programma II Modulo Economia del risparmio e della Previdenza
Intervento pubblico e protezione sociale 1. nascita e evoluzione dei sistemi di welfare state 2. analisi economica dell’intervento pubblico e della prestazione dei servizi sociali 3. modelli di welfare state in Europa 4. evoluzione e caratteri delle politiche sociali in Italia
Definizione di Welfare State (Stato Sociale) Con “Stato sociale” si intende l’insieme delle iniziative assunte dai vari paesi nell’ambito dell’assistenza, della previdenza, della sanità, della regolamentazione del lavoro e, più in generale, per la tutela dei ceti più deboli. ovvero genericamente lo stato in cui il potere politico si interessa concretamente delle condizioni materiali e intellettuali dei cittadini, assicurando loro livelli accettabili di lavoro, di reddito, di salute, di istruzione.
Sviluppo di nuove formule divenute nel tempo sinonimi: Stato del benessere (Welfare State): è la più significativa e con essa si indicano gli apparati propri dello stato sociale. Racchiude un connotato positivo associato alla responsabilità pubblica di assicurare il benessere dei cittadini ; storicamente identifica i sistemi di sicurezza sociale introdotti negli anni quaranta nel Regno Unito. Stato assistenziale (état providence): viceversa assume una connotazione negativa che riflette le intenzioni spregiative con cui gli avversari dello stato sociale l’hanno coniata.
Le radici storiche del Welfare State Forme di assistenza e protezione sociale per garantire la copertura degli individui dalle più diffuse avversità e condizioni di disagio si diffondono nel corso delle varie epoche storiche. Nell’età pre-industriale costituiscono esempi i Monti di Pietà sorti in Italia già prima del cinquecento e le forme di assistenza ai poveri delle Poor Laws inglesi alle soglie del seicento.
Caratteri delle istituzioni assistenziali Tutte le istituzioni a carattere assistenziale che sorgono fino a metà ottocento : sono ad amministrazione autonoma offrono servizi di vario tipo Ricevono risorse tramite carità privata, contributi dei datori di lavoro e dello Stato tramite la fiscalità generale. Da rilevare: nel tempo cresce il ruolo dello Stato nel perseguimento dei fini sociali di assistenza.
Passaggio al modello statale di sicurezza sociale Germania (cancelliere Bismarck), : Introduzione di uno schema di assicurazioni circoscritte ai lavoratori a carattere obbligatorio gestite sotto il controllo pubblico contro le malattie, gli infortuni e l’invalidità e vecchiaia. Con questo atto la sicurezza sociale diviene un diritto del lavoratore, garantito dallo Stato. Il modello costituisce il primo esempio di Stato sociale moderno.
Elementi del Modello tedesco (occupazionale ) Obbligatorietà: sancisce l’istituzionalizzazione delle assicurazioni occupazionali che diventano misure di routine. Finanziamento: con contributi a carico dei lavoratori e dei datori di lavoro, e il sostegno finanziario dello Stato(Ritter, Storia dello Stato sociale, p.62). Implicitamente, con l’assicurazione sociale si riconosce l’esistenza di cause sociali di bisogno di cui il singolo non è responsabile e che il perseguimento del benessere individuale è compito della società (Ritter, p.63-64).
Diffusione in Europa Lenta diffusione in Europa di forme varianti del modello tedesco delle assicurazioni sociali a carattere obbligatorio rivolte alla generalità dei lavoratori sotto la responsabilità pubblica. Le assicurazioni volontarie per gruppi sociali sono gradualmente sostituite da assicurazioni obbligatorie estese anche alla massa di operai non qualificati. 1914: su 32 assicurazioni riscontrabili in 14 paesi europei (tra infortuni, malattia e pensioni di vecchiaia), 18 sono obbligatorie e 14 volontarie.
Quadro Europeo a metà anni venti: Sistema di protezione sociale imperniato sulla copertura di 4 tipologie di rischio (infortuni sul lavoro, malattia o maternità, invalidità e vecchiaia, disoccupazione). Tali assicurazioni possono essere a carattere obbligatorio o facoltativo. Il finanziamento può assumere la forma a copertura occupazionale (tutela rivolta ai lavoratori tramite versamento di contributi), o a copertura nazionale o statale finanziata tramite prelievo fiscale (forme presenti nei paesi scandinavi).
New Deal e il concetto di Social Security Grande crisi del 1929 e adozione di politiche sociali nell’ambito del piano di riforme economiche e sociali promosse dal presidente americano Franklin Delano Roosevelt fra il 1933 e il 1937, (New Deal): le riforme a carattere sociale sono inserite in un programma indicato con il termine social security (insieme dei provvedimenti di legge, principalmente contro la disoccupazione e la vecchiaia, volti a assicurare a tutti i ceti sociali una esistenza dignitosa e libera dal bisogno). Per la prima volta il provvedimento a carattere sociale è utilizzato anche come strumento anticiclico e di sviluppo.
Il modello di welfare state universalistico Gran Bretagna 1942: Varo del Progetto di riforma del sistema di sicurezza sociale noto come Piano Beveridge (nome dell’autore della relazione finale), intitolato all’assicurazione sociale e ai servizi collegati “Social Insurance and Allied Services”. Il piano introduce due principi: 1.l’universalità (applicazione a tutti i cittadini) 2.l’ onnicomprensività (assicurazione di un reddito minimo garantito nei confronti di qualsiasi evenienza avversa )
Il piano è considerato il formale atto di nascita dello stato sociale universalistico. L’obiettivo dichiarato è quello di sconfiggere definitivamente il bisogno e i mali ad esso collegati: la malattia, l’ignoranza, l’incuria, l’inoperosità. Prevede l’obbligatorietà di accantonamenti pensionistici per tutti, indipendentemente dalla posizione lavorativa e l’integrazione, in caso di insufficienza dei contributi, con il sostegno finanziario dello Stato. La realizzazione concreta prende avvio alla fine della seconda guerra mondiale con il National Insurance Act del 1946.
Affermazione del welfare state I modelli che si affermano in Europa: modello tedesco (adottato anche in Belgio e Francia) basato sulla copertura assicurativa obbligatoria dei lavoratori; modello scandinavo di assicurazione nazionale che tutela tutti i cittadini, comunemente fatto risalire ai progetti di riforma inglese di Lord Beveridge; Casi misti ( tra cui la Gran Bretagna). Nel secondo dopoguerra il sistema nazionale di assicurazione in molti paesi viene esteso alla previdenza sanitaria.
Periodo d’oro del welfare state Inizia alla fine del secondo conflitto mondiale e raggiunge il suo culmine tra gli anni sessanta e la prima metà anni settanta: in tutti i paesi avanzati la spesa a fini sociali in rapporto al Pil cresce in misura considerevole. Fattori: la forte espansione economica che spinge verso politiche di ridistribuzione della ricchezza; l’affermazione di politiche economiche di impronta keynesiana basate sul convincimento che l’intervento pubblico costituisca lo strumento per realizzare il miglioramento delle condizioni economiche e sociali dei sistemi capitalistici, in particolare per quanto riguarda i livelli di occupazione. Caratteristica del welfare State di questo periodo è l’intreccio tra politiche di pieno impiego e politiche sociali.
Spesa sociale in percentuale del PIL in alcuni paesi dell’area occidentale Paese Francia Germania Italia Svezia Danimarca Belgio Gran Bretagna Stati Uniti ,2 15,4 12,0 12,2 11,1 15,3 10,4 6, ,3 17,0 16,3 18,8 16,4 18,1 13,8 9,6
Fattori Socio- economici Industrializzazione Crescita demografica Urbanizzazione Sviluppo del proletariato Affermazione del modello economico “fordista” Politico culturali Estensione del suffragio Ruolo delle élites politiche Rapporti tra i poteri politici e economici Concezione del ruolo dello Stato
Caratteri del modello di Welfare State a metà degli anni settanta Programmi previdenziali con diversità di modalità di applicazione da paese e paese che comprendono: Politiche previdenziali Fornitura di servizi (Istruzione e Sanità) Strumenti prevalenti utilizzati: Impresa pubblica Programmazione economica (Nazionalizzazioni in alcuni settori fondamentali)
Principali Risultati Aumento della popolazione attiva coperta nei campi della previdenza sociale Incremento dei livelli di scolarizzazione Innalzamento della vita media Estensione dei servizi e miglioramento della qualità di vita Tendenza alla riduzione delle disuguaglianze distributive
Bibliografia consigliata V.Zamagni, Funzioni e strumenti del Welfare state in prospettiva storica, in D. Da Empoli – G.Muraro, Verso un nuovo Stato Sociale, Franco Angeli, F.Conti-G.Silei, Breve storia dello Stato Sociale, Carrocci editore, 2010.