Poesia # 3. UMBERTO SABA 1.Mio padre è stato per me “l'assassino” 2.fino ai vent'anni che l'ho conosciuto. 3.Allora ho visto ch'egli era un bambino, 4.e.

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Transcript della presentazione:

Poesia # 3. UMBERTO SABA 1.Mio padre è stato per me “l'assassino” 2.fino ai vent'anni che l'ho conosciuto. 3.Allora ho visto ch'egli era un bambino, 4.e che il dono ch'io ho da lui l'ho avuto. 5.Aveva in volto il mio sguardo azzurrino, 6.un sorriso, in miseria, dolce e astuto. 7.Andò sempre pel mondo pellegrino; 8.più di una donna l'ha amato e pasciuto. 9.Egli era gaio e leggero; mia madre 10.tutti sentiva della vita i pesi. 11.Di mano ei gli sfuggì come un pallone. 12.“Non somigliare – ammoniva – a tuo padre”. 13.Ed io più tardi in me stesso lo intesi: 14.Eran due razze in antica tenzone. Questa poesia, possiamo trovarla nella raccolta ''Autobiografia'' che è stata pubblicata nel 1924.Qui, Saba racconta i dettagli della sua propria vita.

Traduzione 1. Mon père a été pour moi ''l'assassin'' 2. jusqu'à mes 20 ans que je l'ai connu 3. j'ai vu alors que lui-même était encore un enfant 4.et que le don que j'ai, je l'ai eu de lui. 5.il avait des fois mon bleu regard 6.un sourire en misère doux et astucieux. 7.Il alla toujours en pèlerin pour le monde 8.plus d'une femme l'a aimé et nourrit. 9.Il était gai et léger ; ma mère 10.sentait tout les poids de la vie. 11.Il lui échappa des mains comme un ballon. 12.«Ne ressemble pas – réprimandait – a ton père» 13.Et moi plus tard j'étais d'accord 14.Ils étaient deux races antiques en lutte.

Struttura 1.Mio padre è stato per me “l'assassino”Aprima quartina 2.fino ai vent'anni che l'ho conosciuto.B 3.Allora ho visto ch'egli era un bambino,A 4.e che il dono ch'io ho da lui l'ho avuto.B 5.Aveva in volto il mio sguardo azzurrino,Aseconda quartina 6.un sorriso, in miseria, dolce e astuto.B 7.Andò sempre pel mondo pellegrino;A 8.più di una donna l'ha amato e pasciuto.Brima alternata 9.Egli era gaio e leggero; mia madreCprima terzina 10.tutti sentiva della vita i pesi.D 11.Di mano ei gli sfuggì come un pallone.E 12.“Non somigliare – ammoniva – a tuo padre”.Cseconda terzina 13.Ed io più tardi in me stesso lo intesi:D 14.Eran due razze in antica tenzone.Erima varia Sono dei versi classico e ordinati. Sono dei endecasillabi. È composta di due quartini, e di due terzine. È un sonetto. Enjambement : versi 9-10 Osserviamo un'allitterazione della vocale 'o' che rappresenta ''il dolore'' della madre e anche il suo.

Le figure retoriche 1.Mio padre è stato per me “l'assassino” 2.fino ai vent'anni che l'ho conosciuto. 3.Allora ho visto ch'egli era un bambino, 4.e che il dono ch'io ho da lui l'ho avuto. 5.Aveva in volto il mio sguardo azzurrino, 6.un sorriso, in miseria, dolce e astuto. 7.Andò sempre pel mondo pellegrino; 8.più di una donna l'ha amato e pasciuto. 9.Egli era gaio e leggero; mia madre 10.tutti sentiva della vita i pesi. 11.Di mano ei gli sfuggì come un pallone. 12.“Non somigliare – ammoniva – a tuo padre”. 13.Ed io più tardi in me stesso lo intesi: 14.Eran due razze in antica tenzone. Antitesi: Un padre dà la vita, non la distrugge litote: Per dire che suo padre a avuto molte amanti Antitesi, opposizione: Qui abbiamo una differenza tra il padre e la madre Similitudine: Per dire che suo padre li ha abbandonati Metafora: Per esprimere la «discordia» tra i suoi genitori (madre ebraica e padre cristiano) Sineddoche: Per dire quel suo babbo gli somiglia che hanno tutti i due gli occhi azzurri

Analisi 1.Mio padre è stato per me “l'assassino” 2.fino ai vent'anni che l'ho conosciuto. 3.Allora ho visto ch'egli era un bambino, 4.e che il dono ch'io ho da lui l'ho avuto. 5.Aveva in volto il mio sguardo azzurrino, 6.un sorriso, in miseria, dolce e astuto. 7.Andò sempre pel mondo pellegrino; 8.più di una donna l'ha amato e pasciuto. 9.Egli era gaio e leggero; mia madre 10.tutti sentiva della vita i pesi. 11.Di mano ei gli sfuggì come un pallone. 12.“Non somigliare – ammoniva – a tuo padre”. 13.Ed io più tardi in me stesso lo intesi: 14.Eran due razze in antica tenzone. ➲ A traverso questa poesia Saba vuole mostrarci la sua storia como era suo padre, dirci che li ha abbandonati e anche come ha vissuto lui e la sua mamma questo abbandono. ➲ Questa poesia pùo essere un messagio di sua parte per la sua famiglia e anche per i lettori sul suo dolore. ➲ Possiamo distinguere alcuni campi lessicali come la famiglia che mostra bene che Saba parla della sua vittà. C'è anche la discordia che rappresenta il dolore della famiglia e vediamo anche il campo lessicale del benessere questi due campi sono opposti possiamo pensare que la discordia é il suo passato e quando incontra suo padre diventa un po' alegro. ➲ Vediamo che i tempi sono al passato cioè c'è un poco d'imperfetto questo mostra che Saba parla della sua infanzia. Sappiamo anche che sua madre chiamava suo marito ''assassino'' allora Saba lo chiama anche cosi. ➲

Temi L'abbandono: Come sappiamo già Saba è stato abandonatto da suo padre. Questo tema è presente perchè dice che l'ha conosciuto ai vent'anni e anche quando dice che è fuggìto (suo padre) come un pallone. Questo abandonno da' nascita a un conflitto nella famiglia, che vediamo soprattutto nell'ultima strofa visto che Felicità (la madre) non vuole che Saba somiglia a suo padre. I Genitori: Vediamo che la poesia parla di suo padre e anche di sua madre. In tutta la poesia c'è una descrizione di Ugo Eduardo Poli il padre di Saba che ci fà capire che non era un uomo serio aveva un spirito libero e che non era fatto per la vita familiare. Troviamo anche un paragone tra la madre e il padre nella terza strofa che mostra che erano molto differente.

Conclusione Per concludere si può dire che il padre di Saba li ha abbandonati perché era molto differente da sua moglie avevano delle religioni, culture e ''conceptes'' della vita differenti e questa differenza é stato Saba a pagarla essendo figlio unico e senza padre.