SECONDO MODULO SECONDA PARTE
DELLA DIFFICOLTA’ DELL’ETICA PUBBLICA NEL DISCORSO ITALIANO La tesi di Pellegrino: nella discussione pubblica italiana non si è riusciti a o non si è voluto adottare il punto di vista mediano dell’etica pubblica → hanno prevalso invece le posizioni estreme: moraliste o realiste. L’etica pubblica è affiorata talvolta, ma mai è stata adottata esplicitamente e coscientemente come prospettiva.
INTERVENTI IN PARLAMENTO ESTRANEI ALL’ETICA PUBBLICA 1.Craxi, Discorso alla Camera, 3 Luglio 1992 dopo la rinuncia alla candidatura come primo ministro 2.Moro, Discorso alla camera, 9 Marzo 1977, caso Lockheed. → Sono entrambi interventi che assumono la metodologia del realismo politico.
ALDO MORO: IL RUOLO INDISPENSABILE DELLA DC E IL REALISMO POLITICO 1.la DC ha il consenso degli italiani; 2.garantisce la stabilità del Paese; 3.il PCI (massimo partito di opposizione non avrà mai un maggioritario per via elettorale; 4.quindi non potrà mai ottenere il potere per via democratica; 5.rischiare di scalfire il ruolo guida della DC è un pericolo per tutta la società.
Posizioni dell’opinione pubblica durante il rapimento Moro al primo posto c’è la salvezza della vita dell’uomo Moro; lo Stato non deve piegarsi a trattare con una banda di eversori dello Stato stesso; si deve tentare una trattativa segreta con le BR.
IL MORO* PERSONAGGIO COLLETTIVO Dai testi che appaiono durante il periodo della prigionia, filtrati dagli interventi censori delle BR e dalle differenti reazioni degli uomini politici italiani, si crea un nuovo Aldo Moro, definibile come un “autore collettivo” fittizio (indicato da Pellegrino come Moro*) Moro* è «un insieme formato dalle intenzioni di Moro, dai biechi scopi dei terroristi, dall’interazione tra veline governative, segreti investigativi, reticenze degli indagati e libere interpretazioni degli osservatori» (G. Pellegrino, Etica Pubblica. Una breve introduzione, p. 77)
QUESTIONI ETICO-POLITICHE DEL CASO MORO Dalla vicenda del rapimento, della prigionia e dell’uccisione di Aldo Moro da parte delle Brigate Rosse emergono alcuni problemi di filosofia morale e politica: il terrorismo, la segretezza – rapporto tra segreto di Stato/controllo democratico, segretezza – rapporto segretezza/trattativa/legittimità dello Stato, i doveri e i diritti di un politico.
ETICA PUBBLICA E IL CASO MORO: QUALI PROBLEMI Quali sono i diritti e i doveri di un politico? I diritti e doveri di un politico sono distinti da quelli di un comune cittadino? Se sono distinti, possono comunque essere giudicati dalla prospettiva della moralità? I politici hanno il dovere della sincerità? La vita di Moro era una questione privata o pubblica?
I protagonisti del caso Moro Sono attori attivi i brigatisti lo Stato italiano e i partiti politici Moro* Di fatto non partecipano Moro La famiglia
Le posizioni possibili I 1.Moro* ritiene di poter mentire per salvarsi la vita; 2.In alcune circostanze (lettere agli amici, alla famiglia) Moro spera di essere “restituito” alla sua vita privata; 3.Quando vede la situazione aggravarsi Moro offre notizie riservate ai brigatisti, che conosce in quanto personaggio pubblico (ma non è il Moro* costruito dai brigatisti);
Le posizioni possibili II Le istituzioni e i partiti si augurano si possa arrivare a trattative segrete; Ma alcuni esponenti e partiti politici (Craxi e il PSI) sono per la trattativa; Altri (gli esponenti del PCI) sono ufficialmente contro la trattativa.
Le posizioni possibili III L’opinione pubblica 1.vi è chi si aspetta da Moro un atteggiamento supererogatorio e ne condanna la “vigliaccheria”; 2.vi è che ritiene che un cosa del genere non si possa chiedere mai; 3.vi è che ritiene che si potrebbe anche chiedere, ma non per uno Stato considerato allo sfascio e immorale come quello italiano. 4.vi è chi chiede la trattativa pubblica (come modo di spiazzare gli stessi brigatisti)