Leges Valeriae Horatiae (449 a.C.)
Sono 3 (forse 4) leggi tutte del 449 a. C. e proposte dai consoli L Sono 3 (forse 4) leggi tutte del 449 a.C. e proposte dai consoli L. Valerio Potito e M. Orazio Barbato Costituiscono il risultato di un compromesso politico, incentrato soprattutto sul riconoscimento dell’elemento plebeo nella sua espressione istituzionale.
1) Lex Valeria Horatia de provocatione: vietava la creazione di nuove magistrature esenti da provocatio. Plebiscitum Duillium de provocatione (qui magistratum sine provocatione creasset tergo ac capite puniretur).
2) Lex Valeria Horatia de plebiscitis: avrebbe attribuito alle deliberazioni della plebe (plebiscita) valore vincolante per tutta la popolazione.
È tuttavia poco credibile che già nel 449 a. C È tuttavia poco credibile che già nel 449 a.C. si fosse raggiunto l’obiettivo dell’equiparazione di ogni tipo di plebiscito alle leggi; probabilmente con essa si attribuì riconoscimento giuridico alle elezioni dei magistrati plebei.
La definitiva equiparazione dei plebisciti alle leggi si ottenne, dopo la la lex Publilia Philonis del 339, solo con la lex Hortensia del 287/286.
3) Lex Valeria Horatia de tribunicia potestate:aaaaaaaaaa costituì il riconoscimento da parte di tutta la comunità della sacrosanctitas (inviolabilità) ai tribuni plebei.
Chiunque avesse attentato alla loro persona sarebbe stato considerato sacer, consacrato alle divinità con i suoi beni; sprovvisto delle difese della comunità di appartenenza, egli poteva essere impunemente ucciso.
4) Lex Valeria Horatia de senatus consultorum custodia: indicata da alcune fonti come quarta legge, affidava agli edili plebei la custodia, nel tempio di Cerere, del testo ufficiale dei senatoconsulti.