La questione dei bambini soldato
Il fenomeno Sono più di ragazzi sotto i 18 anni che attualmente stanno combattendo nel mondo. Il problema dell’arruolamento dei bambini soldato è più diffuso in Africa e Asia, tuttavia molti paesi anche in America ed Europa reclutano minori nelle loro forze armate. Questa condizione priva i bambini del loro diritto di studiare, divertirsi e crescere liberamente. Sono impiegati come porta ordini, vedette o porta- vivande e anche come spie o mandati a compiere vere e proprie missioni suicide. Alle ragazzine è riservato il compito di accompagnatrici temporanee di truppa e ufficiali, come sta accadendo in alcune zone della Nigeria. Sono costretti a commettere atrocità ai danni di persone conosciute, e spesso sono vittima di abusi sessuali da parte dei commilitoni adulti. Tra questi giovani soldati sono frequenti malattie da malnutrizione, infezioni dell'apparato respiratorio e della pelle, malattie sessuali compresa l'AIDS. Sono minori nati e cresciuti in guerra, a cui hanno spesso ucciso i genitori e tutta la famiglia, che imbracciano il fucile per vendicare il padre o i fratelli morti o, più spesso, semplicemente per avere un pasto garantito ogni giorno. Ecco una lista, anche se non completa, di paesi in cui i bambini partecipano ai conflitti: Afghanistan, Algeria, Angola, Burundi, Cambogia, Colombia, Congo, Etiopia, Filippine, Iran, Iraq, Libano, Liberia, Messico, Myanmar, Perù, Ruanda, Russia, Sierra Leone, Somalia, Sri Lanka, Sudan, Turchia, Uganda. Anche in Europa è presente, seppure in maniera molto limitata, questo fenomeno. Hanno agito come spie, consegnato messaggi, trasportato armi e munizioni in Bosnia- Herzegovina, Cecenia, Nagorno- Karabakh, Turchia sud orientale, Kosovo e Macedonia.
Sono entrato a far parte del gruppo Seleka quando nel dicembre del 2012 hanno ucciso mio padre. Lui lavorava in un negozio, quando sono arrivati hanno dato per scontato che, lavorando per una grande compagnia, avesse molti soldi da dare loro. Lo presero, lo picchiarono e due settimane dopo è stato assassinato. Abbiamo cercato invano il suo corpo. Quando lo hanno preso, io ero in chiesa. Era domenica. Mio padre si era sempre preso cura di me pagando i miei studi, ma lui non c’era più e io pensai che dovevo unirmi ai gruppi armati per prendermi cura della mia famiglia, non vedevo altre soluzioni. Se mio padre fosse stato con noi, sarebbe stato tutto diverso, avrei continuato i miei studi e la mia famiglia starebbe bene. Ma non è andata così e io mi sono dovuto unire a loro. Noi siamo sette in famiglia, io sono il più vecchio. Mia madre vende fagioli al mercato, ma non è abbastanza. Quando mi sono unito al gruppo, ci hanno portato in un luogo a circa 10 km dal villaggio, lì ci hanno preparato in modo molto duro, strisciavamo anche nel fango, volevano che diventassimo spietati. Una testimonianza
La Sierra Leone Superficie: kmq Popolazione: abitanti (tasso di crescita demografica 2,4%) Capitale: Freetown Lingua: inglese (lingua ufficiale), Krio, Mende Religione: 50% musulmana, 15% cristiana, 35% animista Ordinamento dello stato: repubblica federale Presidente: Ernest Bai Koroma PIL pro capite: 903 dollari (Italia ,88 USD)
Morfologia Il territorio comprende un'estesa pianura costiera, formata dai detriti trasportati dai numerosi corsi d'acqua che la attraversano. Procedendo verso l'interno una serie di tavolati si susseguono con altitudini crescenti. I rilievi più elevati, a est, appartengono ai Monti Loma. Il clima è tropicale; le piogge, abbondanti sulla costa, diminuiscono nelle regioni interne. Popolazione La Sierra Leone è uno degli stati africani con la più alta densità di popolazione, le stime parlano di sei milioni di abitanti; la cifra è approssimativa a causa dell'alto numero di profughi della guerra civile. La popolazione è divisa in varie etnie, per lo più appartenenti al ceppo sudanese. È presente una minoranza di etnia Krumen. I creoli discendenti dai colonizzatore europei e dagli schiavi africani liberati rientrati dall'America nell'Ottocento, costituiscono ormai un'esigua minoranza, sebbene la loro lingua, il krio, sia, però ancora largamente diffusa. La religione dominante è l'islamismo che copre circa il 60% della popolazione, i cattolici sono solo il 10% mentre il restante 30% è legato a religioni tribali, talora molto primitive. Economia In Sierra Leone dominano le industrie estrattive (ferro, bauxite e soprattutto diamanti), nonostante la presenza di scambi commerciali d'altro genere (palma da olio, agrumi, caffè, cacao). Le prospettive economiche si basano sulla risorsa che finora ha più influito in negativo sulle vicende del paese: i diamanti. Il governo ha già dato in concessione alcune aree per l’estrazione delle pietre preziose, sperando così di migliorare la bilancia commerciale e poter destinare buona parte degli introiti alla ricostruzione del paese. Il problema del contrabbando di pietre preziose non è stato però risolto. Anche i giacimenti di rutilio potrebbero giocare un ruolo importante nella ripresa economica, ma la riabilitazione delle infrastrutture di base dovrà essere prioritaria per poter usufruire dei benefici derivanti da queste attività economiche.
Storia: Nel 1460, l’esploratore portoghese Pedro de Sintra diede il nome di Sierra Leone allo stato africano; il dominio portoghese durò fino al XVII secolo, quando gli inglesi ne presero il posto. Nel 1787 fu fondata la città di Freetown che significa letteralmente città dei liberi. Fu fondata come una casa per i contadini-schiavi rimpatriati nel Nel XIX secolo venne stabilito il protettorato britannico sulla Sierra Leone, definendone i confini con la Liberia e la Guinea. Raggiunse l’indipendenza dalla Gran Bretagna solo nel Gli anni '90 furono caratterizzati da una serie dio colpi di Stato militari e da una terribile guerra civile, scatenata dai ribelli del Fronte Rivoluzionario Unito. La guerra si caratterizzò per la partecipazione anche di molti bambini soldato assoldati con la violenza. A rendere più complessa la situazione vennero anche gli interessi economici locali legati alle ricchezze minerarie presenti, che portarono al coinvolgimento non solo delle forze politiche locali, ma anche i paesi vicini ed alcune multinazionali straniere.
La questione dei bambini soldato di Maltouf Morad, El Mehdi Essoufyani, Mohamed Errahoui Sierra Leone di Ouafi Yaser, Staicu Sebastian