Teoria della Valutazione La valutazione e le condizioni della scienza sociale Elena Locci Francesca Marano a cura di: - John Dewey -

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Teoria della Valutazione La valutazione e le condizioni della scienza sociale Elena Locci Francesca Marano a cura di: - John Dewey -

Problema delle valutazioni e dei valori: Si affronta il problema della possibilità di proposizioni circa gli scopi, i piani, le misure e i modi d’intervento che influenzano l’attività umana ogni volta che quest’ultima non si presenta nella maniera impulsiva o meccanica Si affronta il problema della possibilità di proposizioni circa gli scopi, i piani, le misure e i modi d’intervento che influenzano l’attività umana ogni volta che quest’ultima non si presenta nella maniera impulsiva o meccanica. TEORIA DELLA VALUTAZIONE può solo mostrare le condizioni che un metodo di formazione dei desideri e degli interessi deve osservare in situazioni concrete e il problema dell’esistenza di un tale metodo si unisce al problema della possibilità di proposizioni genuine che hanno come loro oggetto la condotta intelligente delle attività umane, sia personali che associate.

Concezioni dei valori: Valore inteso come bene, è connesso con ciò che promuove, asseconda ed assiste un corso di attività; Valore inteso come ciò che è giusto, è connesso con ciò che è necessario, richiesto, per il mantenimento di un corso di attività, che non è in se stessa nuova. Infatti essa è collegata alle stessa etimologia della parola “valore”, associata alle parole “vantaggio”, “coraggio”, “valido”, “non valido”. Valore inteso come ciò che è giusto, è connesso con ciò che è necessario, richiesto, per il mantenimento di un corso di attività, che non è in se stessa nuova. Infatti essa è collegata alle stessa etimologia della parola “valore”, associata alle parole “vantaggio”, “coraggio”, “valido”, “non valido”. Se, e soltanto se, la valutazione è considerata in questo senso sono possibili proposizioni empiricamente fondate circa i desideri e gli interessi quali fonti di valutazioni, formando proposizioni circa le attività presenti nella correlazione fini-mezzi. Le proposizioni finali forniscono le norme per la valutazione degli intenti, scopi piani e procedure che dirigono la intelligente attività umana, ossia le regole di un procedimento metodico nella condotta delle investigazioni che determinano le condizioni e conseguenze rispettive dei vari modi di comportamento.

Questo procedimento stabilisce le condizioni che una ricerca deve soddisfare se si vogliono risolvere i problemi di fondo, fungendo così da principio direttivo nella condotta delle indagini. 1- Le valutazioni esistono di fatto e sono suscettibili di osservazione empirica, di modo che le proposizioni su di esse sono empiricamente verificabili. 1- Le valutazioni esistono di fatto e sono suscettibili di osservazione empirica, di modo che le proposizioni su di esse sono empiricamente verificabili. Tuttavia l’indagine scientifica sulle valutazioni va incontro a difficoltà pratiche tanto grandi da essere facilmente scambiate con degli ostacoli teoretici. Inoltre la conoscenza sulle valutazioni non è organicamente costituita né adeguata. La nozione che le valutazioni non esistano nella realtà empirica e che le concezioni del valore debbano essere ricavate da una fonte esterna all’esperienza è una delle più strane credenze della mente dell’uomo. Gli esseri umani sono continuamente impegnati nelle valutazioni, che, a loro volta, forniscono il materiale principale per le operazioni di ulteriori valutazioni e per la teoria generale della valutazione.

La conoscenza delle valutazioni non fornisce proposizioni di valutazione; la conditio sine qua non per formulare proposizioni di valutazione è la conoscenza di fatto storica e culturale-antropologica. In base alla continuità delle attività umane personali ed associate, la portata delle valutazioni non può essere validamente stabilita fino a che esse non sono inserite e viste nella prospettiva dei passati eventi di valutazione con i quali sono continue. Se ciò non accadesse, la prospettiva futura, cioè le conseguenze delle presenti e nuove valutazioni, è indefinita In base alla continuità delle attività umane personali ed associate, la portata delle valutazioni non può essere validamente stabilita fino a che esse non sono inserite e viste nella prospettiva dei passati eventi di valutazione con i quali sono continue. Se ciò non accadesse, la prospettiva futura, cioè le conseguenze delle presenti e nuove valutazioni, è indefinita.

2 – Questione centrale: Quali sono le condizioni che bisogna rispettare affinché la conoscenza delle valutazioni passate in corsa diventi un mezzo strumentale di valutazione nella formazione di nuovi desideri ed interessi tali che la prova dell’esperienza dimostri ai più degni di essere promossi? La risposta è che una valutazione migliorata deve emergere dalle valutazioni in atto sottoposte a metodi critici di investigazione capaci di porle in reciproche relazioni sistematiche. La risposta è che una valutazione migliorata deve emergere dalle valutazioni in atto sottoposte a metodi critici di investigazione capaci di porle in reciproche relazioni sistematiche. Tuttavia la carenza dei mezzi, necessari per porre in relazione reciproca le valutazioni effettive, è in parte la causa ed in parte l’effetto della credenza in modelli e ideali di valore posti “al di sopra” delle valutazioni reali. Nell’assenza di un metodo empirico ci si attacca a qualsiasi concezione che sembri rispondere allo scopo. Le difficoltà sono prevalentemente pratiche: tradizioni, costumi, istituzioni, che non vengono sottoposte a investigazione empirica.

Finché la scienza non fosse pervenuta a qualche cosa che si avvicinasse al suo stato presente, la domanda relativa alla possibilità di esistenza di una fondata teoria empirica della valutazione, che fosse capace di servire a sua volta da metodo per regolare la produzione di nuove valutazioni, non si poneva neppure. Finché la scienza non fosse pervenuta a qualche cosa che si avvicinasse al suo stato presente, la domanda relativa alla possibilità di esistenza di una fondata teoria empirica della valutazione, che fosse capace di servire a sua volta da metodo per regolare la produzione di nuove valutazioni, non si poneva neppure. A ragione di ciò, i desideri e gli interessi producono conseguenze solo quando le attività in cui si esprimono hanno un qualche effetto nell’ambiente, interagendo con le condizioni fisiche. A ragione di ciò, i desideri e gli interessi producono conseguenze solo quando le attività in cui si esprimono hanno un qualche effetto nell’ambiente, interagendo con le condizioni fisiche. Finché non c’era un’adeguata conoscenza che si riferisse alle condizioni fisiche e finché non c’erano leggi (cioè fondate proposizioni riguardanti relazioni reciproche tra condizioni fisiche), prevedere le conseguenze dei desideri e degli interessi era dunque impossibile. Finché non c’era un’adeguata conoscenza che si riferisse alle condizioni fisiche e finché non c’erano leggi (cioè fondate proposizioni riguardanti relazioni reciproche tra condizioni fisiche), prevedere le conseguenze dei desideri e degli interessi era dunque impossibile.

Non c’è teoria della valutazione senza scienza psicologica Non c’è teoria della valutazione senza scienza psicologica Senza la conoscenza psicologica, genuina scienza sperimentale, non si può stimare la forza dei fattori umani che interagiscono con le circostanti condizioni non-umane nel produrre conseguenze. La ricerca era deviata verso il problema metafisico della possibilità d’interazione fra il mentale e il fisico, allontanandosi da quello che è il problema centrale della valutazione, cioè scoprire le interazioni concrete tra comportamento umano e condizioni circostanti che determinano le conseguenze effettive di desideri e propositi. Una fondata teoria dei fenomeni del comportamento umano è un presupposto necessario per una teoria della valutazione quanto lo è una teoria del comportamento delle cose fisiche (nel senso di non-umane).

Con la biologia sono stati forniti i fatti materiali che intercorrono tra non-umano e umano. Prima di allora era in piedi la dottrina di un invalicabile abisso fra i due. Perciò, l’anello mancante era quello biologico. Poiché gli organismi umani vivono in un ambiente culturale, la necessità di una teoria delle relazioni umane in termini di sociologia (o antropologia culturale), è un'altra condizione dello sviluppo di una teoria della valutazione come effettivo mezzo strumentale.

Desideri e interessi sono stati trasformati con l’ambiente culturale Desideri e interessi sono stati trasformati con l’ambiente culturale Quando si esaminano teorie che mettono in relazione la valutazione con desideri e interessi, si considera la funzione delle condizioni e delle istituzioni culturali nella formazione dei desideri e dei fini e quindi delle valutazioni. Quando si esaminano teorie che mettono in relazione la valutazione con desideri e interessi, si considera la funzione delle condizioni e delle istituzioni culturali nella formazione dei desideri e dei fini e quindi delle valutazioni. La concezione che un’adeguata teoria del comportamento umano possa essere formata considerando gli individui staccati dal contesto culturale in cui vivono (teoria d’individualismo metafisico), si è fusa con la credenza metafisica in un regno del mentale per mantenere i fenomeni di valutazione in stato di soggezione rispetto alle tradizioni accettate senza esame, alle convenzioni. La concezione che un’adeguata teoria del comportamento umano possa essere formata considerando gli individui staccati dal contesto culturale in cui vivono (teoria d’individualismo metafisico), si è fusa con la credenza metafisica in un regno del mentale per mantenere i fenomeni di valutazione in stato di soggezione rispetto alle tradizioni accettate senza esame, alle convenzioni. Proviamo a spiegare ciò

Principale sorgente di cattivi adattamenti e insopportabili tensioni di cui soffre il mondo è la ferrea linea di demarcazione che suppone esistere da alcuni fra linguaggio “emotivo” - linguaggio “scientifico”, lato emozionale - lato intellettuale, idee - emozioni, idee che hanno garanzia scientifica ed emozioni incontrollate. Principale sorgente di cattivi adattamenti e insopportabili tensioni di cui soffre il mondo è la ferrea linea di demarcazione che suppone esistere da alcuni fra linguaggio “emotivo” - linguaggio “scientifico”, lato emozionale - lato intellettuale, idee - emozioni, idee che hanno garanzia scientifica ed emozioni incontrollate. La tensione prodotta dalla separazione dell’intellettuale e dell’emozionale è così intollerabile che gli esseri umani sono disposti a pagare qualunque prezzo per la parvenza anche solo di un suo temporaneo annientamento. Il problema pratico che deve essere affrontato è quello dell’istituzione di condizioni culturali che favoriscano i modi di comportamento in cui le emozioni e le idee, i desideri e gli apprezzamenti s’integrino. Il problema pratico che deve essere affrontato è quello dell’istituzione di condizioni culturali che favoriscano i modi di comportamento in cui le emozioni e le idee, i desideri e gli apprezzamenti s’integrino.

Nel comportamento, la testa e il cuore dovrebbero lavorare insieme; il pregiare e l’apprezzare dovrebbero guidare l’azione. Nel comportamento, la testa e il cuore dovrebbero lavorare insieme; il pregiare e l’apprezzare dovrebbero guidare l’azione. L’unificazione della scienza è, in questa Enciclopedia, il principale problema pratico poiché oggi giorno il più grande abisso nel campo della conoscenza è quello che esiste fra materie umanistiche e non umanistiche. Tale abisso sarà colmato, e la scienza potrà rivelarsi come unità operante, di fatto, e non meramente in idea, quando le conclusioni della scienza impersonale non- umanistica saranno impiegate a indirizzare il corso del comportamento umano, quello influenzato dall’emozione e dal desiderio nella formazione dei mezzi e dei fini. L’unificazione della scienza è, in questa Enciclopedia, il principale problema pratico poiché oggi giorno il più grande abisso nel campo della conoscenza è quello che esiste fra materie umanistiche e non umanistiche. Tale abisso sarà colmato, e la scienza potrà rivelarsi come unità operante, di fatto, e non meramente in idea, quando le conclusioni della scienza impersonale non- umanistica saranno impiegate a indirizzare il corso del comportamento umano, quello influenzato dall’emozione e dal desiderio nella formazione dei mezzi e dei fini.