Relazione “storica” sul bendaggio funzionale e sue applicazioni LA SPALLA UN PROBLEMA MULTIPROFESSIONALE e Corso “Dal Bendaggio Funzionale al Kinesio Taping” con esercitazioni pratiche Relazione “storica” sul bendaggio funzionale e sue applicazioni Riccione, 20 - 23 Maggio 2013 24° CORSO DI AGGIORNAMENTO S.I.M.F.E.R. G.R. Emilia Romagna Ugo Cavina (Bologna)
Il bendaggio funzionale, nella sua espressione più moderna ed avanzata, ha sicuramente la sua radice storica che si perde nella notte dei tempi. Sono ancora oggi ben conservate le “mummie”, espressione della grande abilità degli Egiziani nell’uso delle fasciature.
Le prime tracce ad uso terapeutico delle fasciature risalgono agli antichi Greci, e tutta la storia antica, medioevale e anche più recente, lascia ampia documentazione di tale metodica applicata alla medicina.
Chirone, ricorda la mitologia greca, insegnava ai giovani l'arte di medicare e fasciare le ulcere Esculapio curava le ulcere e le ferite con rimedi esterni tenuti in sede con fasciature
fascia il braccio all'amico Patroclo) Achille sapeva fasciare le ferite (lo si può vedere sul vaso di Sosia esposto al Museo di Berlino mentre fascia il braccio all'amico Patroclo) Ippocrate con il suo libro "Della Officina del Medico”, espone le sue ipotesi e le generalità dell'arte delle fasciature e delle medicazioni.
Si deve arrivare alla metà del XIX secolo per assistere alla comparsa di apparecchi gessati, la quale segnò una svolta decisiva nel ruolo della contenzione
Però, il prevalere della contenzione rigida anche per la cura di lesioni delle parti molli, ha portato a trascurare lo studio dell’arte del bendaggio, determinando così seri problemi riabilitativi post traumatici
Si deve allo sviluppo dell’attività sportiva la quale, se da un lato ha notevolmente incrementato l’incidenza di traumi muscolo tendinei e capsulo/legamentosi, dall’altro ha risvegliato l’interesse e la ricerca di metodiche alternative che evitassero i danni di una prolungata inattività
Spetta alla scuola americana il merito di aver riportato in auge l’uso delle fasciature nel mondo dello sport.
Già negli anni “60” i “Trainers” Americani utilizzavano tecniche di “TAPING” quali la tecnica “ Gybney “ conosciuta anche come la “tecnica dei nastri” Figura tratta da “ I bendaggi Funzionali “ di Romano Frignani ed. Piccin
Da allora l’uso sistematico di bende adesive per “proteggere” le articolazioni degli atleti si è sempre più diffusa ed ormai è entrata nella pratica quotidiana.
Dalla fine degli anni “70” le scuole europee ( olandese, francese e tedesca ) apportano modifiche alla tecnica utilizzando per la prima volta bende adesive tenso-elastiche, creando così bendaggi più rispettosi della fisiologia muscolo/legamentosa interessata … nasce lo “STRAPPING”
DATE SIGNIFICATIVE DELLA CONTENZIONE 460 -355 a.C. Fasciature della scuola Ippocratica 1852 Contenzione con bende impregnate di gesso 1950 Contenzione adesiva con materiale inestensibile ( TAPING ) 1970 Contenzione adesiva con materiale estensibile ( STRAPPING ) 1983 Bendaggio Funzionali
L’unione delle tecniche di “Taping” e di “Strapping” porta alla moderna definizione di “Bendaggio Funzionale” Il bendaggio funzionale deve proteggere l’unità motoria e/o le strutture capsulo/legamentose lesionate salvaguardando la libertà funzionale delle strutture sane non coinvolte nell’evento traumatico
Si è passati quindi dalla protezione totale data dall’immobilità attraverso apparecchi gessati, alla protezione articolare data dal “taping “ utilizzando bende inestensibili, alla protezione/compressione data dallo “strapping” utilizzando bende elastiche, alla protezione e facilitazione, data dal “Bendaggio Funzionale” utilizzando diverse tipologie di bende ( elastiche e non )
Questo tipo di bendaggio è normalmente costituito da : bendaggio base realizzato con una benda elastica avente minime funzioni meccaniche di stabilità e scarico funzionale e alte proprietà elasto/compressive un supporto di scarico e/o di sostegno specifico per le strutture traumatizzate ottenuto indicativamente con materiale anelastico per le lesioni capsulo/legamentose e muscolari, elastico per le lesioni tendinee
“BENDAGGIO FUNZIONALE” PERCHE’ (QUANDO E’ POSSIBILE) E’ MEGLIO CONFEZIONARE UN “BENDAGGIO FUNZIONALE”
Con l’applicazione del Bendaggio Funzionale, abbiamo effetti molteplici quali : contrasto dell’emartro ed edema attraverso l’azione elastocompressiva delle bende elastiche effetto antalgico grazie allo scarico funzionale ed al sostegno articolare dato dalle bende anelastiche e dalla costruzione del bendaggio riparazione normotrofica e non adesa della cicatrice grazie al mantenimento del movimento nei gradi concessi
stimola risposte riflesse locali Inoltre, numerosi studi dimostrano che l’applicazione diretta sulla cute di cerotti ….. stimola risposte riflesse locali ( rilassamento/facilitazione muscolare), e generali ( controllo motorio )
Nel nostro caso le più importanti sono due : una facilitazione neuromuscolare, un’attivazione della muscolatura sottostante il tratto di cute stimolato, mediata dal riflesso esterocettivo ( effetto cerotto ) che una benda adesa alla cute di un segmento corporeo in movimento comporta un’effetto decontratturante indotto dalla ripetitività degli stimoli tangenziali cutanei che portano un muscolo da uno stato di spasmo antalgico verso uno stato di attività tonica normalizzata
Gli effetti riflessi giustificano la sensazione di sollievo e migliorato controllo che la tensione locale cutanea crea sulle strutture traumatizzate. Qualsiasi mezzo adeso alla cute, genera questa tensione, ma le bende adesive ottengono le riposte riflesse più efficaci
ATTO MOTORIO Input sensoriale Processi percettivi Processi motori Processi sensoriali legati allo stimolo in entrata Processi percettivi Identificazione ed elaborazione dello stimolo Feedback di controllo Scelta della risposta da mettere in atto Processi motori Caricamento e perfezionamento del programma motorio di risposta Risposta motoria Esecuzione della risposta
RIASSUMENDO GLI EFFETTI OTTENUTI DALL’APPLICAZIONE DI UN BENDAGGIO FUNZIONALE SONO PROTEZIONE E SOTEGNO ( PARTE ANELASTICA ) COMPRESSIONE ( PARTE ELASTICA ) STIMOLO SENSORIALE ESTEROCETTIVO ( EFFETTO CEROTTO )
estensibilità della benda tensione di applicazione Ultimamente grande importanza si dà all’”effetto cerotto”, il quale viene modulato dalle stesse variabili che regolano il corretto confezionamento di un “Bendaggio Funzionale” : estensibilità della benda tensione di applicazione direzione di applicazione
Come guidare e modulare la risposta riflessa data dall’ “effetto cerotto” ?
tensione di applicazione della benda Le variabili sulle quali agire durante il confezionamento di un Bendaggio Funzionale sono : tensione di applicazione della benda direzione di applicazione della benda caratteristiche meccaniche della benda stessa
TENSIONE DELLA BENDA La regola da seguire sempre è quella che la fasciatura deve essere confortevole e ben tollerata dal paziente. Per questo la tensione deve sempre essere modulata dal terapista in base alla valutazione del paziente e della zona da fasciare. Inoltre importante è che alla fine la fasciatura risulti tensionata in modo regolare per non creare eventuali problemi circolatori dati da un “ Effetto Laccio”
DIREZIONE DI APPLICAZIONE da “ I bendaggi Funzionali “ di Romano Frignani ed. Piccin Per ottenere una buona stabilità della fasciatura, il cerotto deve seguire le linee direzionali cutanee di Langer tutte le volte che questo è possibile
DIREZIONE DI APPLICAZIONE da “ I bendaggi Funzionali “ di Romano Frignani ed. Piccin da “ I bendaggi Funzionali “ di Romano Frignani ed. Piccin Un esempio di questo è dato dall’applicazione dei nastri sul ginocchio, e più in generale dalle classiche figure di applicazione comunemente usate
CARATTERISTICHE MECCANICHE DELLA BENDA Nel Bendaggio Funzionale normalmente le bende estensibili sono classificate come a “corta estensibilità” ( “Tensoplast” ad es. ) e ampia estensibilità ( “Tensoplast Sport “ ad es.) . Inoltre la direzione della tensione, oltre al ritorno elastico dato dalle caratteristiche della benda sviluppa un’azione “ vincolante attiva” che ha il pregio di conciliarsi con i meccanismi automatici propri della propriocettività
“BENDAGGIO FUNZIONALE ? COSA CAMBIA RISPETTO AL CLASSICO “BENDAGGIO FUNZIONALE ?
Contenzione “chiusa” avvolgente la parte da trattare Applicazione “aperta” sulle strutture interessate : Muscoli Legamenti Articolazioni
Tutto questo trova la sua giustificazione in riferimento all’importanza che hanno gli stimoli esterocettivi nella ideazione ed attuazione di un corretto Atto Motorio
Il fine è quello di passare da una contenzione chiusa che affida la sua efficacia allo sfruttamento di elementi esterni ( nastro ), ad una contenzione aperta che trova la sua efficacia nello sfruttamento degli elementi esterni ( nastro ) quali attivatori dei naturali meccanismi di “protezione” e “guarigione” dell’organismo
per portare all’ideazione di una nuova metodica ……….. Per questo negli ultimi vent’anni sono stati studiati nastri con caratteristiche codificate, oltre a tecniche specifiche di applicazione per portare all’ideazione di una nuova metodica ……….. KINESIOTAPING
di corsa alla prossima relazione !!!