Il decalogo dell’insegnante di sostegno

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Transcript della presentazione:

Il decalogo dell’insegnante di sostegno

IL SOGGETTO Obiettivo Conoscere il singolo soggetto per accoglierlo e costruire il suo progetto educativo Osservazione, ascolto e raccolta di informazioni Conoscere la sua storia le sue capacità, i suoi problemi, i suoi tempi, le sue preferenze…. Implicazioni conseguenti L’alunno disabile è un individuo e non una “categoria” L’identità va riconosciuta e non “assegnata” La diversità va accettata e non “normalizzata”

LA DISABILITA’ Obiettivo Conoscere cosa comporta la condizione di disabilità legata allo specifico deficit per affrontare con consapevolezza il caso, senza essere vittima di pregiudizi e stereotipi. Implicazioni conseguenti La diversità va intesa come differenza e non come “inferiorità” Il deficit va distinto dall’handicap

LO SGUARDO CURIOSO Obiettivo Sapersi decentrare dai propri schemi e avere uno “sguardo” curioso per riconoscere (ovvero, conoscere e validare) le diverse strategie di intervento, proponendo adeguati approcci. Implicazioni conseguenti Osservare per conoscere e non osservare per giudicare Considerare la diversità come risorsa e non come “devianza” Porsi dubbi e domande e non procedere secondo certezze aprioristiche Imparare dall’esperienza e non applicare modelli astratti Mettere a fuoco positività e potenzialità e non solo le “mancanze”

L’OTTIMISMO PEDAGOGICO Obiettivo Avere aspettative positive e realistiche, cioè fiducia nelle capacità proprie e dell’allievo senza attese miracolistiche e sapendo tollerare qualche frustrazione. Implicazioni conseguenti Sapere di poter fare e non nutrire senso di onnipotenza o impotenza Proporsi un adattamento realistico e non una sovra (o sottovalutazione) del deficit Lavorare per il successo e non accettare forme di deresponsabilizzazione e/o pietismo Progettare per il futuro e non gestire il qui e ora

Implicazioni conseguenti LA RICERCA Obiettivo Essere ricercatore e sperimentatore attivo, consapevole che il successo si costruisce insieme, attraverso tentativi monitorati e aggiustamenti. Implicazioni conseguenti Mettersi in gioco nella relazione e non “tenersi fuori” o decontestualizzare l’”oggetto” da osservare Porsi domande per costruire risposte e non dare soluzioni Sperimentare con realismo e fantasia e non applicare protocolli Imparare dagli errori e non nutrire pessimismo e sfiducia

Implicazioni conseguenti LA MEDIAZIONE Obiettivo Essere mediatore e non sostituto delle esperienze mirando all’obiettivo “autonomia” attraverso l’apprendimento di competenze scolastiche e sociali Implicazioni conseguenti Protezione mediazione separazione Scoprire potenzialità aiutare a fare fare richieste

I RISULTATI IN RELAZIONE ALL’IDENTITA’ Obiettivo Proporre attività che diano risultati e gratificazione all’allievo e lo facciano apprezzare dagli altri Implicazioni conseguenti Raggiungimento di risultati motivazione ad impegnarsi Stima degli altri autostima Immagine positiva    

EDUCAZIONE INTENZIONALE Obiettivo Perseguire un insegnamento intenzionale e esplicito. Flessibile nel metodo , nei tempi e nell’uso dei sussidi e degli spazi, con la maggior aderenza possibile al programma della classe valutandone i risultati.   Implicazioni conseguenti Proporsi l’apprendimento e non l’addestramento L’individualizzazione dell’insegnamento non è sinonimo di separatezza Impegnare l’allievo in compiti reali e non in “passatempi” Adottare forme di valutazione adeguate e non generiche “approvazioni”  

LA PRESA IN CARICO COLLEGIALE Obiettivo Condividere e pretendere che sia altrettanto condivisa la presa in carico dell’allievo in situazione di handicap da parte di tutti (insegnanti e compagni) per creare un buon clima in classe.   Implicazioni conseguenti L’allievo in situazione di handicap appartiene alla classe e non è un ospite tollerato Occorre proporsi l’effettiva integrazione e non accontentarsi di interventi assistenziali di un mero inserimento Collegialità e non delega Il docente per il sostegno è figura di sistema e non “angelo custode”  

SAPER DOCUMENTARE Obiettivo Tenere un diario. Annotare quanto avviene, che cosa ci colpisce, in quali circostanze , senza voler subito capire e interpretare. Si tratta di un materiale prezioso che serve per cogliere le interazioni, le situazioni che si ripetono, le condizioni che favoriscono o bloccano la relazione e l’apprendimento, per registrare i piccoli successi o gli insuccessi che potrebbero invece sfuggire, mentre sono importanti per scegliere e aggiustare la rotta e per rileggere il cammino compiuto.