Prima tappa : Porta Parma Porta Parma è detta anche dai pontremolesi di Sommoborgo è l'importante ingresso della città, che è rivolto verso il valico della.

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Prima tappa : Porta Parma Porta Parma è detta anche dai pontremolesi di Sommoborgo è l'importante ingresso della città, che è rivolto verso il valico della catena montuosa dell'appennino. Era difesa da una struttura fortificata che oggi possiamo vedere nella sua ricostruzione dei primi anni del XVII secolo, come testimonia la targa fatta di marmo messa sopra l'arco dove riporta il nome di Filippo terzo, che in quel momento era re di Spagna. La porta, sovrastata da una delle cose più importanti di Pontremoli, il Castello del Piagnaro che congiunge la città nella parte superiore, il Sommoborgo; la stretta via alla quale introduce, si snoda fino all'attuale piazza del Duomo attraverso gli antichi quartieri di S.Nicolò e S.Geminiano.

Seconda tappa :P.za S. Geminiano Subito dopo Porta Parma si trova la “Trattoria Pelliccia”, e dopo una centinaia di metri si trova la Piazza di S.Geminiano: la chiesa di S.Geminiano si affaccia sulla propria piazzetta che si apre sul lungo borgo: è stata ricostruita nel 1670, ma è di origini antichissime, strettamente unite a quelle dell'originario borgo pontremolese : è citata infatti per la prima volta nel più antico documento conservato nell'archivi Capitolare di Sarzana e risalente al La sua costruzione è probabilmente dovuta alla notevole diffusione in quegli anni del culto Santo,il quale è stato eletto patrono di Pontremoli. Come è avvenuto per tutto il borgo costruito nell'antichità lungo il fiume,l'edificio originario si trovava ad un livello inferiore rispetto all'attuale. Nei locali sottostanti,infatti,si riconosce ancora oggi quella che un tempo doveva essere originaria costruzione. Nell'interno, a navata unica, si conserva un tondo in arenaria rappresentante un Evangelista benedicente ; l'abrasione dell'immagine è dovuta al fatto che era murato sulla facciata esterna dell'abside prima di essere trasferito nell'attuale posizione. Tra le opere presenti all'interno da segnalare il complesso ligneo del Cristo al calvario, realizzata nel 1687 da un artista piacentino.

Terza tappa 1: Piazza Duomo Poco più avanti si trovano la Piazza del Duomo e della Repubblica : Duomo :la costruzione della “Chiesa di S. Maria Assunta”, che dal 1787 sarà Cattedrale della Diocesi di Pontremoli, si deve al voto formulato dalla popolazione della città perché la Madonna ponesse fine alla terribile pestilenza che infuriò nel territorio nei primi decenni del XVII secolo. Già nel giugno del 1622 il Consiglio Generale della città durante un'epidemia di peste formula voto di celebrare ogni anno la ricorrenza della Visitazione di Maria con la celebrazione di messe e l'offerta di dodici libbre di cera. Il 7 luglio 1630 la popolazione del borgo conferma il voto solenne e stabilisce di “ erigere un Tempio a onore della SS. Vergine, sontuoso e capace di Popolo quanto sia possibile” ; i lavori per la costruzione della grande chiesa iniziano nel 1683 e nel 1687 viene aperta ai fedeli

Terza tappa 2: Piazza della Repubblica A dividere le due piazze c'è una delle cose rappresentanti Pontremoli,il Campanone. Oltrepassata piazza Duomo si giunge a piazza della repubblica, con il grande edificio di palazzo Pavesi che domina il lato Sud. Palazzo Pavesi è il palazzo di dimensioni più grandi della città, si affaccia su due lati di piazza della Repubblica e lungo l'adiacente Via Ricci Armani, con le sue cento stanze disposte su tre piani articolati attorno a due cortili interni ai quali si accede sia da Via Ricci Armani che da Piazza della Repubblica, mentre il lato che si affaccia sul fiume ha la loggia che si apre sul giardino. La piazza risale al secolo 700 circa. Quando si passa da una piazza all'altra con la bicicletta bisogna fare molta attenzione alle macchine. Poi superata via Ricci Armani, si procede con cautela fino superare le quattro strade, di procede giù per Via Cavour e si gira a sinistra quando si incontra il negozio del calzolaio. Quando ci si trova sul ponte di Via Battisti ci si può fermare per fotografare la torre di Busticca, il giardino delle Bertolini e il Teatro “ la Rosa”. Passato il ponte si gira a destra e si incontra la Chiesa di Nostra Donna : questa chiesa (chiamata anche della “ Madonna del ponte”, perché costruita sulle fondamenta dell'oratorio eretto all'estremità del ponte principale della città) è un bell'esempio di quell'arte barocca che ha conosciuto a Pontremoli un periodo di grande fortuna nel XVIII secolo. Ultimata nel Al suo interno si trovano affreschi di Alessandro Gherardini. Superata la chiesa di Nostra Donna si trovano molti palazzi barocchi con al loro interno alcuni affreschi, che, se si ha la fortuna di trovare le finestre aperte, si possono ammirare. Qui con la nostra bici dobbiamo stare molto attenti, perché passano moltissime macchine.

Quarta tappa: Ponti e Torri si procede con cautela fino superare le quattro strade, di procede giù per Via Cavour e si gira a sinistra quando si incontra il negozio del calzolaio. Quando ci si trova sul ponte di Via Battisti ci si può fermare per fotografare la torre di Busticca, il giardino delle Bertolini e il Teatro “ la Rosa”.

Quinta tappa: La Chiesa di Nostra Donna Passato il ponte si gira a destra e si incontra la Chiesa di Nostra Donna : questa chiesa (chiamata anche della “ Madonna del ponte”, perché costruita sulle fondamenta dell'oratorio eretto all'estremità del ponte principale della città) è un bell'esempio di quell'arte barocca che ha conosciuto a Pontremoli un periodo di grande fortuna nel XVIII secolo. Ultimata nel Al suo interno si trovano affreschi di Alessandro Gherardini. Superata la chiesa di Nostra Donna si trovano molti palazzi barocchi con al loro interno alcuni affreschi, che, se si ha la fortuna di trovare le finestre aperte, si possono ammirare. Qui con la nostra bici dobbiamo stare molto attenti, perché passano moltissime macchine.

Sesta tappa:Palazzi Barocchi

Settima tappa:San Pietro Poco più avanti arriveremo alla nostra tappa finale, la chiesa di San Pietro : sorge lungo l'itinerario Romeo : qui nei primi decenni del secondo millennio confluivano i pellegrini diretti a Sud. Nel XII secolo la chiesa era stata ricostruita sui resti di un precedente complesso architettonico comprendente anche un convento di monache agostiniane. L'edificio è stato distrutto durante la seconda guerra mondiale ai quali è sopravvissuto l'architrave del XIII secolo raffigurante San Pietro che stringe le chiavi. All'interno della chiesa si trova una lastra di arenaria che rappresenta un labirinto circolare, raffigurato al centro e sormontato da due figure con cavalli, e rappresentano, secondo una delle ipotesi più recenti, una cavaliere, a sinistra e la morte che lo attende in piedi, ammonimento al pellegrino che deve affrontare il viaggio, la lastra probabilmente risale al XII secolo.