trovarne la risultante. 5. Dimostrare che i vettori u(6,-4,2), v(2,-6,10) e w(4,2,-8) formano un triangolo rettangolo. 6. Determinare il vettore forza F risultante dal prodotto vettoriale qv(2,-3,4) x B(1,4,-2). q=2.(Forza F su un elettrone di carica q e velocità v in un campo magnetico B

ESERCIZI Soluzione 1. Disegnare il vettore di componenti (4, -1). Il vettore V ha componenti V x = +4 e V y = -1 quindi: V = 4i - j

Esercizi 2. Dati i due punti dello spazio A(3,5,-4) e B(4,- 9,1), trovare le tre componenti cartesiane del vettore da essi individuato. Osserviamo che: x A = 3 y A = 5 z A = -4 x B = 4 y B = -9 z B = 1 Quindi le componenti cartesiane del vettore AB Saranno date da: x AB = x B -x A =4-3= +1 y AB =y B -y A =-9-5 = -14 z AB = z B -z A =1-(-4)=+5 AB = i –14j+5k

Esercizi 3. Quanto vale la somma di due vettori di componenti (-2,1) e (5,2)? I due vettori sono : v 1 =-2i+j e v 2 =5i+2j la loro somma S è: S= v 1 + v 2 =(-2+5) i + (1+2) j = 3 i +3 j 4. Tre vettori hanno moduli uguali e formano fra loro angoli di 120°.Rappresentarli su un foglio e trovarne la risultante. Risultante

Esercizi 5. Dimostrare che i vettori u(6,-4,2), v(2,-6,10) e w(4,2,- 8) formano un triangolo rettangolo.  Prima di tutto vediamo se i tre vettori formano un triangolo.Usiamo il prodotto scalare tra i vettori u, v e w per determinare gli angoli tra essi.

= 6 x 2 + (-4) x (-6) + 2 x 10 = = 56 = 6 x 4 + (-4) x x (-8) = = 0 = 2 x 4 + (-6) x x (-8) = = -84

Procedendo in modo analogo per gli altri angoli si trova che: Inoltre u e w sono tra loro perpendicolari Essendo nullo il prodotto scalare dei due vettori

Compiti a casa da consegnare alla prossima lezione 1. Quali di queste operazioni tra vettori è possibile? 2. Una forza è espressa da F = 3i + 2j + 4k mentre un vettore posizione è dato da r = 2i + j + 3k. Trovare il momento M= F x r rispetto al punto di applicazione O. Rappresentare il tutto in 3D. 3. I vettori A e B hanno moduli uguali a 5.0. Se la somma di A+B è il vettore 6.0j, determinare l’angolo fra A e B. 4. Calcolare il modulo e l’angolo che il vettore B(4i,6j,3k) fa con gli assi coordinati.