Laboratorio sulla GESTIONE DELLA CLASSE E DELLE PROBLEMATICHE RELAZIONALI.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
INTERVISTA A MARIA MONTESSORI.
Advertisements

La qualità come processo di creazione di senso. Verifica della qualità: approccio per standard Concetto utilizzato: qualità come conformità a norme predefinite.
Pone laccento sulla salute e sul funzionamento piuttosto che sulla disabilità È uno strumento per misurare il funzionamento delle persone NELLA società,
RICERCA - AZIONE Macro-concetto Portatore di
DIALOGARE CON I FIGLI.
Ufficio Scolastico Regionale per la Campania Polo Qualità di Napoli Cosè un bilancio di compentenze? Il bilancio di competenze è una vera e propria tecnica.
Anna Maria FAVORINI Il Contratto Educativo e Didattico.
DOLORE, MALATTIA, MORTE: SI PUÒ PARLARNE AI BAMBINI?
didattica orientativa
Cosa vi portate a casa da queste due giornate? La consapevolezza che lavorare congiuntamente in rete facilita lacquisizione di competenze La crescita nel.
La costruzione dell’identità nel bambino in affido
Che apro il convegno di oggi sulla dislessia. Commozione perché la presenza in sala è così numerosa: docenti, genitori, assistenti ed educatori, professionisti.
Il conflitto è uno stato della relazione caratterizzato dalla presenza di un problema a cui si associa un disagio.
dell’esistenza quotidiana
Comportamento conflittuale
Comprendere per riassumere, riassumere per comprendere
TERZE OBIEZIONI Hobbes
Argomenti della prima lezione (parte introduttiva)
Consideriamo una generica funzione in x ed y y= f (x) ed il suo relativo grafico
una bella avventura culturale
CdL in Scienze della Formazione nelle organizzazioni
MOTIVAZIONE LA MOTIVAZIONE RISULTA QUINDI UN TEMA
Argomenti della prima lezione (parte introduttiva) Sociologia ed esperienza Ruolo sociale Lo sguardo sociologico ed il senso comune.
Piccole strategie di apprendimento
“Peter Pan non abita più qui: disabilità intellettiva e adultità”
UTEM – EDUCARE AL CONFLITTO PER EDUCARE ALLA PACE
Ancora tra sviluppo e apprendimento
Che cosa rappresenta per me il momento del circle time …
Orientamento e life skills
SCUOLA SECONDARIA I° GRADO “RICCI-MURATORI” Ravenna
Parrocchia S. Maria Assunta Moricone - Rm. Secondo incontro di formazione per gli animatori.
Intervista alla maestra modello
OBIETTIVO DEL CORSO Elaborare un programma educativo per la prevenzione delle Malattie a Trasmissione Sessuale (MTS) rivolto agli studenti delle scuole.
dalle abilità alle competenze
LA CONTINUITA’ EDUCATIVA E DIDATTICA
Le teoriche del nursing
Fabio Caon, Laboratorio Itals, Università Ca’ Foscari - Venezia
ASCOLTA TE STESSO A CURA DEL DOTT. GIAMPIERO VITULLO
Piano Regionale di formazione Anno scolastico 2014/2015 Torino, 27 gennaio 2015 A cura di Donatella Gertosio Incontro con i tutor /facilitatori.
WORSHOP 3 – “LA CONTINUITA’ NELLE CURE” “ La continuità educativa: dagli interventi di contrasto del disagio alla promozione della solidarietà” Intervento.
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MACERATA FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE PEDAGOGIA DELLA DEVIANZA E DELLA MARGINALITA’ II SEMESTRE Dott.ssa Angela Fiorillo.
La consulenza educativa
Giuseppe Richiedei ESSERE GENITORI ATTIVI e la sfida educativa Rosolina Mare 22 maggio 2011.
Come impostare il curricolo
Continua…. Territorializzazione e partecipazione.
“Come costruire una relazione genitori – figli positiva per entrambi”
Voglio parlare col dirigente! Conflitto e conflitti a scuola Incontro conclusivo Torino – 16 febbraio 2015 Relatore: Mauro Doglio.
L’ ascolto non è soltanto una funzione fisiologica legata all’organo di senso, ma è parte del processo di comunicazione, è un elemento fondamentale.
ISTITUTO COMPRENSVO DI ALI’ TERME POF
Perché le TIC nella Didattica
Il ruolo della Comunità:
LA BUSSOLA ORIZZONTE DI SENSO QUALE PERSONA QUALE ALUNNO/BAMBINO QUALE INSEGNANTE QUALE SCUOLA QUALE METODOLOGIA QUALE SAPERE QUALE APPRENDIMENTO.
(1992) Giovedì 12 novembre 2015 Spunti di riflessione Prof.ssa Migliorato Eliana.
Istituto Comprensivo “Roccagorga-Maenza” Per una scuola attenta ai….. Bisogni Educativi Speciali Gruppo di Lavoro per l’Inclusione Scolastica.
Piano Provinciale di Formazione rivolta ai docenti neoassunti A.S. 2015/16 attività laboratoriale a cura di Davide Ceccaroni – I.P.S. Versari/Macrelli.
Cosa mi posso aspettare dagli altri A cura di: Renato Tomasella Cosa considero per scegliere A B “IL FUTURO SCOLASTICO… PROFESSIONALE” Aiutare i ragazzi.
Istituto Comprensivo “Filippo De Pisis” Ferrara PROGETTO TRIENNALE MINISTERIALE –2012 “Non solo lim……” Raccontare la tecnologia applicata.
Università di Roma Tre Facoltà di Scienze della Formazione Corso di Laurea in Servizio Sociale A.A – 2016 Tecniche e Strumenti Professionali IL COLLOQUIO.
I° Istituto d’Istruzione Superiore “L. DA VINCI – G. GALILEI” “DIRITTI A SCUOLA” – Progetto C Sportello di “ASCOLTO PSICOLOGICO” per gli studenti appartenenti.
Curricolo e competenze Prof.ssa Senarega. Curricolo Per curricolo intenderemo il percorso formativo di un certo segmento scolastico Dimensioni del curricolo.
La collaborazione fra pari nel recupero di competenze in matematica: il ruolo della riflessione metacognitiva Aosta, 8 aprile 2011 Angela Pesci Dipartimento.
Il Progetto network Tutti segnalano che l’educare e il prendersi cura oggi richiede un investimento consistente non solo in termini emotivi - affettivi,
LABORATORIO SULLA DISPERSIONE SCOLASTICA SONIA CECCHIN.
AFFETTIVITÀ & SESSUALITÀ NELL'ERA DI INTERNET
L’ANALISI DEI BISOGNI DI FORMAZIONE Laboratorio per la formazione Spi Atto Primo Gruppo Arancio Lido di Camaiore 1- 3 febbraio 2011.
Paolo Romagnoli ©1. 2  Perché…  è partecipare ad una forma adulta del vivere  è scegliere  è ascoltare, mediare, accettare.  è rispondere responsabilmente.
IL CONFLITTO 04/05/2016 Dott.ssa Cecilia Salvatore 1.
Un progetto… in rete Angela Berto I.M.S. “Sandro Pertini” di Genova Angela Berto I.M.S. “Sandro Pertini” di Genova.
IV circolo Didattico “T. Fiore” Gravina in Puglia PROGETTO C ORIENTAMENTO DOTT.SSA FOGGETTA MARIA 05 marzo 2013 Gravina DIRITTI A SCUOLA 2012/2013 REGIONE.
SOCIALIZZAZIONE PREDISPOSIZIONE AD ASCOLTARE PUNTI DI VISTA DIVERSI COMUNCIAZIONE STATI D’ANIMO E RICONOSCIMENTO SENTIMENTIma Punti deboli: CONOSCENZA.
Transcript della presentazione:

Laboratorio sulla GESTIONE DELLA CLASSE E DELLE PROBLEMATICHE RELAZIONALI

ATTENZIONE AI PROCESSI COGNITIVI AI CONTENUTI E METODOLOGIE DIDATTICHE ATTENZIONE AI PROCESSI SOCIALI ED EMOZIONALI, AI PROCESSI INTERAZIONE E COMUNICAZIONE ALLA QUALITA’ DELLE RELAZIONI PER UN CAMBIAMENTO POSITIVO NEI PROCESSI DI APPRENDIMENTO

“NUOVE” COMPETENZE… Poiché l’attività scolastica si svolge attraverso la relazione con gli altri e dal momento che i rapporti interpersonali si configurano come una costante dell’intervento lavorativo, è emersa l’esigenza di considerare gli obiettivi e i contenuti della attività scolastica anche in termini di competenza comunicativa e di abilità relazionali. (Giovannini, 1995) Proprio l’acquisizione di abilità comunicative e relazionali a scuola sembra rispondere a due tipi di esigenze: Il riconoscimento che disporre di tali risorse favorisce lo svolgimento della propria attività professionale concorrendo a renderla più efficace e qualificata. La necessità di migliorare la capacità di gestione delle difficoltà che quotidianamente si incontrano a scuola e in classe.

I MIEI “PROBLEMI” A SCUOLA ………………………………………………

CAMBIAMENTI A SCUOLA: “LE NUOVE DIGNITA’”

IL CONCETTO DI IDENTITA’

NON SI NASCE CON L’IDENTITA’ Il concetto di identità è qualcosa di culturalmente definito e determinato LA CULTURA è la matrice collettiva, il serbatoio simbolico luogo della cultura e della storia, il luogo delle credenze condivise. AUTONARRAZIONI sono le idee che noi abbiamo di noi stessi. ETERONARRAZIONI sono ciò che gli altri pensano e credono di noi.

LA COSTRUZIONE IDENTITARIA NOI RIUSCIAMO AD ESSERE NOI STESSI FACENDO SEMPRE LE STESSE COSE, IN MODO CHE L’ALTRO VEDA IN NOI FARE “SEMPRE” LE STESSE COSE.

LA COSTRUZIONE IDENTITARIA

LA CONDIZIONE PER ESISTERE Sono gli eventi sociali già classificati come significativi, quelli in cui siamo chiamati costantemente a dimostrare la nostra STABILITA’ quindi la nostra IDENTITÀ, quindi la nostra ESISTENZA. NOI CI DEFINIAMO DALLE INTERAZIONI COSTRUITE E RIPETUTE. Otteniamo così la prova, tramite le risposte degli altri, che noi, in certi contesti, siamo sempre NOI.

UN MODO DI INTENDERE IL PROBLEMA Il PROBLEMA è visto come una modalità messa in atto dall’interlocutore per ottenere o evitare qualcosa. Quando siamo di fronte al problema chiedersi: “ A CHE COSA GLI SERVE IL PROBLEMA? CHE COSA OTTIENE GRAZIE ALLA PRESENZA DEL PROBLEMA? COSA OTTIENE FACENDO COSI’? CHE COSA TEME GLI ACCADREBBE DI BRUTTO SE IL PROBLEMA NON CI FOSSE PIU’?” Si osserva che cosa accade dopo che il problema è stato messo in atto. Questi sono gli effetti della scelta problematica, LA RAGIONE GLI SCOPI DEL MALESSERE.

“LA MACCHININA”

Promuovere cambiamenti I tentativi di senso comune messi in atto per risolvere o combattere i problemi che emergono nella scuola (difficoltà relazionali con i singoli studenti e/o con i loro comportamenti disfunzionali o disturbanti, iperattività, disimpegno, non attenzione, azioni trasgressive o devianti) sono in realtà, nella buona fede degli attori, proprio ciò che stabilizza e ingessa il problema. LA SOLUZIONE sta nel tentare di rispondere altro da ciò che il buon senso suggerirebbe, altro da ciò che lo studente si attenderebbe per riproprorre inconsapevolmente il gioco-problema di sempre. IL LINGUAGGIO E’ LO STRUMENTO Il disagio è una forma di comunicazione e i problemi scolastici sono costruzioni che richiedono più menti che prendono forma nell’interazione.

CAMBIAMENTI… Per cambiare gli altri occorre prima cambiare se stessi. Mettere in atto autocambiamenti in grado di spezzare il gioco-problema e generare cambiamenti negli altri. “Cosa occorre che cambi in me affinchè tu non senta più il bisogno di…” I problemi nascono nella relazione e nella relazione vanno risolti.

QUALI COMPETENZE METTERE IN CAMPO A SCUOLA?

Disponibilita’ all’ascolto autentico e all’ accettazione incondizionata

CAPACITA’ EMPATICA

NEGOZIAZIONE E MEDIAZIONE

Per comprendere… … Le “ragioni dell’altro” attraverso un “APPROCCIO EMICO”

«Vorrei tanto vedere un tramonto…fatemi questo piacere…Ordinate al sole di tramontare…» «Se ordinassi a un generale di volare da un fiore all’altro come una farfalla, o di scrivere una tragedia, o di trasformarsi in un uccello marino; e se il generale non eseguisse l’ordine ricevuto, chi avrebbe torto lui o io?» « L’avreste voi», disse con fermezza il piccolo principe. «Esatto. Bisogna esigere da ciascuno quello che ciascuno può dare», continuò il re. « L’autorità riposa, prima di tutto, sulla ragione. Se tu ordini al tuo popolo di gettarsi in mare, farà la rivoluzione. Ho il diritto di esigere l’ubbidienza perché i miei ordini sono ragionevoli». (Tratto da Antoine De Saint-Exupéry, Il Piccolo Principe) Grazie a tutte e a tutti! Sonia Cecchin

Alcune indicazioni e riferimenti bibliografici sul tema Liberamente tratto da ( a cura di) M.V.Masoni E. Gius, Costruire il successo scolastico, Ed. Utet, Torino M.V.Masoni, Studiare bene senza averne voglia, Edizioni Erikson A cura di S.Kanizsa, Il lavoro educativo, Ed. Bruno Mondadori A. Fiorenza G. Nardone, L’intervento strategico nei contesti educativi, Edizioni Giuffrè

Indicazioni bibliografiche M. Serres Non è un mondo per vecchi, Bollati Boringhieri. Carol S. Dweck ( a cura di A. Moè), Teorie del Sé, Edizioni Erikson. Watzlawick Paul, Beavin J.H.,Jackson D.D., La pragmatica della comunicazione umana, Edizione a scelta.