Il trattamento riabilitativo con la protesi e il suo reale utilizzo Laura Montali, Fisioterapista Riccione, 21-24 maggio 2012
Fase Protesica I risultati raggiunti nella fase pre-protesica sono i requisiti per la protesizzazione: Completa cicatrizzazione della ferita Buona condizione del moncone, degli arti e del tronco Equilibrio statico e dinamico
Obiettivi a lungo termine L’utilizzo della protesi è il mezzo che consente di superare la disabilità, imparando a utilizzare le risorse residue per raggiungere la massima autonomia in funzione del reinserimento socio-familiare e nel mondo del lavoro, quando le condizioni lo consentano
Per raggiungere gli obbiettivi a lungo termine, sono necessari obbiettivi intermedi…
Obiettivi intermedi Autonomia nel calzare e sfilare la protesi Autonomia nei passaggi posturali e nelle ADL con la protesi Mantenimento della stazione eretta senza appoggi e capacità di trasferimento di carico sugli AAII Deambulazione senza ausili, ritmica e con il minor dispendio energetico possibile Salita e discesa scale Cammino all’esterno
Per iniziare l’addestramento viene consegnata al paziente una protesi provvisoria, in attesa della definitiva: il FT ed il tecnico ortopedico insieme valuteranno la statica e la dinamica alle parallele Informare il paziente sulle caratteristiche della protesi,sul suo funzionamento e sullo svolgimento del programma riabilitativo. Si invita il paziente a indossare la protesi il più a lungo possibile,dopo un inizio graduale,durante il giorno.
Esercizio terapeutico Nuova coordinazione Nuove abilità motorie Z Z Integrazione dell’insieme Uomo-protesi
che mi porta a superare i… Nella rieducazione al cammino con le protesi, la statica e la dinamica sono un’unica fase che mi porta a superare i…
… PROBLEMI fondamentali che un paziente deve affrontare Carico sui punti di appoggio Controllo sul piano sagittale e frontale Equilibrio dinamico
Trattamento fisioterapico ORTOSTATISMO Esercizi di statica e dinamica tra le parallele Per la prima volta dopo l’intervento si chiede al paziente la STAZIONE ERETTA: è importante che inizi a prendere confidenza con la sua protesi e a riadattare lo schema corporeo modificato con l’amputazione
Gli esercizi di ORTOSTATISMO tra le PARALLELE hanno lo scopo di abituare il paziente a spostare il peso corporeo sulla protesi. Verificare che le zone di carico non siano dolorose: attenzione a formicolii, dolori, sensazioni di costrizione
Nei primi giorni la riabilitazione consiste nel far abituare il paziente al contatto con la protesi, al carico parziale ed alla riorganizzazione dello schema corporeo.
Alle parallele Carico alternato latero-laterale e antero-posteriore Sedersi ed alzarsi con la protesi Carico monopodalico sulla protesi e sull’arto sano e graduale diminuzione dell’appoggio degli AASS fino ad eliminarlo del tutto.
In fase iniziale gli esercizi vanno eseguiti di fronte allo specchio per ottenere un feedback di controllo visivo facilitante. Si prosegue con esercizi destabilizzanti e di ricerca dell’equilibrio sull’arto sano e poi su quello protesico svincolando progressivamente gli AASS
Si prosegue con esercizi di rinforzo degli AASS, Dell’arto controlaterale, Dell’arto protesizzato, Del tronco. Contemporaneamente si addestra il paziente a calzare e sfilare l’invaso:la tecnica corretta va ripetuta più volte dal FT fino al raggiungimento della completa autonomia.
Fase dinamica Solo quando il paziente avrà raggiunto un equilibrio stabile si potrà iniziare la fase dinamica insegnando la sequenza delle fasi del passo utilizzando lo schema crociato
Avanzamento AS controlaterale alla protesi + inizio flex anca arto con protesi Fase di lancio della protesi finché il tacco del piede protesico non viene a contatto con il suolo Carico completo sulla protesi con estensione di anca e avanzamento AS omolaterale alla protesi Fase di oscillazione e appoggio dell’arto conservato
Prima del cammino... 1) 2) 3) 4)
Il cammino
Il cammino
Il ginocchio protesico Il ginocchio è l'articolazione fondamentale nelle fasi del passo ed incide in maniera importante sulla prestazione della protesi Nella nostra realtà, attualmente sono utilizzati soprattutto sistemi meccanici passivi azionati da movimenti del moncone che comandano il GRADO di flesso-estensione dell'articolazione Nelle amputazioni trans-femorali, il ginocchio deve garantire stabilità in posizione eretta e nella fase di appoggio della deambulazione controllo del movimento durante la fase di lancio del passo
Deambulazione con ginocchio articolato A) Flessione del moncone (ileo-psoas+retto femorale) e del ginocchio protesico a oscillazione della protesi e appoggio calcaneare B) Estensione dell’anca (glutei+ischio-crurali) a ginocchio protesico in estensione C) Spostamento del peso corporeo sul piede protesico D) Avanzamento ed appoggio dell’arto controlaterale
Deambulazione con ginocchio rigido A) Elevazione emibacino lato della protesi (quadrato dei lombi) + flessione di anca (ileo- psoas e retto femorale) B) Appoggio calcaneare del piede protesico, il ginocchio rimane esteso e inizia la fase oscillante dell'arto sano
Deambulazione Deambulazione con un punto fisso e uno mobile Deambulazione con deambulatore Deambulazione con due punti mobili – il FT sceglie l’ausilio in funzione del grado di sicurezza raggiunto dal paziente Deambulazione in due tempi – tre punti d’appoggio (due ausili + protesi) o due punti d’appoggio (schema crociato)
Deambulazione con un punto mobile (si mantiene l’appoggio controlaterale ) Deambulazione senza ausilio Tecniche per eseguire le scale Strategie per rialzarsi da terra Percorsi esterni
Disturbi del cammino Andatura con ginocchio flex non corretto allineamento delle componenti della protesi limitazione articolazione dell’anca accorciamento muscolare Zoppia di fuga lunghezza protesi dolore al moncone con o senza carico Diversa lunghezza del passo Protesi troppo alta Piede protesico con eccessiva flex plantare Abbassamento spalla omolaterale in fase di carico sulla protesi protesi troppo bassa
Obbiettivo riabilitativo Diminuzione della disabilità attraverso un trattamento personalizzato
Grazie!