I R P E T Radici, tradizioni e (dis)continuità nello sviluppo dell’artigianato nella Valdelsa Inferiore Presentazione Rapporto Sintesi Finale Empoli - Gennaio 2004 Progetto: “Cento Itinerari più uno” Analisi Socio-Economica
I R P E T Presentazione La ricerca svolta dall’IRPET in collaborazione con ARTEX ha avuto come obbiettivo quello di presentare un quadro analitico dello sviluppo socio-economico del circondario Empolese-Valdelsa sotto il profilo delle tradizioni artigiane e del loro rapporto con il territorio, il patrimonio museale, i mestieri e le professioni, il turismo, le prospettive di una valorizzazione delle possibili reti fra questi diversi aspetti. Questa prima parte del progetto era finalizzata a fornire la base analitica e le linee di intervento per una seconda fase finalizzata a fornire l’individuazione di possibile “itinerari”, a loro volta base dell’ipotizzato intervento formativo sulle giovani generazioni. Progetto: “Cento Itinerari più uno” Analisi Socio-Economica
I R P E T 1- Analisi storica dell’Empolese-Valdelsa 2- Analisi dell’offerta museale dell’Empolese-Valdelsa 3- Analisi quantitativa dell’artigianato artistico-tradizionale 4- Analisi delle caratteristiche locali dell’artigianato 5- Analisi di alcuni casi esemplari del settore 6- Le dinamiche del turismo nel circondario 7- La proposta progettuale di intervento Progetto: “Cento Itinerari più uno” Analisi Socio-Economica
I R P E T 1- Analisi storica dell’empolese Valdelsa dai primi del ‘900 ad oggi: settori, mestieri, professioni 1.1 Dall’inizio del XX secolo agli anni ‘ Traiettorie dello sviluppo economico e demografico Anni ‘50: gli anni del cambiamento Anni ‘60-’70: il miracolo economico Anni ‘80-’90: verso un modello composito 1.3 Settori e relazioni nel XX secolo: un possibile schema Progetto: “Cento Itinerari più uno” Analisi Socio-Economica
I R P E T 1.1 Dall’inizio del XX secolo agli anni ‘30 Progetto: “Cento Itinerari più uno” Analisi Socio-Economica Dai dati disponibili si ricava una chiara immagine del circondario: i comuni nei quali all’inizio del ‘900 è presente una qualche attività manifatturiera-artigiana sono solo Empoli. Montelupo e Castelfiorentino, nei quali sono anche presenti le caratteristiche dell’inurbamento. Il resto del Circondario è dominato dall’attività e dall’ambiente rurale. I settori manifatturieri presenti sono: la cantieristica di Capraia e Limite, l’industria dei fiammiferi di Empoli, la nascente industria vetraria, alimentata anche da vetrai di Murano, quella della paglia comprendente anche le lavorazioni per i cappelli, la ripresa a livello industriale delle tradizioni della ceramica di Montelupo, sulla quale si innestano competenze di Doccia. Diffuse nella zona anche alcune lavorazioni alimentari. Si cominciano a diffondere nell’area di Fucecchio le lavorazioni conciarie.
I R P E T 1.2 Traiettorie dello sviluppo economico e demografico Anni ‘50: gli anni del cambiamento Progetto: “Cento Itinerari più uno” Analisi Socio-Economica Dopo la seconda guerra mondiale il sistema produttivo conosce una profonda trasformazione. Ancora al 1951 l’agricoltura occupava oltre la metà degli addetti e l’attività manifatturiera, con solo il 30%, vedeva il ruolo dominante del vetro e della ceramica con quasi il 40% degli addetti industriali. Dalla crisi della mezzadria e dall’apertura dell’artigianato ai mercati esteri parte la profonda trasformazione verso la “campagna urbanizzata” che caratterizza i centri urbani del circondario che divengono rapidamente i luoghi dell’industria leggera basata sull’esplosione dell’abbigliamento, delle calzature, della lavorazione delle pelli, che divengono negli anni successivi il “cuore” manifatturiero dell’empolese-valdelsa. Nel frattempo iniziano il loro declino le attività tradizionali della paglia, si delocalizzano verso la costa i cantieri, perdono di prospettiva le industrie alimentari. Sono gli anni nei quali inizia la “fuga” dalle campagne e dalle lavorazioni agricole.
I R P E T 1.2 Traiettorie dello sviluppo economico e demografico Anni ‘60-’70: il miracolo economico Progetto: “Cento Itinerari più uno” Analisi Socio-Economica Gli anni del “boom” economico che interessa a pieno il circondario Empolese-Valdelsa che diviene in questi anni una delle aree a più intenso sviluppo della Toscana. La popolazione si muove verso i centri urbani principali, “esplode” l’imprenditorialità artigiana nell’ambito del “sistema moda”, inizia il declino dell’attività vetraria, conosce fasi di difficoltà la ceramica, si perdono alcune tradizioni manifatturiere della prima industrializzazione quali la cantieristica, la chimica, l’alimentare. E’ il periodo dell’esplosione delle confezioni in serie che attraggono anche una notevole quota di occupazione femminile, convertita in “sarte” dalle precedenti attività di lavorazione della paglia. Al 1971 Il sistema moda occupa il 40% degli addetti manifatturiere, invertendo il peso rispetto al 1951 per quanto riguarda l’altro settore di riferimento: vetro e ceramica attestato al 20%. La società è ormai basata sulla manifattura che copre il 60% degli addetti contro un 15% in agricoltura e il 25% nel terziario.
I R P E T 1.2 Traiettorie dello sviluppo economico e demografico Anni ‘80-’90: verso un modello composito Progetto: “Cento Itinerari più uno” Analisi Socio-Economica Completata l’urbanizzazione (al 1991 quasi il 95% della popolazione vive in centri urbani, con la sola eccezione di Montaione e Gambassi dove il 20% sta ancora in case sparse), l’industria inizia a perdere velocità e peso. Al 1991 le attività manifatturiere occupano intorno al 50% degli addetti, l’agricoltura scende al 4%, crescono i servizi intorno al 45%, per arrivare poi a superare l’industria ai dati dell’ultimo censimento. Nel frattempo la struttura produttiva si articola su più settori: perde notevolmente di peso quello del vetro e della ceramica, si riduce il sistema moda, cresce la meccanica e quello alimentare per lo sviluppo di attività moderne e nuove, ma anche per il “ritorno” di quelle tradizionali. La campagna ridiventa centro di attrazione anche di popolazione, “esplode” l’agriturismo nelle aree dove minore o quasi nulla era stata la “rivoluzione” manifatturiera. Nel contempo le aree urbane si rafforzano nelle loro tipiche attività di servizio alle imprese e alla popolazione.
I R P E T 1.3 Settori e relazioni nel XX secolo: un possibile schema Progetto: “Cento Itinerari più uno” Analisi Socio-Economica
I R P E T 2 - Analisi dell’offerta museale con riferimento ai rapporti con il territorio 2.1 L’universo museale locale 2.2 Analisi dell’offerta museale locale Progetto: “Cento Itinerari più uno” Analisi Socio-Economica
I R P E T 2.1 L’universo museale locale Progetto: “Cento Itinerari più uno” Analisi Socio-Economica Nell’Empolese-Valdelsa è presente un modello di “museo diffuso” con collezioni e opere radicate nel territorio, con una sovrapposizione storica continua, conservate in tanti musei si scarse dimensioni, scarsamente collegati fra loro, tanto da non costituire un unico “sistema”. Sono comunque presenti tre circuiti museali e alcuni itinerari locali. Sono stati censiti 19 musei, con una presenza numerica maggiore a Vinci, Certaldo, Empoli, Montaione e Castefiorentino. Estremamente varia la frequenza: si va dalle oltre presenze del Museo di Leonardo di Vinci alle sole 1000 presenze di quello Paleontologico di Empoli. Importante per alcuni musei l’interrelazione fra istituzione museale e radici artigianali e artistiche locali come nel caso del museo della ceramica di Montelupo, la mostra permanente della produzione vetraria di Gambassi Terme, il centro di documentazione del vetro di Empoli.
I R P E T 2.2 Analisi dell’offerta museale locale Progetto: “Cento Itinerari più uno” Analisi Socio-Economica Dei 19 musei censiti, 15 sono stati sottoposti ad attenta indagine, volta a individuare le caratteristiche principali nell’ottica di ricercare le interazioni con il territorio, esistenti o potenziali. Dall’analisi dei dati emerge un quadro contradditorio: forti legami con il sistema locale nella gestione e nella proprietà, scarsi collegamenti di tipo formativo, economico e occupazionale con i sistemi artigianali, produttivi e turistici locali. Elevata la proprietà comunale (60%), isolata quella privata. Anche la gestione è salvo due casi affidata alla proprietà. Nonostante questo controllo pubblico, non esiste una “rete dell’offerta museale”, nemmeno a livelli territoriali inferiori al circondario. Rari i casi di biglietti cumulativi, buona l’interazione con l’ambiente locale per la predisposizione di servizi e supporti interni ai musei, bassa, quasi inesistente, quella attraverso i punti vendita. Su 15 musei solo 5 vendono oggettistica e solo 1 prodotti collegati al territorio.
I R P E T 3- Analisi quantitativa del settore artigianato artistico e tradizionale 3.1 Distribuzione delle aziende nel comprensorio 3.2 Distribuzione nei singoli comuni dei vari settori 3.3 Distribuzione degli addetti nelle aziende 3.4 Alcune conclusioni Progetto: “Cento Itinerari più uno” Analisi Socio-Economica
3.1 Distribuzione delle aziende nel comprensorio I R P E T Progetto: “Cento Itinerari più uno” Analisi Socio-Economica
I R P E T 3.2 Distribuzione nei singoli comuni dei vari settori Progetto: “Cento Itinerari più uno” Analisi Socio-Economica
I R P E T 3.4 Alcune conclusioni Progetto: “Cento Itinerari più uno” Analisi Socio-Economica L’analisi indica l’importanza tuttora ricoperta dall’artigianato artistico e tradizionale nel circondario, anche se in termini quantitativi prevalgono settori e addetti che svolgono un’attività di tipo industriale più che artigianale. Il peso delle pelli e delle confezioni, ma anche quello del vetro, indicano che la collocazione non corrisponde all’effettiva caratterizzazione dell’attività svolta. L’artigianato artistico e tradizionale specifico della zona si è spostato verso attività manifatturiere basate su tecnologie e processi di tipo standardizzato. Ci sono alcune eccezioni di tipo individuale, mentre nell’insieme appare ancora collegato all’artigianato di provenienza il comparto della ceramica di Montelupo dove l’incidenza quantitativa di imprese e occupati corrisponde anche alla valorizzazione di radici antiche e a profondi legami con il territorio. Nuove possibilità di sviluppo possono nascere dall’interazione con i flussi turistici diffusi nelle aree agrituristiche, con particolare riferimento a prodotti agro-alimentari di qualità
I R P E T 4- Analisi qualitativa delle caratteristiche locali dell’artigianato artistico e tradizionale Progetto: “Cento Itinerari più uno” Analisi Socio-Economica L’intreccio dell’analisi quantitativa con quella dei mestieri ha messo in evidenza alcune caratteristiche locali che riguardano in particolare la produzione di oggetti in ceramica e vetro, l’intreccio della paglia e delle erbe, la lavorazione dei metalli comuni, il settore agroalimentare e quello del cuoio e dei pellami. Ognuno di questi settori ha avuto dinamiche differenziate, alcuni di essi si sono trasformati completamente in industria, altri sono scomparsi, altri si sono specializzati in lavorazioni locali in singoli comuni, che solo una ricerca accurata è in grado di individuare. Il diverso rapporto qualitativo fra tradizioni artigiane, realtà produttiva attuale, sistema museale e formativo, rilevanza ai fini turistici è dimostrato dal confronto fra l’esperienza della ceramica di Montelupo e del vetro dell’Empolese (ma non solo). Nel primo caso sul binomio si è innestato un processo di valorizzazione, nel secondo caso le potenzialità non sono state sviluppate e si registra un netto distacco.
I R P E T 5- Analisi di alcuni casi esemplari nel settore dell’artigianato artistico e tradizionale Progetto: “Cento Itinerari più uno” Analisi Socio-Economica Le interviste in profondità effettuate su otto imprese selezionate hanno permesso di valutare quali sono le problematiche emergenti rispetto all’ottica di un’integrazione maggiore con il territorio sul piano della valorizzazione delle radici artigianali nel territorio. In generale i processi di industrializzazione hanno determinato difficoltà nel mantenimento delle qualità dell’artigianato artistico in molte delle lavorazioni tipicamente artigianali. Oggi ci sono le condizioni per un “ritorno” sul mercato di queste produzioni anche se permangono problemi sul rapporto con il territorio e con le istituzioni pubbliche, la trasmissione delle imprese alle nuove generazioni, la riproducibilità delle professioni. Uno dei temi centrali è appunto quello della formazione che vede esperienze molto diversificate: da quelle giudicate positive della ceramica di Montelupo a quelle più critiche di altre realtà, dove la dimensione tipicamente di “nicchia” locale rende più difficile l’avvio di processi di cooperazione fra imprese, territorio e livelli istituzionali.
I R P E T 6- Le dinamiche del turismo nel circondario Progetto: “Cento Itinerari più uno” Analisi Socio-Economica
I R P E T 7- La proposta dell’intervento sul territorio e sulle risorse umane 7.1 Il modello di intervento sul territorio 7.2 Le filiere oggetto dell’intervento 7.3 Le fasi del progetto Progetto: “Cento Itinerari più uno” Analisi Socio-Economica
I R P E T Progetto: “Cento Itinerari più uno” Analisi Socio-Economica Artigianato Territorio Risorse Cultura Turismo (Dis)continuità produttiva e professionale Rappresentazione storico-museale sul territorio Valorizzazione turistica-artigiana agro-alimentare Formazione risorse umane e professionali Mestieri, arti e lavori Necessità conoscenza Risorse del territorio Nuovo modello sviluppo ? 7.1 Il modello di intervento sul territorio
I R P E T Progetto: “Cento Itinerari più uno” Analisi Socio-Economica Artigianato Territorio Risorse Cultura Turismo ARTIGIANATO PRODOTTI ESPERIENZE ASSOCIAZIONI CULTURA ARTE-MUSEI TURISMO TERRITORIO RURALE RISORSE UMANE GIOVANI Itinerari progetti mestieri corsi 7.1 Il modello di intervento sul territorio
Itinerariprogettimestiericorsi I R P E T Progetto: “Cento Itinerari più uno” Analisi Socio-Economica Artigianato Territorio Risorse Cultura Turismo TURISMO - ARTE - TERRITORIO Agroturismo e turismo rurale ARTIGIANATO ARTISTICO LOCALE Filiera della ceramica - vetro PRODOTTI TIPICI LOCALI Vino - olio - tartufo 7.2 Le filiere oggetto dell’intervento