La ‘deriva’ dell’empirismo moderno Da Locke a Hume Locke Hume Berkeley La ‘deriva’ dell’empirismo moderno
IL PROGRAMMA DEL SAGGIO SULL’INTELLETTO UMANO L’obiettivo della filosofia moderna è di stabilire: la genesi, la natura il valore della conoscenza umana
L’idea come contenuto del pensiero umano Tutto ciò che è oggetto dell’intelletto quando un uomo pensa, quindi tutto ciò che può essere inteso per immagine, nozione, specie o tutto ciò intorno a cui lo spirito può essere adoperato nel pensare L’idea come contenuto del pensiero umano
EMPIRISMO Il fondamento dell’empirismo lockiano è che tutte le idee derivano dall’esperienza.
L’intelletto umano non può creare né inventare idee: è come una tabula rasa
L’esperienza è di due tipi Esterna da cui derivano le idee semplici di sensazione (estensione,figura, movimento) Interna da cui derivano le idee semplici di riflessione (piacere, dolore, ecc.) La mente ha il potere di operare sia combinando le idee fra loro formando idee complesse, sia separando alcune idee da altre per formare idee generali
La mente ha il potere di operare sia combinando le idee fra loro formando idee complesse… Idee di modi Le idee complesse Idee di sostanze Idee di relazioni
Inconoscibilità della sostanza Locke ammette un’idea di sostanza ottenuta per astrazione e non nega l’esistenza di sostanze, ma la capacità della mente umana di avere idee chiare e distinte
Stat rosa pristina nomine, nomina nuda tenemus IL NOMINALISMO Connesso al problema della sostanza è quello dell’essenza. L’essenza reale sarebbe la struttura stessa delle cose, ma noi conosciamo soltanto l’essenza nominale, la quale consiste nell’insieme di qualità che una cosa deve avere per essere chiamata con un determinato nome Stat rosa pristina nomine, nomina nuda tenemus
LA CONOSCENZA Percezione dell’accordo, o del disaccordo e del contrasto, fra le nostre idee sensazione intuizione dimostrazione
L’EMPIRISMO IMMATERIALISTICO DI BERKELY ESSE EST PERCIPI Ogni cosa che esiste, esiste solo in una mente: senza di essa non ha alcuna sussistenza
Berkeley fa osservare che per chi esamini con cura gli oggetti della conoscenza umana è evidente che essi non possono essere altro che idee: o percepite dai sensi, o dalle nostre facoltà interne, o formate con l’immaginazione e la memoria unificando più idee e dando ad esse un particolare nome di cosa o di oggetto: mela, pietra, albero, ecc.
La contraddizione evidente in cui cadono coloro che ammettono, al di là delle nostre idee, una realtà materiale (nel senso di realtà non pensante) indipendente dal pensiero, è di affermare tale realtà come non pensata nel momento stesso in cui la si pensa, dato che, anche per negare che la si pensi, occorre necessariamente pensarla. Ciò che è pensato, per ciò stesso è un’idea. E un’idea non può esistere senza essere pensata: esse est percipi.
Aneddoto: Swift non aprì la porta a Berkeley: se la porta non era altro che una collezione di idee poteva ben passarci o farla scomparire
“Dò un calcio al sasso” E’ una frase che secondo B. deve essere analizzata come un enunciato riguardante una particolare successione di idee: sensazioni corporee del muovere la mia gamba in un modo particolare, accompagnate da sensazioni visive di una gamba che si avvicina la sasso, cui a sua volta fanno seguito sensazioni visive della pietra che si allontana dal piede
Quando diciamo che il remo non è realmente storto nell’acqua, intendiamo solo che non apparirà storto fuori dall’acqua o che non lo sentiremo storto facendoci scorrere la mano sopra
DAVID HUME E LA CRITICA AL PRINCIPIO DI CAUSA
Impressioni e idee. Le idee derivano dalle impressioni: ogni idea non è altro che la copia di una impressione precedente da cui quindi necessariamente deriva e da cui si distingue solo per vivacità. Ciò vale anche per le idee più complesse, che sono sempre scomponibili in idee semplici, tutte derivanti da precedenti impressioni.
Che il sole sorgerà domani è una proposizione non meno intelligibile e che non implica più contraddizione dell’affermazione che esso non sorgerà.
“Tutto ciò che comincia ha una causa”
Anche l’aver osservato mille volte la successione di due fenomeni (fuoco-calore) non è argomento sufficiente per dire che la successione è necessaria e che quindi si avvererà anche in futuro.