Jan Swammerdam, Nehemiah Grew, Regnier de Graaf, Malpighi, van Leeuwenhoek, Hooke PARDI;LUCHETTA;CAPPELLETTI ;GISLIMBERTI
Harvey aveva supposto che arterie e vene fossero collegate fra loro ma non riuscì a dimostrarlo perché non erano visibili ad occhio nudo: gli serviva il microscopio!! Purtroppo morì senza che il microscopio fosse stato scoperto. Nei primi decenni del XVII secolo si iniziò a fare esperimenti con le lenti. lI primo a sfruttare le proprietà delle lenti fu Galileo nel 1609 utilizzando il telescopio in astronomia. Ma già presso gli antichi erano note le proprietà d’ingrandimento degli specchi ricurvi e delle sfere cave di vetro. Gradualmente entrarono nell’uso gli strumenti ingranditori o microscopi
Il termine deriva da parole greche che significano “osservare ciò che è piccolo” Grazie a questa invenzione i naturalisti poterono descrivere dei piccoli organismi in modo particolareggiato e gli anatomici poterono scoprire strutture microscopiche. Cos’è il microscopio
Jan Swammerdam (naturalista olandese) ( ) Scoprì che il sangue non era un liquido uniforme ma era costituito da numerosi corpuscoli che ne determinavano il colore Studiò le piante al microscopio descrivendone gli organi della riproduzione; descrisse i singoli grani di polline prodotti da essi. Nehemiah Grew (botanico inglese) ( )
Regnier de Graaf (anatomico olandese) studiò gli animali individuando la struttura dei testicoli e delle ovaie; in particolare scoprì e descrisse alcune piccole strutture dell’ovaia: i follicoli di Graafi follicoli di Graaf
Marcello Malpighi (fisiologo italiano) scoprì una rete complessa di vasi sanguigni nei polmoni delle rane e osservò che si riunivano da una parte nelle vene e dall’altra nelle arterie Tavola di De pulmonibus observationes anatomicae, 1661
I vasi microscopici che collegano le arterie e le vene furono battezzati capillari (dal latino=simile ad un capello) a causa delle loro dimensioni minute La scoperta comunicata nel 1660 (tre anni dopo la morte di Harvey) completò la teoria della circolazione sanguigna. Ma il vero fondatore della microscopia fu Anton van Leeuwenhoek, non Malpighi!!
I primi microscopisti utilizzarono un sistema di lenti, che forniva un ingrandimento maggiore di quello ottenibile con una sola lente, ma possedevano irregolarità superficiali e difetti interni, che rendevano sfocate le immagini a forte ingrandimento.
VAN LEEUWENHOEK ( ) Van Leeuwenhoek si servì di lenti singole minuscole, ma senza difetti, tramite le quali ottenne un ingrandimento fino a 200 volte. Descrisse i globuli rossi e i capillari con maggiore accuratezza rispetto a Swammerdam e Malpighi, e osservò il sangue in movimento nei capillari della coda di un girino.
Scoprì nell’acqua stagnante minuscoli organismi invisibili ad occhio nudo, che battezzò “animalculi”;oggi sono noti come Protozoi.Protozoi Riuscì a vedere anche organismi più piccoli dei Protozoi (oggi noti come batteri) anche se ne diede una descrizione vaga. Nasceva così la microbiologia!
ROBERT HOOKE ( ) Scienziato inglese, affascinato dai microscopi, nel 1665 pubblicò il libro “Micrographia” ricco di bellissimi disegni di osservazioni microscopiche. La più importante fu quella di una fettina di sughero, in cui Hooke individuò una serie fitta di cavità di forma rettangolare delimitate da pareti, a cui diede il nome di cellule.
N.B Non sapeva di aver individuato le unità strutturali e funzionali degli esseri viventi! Nel XVIII secolo la microscopia languì: il microscopio aveva raggiunto il limite della propria efficacia.
Nel 1773 il microbiologo danese Otto Friedrich MÜLLER osservò i batteri( regno protisti ), ne descrisse l’aspetto e le diverse forme. regno protisti Verso il 1820 vennero costruiti “microscopi acromatici”che non producevano i fenomeni di aberrazione cromatica ( fenomeno per cui gli oggetti piccoli erano circondati da anelli di colore in quanto le lenti difettose scindevano la luce bianca nei suoi colori)