Domanda e offerta aggregata Finora l’analisi della teoria macroeconomica ha riguardato il comportamento dell’economia nel lungo periodo. Consideriamo ora.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Corso di Istituzioni di Economia prof. L. Ditta
Advertisements

Modello Domanda-Offerta Aggregata (AD-AS)
La domanda di lavoro dell’impresa concorrenziale Nelle lezioni precedenti abbiamo fornito un quadro di riferimento per l’analisi dei MERCATI DEI PRODOTTI.
(a)La produttività italiana negli anni dal 1994 al — La funzione della produttività CORSO DI ECONOMIA POLITICASECONDO SEMESTRE ESERCITAZIONE.
ISTITUZIONI di Microeconomia e Macroeconomia Sintesi Neoclassica Politica Monetaria e Politica Fiscale II Semestre, Anno Accademico Docente:
I diversi approcci alla politica economica keynesiani e monetaristi.
Tassazione e perdita di benessere Nella lezione precedente si sono considerati i primi elementi dell’economia del benessere - il beneficio sociale netto.
Capitolo 4 Le scelte del consumatore. Utilità e teoria delle scelte Il problema del consumatore: quali beni e servizi acquistare Nozione di utilità 
Abbiamo visto che i salari reali sono determinati dai vantaggi assoluti (ovvero dalla produttività)…
La domanda e l’offerta In questo capitolo vengono prese in considerazione le COMPONENTI DELL’ECONOMIA DI MERCATO, che forniscono il fondamento per la discussione.
Capitolo 7 Il mercato del lavoro
L’ E L A S T I C I T A’ E LE SUE APPLICAZIONI
LA MISURAZIONE DELLE GRANDEZZE ECONOMICHE 2
Politiche fiscali per il turismo ed effetti macroeconomici
IL MERCATO.
La domanda di moneta I: definizione
Imposta sul reddito d’impresa
La contabilità nazionale
Capitolo 8 La curva di Phillips, il tasso naturale di disoccupazione e l’inflazione.
Capitolo 22 Il consumo e l’investimento
PIL italiano a prezzi costanti 2009
La produzione aggregata
Teoria del consumo surplus
I mercati dei beni e delle attività finanziarie: il modello IS-LM
Capitolo 4 Domanda, offerta, equilibrio
Fluttuazioni economiche di breve periodo
Capitolo 7 Equilibrio nei mercati concorrenziali
Capitolo XX. Regimi di cambio.
Spesa e produzione nel breve periodo: il modello reddito-spesa
Lezione 5 Fluttuazioni economiche e teoria della Domanda e dell’Offerta Aggregata Il ciclo economico e le sue spiegazioni La domanda aggregata e le sue.
Economia & Finanza Pubblica
(continua) Capitolo 4 Le scelte del consumatore e Capitolo 3 (continua) 1.
Scheda e curva di offerta
Capitolo 8 La curva di Phillips.
Economia & Finanza Pubblica
Lezione 9 Il modello del moltiplicatore Fino a pag. 410 tutto
Sebbene un Paese nel complesso stia meglio grazie al commercio internazionale, ciò non significa che ogni individuo stia meglio. Che effetti si producono.
Scelte di consumo curva di domanda
Nuove teorie del commercio internazionale
Lo Stato operatore economico e regolatore dell’economia
Modello con due paesi, N beni
A CURA DEL PROF. Massimo Prospero
Esercitazione 6 Economia Politica - Terracina
Politica economica La “croce” Keynesiana.
Esercitazione 8 Economia Politica - Terracina
Esercitazione 4 Economia Politica - Terracina
Lezione 7 Eserciziario + De Long capitoli 10 e 11
Capitolo 8 La curva di Phillips, il tasso naturale di disoccupazione e l’inflazione.
Lezione 10.2: Conclusione e Q&A
Macroeconomia PIL cenni.
Esercitazione 5 Economia Politica - Terracina
Economia J.M. KEYNES John Maynard KEYNES ( )
Esercitazione 7 Economia Politica - Terracina
Esercitazione 5 Economia Politica - Terracina
Funzioni dell’investimento
PERCHE’ E’ IMPORTANTE COMPRENDERE LA MONETA?
Esercitazione 6 Economia Politica - Terracina
Esercitazione 3 Economia Politica - Terracina
Le funzioni DA ed OA: la politica economica
Economia I monetaristi - 1
Economia La deflazione
IS - LM: Politica economica restrittiva
La curva di Phillips nel lungo periodo
I mercati dei beni e delle attività finanziarie: il modello IS-LM
IS - LM: Politica economica espansiva
La domanda di moneta I: definizione
1.2 Il funzionamento del mercato del lavoro
La domanda di moneta I: definizione
Lez. 8 – IL SETTORE PRIVATO: CONSUMI E INVESTIMENTI rif. BW-c.8
Capitolo 5 La teoria della scelta del consumatore e della domanda
Transcript della presentazione:

Domanda e offerta aggregata Finora l’analisi della teoria macroeconomica ha riguardato il comportamento dell’economia nel lungo periodo. Consideriamo ora le fluttuazioni di breve periodo dell’economia intorno al trend di lungo periodo. L’obiettivo è discutere il modello che gli economisti usano per analizzare le fluttuazioni di breve periodo dell’economia – il modello della domanda e dell’offerta aggregata.

L’analisi comprende: Introduzione di domanda aggregata e offerta aggregata e il modo in cui spostamenti di queste curve possono causare recessioni. Introduzione all’utilizzo degli strumenti di politica monetaria e fiscale per influenzare la domanda aggregata

NOTA BENE: si possono prendere in considerazione diversi modelli del sistema economico, ciascuno caratterizzato da un particolare insieme di ipotesi. Un criterio di classificazione si basa sull’orizzonte temporale: BREVE PERIODO – i prezzi sono vischiosi e di conseguenza K e L risultano talvolta sottoutilizzati

LUNGO PERIODO – i prezzi sono flessibili e K e L sono pienamente utilizzati e fissi, come la tecnologia (modello classico sul funzionamento dell’economia nel lungo periodo) “LUNGHISSIMO” PERIODO - si studia la crescita economica – lo stock di capitale, le forze lavoro, la tecnologia hanno modo di modificarsi

IL CICLO ECONOMICO Un periodo di recessione è un periodo in cui output e reddito diminuiscono e la disoccupazione aumenta. (quando è di forte intensità la recessione prende il nome di depressione). Consideriamo qui le fluttuazioni dell’economia nel breve periodo intorno al trend di lungo periodo con il modello della domanda e dell’offerta aggregata

Le fluttuazioni economiche sono caratterizzate da tre elementi chiave Sono irregolari e imprevedibili la maggior parte delle variabili macroeconomiche che misurano reddito, spesa e produzione fluttuano insieme, nella stessa direzione – quindi, non importa quale misura dell’attività economica si utilizza per monitorare i cambiamenti di breve dell’economia, perché le variabili che misurano reddito, spesa e produzione variano insieme quando l’output diminuisce, la disoccupazione aumenta

COME SPIEGARE LE FLUTTUAZIONI? L’analisi precedente di lungo periodo – la teoria classica – si basa sulla dicotomia classica – che stabilisce la separazione tra le variabili macro in nominali e reali – e la neutralità della moneta – la proprietà per cui variazioni dell’offerta di moneta influenzano le variabili nominali e non quelle reali. Sono in molti a sostenere che la teoria classica sia una descrizione accurata dell’economia nel lungo periodo, ma non nel breve periodo.

Ovvero, in un certo numero di anni variazioni dell’offerta di moneta influenzano i prezzi ma non le variabili reali – come PIL reale, disoccupazione, salari reali e così via…. Tuttavia, nel breve periodo variazioni nelle variabili nominali è probabile abbiano effetto sulle variabili reali. Quindi, NEL BREVE PERIODO VARIABILI NOMINALI E REALI NON SONO INDIPENDENTI.

Il modello della domanda e dell’offerta aggregata (AD e AS) è utilizzato per spiegare le fluttuazioni economiche. Rappresentiamo il modello graficamente….

Y AD Livello dei prezzi sull’asse verticale – variabile nominale Output/PIL reale sull’asse orizzontale – variabile reale P AS

La domanda aggregata (AD) mostra la quantità di beni e servizi che le famiglie, le imprese e la pubblica amministrazione intendono acquistare ad ogni livello dei prezzi L’offerta aggregata (AS) mostra la quantità di beni e servizi che le imprese producono e vendono ad ogni livello dei prezzi.

I prezzi e l’output si aggiustano per uguagliare AD e AS, ma i motivi delle loro inclinazioni e le origini dei loro spostamenti sono diversi da quelli del modello microeconomico

La domanda aggregata (AD) mostra la quantità di beni e servizi che le famiglie, le imprese e la pubblica amministrazione intendono acquistare ad ogni livello dei prezzi L’inclinazione negativa della AD è spiegata da: effetto del livello dei prezzi su C: l’effetto ricchezza (Pigou). Ad un minore livello dei prezzi, l’ammontare fisso di moneta nominale in possesso dei consumatori aumenta di valore. I consumatori si sentono più ricchi, spendono di più, aumentano il consumo.

effetto del livello dei prezzi su I: l’effetto del tasso d’interesse di Keynes (teoria della preferenza per la liquidità). Ad un minore livello dei prezzi, i privati devono detenere meno moneta per comprare gli stessi beni e servizi. Si disfano di questa moneta eccedente comprando titoli e depositandola in banca, avendo come effetto la diminuzione del tasso d’interesse e un impulso della componente I della domanda aggregata.

ANCHE: COME LA POLITICA MONETARIA INFLUENZA LA AD Il tasso d’interesse è una determinante chiave della domanda aggregata. Per vedere come la politica monetaria influenza la AD introduciamo la teoria di KEYNES della determinazione del tasso d’interesse, o TEORIA DELLA PREFERENZA PER LA LIQUIDITA’, secondo cui il tasso d’interesse è determinato dall’offerta e dalla domanda di moneta Offerta di moneta – determinata dalla BC, fissa e indipendente dal tasso d’interesse Domanda di moneta – gli agenti economici la detengono come mezzo di scambio: non ha un tasso di rendimento ma è liquida…. –Il tasso d’interesse è il costo opportunità di detenere moneta: –Se r aumenta, la quantità domandata diminuisce… –quando r è alto, gli agenti detengono più ricchezza in titoli o altro… –il tasso d’interesse d’equilibrio è determinato dall’incontro tra offerta e domanda di moneta

La teoria della preferenza per la liquidità aiuta a spiegare l’inclinazione negativa della AD……. Ricordiamo….. la D di moneta è positivamente correlata con P, quando P aumenta è necessaria più moneta per effettuare le stesse transazioni in beni e servizi un più alto P sposta a destra la domanda di moneta con una offerta di moneta fissa, una maggiore domanda di moneta fa aumentare il tasso d’interesse un più elevato tasso d’interesse RIDUCE la spesa per investimenti, AUMENTA il risparmio e RIDUCE la spesa per consumi, quindi RIDUCE LA QUANTITA’ DOMANDATA DI BENI E SERVIZI Quindi: Un più alto P fa diminuire la quantità domandata di beni e servizi

effetto del livello dei prezzi su NX: l’effetto del tasso di cambio (Mundell-Fleming) Dal momento che un più basso livello dei prezzi causa più bassi tassi d’interesse, gli investitori sposteranno gli investimenti all’estero; aumenta l’offerta di valuta sul mercato dei cambi; si deprezza il tasso di cambio della valuta; si riduce il prezzo relativo dei beni interni rispetto a quelli esteri; aumentano le esportazioni nette NX della domanda aggregata NOTA BENE: tutte e tre le spiegazioni dell’inclinazione negativa della AD assumono che l’offerta di moneta sia FISSA

Spostamenti della AD provocati dal consumo – eventi e provvedimenti che inducono i consumatori a spendere di più per ogni livello dei prezzi (spostamento a dx) - tagli alle imposte; boom della Borsa; diminuzione del risparmio… provocati dagli I - eventi e provvedimenti che inducono le imprese a investire di più per ogni livello dei prezzi (spostamento a dx) – ottimismo sul futuro dell’economia, espansione monetaria e conseguente diminuzione del tasso d’interesse, credito d’imposta sugli investimenti…

provocati da G - eventi e provvedimenti che inducono il governo a spendere di più per ogni livello dei prezzi (spostamento a dx) – lavori pubblici, aumento spesa militare… provocati da NX - eventi e provvedimenti che inducono un aumento delle esportazioni nette (spostamento a dx) – espansione economica all’estero, deprezzamento del tasso di cambio…

L’offerta aggregata (AS) mostra la quantità di beni e servizi che le imprese producono e vendono ad ogni livello dei prezzi. Di lungo periodo – è verticale. Nel lungo periodo la produzione dipende dall’offerta di capitale e lavoro e dalla tecnologia di produzione ed è indipendente dal livello dei prezzi Questa è la conclusione della dicotomia classica e della neutralità della moneta – se il livello dei prezzi aumenta e tutti i prezzi aumentano insieme, non c’è impatto sull’output e sulle altre variabili reali

La AS di lungo mostra il livello di produzione chiamato produzione potenziale (l’output può essere temporaneamente sopra o sotto questo livello) o di piena occupazione o tasso naturale di produzione, ovvero l’ammontare di output prodotto quando la disoccupazione è al suo tasso naturale

Y AD P AS AS di lungo periodo

Spostamenti della AS causati da politiche o eventi che 1) modificano il livello di produzione per lo stesso tasso di disoccupazione naturale 2) modificano il tasso di disoccupazione naturale stesso provocati dal lavoro – un aumento della quantità di lavoro disponibile (spostamento a dx) (aumento dell’immigrazione); variazioni del salario minimo, sussidi di disoccupazione incidono sul tasso naturale di disoccupazione

provocati dal capitale – un aumento dello stock di capitale fisico o umano (spostamento a dx) provocati dalle risorse naturali – un aumento della loro disponibilità (spostamento a dx) - mercato mondiale del petrolio, variazioni climatiche… provocati dalle conoscenze tecnologiche – avanzamento tecnologico (spostamento a dx)

Di breve periodo – ha inclinazione positiva, spiegata da diverse teorie, che hanno un elemento comune: l’output aumenta (diminuisce) sopra il suo livello naturale quando il livello dei prezzi effettivo è maggiore (minore) del livello dei prezzi atteso Y = Y + a (P – Pe) Nota: inclinazione positiva della AS significa che una variazione di P fa deviare Y dal suo livello di lungo periodo

Teoria (della nuova macroeconomia classica) sulla errata percezione della variazione dei prezzi Teoria (keynesiana) della vischiosità dei salari (dovuta a contratti, norme sociali, norme di equità) Teoria (neo-keynesiana) della vischiosità dei prezzi (dovuta ai “costi di menu’”)

Queste spiegazioni sono caratterizzate dal fatto che 1) in ogni caso, la quantità di beni e servizi varia perché i prezzi effettivi sono diversi da quelli attesi 2) l’effetto è temporaneo perché le aspettative si adattano nel tempo

1.Quando P diminuisce inaspettatamente, i produttori notano solo che il prezzo del proprio prodotto è diminuito, pensano erroneamente che sia diminuito il prezzo relativo rispetto agli altri beni, diminuiscono la produzione. Ovvero, i produttori percepiscono la diminuzione del prezzo del proprio prodotto PRIMA della diminuzione degli altri e percepiscono erroneamente una diminuzione della redditività della produzione p<p atteso causa una diminuzione di Y sotto Y di lungo

2.I lavoratori si accordano su un w nominale sulla base di un certo P atteso. Se P diminuisce sotto il livello atteso il salario REALE w/p aumenta, aumenta il costo di produzione e diminuiscono i profitti, diminuisce l’impiego di forza lavoro, diminuisce la produzione p<p atteso causa una diminuzione di Y sotto Y di lungo

3.A causa dei ‘costi di menù’ delle imprese nel ridurre i prezzi, le imprese non riducono subito i prezzi quando P diminuisce inaspettatamente I prezzi sono “troppo alti” e le vendite diminuiscono Diminuisce la quantità prodotta di beni e servizi p<p atteso causa una diminuzione di Y sotto Y di lungo

Queste spiegazioni sono caratterizzate dal fatto che 1) in ogni caso, la quantità di beni e servizi varia perché i prezzi effettivi sono diversi da quelli attesi 2) l’effetto è temporaneo perché le aspettative si adattano nel tempo – alla fine i soggetti economici rivedono le proprie aspettative

Spostamenti della AS di breve causati dalle stesse politiche o eventi che inducono spostamenti della AS di lungo periodo. In più, la curva AS di breve si sposta per variazioni del livello atteso dei prezzi – una diminuzione fa spostare la AS a dx, un aumento a sx.

Nel breve, Y offerto dipende da percezioni, salari e prezzi, tutti basati sul livello ATTESO dei prezzi, dalle ASPETTATIVE su P. Y = Y + a (P – Pe) Esempio: se gli agenti si aspettano prezzi più alti, fissano salari più alti, che riducono la profittabilità, il che riduce la produzione, e la AS si sposta a sinistra Un P atteso più basso sposta la AS di BP a destra

Nel lungo periodo il livello di output è al tasso naturale, dove AD e AS di lungo si incontrano e percezioni, salari e prezzi si sono aggiustati al livello effettivo dei prezzi, come dimostrato dal fatto che la AS di breve ha l’intersezione nello stesso punto.

I DUE CASI DI RECESSIONE SPOSTAMENTO A SINISTRA DELLA AD SPOSTAMENTO A SINISTRA DELLA AS grafici

Y AD L’economia è in equilibrio in A Supponiamo vi sia una contrazione della spesa per consumi e investimenti P AS A

Y AD2 La AD si sposta a sinistra Nel breve periodo l’economia si sposta in B perché la diminuzione di P è stata inattesa Alcuni salari e prezzi sono troppo alti e diminuisce Q P<Pe, Y sotto Y P AS A AD1 B P1 P2

Y AD2 A (P2,Y2) l’economia è in recessione (output<livello naturale) Due soluzioni: 1)Aumentare la AD con misure di politica economica: aumento della spesa pubblica o aumento dell’offerta di moneta Si torna in A P AS A AD1 B P1 P2 Y2

Y AD2 2) Senza intervento: I prezzi sono sotto le aspettative Le aspettative si riducono (col tempo percezioni, salari e prezzi si aggiustano) P AS A AD1 B P1 P2 Y2

Y AD2 Se le aspettative si riducono (percezioni, salari e prezzi si aggiustano) La AS si sposta a destra in AS2 Salari e prezzi scendono a livello consistente con P3 in C P AS2 A AD1 B P1 P2 Y2 AS1 P3 C Y

Quindi, Nel breve periodo, spostamenti della AD causano variazioni dell’output Nel lungo periodo, spostamenti della AD causano solo variazioni dei prezzi

Y La AS si sposta a sinistra in AS2 Tipico esempio: aumenta il costo del petrolio, aumenta il costo di produzione per molte imprese Si riduce la profittabilità Si riduce la produzione ad ogni livello del prezzo P AS2 C AD P1 AS1 Y

Y I prezzi aumentano da P1 a P2 e si riduce la quantità domandata lungo la AD da C a B L’output è diminuito e P è aumentato: c’è STAGFLAZIONE P AS2 C AD1 B P1 P2 Y2 AS1 C Y

Y SENZA INTERVENTO: La disoccupazione a Y2 fa col tempo diminuire i salari, aumentare la profittabilità e spostare la AS alla sua posizione originaria: L’economia torna a C P AS2 AD1 B P1 P2 Y2 AS1 C Y

Y CON INTERVENTO: Si aumenta AD e si muove l’economia da C ad A senza passare per B La politica economica asseconda lo spostamento di AS permettendo un aumento permanente dei prezzi dovuto all’aumento dei costi L’output è al suo livello iniziale di lungo periodo, ma P è più elevato P AS2 AD1 B P1 P2 Y2 AS1 C Y A AD2 P3

Quindi, Una riduzione di AS di breve periodo causa stagflazione, La politica economica non può spostare AD in modo da compensare simultaneamente sia l’aumento di P che la riduzione di Y.

Dopo l’introduzione del modello di domanda e offerta aggregata si può considerare Il modo in cui POLITICA MONETARIA E POLITICA FISCALE influenzano la domanda e l’offerta aggregata Ovvero Gli EFFETTI di breve periodo della politica monetaria e fiscale – la TEORIA dietro queste politiche

Nel modello, quando AD o AS si spostano, ci sono fluttuazioni dell’output e dell’occupazione La politica economica può cercare di contrastare gli spostamenti spostando la AD con misure di politica monetaria o fiscale

Come la POLITICA MONETARIA influenza la DOMANDA AGGREGATA Abbiamo visto che il TASSO D’INTERESSE è una determinante chiave della domanda aggregata. Questo è spiegato dalla TEORIA DELLA PREFERENZA PER LA LIQUIDITA’ o teoria di Keynes della determinazione del tasso d’interesse, secondo cui il tasso d’interesse è determinato dall’offerta e dalla domanda di moneta

L’offerta di moneta è fissa e indipendente dal tasso d’interesse Gli agenti detengono moneta come mezzo di scambio La moneta non ha rendimento, quindi r è il costo opportunità di detenere moneta – se aumenta r diminuisce la quantità domandata di moneta r di equilibrio è determinato dall’incontro tra domanda e offerta di moneta Consideriamo cosa succede se: Aumenta MS Diminuisce r Si riduce il costo del prendere a prestito e aumenta I Si riduce il rendimento del risparmio, diminuisce S e aumenta C Aumenta la quantità domandata di beni e servizi per ogni dato P e AD si sposta verso destra

Come la POLITICA FISCALE influenza la DOMANDA AGGREGATA La POLITICA FISCALE si riferisce alla scelta in termini di acquisti pubblici imposte

Acquisti pubblici – un aumento della spesa pubblica sposta verso destra la domanda aggregata di un ammontare che può essere maggiore o minore dell’aumento di G: maggiore: Effetto moltiplicatore Quando aumenta G, aumenta il reddito in forma di salari e profitti dei lavoratori e dei produttori del bene acquistato, Questi redditi addizionali vengono spesi in beni di consumo, Questo aumenta il reddito di altri lavoratori e produttori e così via….

Gli acquisti pubblici hanno un effetto moltiplicatore sulla domanda aggregata Formula della dimensione dell’effetto moltiplicatore – per ogni unità monetaria spesa, la domanda aggregata si sposta verso destra di 1/ (1 – MPC) dove MPC = propensione marginale al consumo, la frazione di reddito aggiuntivo che viene spesa in consumo Se MPC = 0.75, IL MOLTIPLICATORE = 4 1 euro di spesa pubblica sposta la AD di un ammontare pari a 4 euro Se MPC = 0.80, IL MOLTIPLICATORE = 5….

minore – Effetto spiazzamento Va in direzione opposta rispetto al moltiplicatore: Un aumento di G aumenta il reddito, il che fa spostare la domanda di moneta verso destra Fa aumentare r Fa diminuire I Quindi, un aumento della spesa pubblica fa aumentare il tasso d’interesse e riduce o spiazza l’investimento privato La AD può spostarsi a destra meno dell’aumento di G

Imposte una riduzione delle imposte aumenta il reddito disponibile e fa spostare la AD verso destra (un aumento verso sinistra) la dimensione dello spostamento dipende dalla dimensione relativa degli effetti spiazzamento e moltiplicatore

Inoltre, una riduzione percepita come permanente migliora la condizione finanziaria e aumenta di molto la domanda una riduzione temporanea ha effetti più limitati

Infine, la politica fiscale può avere influsso sulla AD per due motivi: Una riduzione fiscale può aumentare l’incentivo a lavorare e far spostare AD a destra Gli acquisti pubblici di capitale possono aumentare la quantità di beni e servizi offerti ad ogni livello dei prezzi, e far spostare la AD a destra