Il curricolo d’istituto per competenze Dall’adempimento alla possibile attuazione I.C Orzinuovi, 1 sett. 2015 A cura di Pierpaolo Triani.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
MIGLIORARE I PROCESSI PER MIGLIORARE GLI ESITI Dalla progettazione alla valutazione per competenze passando per il Curricolo PIANO DI MIGLIORAMENTO I.C.
Advertisements

PTOF 2016/2019 INDICE RAGIONATO  I) PRIORITA’ STRATEGICHE o Premessa: il percorso per la definizione del PTOF, composizione. o Analisi del contesto: Pero.
Sviluppo di competenze e didattica laboratoriale Perché una didattica laboratoriale.
CIDI Milano - 20 gennaio 2011 L'obiettivo del pomeriggio è trovare strategie didattiche atte a valutare le competenze acquisite in ambito matematico alla.
Curricolo e competenze nell’IC Comprensivo di Orzinuovi Resoconto del lavoro svolto dagli insegnanti nell’a.s A cura di Pierpaolo Triani (Università.
Per una scuola Inclusiva Ipotesi di cambiamento. Interventi di cambiamento strutturale… Ridurre il numero di alunni per classe o meglio ancora rivedere.
LAVORO PROGETTAZIONE Prof.Senarega. Fasi impostazione Riferimento Competenze chiave europee Riferimento Competenze di cittadinanza Riferimento Assi culturali.
PROGETTO PLURILINGUE Scuola Primaria Gandhi – Anno scolastico Competenze chiave per una cittadinanza europea (18 dicembre 2006) 1.Comunicazione.
Indicazioni per la realizzazione del Pdm Anno scolastico 2016/17 Collegio dei Docenti 2 settembre 2016.
Il valore formativo delle discipline: resoconto sul lavoro dei gruppi A cura di Pierpaolo Triani.
PROGETTO CONTINUTA’ e ACCOGLIENZA ‘Trovarsi insieme è un inizio, restare insieme un progresso…. lavorare insieme un successo ‘ Henry Ford.
Tortoreto, 18 maggio Obiettivo della formazione: Affinare competenze disciplinari psicopedagogiche, metodologico- didattiche, organizzative relazionali,
Dalla SPERIMENTAZIONE, alla INNOVAZIONE, all’attuazione della RIFORMA
LA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE
CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE
VIAGGIO VERSO IL CURRICOLO Temevo il mio ritorno tanto quanto avevo temuto la mia partenza; entrambi appartenevano all’ignoto e all’imprevisto.
REPORT SULLA COSTRUZIONE DELLE COMPETENZE DEL PROGETTO
Quarta A.
Lavorare per competenze
CURRICOLO E VALUTAZIONE Dino Cristanini. IL CURRICOLO NEL REGOLAMENTO DELL’AUTONOMIA Il Ministro della Pubblica Istruzione… definisce …: a) gli obiettivi.
Per creare un linguaggio comune …
Sistema Istruzione e Formazione
Competenze nel primo ciclo di istruzione
Come promuovere le competenze. Esperienze e prospettive di sviluppo.
IRFED/CISL - Savona 2016/2017 Corso di formazione per Formatori di formatori [ Per il Dossier curricolo, per il Curricolo per competenze e situazionale.
Riferimenti normativi e ministeriali
CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA
MIUR- Sala della Comunicazione
Conoscenze, abilità, competenze
Ipotesi di materiali di lavoro a supporto dell’applicazione
MIUR- Sala della Comunicazione
Istituto Tecnico Tecnologico Statale A
FORMAZIONE PROFESSIONALE
Valutazione e certificazione
Scuola Secondaria di primo grado
Presentazione Servizi Educativi a cura di Angela Dini 13 luglio 2012
Relatori: dirigenti tecnici Pierangela DAGNA e Maria TORELLI
IL Progetto “Comunic/Azione” Ragioni e prospettive
Valutazione studenti stranieri Stefania Mariotti a.s 2017/18.
Non è sufficiente sapere, ma saper fare qualcosa con quello che si sa
MIUR- Sala della Comunicazione
MIUR- Sala della Comunicazione
Nuovi approcci alla progettazione e alla valutazione didattica
SCUOLA 4.0: formatori TQM EDUCATION crescono con la PROCEDURA PER LA VALIDAZIONE DEI PERCORSI FORMATIVI E LA QUALIFICA DEI FORMATORI AICQ EDUCATION (Class.
MIUR- Sala della Comunicazione
LOGICA DEI COMPITI, UNITA’DI APPRENDIMENTO, VALUTAZIONE
Un approccio innovativo per l’insegnamento
Conoscenze, abilità, competenze
MODELLO DI SCUOLA MIUR – INVALSI
Piano di formazione e aggiornamento docenti
MIUR- Sala della Comunicazione
USR CAMPANIA POLO REGIONALE IIsS A.TORRENTE
GLI OGGETTI DELLA VALUTAZIONE SCOLASTICA
LEARNING BY DOING METODOLOGIE DIDATTICHE ATTIVE
I.C. Carlotta Aschieri San Pietro in Cariano
Riconosciuto dal MIUR Presente in Piattaforma SOFIA
PIANO DI MIGLIORAMENTO A.S.2015/18
MIUR- Sala della Comunicazione
MIUR- Sala della Comunicazione
MIUR- Sala della Comunicazione
LA SECONDA PROVA NEL NUOVO ESAME DI STATO ISTITUTI TECNICI
Nell’alternanza scuola- lavoro
Indicazioni operative conferenza di servizio delle scuole polo
INVALSI IL VALORE AGGIUNTO ISITUTO COMPRENSIVO SEGNI
Approfondimenti.
Un approccio innovativo per l’insegnamento
INCONTRO INFORMATIVO/FORMATIVO
Lentini, IISS “Pier Luigi Nervi”, 21 Novembre 2016
MIUR- Sala della Comunicazione
14 dicembre 2016 Prof.ssa Silvana del Gaudio
Transcript della presentazione:

Il curricolo d’istituto per competenze Dall’adempimento alla possibile attuazione I.C Orzinuovi, 1 sett A cura di Pierpaolo Triani

Per iniziare «Il curricolo di istituto è espressione della libertà d’insegnamento e dell’autonomia scolastica e, al tempo stesso, esplicita le scelte della comunità scolastica e l’identità dell’istituto. La costruzione del curricolo è il processo attraverso il quale si sviluppano e organizzano la ricerca e l’innovazione educativa». (Dalle Indicazioni Nazionali 2012)

La costruzione del curricolo: rischi e possibilità Rischi: formalismo, tecnicismo, nominalismo, stesura di un documento fine a se stesso. Possibilità: Quadro pedagogico comune di riferimento, maggiore flessibilità dei percorsi formativi.

Riferimenti normativi importanti Le Indicazioni nazionali per il curricolo 2012 La CM n.3 del 13 febbraio 2015: «Adozione sperimentale dei nuovi modelli nazionali di certificazione delle competenze nelle scuole del primo ciclo di istruzione» e Linee guida certificazione

Due categorie chiave Continuità Competenze

Continuità «L’itinerario scolastico dai tre ai quattordici anni, pur abbracciando tre tipologie di scuola caratterizzate ciascuna da una specifica identità educativa e professionale, è progressivo e continuo. La presenza, sempre più diffusa, degli istituti comprensivi consente la progettazione di un unico curricolo verticale e facilita il raccordo con il secondo ciclo del sistema di istruzione e formazione».

«Negli anni dell’infanzia la scuola accoglie, promuove e arricchisce l’esperienza vissuta dei bambini in una prospettiva evolutiva, le attività educative offrono occasioni di crescita all’interno di un contesto educativo orientato al benessere, alle domande di senso e al graduale sviluppo di competenze riferibili alle diverse età, dai tre ai sei anni»

«Nella scuola del primo ciclo la progettazione didattica, mentre continua a valorizzare le esperienze con approcci educativi attivi, è finalizzata a guidare i ragazzi lungo percorsi di conoscenza progressivamente orientati alle discipline e alla ricerca delle connessioni tra i diversi saperi» (Dalle Indicazioni nazionali 2012).

Due sottolineature: La continuità educativa non significa uniformare ma dare coerenza interna ad un percorso che richiede anche una graduale e necessaria discontinuità didattica. Il percorso formativo vede la progressiva strutturazione dei contenuti formativi secondo una logica disciplinare. Questi contenuti però non sono mai fini a se stessi.

Competenze Le competenze sono una combinazione di conoscenze, abilità e atteggiamenti appropriati al contesto. (Fonte: Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006) Comprovata capacità di utilizzare, in situazioni di lavoro, di studio o nello sviluppo professionale e personale, un insieme strutturato di conoscenze e di abilità acquisite nei contesti di apprendimento formale, non formale o informale. (Fonte: DLgs 13/13, art. 2, c. 1)

«Spostare l’attenzione sulle competenze non significa in alcun modo trascurare il ruolo de- terminante che tutti i più tradizionali risultati di apprendimento, oggi identificati principalmente nel-le conoscenze e nelle abilità, svolgono in funzione di esse. Non è infatti pensabile che si possano formare delle competenze in assenza di un solido bagaglio di contenuti e di saperi disciplinari. La competenza costituisce il livello di uso consapevole e appropriato di tutti gli oggetti di apprendi-mento, ai quali si applica con effetti elaborativi, metacognitivi e motivazionali» (Linee guida certificazione).

Competenze: perché? Oltre la nozione Oltre l’addestramento Oltre la frammentazione Parlare di competenze significa porre al centro le dinamiche di apprendimento del soggetto che non sono mai isolate dai contenuti, e soprattutto significa porre al centro il valore generativo del sapere acquisito.

Competenze: quali? Le competenze trasversali Le competenze disciplinari Le competenze professionali Le competenze disciplinari e professionali trovano in loro senso pieno in rapporto alle competenze trasversali.

Le competenze chiave dell’Unione Europea 1. Comunicazione nella madrelingua 2. Comunicazione nelle lingue straniere 3. Competenza matematica e competenza di base in scienza e tecnologia 4. Competenza digitale 5. Imparare a imparare 6. Competenze sociali e civiche 7. Spirito di iniziativa e imprenditorialità 8. Consapevolezza ed espressione culturale

Competenze chiave di cittadinanza da acquisire al termine dell’istruzione obbligatoria 1. Imparare ad imparare 2. Progettare 3. Comunicare 4. Collaborare e partecipare 5. Agire in modo autonomo e responsabile 6. Risolvere problemi 7. Individuare collegamenti e relazioni 8. Acquisire ed interpretare l’informazione Documento tecnico allegato 2 al D.M. n. 139/2007 Regolamento sull’adempimento dell’obbligo d’istruzione

Le competenze disciplinari I traguardi per lo sviluppo delle competenze del primo ciclo. Le competenze base degli assi culturali per il secondo ciclo: Asse dei linguaggi Asse matematico Asse scientifico-tecnologico Asse storico-sociale

L’interdipendenza (gerarchica) tra le diverse tipologie di competenze Vi è un’interdipendenza fondata sul principio della formazione della persona e affermata dalle Indicazioni nazionali. Vi è un’interdipendenza operativa messa in luce ora dalla sperimentazione sulla certificazione delle competenze.

Profilo dello studente Traguardi per lo sviluppo delle competenze Obiettivi di apprendimento

Gli schemi per la certificazione delle competenze SCHEDA_PRIMARIA_certificazione_competenze docx SCHEDA_PRIMO_CICLO_certificazione_compete nze_ docx

Lo scopo della certificazione «Tale operazione, pertanto, piuttosto che come semplice trasposizione degli esiti degli apprendimenti disciplinari, va intesa come valutazione complessiva in ordine alla capacità degli allievi di utilizzare i saperi acquisiti per affrontare compiti e problemi, complessi e nuovi, reali o simulati» (Linee guida certificazione).

La configurazione della certificazione prevista dal MIUR Ancoraggio al profilo definito dalle Indicazioni; Riferimento esplicito alle competenze chiave individuate dall’Unione Europea; Presentazione di indicatori di competenza in ottica trasversale con due livelli di sviluppo Connessione con tutte le discipline del curricolo, evidenziando l’apporto specifico di più discipline alla costruzione di ogni competenza Definizione di quattro livelli di competenza.

Competenze: alcune conseguenze

Nella logica di lavoro Nella riformulazione dell’impianto delle finalità Nella costruzione dei momenti formativi e nella valorizzazione delle diverse metodologie Nel modo di valutare

Cambiamenti nella logica di lavoro

Da una logica lineare ad una logica ‘sistemica’: «Credo che si possa dire che con il concetto di competenza, così come lo si può leggere, si entra nel campo del sistema piuttosto che in quello della cultura lineare. Siamo di fronte a una visione basata sulla relazione tra le parti e non a una visione gerarchica, del più importante e del meno importante. Tutti gli elementi vanno sviluppati sinergicamente se si vuole ottenere lo sviluppo della personalità del soggetto rispetto all’obiettivo indicato in premessa: la realtà e il lavoro» (Guasti 2012, p. 41).

Da una logica previsionale ad una logica situazionale: «Elaborare un curricolo di scuola secondo un approccio per competenze richiede non solo di riformulare gli obiettivi in termini di competenze, bensì di rivoltare la struttura stessa del curricolo, organizzandolo per progetti didattici (o comunque si vogliano chiamare le unità di base del curricolo basate su una struttura molare e su una strategia induttiva)» (Fiorin, Castoldi, Previtali 2013, p. 59).

Cambiamenti nella riformulazione delle finalità La didattica delle competenze richiede una riformulazione che integri maggiormente le finalità formative delle discipline con le finalità generali del percorso formativo. Richiede inoltre una riformulazione che mostri il rapporto tra le diverse componenti della progettazione.

Cambiamenti nella formulazione della costruzione dei momenti formativi e nella valorizzazione delle diverse metodologie La didattica per competenze richiede una riformulazione attenta: - al raccordo tra le parti - alle azioni del docente e dell’allievo. - al pluralismo metodologico interno ad ogni area disciplinare

Cambiamento nel modo di valutare La necessità di dare coerenza all’impianto valutativo La necessità di delineare delle rubriche valutative La necessità di strutturare dei ‘compiti autentici’.

Il percorso previsto

Il senso del lavoro Rafforzare il lavoro svolto nella costruzione del curricolo verticale Arricchire il curricolo costruito attraverso: -La condivisione del senso formativo delle diverse aree disciplinare; -L’individuazione del bagaglio metodologico delle diverse aree -La costruzione di linee comuni in ordine alla valutazione delle competenze

Momento comune Attività gruppo 1 Attività gruppo 2 Momento comune Attività gruppo 3

I gruppi di lavoro Gruppo 1: Aspetti formativi delle discipline (Il rapporto tra le competenze disciplinari e le competenze trasversali) Gruppo 2: Aspetti metodologici delle discipline (Il loro bagaglio metodologico) Gruppo 3: Valutazione delle competenze in un’ottica di continuità

Ogni gruppo di lavoro avrà un primo momento con un formatore di riferimento In una seconda fase il gruppo di lavoro lavorerà per sottogruppi (nel caso del gruppo 1 e 2 in tre sottogruppi per aree disciplinari) attraverso un mandato dato dal formatore. In questa fase il formatore accompagnerà il lavoro ‘a distanza’ In una terza fase il gruppo si ritroverà insieme al formatore per affinare il lavoro svolto Il percorso si concluderà con un momento comune a tutti i gruppi per condividere il lavoro svolto.