I diversi approcci alla politica economica keynesiani e monetaristi
J. M. KEYNES: LA DISOCCUPAZIONE E’ UN FALLIMENTO DEL MERCATO SE LE FORZE DI MERCATO NON SONO IN GRADO DI REALIZZARE LA PIENA OCCUPAZIONE NON SONO IN GRADO NEANCHE DI OTTENERE IL MASSIMO VOLUME DI PRODUZIONE, CIOE’ IL PRODOTTO POTENZIALE, CHE E’ IL PRESUPPOSTO PER L’OTTIMO PARETIANO
PERCHE’ LE FORZE DI MERCATO NON SONO IN GRADO DI ELIMINARE LA DISOCCUPAZIONE? SECONDO KEYNES SE I SALARI DIMINUISCONO LA DOMANDA DI BENI DI CONSUMO DIMINUISCE, LE IMPRESE RIDUCONO LA PRODUZIONE E LICENZIANO I LAVORATORI L’EFFETTO DI UNA DIMINUZIONE DEI SALARI SUL CONSUMO E’ FORTE PERCHE’ LA PROPENSIONE MARGINALE AL CONSUMO DEI LAVORATORI E’ ALTA
CONCLUSIONE E’ OPPORTUNO CHE LO STATO INTERVENGA PERCHE’ NELLE ECONOMIE SVILUPPATE LA PROPENSIONE AL CONSUMO TENDE AD ESSERE BASSA E IL LIVELLO DEGLI INVESTIMENTI INSUFFICIENTE PERTANTO TENDE A CREARSI DISOCCUPAZIONE
COME DEVE INTERVENIRE LO STATO? AUMENTANDO LA PROPENSIONE MARGINALE AL CONSUMO E GLI INVESTIMENTI COME AUMENTARE LA PROPENSIONE MARGINALE AL CONSUMO? DIMINUENDO LE IMPOSTE SULL’ACQUISTO DEI BENI DI CONSUMO O SULLE VENDITE A RATE REDISTRIBUENDO IL REDDITO DAI PIU’ RICCHI AI PIU’ POVERI MEDIANTE UN’IMPOSIZIONE PROGRESSIVA COME AUMENTARE GLI INVESTIMENTI ? COMMESSE PUBBLICHE A IMPRESE PRIVATE RIDURRE IL COSTO DEL CREDITO (POLITICA MONETARIA ESPANSIVA) RIDURRE LE IMPOSTE ALLE IMPRESE SECONDO KEYNES LA VIA MIGLIORE E’ IN OGNI CASO L’INVESTIMENTO PUBBLICO FINANZIATO CON IL DISAVANZO
SVILUPPI DEL PENSIERO KEYNESIANO CRITICA DELLA TEORIA DEL REDDITO PERMANENTE E DELLA TEORIA DEL CICLO VITALE DEL CONSUMO M. FRIEDMAN : IL CONSUMO NON DIPENDE DAL REDDITO CORRENTE MA DAL REDDITO PERCEPITO IN MEDIA IN UN CERTO NUMERO DI ANNI (REDDITO PERMANTENTE) F. MODIGLIANI IL CONSUMO DIPENDE DAL REDDITO CHE UN INDIVIDUO PERCEPISCE LUNGO L’ARCO DELL’INTERA VITA (CICLO VITALE)
CONCLUSIONE SE DIMINUISCO LE IMPOSTE E LO STATO E’ IN DEFICIT I CONSUMI NON AUMENTANO PERCHE’ I CONSUMATORI SI ASPETTANO UN AUMENTO DELLE IMPOSTE IN FUTURO
NEOKEYNESIANI E USO COMBINATO DELLA POLITICA MONETARIA E FISCALE USARE POLITICHE FISCALI SISTEMATICAMENTE ESPANSIVE CREA UNA CRESCITA ENORME DEL DISAVANZO PUBBLICO LA PROGRESSIVITA’ DELLE IMPOSTE (STABILIZZATORE AUTOMATICO) DOVREBBE FARE AUMENTARE LE ENTRATE IN ESPANSIONE E RIPORTARE IL BILANCIO IN PAREGGIO USARE LA POLITICA FISCALE E QUELLA MONETARIA IN SENSO ESPANSIVO PORTA ALLA PIENA OCCUPAZIONE MA ANCHE AD UNA ELEVATA INFLAZIONE LA BILANCIA DEI PAGAMENTI PEGGIORA USO COMBINATO DELLA POLITICA FISCALE E MONETARIA: 1. FISCALE ESPANSIVA PER PERSEGUIRE L’EQUILIBRIO INTERNO (PIENA OCCUPAZIONE) 2. MONETARIA RESTRITTIVA PER PERSEGUIRE L’EQUILIBRIO ESTERNO (EQUILIBRIO DELLA BILANCIA DEI PAGAMENTI)
IL MONETARISMO E LA POLITICA MONETARIA LE POLITICHE MONETARIE ESPANSIVE O RESTRITTIVE AGISCONO CON RITARDO E HANNO EFFETTO SPESSO QUANDO IL SISTEMA ECONOMICO HA GIA’ ESAURITO LA FASE RECESSIVA O DI ESPANSIONE DEL CICLO MEGLIO UTILIZZARE REGOLE CHE POLITICHE DISCREZIONALI PERCHE’ GLI INTERVENTI DELLO STATO SONO DESTABILIZZANTI
CONCLUSIONI DELLA TEORIA MONETARISTA: LA POLITICA MONETARIA ESPANSIVA HA EFFETTI REALI (SUL REDDITO E SULL’OCCUPAZIONE) SOLO NEL BREVE PERIODO, NEL LUNGO PERIODO DETERMINA SOLO IL LIVELLO GENERALE DEI PREZZI. GLI EFFETTI DI BREVE PERIODO SONO TEMPORANEI NUOVA MACROECONOMIA CLASSICA: SE AUMENTA L’OFFERTA DI MONETA AUMENTANO I PREZZI I SALARI REALI SCENDONO;LE IMPRESE DOMANDANO A PARITA’ DI SALARIO NOMINALE PIU’ LAVORO, L’OCCUPAZIONE SALE TUTTAVIA I LAVORATORI ACQUISTANO LA CONSAPEVOLEZZA DI LAVORARE PER SALARI REALI PIU’ BASSI E CHIEDONO AUMENTI SALARIALI, L’OFFERA DI LAVORO SI RIDUCE SI TORNA ALLO STESSO LIVELLO DI OCCUPAZIONE PRECEDENTE NEL LUNGO PERIODO I LAVORATORI NON COMMETTONO ERRORI DI PREVISIONE SE LE ASPETTATIVE SONO RAZIONALI L’AUMENTO DELL’OFFERTA PUO’ AVERE EFFETTI REALI SOLO SE NON E’ PREVISTO (A SORPRESA)
IL MONETARISMO E POLITICA FISCALE PRODUCE LO SPIAZZAMENTO AUMENTA LA SPESA PUBBLICA, AUMENTA L’OFFERTA DI TITOLI DEL TESORO, IL PREZZO DEI TITOLI DIMINUISCE E IL LORO RENDIMENTO AUMENTA AUMENTANO I TASSI D’INTERESSE E DIMINUISCONO GLI INVESTIMENTI PRIVATI COMPROMETTE LO SVILUPPO PERCHE’ LA SPESA PUBBLICA E’ MENO PRODUTTIVA DI QUELLA PRIVATA