NUOVE POVERTÀ Opportunità e sfide per i Cda Opportunità e sfide per i Cda 30 Gennaio 2016 Civita Castellana.

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NUOVE POVERTÀ Opportunità e sfide per i Cda Opportunità e sfide per i Cda 30 Gennaio 2016 Civita Castellana

LA POVERTÀ ASSOLUTA Impossibilità di poter accedere ad un paniere di beni e servizi che garantisce un standard di vita accettabile Dimensione alimentare Dimensione abitativa Dimensione residuale

Persone e famiglie povere in Italia (v.a.) Persone e famiglie povere in Italia (v.a.) Anni (Fonte:Istat, 2015)

LA POVERTÀ: vecchi e nuovi volti Prima della crisi economicaOggi Questione meridionaleQuestione Meridionale + Questione Settentrionale Un problema per lo più degli anziani Problema di anziani + giovani adulti Riguarda le famiglie numerose (chi ha almeno 3 figli) Riguarda anche chi ha 1-2 figli Non tocca chi ha un lavoroTocca anche chi ha un lavoro

Incidenza povertà assoluta (sulle famiglie) per macroregione- Anni (%) Incidenza povertà assoluta (sulle famiglie) per macroregione- Anni (%) Fonte: Istat, 2015

Incidenza povertà assoluta per età della persona di riferimento della famiglia- Anni (%) Incidenza povertà assoluta per età della persona di riferimento della famiglia- Anni (%) Fonte: Istat, 2015

Incidenza povertà assoluta tra le famiglie per tipologia familiare- Anni (%) Incidenza povertà assoluta tra le famiglie per tipologia familiare- Anni (%) Fonte: Istat, 2015

Incidenza povertà assoluta per condizione e posizione professionale(%) – Anni Fonte: Istat, OCCUPATO 2,15,2 Dipendente1,15,6 Dirigente/impiegato0,21,6 Operaio/assimilato1,79,7 Autonomo2,14,3 Imprenditore/libero prof.1,1- Lavoratore in proprio2,55,5 NON OCCUPATO4,86,2 Ritirato dal lavoro3,94,4 In cerca di occupazione7,016,2 In altra condizione7,39,1

POVERTÀ ALIMENTAZIONE POVERTÀ e ALIMENTAZIONE

POVERTÀ ALIMENTARE NEI PAESI DELL’UNIONE EUROPEA ( 28 PAESI ) POVERTÀ ALIMENTARE NEI PAESI DELL’UNIONE EUROPEA ( 28 PAESI ) (% di persone)- Anno 2013 Fonte: Eurostat

POVERTÀ ALIMENTARE PAESI UNIONE EUROPEA (27 PAESI) CONFRONTO (variazioni %)- POVERTÀ ALIMENTARE PAESI UNIONE EUROPEA (27 PAESI) CONFRONTO (variazioni %)- Fonte Eurostat

Spesa media mensile per alimentari e bevande analcoliche delle famiglie per ripartizione geografica Anni Spesa media mensile per alimentari e bevande analcoliche delle famiglie per ripartizione geografica Anni (Valori in euro) –Fonte Istat, 2015

La povertà letta attraverso i Centri di ascolto “Caritas”

Chi sono i poveri che si rivolgono ai Cda? Chi sono i poveri che si rivolgono ai Cda? Fonte: Caritas Italiana, Rapporto 2015, “Povertà Plurali” Oltre persone intercettate nel 2014 da circa Cda Caritas.  molti sono gli stranieri (58,1%)  prevalgono le persone nelle classi di età centrali (35-44 e 45-54)  c’è una maggiore incidenza delle donne (52,2%)  si registrano medi livelli di istruzione (licenza media, istruzione superiore)  grave il disagio occupazionale (61% sono i disoccupati)  prevalgono i coniugati (48%)

ItaliaCivita Castellana  Leggera prevalenza delle donne (52,2%).  Netta maggioranza delle donne (60,6%).  Maggior peso degli stranieri (58,1%).  Maggiore incidenza degli italiani (62,6%).  Coniugati (48,6%), celibi/nubili(26,8%), separati/divorziati (15,7%).  Coniugati (52,5%), celibi/nubili(18,8%), separati/divorziati (17,7%). Più alta l’incidenza delle famiglie mono-genitoriali e delle coppie di fatto.  Leggermente più istruiti (elementari: 17,1% ; sc. medie inferiori :41,9% sc. medie superiori: 17,9%).  Maggior peso dei titoli più bassi (elementari:25% ; sc. medie inferiori :51,7% sc. medie superiori: 13,3%).  In prevalenza disoccupati (61,7%). Casalinghe: 6,6%, pensionati: 7%.  Consistente presenza di casalinghe (26,1%) e di pensionati (16,4%).Disoccupati:38,8%.  Non trascurabile l’incidenza della grave marginalità (senza dimora: 19,9%).  Bassissimo il peso della grave marginalità (senza dimora: 2%).

MACROVOCI DI BISOGNO-Anno 2014 MACROVOCI BISOGNO CITTADINANZA ITALIANA CITTADINANZA NON ITALIANA ALTRO TOTALE POVERTA’ ECONOMICA58,951,652,654,6 PROBLEMI DI OCCUPAZIONE 40,241,544,041,0 PROBLEMI ABITATIVI17,119,017,218,2 PROBLEMI FAMILIARI13,15,617,48,8 PROBLEMI DI SALUTE11,25,410,77,8 PROBLEMI LEGATI ALL’IMMIGRAZIONE 0,39,24,35,5 PROBLEMI DI ISTRUZIONE1,65,74,94,0 DIPENDENZE3,80,91,92,1 DETENZIONE E GIUSTIZIA3,21,21,32,0 HANDICAP/DISABILITA’3,10,62,21,6 ALTRI PROBLEMI5,21,95,43,3 BISOGNO NN SPECIF.27,131,136,030,9

Problemi economici delle persone ascoltate (%)

MACROVOCI DI INTERVENTO-Anno 2014 MACROVOCI INTERVENTO CITTADINANZA ITALIANA CITTADINANZA NON ITALIANA ALTRO TOTALE BENI E SERVIZI MATERIALI55,057,162,056,3 SUSSIDI ECONOMICI26,214,424,519,3 ORIENTAMENTO7,415,59,112,1 SANITA’3,09,32,46,7 ALLOGGIO3,35,32,44,5 COINVOLGIMENTI4,42,411,43,3 LAVORO1,62,81,02,3 CONSULENZE PROFESSIONALI 2,23,22,12,8 SOSTEGNO SOCIO- ASSISTENZIALE 2,91,00,61,8 SCUOLA-ISTRUZIONE0,41,31,60,9 ALTRI INTERVENTI0,80,62,10,7 (TOTALE PERSONE)(51.765)(73.801)(629)( )

UNO ZOOM SUGLI INTERVENTI LEGATI AGLI AIUTI ALIMENTARI  centri di distribuzione viveri promossi dalle Caritas diocesane (n.30 a Civita Castellana);  pasti erogati nel corso del 2014 da 353 mense (3.500 nelle 2 mense di Civita Castellana);  le persone che nel corso del 2014 hanno fatto ricorso alle mense per un piatto caldo (250 persone a Civita Castellana);  (in corso di attivazione) gli Empori/Market solidali  82 i progetti di Agricoltura sociale

Le tendenze di povertà Le tendenze di povertà Anni (primi semestri)  Aumentano gli italiani (+4,1 punti percentuali) e gli uomini (+2,8 punti percentuali);  Diminuisce vistosamente il peso delle famiglie tradizionali (-11,4 punti %); cresce al contrario quello delle famiglie mono –genitoriali, delle coppie di fatto e delle persone sole;  Stabilità degli indicatori relativi all’età, alla condizione professionale e all’istruzione;  Stazionarietà della presenza dei senza dimora;  In termini di richieste espresse: diminuiscono quelle relative a beni e servizi materiali e alle domande di lavoro; aumentano le richieste di sussidi economici (utili a pagare soprattutto bollette, canoni di affitto, rate del mutuo, spese sanitarie).

In conclusione.. - la crisi restituisce un Paese più povero e vulnerabile (l’incidenza delle povertà assoluta è raddoppiata dal 2007 al 2014); - ci sono nuove categorie a rischio che si aggiungono alle più note e irrisolte situazioni di povertà; - le famiglie povere non usciranno magicamente dalla condizione di povertà solo grazie ad una ripresa lenta e che non avrà degli immediati effetti occupazionali soprattutto nelle condizioni di maggiore disagio (ultracinquantenni, persone bassa scolarità, famiglie del Sud, famiglie con pesanti carichi familiari).

Alleanza contro la povertà (33 organizzazioni aderenti): Reddito di Inclusione Sociale (REIS) Alleanza contro la povertà (33 organizzazioni aderenti): Reddito di Inclusione Sociale (REIS) -misura universalistica e strutturale di contrasto alla povertà assoluta che sa tenere insieme risorse e accompagnamento. -uno strumento stabile, incrementale, sostenibile e sussidiario. -introdotto gradualmente con un Piano Nazionale articolato in quattro annualità (si comincia con chi sta peggio per arrivare poi a tutte le famiglie in povertà assoluta). -con un impatto sulle casse dello stato pari allo 0,45% del PIL (7,1 miliardi l’anno una volta entrato a regime)  si colmerebbe così la distanza tra Italia (0,1%) e Europa (0,5%) nella spesa media di contrasto all’esclusione sociale.

A livello locale tante le progettualità anti-crisi promosse delle Caritas diocesane -Adozioni a vicinanza (“Adotta una famiglia del tuo paese”) - Tirocini/Vocher lavoro - Progetti di housing sociale (anche per padri separati) -Farmacie della solidarietà - Ambulatori/studi medici per visite gratuite - Car sharing/Car pooling - Recupero generi alimentari invenduti/ Pane in attesa - Vacanze in condivisione - Sportelli consulenza casa/lavoro - Corsi di cucina antispreco (per sfruttare gli avanzi) - Corsi di economia domestica/gestione bilancio familiare -Fiera del baratto/Banche del tempo -Mercatini dell’usato che reinvestono in attività sociali

"Quello che facciamo è solo una goccia nell'oceano, ma l'oceano senza quella goccia sarebbe più piccolo” (Madre Teresa di Calcutta) Grazie per l’attenzione! Federica De Lauso Ufficio Studi Caritas Italiana