Metodi di Transfer Pricing Teoria e pratica
Valore normale e arm’s length principle I cinque metodi TP Comparable Uncontrolled Price Resale Price Method Cost Plus Method Transactional Net Margin Method Profit Split Method Best Method Rule Punti di forza e debolezza AGENDA
VALORE NORMALE (art. 9 TUIR): Prezzo mediamente praticato in condizioni di libera concorrenza Per beni e servizi della stessa specie o simili Nel medesimo stadio di commercializzazione Nello stesso tempo e nello stesso luogo in cui i beni o i servizi sono stati acquisiti Se possibile riferendosi a listini o tariffe: confronto interno ed esterno PREZZO DI LIBERA CONCORRENZA (Art. 9 Modello Convenzione OCSE): Prezzo applicato sulle medesime transazioni da imprese indipendenti, non legate da particolari rapporti e relazioni (Arm’s length principle). Valore normale e arm’s length principle 3
I cinque metodi di Transfer Pricing Le Linee Guida OCSE e la prassi amministrativa italiana hanno individuato una serie di metodologie che permettono di quantificare il prezzo di libera concorrenza da applicare alle transazioni inter-company. I metodi attualmente previsti sono i seguenti: Il rapporto OCSE del 1995 scoraggiava espressamente l’applicazione dei metodi reddituali, i quali dovevano essere considerati dei checking methods o da utilizzare in ultima analisi qualora non fossero applicabili i metodi tradizionali a causa dell’insufficienza o inattendibilità di dati sulle transazioni con (o tra) soggetti indipendenti. Metodi TradizionaliMetodi Reddituali Comparable Uncontrolled Price Method (CUP) Resale Price Method (RPM) Cost Plus Method (CPM) Transactional Net Margin Method (TNMM) Profit Split Method (PSM)
I cinque metodi di Transfer Pricing QUALE METODO UTILIZZARE? Per valutare l’appropriatezza del metodo è necessario considerare i seguenti elementi: La natura della transazione controllata; La disponibilità di informazioni affidabili; Il grado di comparabilità tra la transazione controllata e la transazione indipendente. Non esiste una vera gerarchia tra i metodi, tuttavia: Quando, dopo aver preso in considerazione gli elementi sopra elencati, il metodo CUP ed un altro metodo possono essere applicati in maniera indifferente, allora il metodo CUP deve essere in questo caso preferibile. Questo perché fornisce una stima diretta del prezzo che le parti avrebbero pattuito sul libero mercato in alternativa alla transazione controllata. 5
CUP – Comparable Uncontrolled Price Il metodo CUP deve essere utilizzato in via preferenziale, quando sussistono le condizioni necessarie, in quanto costituisce l’applicazione più immediata del principio di libera concorrenza. Consiste nel confrontare il prezzo a cui avviene la transazione oggetto di verifica con quello praticato in una transazione comparabile, relativamente all’oggetto e alle condizioni della transazione stessa. La comparazione può essere effettuata, in ordine di preferenza, tra: la transazione oggetto di verifica e una transazione CON un’impresa indipendente (c.d. CUP interno) la transazione oggetto di verifica e una transazione TRA imprese tra loro indipendenti (c.d. CUP esterno) 6
DISTRIBUTORE B GRUPPO PREZZO DI VENDITA INTERCOMPANY PREZZO DI VENDITA INDIPENDENTE Vendita infragruppo Vendita indipendente PRODUTTORE A GRUPPO CONFRONTO TRA DISTRIBUTORE INDIPENDENTE PRODUTTORE INDIPENDENTE CUP – Comparable Uncontrolled Price 7
DISTRIBUTORE B GRUPPO PREZZO DI ACQUISTO INTERCOMPANY PREZZO DI ACQUISTO INDIPENDENTE Acquisto infragruppo Acquisto indipendente PRODUTTORE A GRUPPO CONFRONTO TRA CUP – Comparable Uncontrolled Price PRODUTTORE INDIPENDENTE 8
Mercato rilevante (in linea di massima quello del destinatario dei beni o dei servizi); Livello di commercializzazione; Qualità del prodotto (sia oggettiva, sia “percepita”); Volumi / valori delle transazioni da confrontare ed i tempi in cui sono avvenute; Condizioni contrattuali: trasporto, garanzia, sconti, valuta di regolamento, termini di pagamento, ecc.; Confezionamento / imballaggio; Pubblicità; Eventuale concessione di diritti su beni immateriali; Applicazione di condizioni “promozionali”. CUP – Comparable Uncontrolled Price Per giudicare se una transazione sul libero mercato sia comparabile a quella oggetto di verifica, occorrerà fare riferimento, oltre al tipo di bene o servizio scambiato, anche ad un’ulteriore serie di elementi, quali, ad esempio: 9
CUP – Comparable Uncontrolled Price - esempio o La società B è il distributore italiano della casa madre A, che è un produttore di lavastoviglie con sede in Germania. o La società B acquista dalla controllante A la totalità dei prodotti, che rivende sul mercato italiano attraverso due canali: i) catene di grande distribuzione; ii) negozi specializzati. o Per sfruttare al meglio il mercato locale, la casa madre vende gli stessi prodotti anche a C, che è un distributore italiano indipendente di elettrodomestici di vari marchi. Al distributore C viene addebitato anche il costo di trasporto da A a C, contrariamente a quanto avviene nei confronti della controllata B, che cura il trasporto autonomamente. Non vi sono altre differenze sostanziali nelle transazioni tra A e i due distributori (B e C). o Alcuni prodotti specifici, di alta qualità e adatti ad un uso professionale, sono distribuiti in Italia direttamente dalla controllante A attraverso un limitato numero di grossisti specializzati nella vendita di tali apparecchiature Caso 1 10
A Controllante Germania C Distributore Terzo Italia B Controllata Italia Grande distribuzione / Catene Negozi Specializzati Grossisti specializzati in prodotti professionali Mappatura dei flussi CUP – Comparable Uncontrolled Price - esempio Prodotti standard per uso domestico Transfer price = ? Prodotti standard per uso domestico Prezzo unitario = 105 (di cui 5 costi di trasporto) Prodotti specifici per uso professionale Prezzo unitario =
Scelta e applicazione del metodo o Le transazioni tra A e B sono comparabili alle transazioni tra A e C. Essendo il costo di trasporto facilmente identificabile, il metodo del confronto di prezzo (prendendo a riferimento il prezzo praticato da A a C) risulta il modo più semplice e diretto di determinazione del prezzo di trasferimento da A a B, che sarà pari a 100 (105 meno il costo di trasporto). o Le transazioni tra A e i grossisti specializzati non sono invece comparabili a quelle tra A e B, trattandosi di prodotti e segmenti di mercato differenti CUP – Comparable Uncontrolled Price - esempio 12
RPM – Resale Price Method Il metodo si adatta perfettamente ai casi in cui l’acquirente del gruppo provvede alla mera commercializzazione del bene; L’utilizzo di tale metodo tenderà a produrre risultati distorti nel caso in cui, prima della rivendita, tale bene sia oggetto a trasformazioni significative o incorporato in un prodotto più complesso. Secondo il metodo del prezzo di rivendita, il valore normale di una transazione di compravendita è il prezzo al quale un bene (il metodo mal si presta alla valutazione di servizi), acquistato da un’impresa associata, è rivenduto a un soggetto indipendente, diminuito di un margine di profitto lordo di mercato. 13
RPM – Resale Price Method DISTRIBUTORE B GRUPPO PREZZO DI VENDITA Acquisto infragruppo Acquisto infragruppo Acquisto indipendente Acquisto indipendente PRODUTTORE A GRUPPO CONFRONTO TRA FORNITORE INDIPENDENTE FORNITORE INDIPENDENTE CLIENTE Vendita indipendente Vendita indipendente PREZZO DI ACQUISTO ARM’S LENGHT MARGINE LORDO ARM’S LENGTH PREZZO DI VENDITA PREZZO DI ACQUISTO INTERCOMPANY MARGINE LORDO INTERCOMPANY 14
RPM – Resale Price Method PREZZO DI VENDITA CONFRONTO TRA PREZZO DI ACQUISTO ARM’S LENGHT MARGINE LORDO ARM’S LENGTH PREZZO DI VENDITA PREZZO DI ACQUISTO INTERCOMPANY MARGINE LORDO INTERCOMPANY 15
Ipotesi (1/2): o La società B è il distributore italiano della casa madre A, che è un produttore di lavastoviglie con sede in Germania. o La società B acquista dalla controllante A la totalità dei prodotti, che rivende sul mercato italiano attraverso due canali: i) catene di grande distribuzione; ii) negozi specializzati. o Le lavastoviglie prodotte dalla controllante A sono distribuite in Italia sia tramite B, sia tramite C; quest’ultimo è un distributore indipendente di elettrodomestici, il quale garantisce un adeguato sbocco ai prodotti, aggiuntivo rispetto a quello garantito da B. Tuttavia, poiché la gamma dei prodotti venduti a B è superiore rispetto a quella dei prodotti venduti a C, contrassegnati anche da un diverso marchio, non è possibile, o comunque agevole, calcolare aggiustamenti ai prezzi per rendere le due transazioni sufficientemente confrontabili. RPM – Resale Price Method - esempio Caso 2 16
o Per completare la linea di prodotti, B acquista anche lavatrici da un produttore terzo indipendente, D. Le lavatrici sono vendute alla stessa tipologia di consumatori che acquistano le lavastoviglie, hanno un valore unitario abbastanza simile a queste ultimi e sono acquistate a condizioni contrattuali e per volumi comparabili. o Le funzioni svolte e i rischi assunti da B nell'attività di distribuzione, rispettivamente, delle lavatrici acquistate da D, e delle lavastoviglie acquistate da A, sono comparabili. Ipotesi (2/2): o La casa madre A sta adottando una strategia di espansione in alcuni mercati emergenti dell'Est Europa, attraverso un distributore terzo, E. Il mercato italiano è invece considerato un mercato consolidato / maturo per il gruppo. RPM – Resale Price Method - esempio Caso 2 - continua 17
RPM – Resale Price Method - esempio 18 A Controllante Germania C Distributore Terzo Italia B Controllata Italia Grande distribuzione / Catene Negozi Specializzati E Distributore Terzo Est Europa Mappatura dei flussi Prodotti standard per uso domestico (lavastoviglie a marchio alfa) Transfer price= ? D Fornitore Terzo Prodotti standard per uso domestico (lavatrici) Prodotti ad alta gamma per uso domestico (lavastoviglie a marchio beta) Prodotti standard per uso domestico (lavastoviglie a marchio alfa) 18
Scelta e applicazione del metodo o Il metodo del prezzo di rivendita, applicato confrontando le transazioni controllate con quelle tra D e B, potrebbe approssimare con buona precisione condizioni di libera concorrenza. Perciò, si procederà confrontando, all’interno dell’attività economica di B, i margini di profitto lordi (prezzo di vendita meno costo di acquisto) conseguiti nelle vendite di lavastoviglie (transazione controllata) con quelli conseguiti nelle vendite di lavatrici (transazione non controllata) tramite "confronto interno". o Ipotizzando che le lavatrici siano acquistate (per unità) a 50 e rivendute a 100, e che le lavastoviglie siano rivendute ai clienti indipendenti (per unità) a 80, ne consegue che queste ultime dovranno essere acquistate dalla casa madre a 40, affinché il prezzo d’acquisto sia considerato “normale” (il margine lordo è in entrambi i casi del 50%). RPM – Resale Price Method - esempio 19
o Le differenze qualitative e di marchio non rendono invece comparabili le transazioni controllate con quelle con il distributore terzo italiano. Il segmento di alta gamma e un marchio percepito come prestigioso dai consumatori possono comportare una diversa redditività (presumibilmente più elevata). Inoltre, le informazioni relative al margine lordo conseguito da C nella rivendita di prodotti acquistatati da A non sono note / pubblicamente disponibili. o Le differenze tra il mercato italiano (maturo) e quello dell'Est Europa (emergente) annullano la comparabilità delle transazioni tra A ed E rispetto alle transazioni controllate. RPM – Resale Price Method - esempio 20
CPM – Cost Plus Method Il metodo del costo maggiorato prevede la determinazione del prezzo normale di trasferimento di un bene o di un servizio partendo dal suo costo (di produzione) ed aumentandolo di un margine di utile lordo (mark-up) normale. Tale margine normale di utile lordo potrà essere stabilito: o Attraverso la comparazione tra il margine di utile della transazione da verificare con quello ricavato dalla stessa impresa in transazioni similari con soggetti indipendenti (confronto interno) o In assenza di transazioni similari con terzi, attraverso la comparazione del margine di utile della transazione da verificare con quello ricavato da terzi indipendenti in transazioni similari (confronto esterno) 21
Con il metodo del costo maggiorato quindi non avviene un confronto diretto tra i prezzi delle transazioni, bensì un confronto tra i margini ricavati rispettivamente nella transazione oggetto di verifica e nella transazione “di confronto”. In generale vale quanto detto a proposito del metodo del prezzo di rivendita mentre particolare importanza rivestono in questo caso i criteri assunti per definire e calcolare la base di costo cui applicare il mark up, ovvero il margine di profitto normale. CPM – Cost Plus Method 22
CPM – Cost Plus Method DISTRIBUTORE B GRUPPO Cessione infragruppo Cessione indipendente Cessione indipendente PRODUTTORE A GRUPPO DISTRIBUTORE INDIPENDENTE PREZZO DI VENDITA CONFRONTO TRA COSTI DI PRODUZIONE MARK UP ARM’S LENGTH MARK UP ARM’S LENGTH PREZZO DI VENDITA COSTI DI PRODUZIONE MARK UP INTERCOMPANY MARK UP INTERCOMPANY 23
CPM – Cost Plus Method PREZZO DI VENDITA CONFRONTO TRA COSTI DI PRODUZIONE MARGINE LORDO ARM’S LENGTH MARGINE LORDO ARM’S LENGTH PREZZO DI VENDITA COSTI DI PRODUZIONE MARK UP INTERCOMPANY MARK UP INTERCOMPANY DISTRIBUTORE B GRUPPO Cessione infragruppo PRODUTTORE A GRUPPO DISTRIBUTORE INDIPENDENTE PRODUTTORE INDIPENDENTE Cessione indipendente 24
Ipotesi: o La società A è un produttore italiano di componentistica per auto, controllato da B, casa automobilistica con sede in Germania. o La società B acquista dalla controllata A iniettori per motori, che assembla nei motori di propria produzione. Gli iniettori sono stati sviluppati dalla stessa società B, ma sono ormai caratterizzati da una tecnologia matura, non coperta da brevetto. o A vende iniettori per motori anche ad un soggetto terzo, C, produttore di macchine agricole. Tuttavia, al contrario degli iniettori ceduti a B, i componenti per macchine agricole sono interamente sviluppati da A, e richiedono un processo produttivo specifico, significativamente più costoso e complesso. CPM – Cost Plus Method - esempio Caso 3 25
o A vende iniettori per auto anche a una casa automobilistica D. Gli iniettori venduti a D non sono identici a quelli prodotti per B, ma presentano numerosi aspetti di analogia (tecnologia e processo produttivo simili, segmento di motori analogo, analoga tipologia di auto). I volumi e le condizioni contrattuali sono anch'essi comparabili. o Le funzioni svolte e i rischi assunti da A nell'attività di produzione, rispettivamente, degli iniettori per motori ceduti alle due case automobilistiche, B e D, sono comparabili. CPM – Cost Plus Method - esempio Caso 3 - continua 26
CPM – Cost Plus Method - esempio Mappatura dei flussi D Casa automobilistica indipendente Italia B Controllante Germania A Controllata Italia C Produttore terzo di macchine agricole Iniettori per motori auto D, tecnologia matura Iniettori per motori auto B, tecnologia matura (sviluppata da B) Transfer Price=? Iniettori per motori ad uso agricolo, tecnologia complessa (sviluppata da A) 27
Scelta e applicazione del metodo o Il metodo del costo maggiorato, applicato confrontando le transazioni controllate con quelle tra A e D, potrebbe approssimare con buona precisione condizioni di libera concorrenza. Perciò, si procederà confrontando, all’interno dell’attività economica di A, i mark-up sul "costo pieno" di produzione conseguiti nelle vendite di iniettori per auto alle due case automobilistiche, la controllante B e la casa indipendente D. o Ipotizzando che gli iniettori per motori "D" abbiano un costo unitario pari a 50 e siano ceduti a 55, e che il costo degli iniettori per motori "B" (simili ma non identici) sia pari a 45, ne consegue che questi ultimi dovranno essere acquistati dalla controllante a 49,5, affinché il prezzo d’acquisto sia considerato “normale” (il mark-up sul costo pieno di produzione lordo è in entrambi i casi del 10%). CPM – Cost Plus Method - esempio 28
o Le differenze in termini di processo produttivo, tecnologia, mercato di sbocco e funzioni svolte dal produttore (sviluppo di una tecnologia complessa) rendono le transazioni con B e C non comparabili tra loro. o Si noti che, contrariamente al caso 2 (prezzo di rivendita) il mercato geografico non costituisce un primario fattore di comparabilità, dato che il metodo si focalizza sulla redditività del produttore anziché su quella del rivenditore sul mercato di destinazione. CPM – Cost Plus Method - esempio 29
TNMM– Transactional Net Margin Profit Il metodo TNMM si basa sulla comparazione tra il profitto operativo “globale” dell’impresa oggetto di verifica, misurato in base ad un appropriato indicatore di profitto (margine operativo, ROA, margine operativo sui costi totali, ecc.) e quello realizzato da altre imprese indipendenti “operanti nello stesso settore economico”. L’aggettivo “globale” non va però inteso nel senso che nella nozione di profitto da confrontare sarebbe incluso l’intero reddito ricavato dall’impresa sotto esame, bensì che la comparazione “dovrebbe avere ad oggetto esclusivamente gli utili realizzati attraverso la vendita dei beni [o la prestazione dei servizi] oggetto di verifica”. In altre parole, si potranno aggregare transazioni simili, costituenti l’esercizio di un certo “ramo” d’azienda, ma non transazioni relative a rami d’azienda funzionalmente diversi o appartenenti a diversi settori economici. 30
Vantaggi: o I margini di profitto sono meno influenzati dalle differenze relative alle singole transazioni; o Non è generalmente necessario considerare, ai fini del confronto con imprese indipendenti, funzioni svolte e rischi assunti da più di una delle imprese associate; o Relativamente alle società cui confrontarsi è più agevole reperire informazioni di sintesi che non di dettaglio su singole transazioni. TNMM– Transactional Net Margin Profit 31
Limiti: o Il margine “netto” può essere influenzato da fattori che non incidono, invece, sul prezzo o sui margini lordi; o Difficoltà di reperire informazioni su imprese indipendenti “contemporanee” a quelle disponibili per l’impresa le cui transazioni sono oggetto di verifica; o Difficoltà nell’attribuire eventuali aggiustamenti nel caso l’impresa oggetto di esame intrattenga rapporti commerciali con più di un’impresa associata. TNMM– Transactional Net Margin Profit 32
DISTRIBUTORE B GRUPPO Cessione infragruppo PRODUTTORE A GRUPPO PRODUTTORE INDIPENDENTE Cessioni indipendenti FATTURATO CONFRONTO TRA COSTI DI PRODUZIONE COSTI OPERATIVI MARGINE NETTO FATTURATO COSTI DI PRODUZIONE COSTI OPERATIVI MARGINE NETTO TNMM– Transactional Net Margin Profit 33
TNMM– Transactional Net Margin Profit - esempio Ipotesi: o La società A è un produttore italiano di componentistica per auto, controllato da B, casa automobilistica con sede in Germania. o La società B acquista dalla controllata A iniettori per motori, che assembla nei motori di propria produzione. Gli iniettori sono stati sviluppati dalla stessa società B ma sono ormai caratterizzati da una tecnologia matura, non più coperta da brevetto. o A vende iniettori per motori anche ad un soggetto terzo, C, produttore di macchine agricole. Tuttavia, al contrario degli iniettori ceduti a B, i componenti per macchine agricole sono interamente sviluppati da A, e richiedono un processo produttivo specifico, significativamente più costoso e complesso. Caso 4 34
o A non vende iniettori per auto ad altre case automobilistiche oltre a B, se non in casi sporadici. o Attraverso un'analisi del settore, è però possibile individuare un certo numero di produttori indipendenti di componentistica meccanica per auto, inclusi iniettori e componenti per motori. Caso 4 - continua TNMM– Transactional Net Margin Profit - esempio 35
A Controllata Italia B Controllante Germania C Produttore terzo di macchine agricole Campione di produttori indipendenti di componentistica per motori Iniettori per motori auto B, tecnologia matura (sviluppata da B). Transfer price =? Iniettori per motori ad uso agricolo, tecnologia complessa (sviluppata da A) Mappatura dei flussi TNMM– Transactional Net Margin Profit - esempio 36
Scelta e applicazione del metodo: o Poiché il metodo del margine netto della transazione) si basa sul confronto di indici che si riferiscono a margini netti (già comprensivi cioè di tutti i costi), esso è meno sensibile, rispetto ai metodi transazionali, a eventuali (limitate) differenze funzionali tra A e il campione di produttori indipendenti: in questo caso, sarà perciò il metodo più appropriato per determinare prezzi di libera concorrenza nelle transazioni tra A e B, stante la mancanza di transazioni comparabili CON o TRA imprese indipendenti, che permetta l’applicazione di un metodo transazionale. TNMM– Transactional Net Margin Profit - esempio 37
Ne consegue che l’applicazione del metodo in questione, estrapolando il margine di profitto operativo netto (individuabile nel Net Cost Plus, margine di ricarico sui costi operativi, nel caso in esame) di mercato conseguito da produttori indipendenti, ed applicandolo ai costi operativi del produttore A, consente di approssimare in modo sufficientemente preciso il prezzo di libera concorrenza nelle transazioni tra A e B. Margine netto di mercato: 8% (estratto da un "intervallo" di riferimento) Costi operativi di A (se possibile, «full cost» unitario, ma normalmente su base aggregata) relativi alle sole transazioni con B = 45 Transfer Price = 45*(1+8%) = 48,6 TNMM– Transactional Net Margin Profit - esempio 38
1.Identificazione, tra le parti coinvolte nella transazione infragruppo (A e B), del soggetto per il quale si intende selezionare società "comparabili" (c.d. «tested party»). Normalmente, il soggetto con il profilo funzionale / di rischio imprenditoriale più semplice. 2.La procedura di ricerca / selezione deve essere documentata e oggettiva, quindi replicabile anche a distanza di tempo (es. verifica fiscale). 3.Utilizzo di banche dati che raccolgono dati di bilancio e altre informazioni qualitative e quantitative sulle aziende. Come individuare il "campione" di società "comparabili" indipendenti? TNMM– Transactional Net Margin Profit 39
4.Selezione progressiva attraverso l'adozione di criteri di selezione automatici, impostati in funzione delle caratteristiche della tested party e delle finalità della ricerca. Ad esempio: Codice attività Soglia di fatturato Presenza o assenza di "parole chiave" all'interno della descrizione fornita in banca dati Indice di indipendenza (mancanza di "controllo" da parte di altre aziende) Presenza di dati di bilancio per un numero sufficiente di esercizi (2/3 anni) Anno di costituzione non eccessivamente recente (effetto start-up) Area geografica (per ricerche "pan-europee") Come individuare il "campione" di società "comparabili" indipendenti? TNMM– Transactional Net Margin Profit 40
5.La selezione automatica in banca dati consente di restringere il campo di ricerca ad un numero relativamente limitato di società (normalmente, tra 100 e 500). 6.La successiva selezione manuale o analitica, basata su fonti informative pubbliche (siti web aziendali, bilanci, …) è volta ad escludere le società che: non soddisfano i requisiti di comparabilità "funzionale" non soddisfano i requisiti di comparabilità di prodotto / settore non sono indipendenti non presentano informazioni qualitative sufficienti presentano dati di bilancio non coerenti con condizioni di normale operatività 7.Le società che soddisfano i requisiti necessari costituiscono il campione di soggetti "comparabili" indipendenti. Come individuare il "campione" di società "comparabili" indipendenti? TNMM– Transactional Net Margin Profit 41
8.La successiva analisi dei dati di bilancio (su un periodo di 3-5 anni, al fine di "normalizzare" l'effetto di esercizi particolarmente negativi o positivi) consentirà di calcolare, per ciascun soggetto, il valore medio dell'indicatore di profittabilità. 9.La distribuzione statistica dei valori così individuati consente di costruire un intervallo di profittabilità "a valore normale" (minimo, I quartile, mediana, III quartile, massimo). L'intervallo interquartile costituisce il riferimento più significativo. Il posizionamento all'interno dello stesso dipende poi dalle specifiche circostanze. Come individuare il "campione" di società "comparabili" indipendenti? TNMM– Transactional Net Margin Profit 42
Secondo l’OCSE (par. 3.4), le fasi per il processo di selezione dei comparabili dovrebbero ricomprendere i seguenti 9 step (good practice): 1.Identificazione degli anni oggetto di analisi; 2.Analisi generale delle circostanze in cui opera il contribuente; 3.Comprensione delle transazioni controllate attraverso l’esame dei cinque fattori (*); 4.Verifica della possibilità di utilizzare comparabili interni; 5.Identificazione delle fonti di informazione relative a comparabili esterni e verifica della loro affidabilità; 6.Scelta del metodo di determinazione del prezzo di trasferimento e successiva selezione degli indicatori finanziari rilevanti per l’applicazione del metodo; 7.Selezione dei comparabili; 8.Effettuazione di eventuali aggiustamenti per rendere le transazioni comparabili; 9.Interpretazione dei dati ottenuti e determinazione della remunerazione arm’s length. (*) I cinque fattori sono: i) caratteristiche di beni e servizi; ii) analisi delle funzioni svolte, dei rischi assunti e dei beni utilizzati; iii) termini contrattuali; iv) condizioni economiche; v) strategie d'impresa Fasi in cui si sviluppa un’analisi di benchmark 43
Metodi ed indicatori Metodi TP Principali indicatori utilizzati: ROS (Return on Sales): EBIT /TURNOVER GROSS MARGIN: (TURNOVER – COGS) / TURNOVER FCMU (Full Cost Mark-Up) : (EBIT /TURNOVER – EBIT) BERRY RATIO: GROSS PROFIT / OPERATING EXPENSES CUP Resale PriceCost Plus TNMM Profit Split 44
Search process 45
Criteri quantitativi (livello minimo fatturato, consolidation status…); Manual review (analisi dei siti internet…). Further selection process 46
Risultati 47
OECD, par “Comparability adjustments should be considered if (and only if) they are expected to increase the reliability of the results. Relevant considerations in this regard include the materiality of the difference for which an adjustment is being considered, the quality of the data subject to adjustment, the purpose of the adjustment and the reliability of the approach used to make the adjustments”. Esempi di adjustments: Aggiustamenti di inventario Aggiustamenti dei crediti commerciali Aggiustamenti dei debiti commerciali Working Capital Adjustments (WCA) 48
Il metodo Profit Split consiste nella ripartizione dell’utile derivante da una vendita o da una serie di vendite effettuate tra due imprese collegate. L’utile, una volta determinato “globalmente”, viene ripartito in proporzione alle determinate tipologie di costi sostenuti dalle due imprese. Il suo utilizzo è considerato di ultima istanza dall’OCSE, dato che si allontana dal criterio della comparazione con transazioni di mercato. Tuttavia, esso può essere indicato, oltre che nei casi in cui non risulti possibile individuare nessuna transazione tra imprese indipendenti che sia comparabile a quella da verificare, anche nei casi in cui il rapporto instaurato tra le imprese associate assuma le caratteristiche di una joint venture contrattuale, generalmente caratterizzata da un accordo tra i partecipanti per la ripartizione degli utili ricavati dall’impresa comune. PSM – Profit Split Method 49
PSM – Profit Split Method Le Linee Guida OCSE propongono, tra quelle possibili, due tecniche di ripartizione: l’analisi del contributo l’analisi del residuo. Sulla base dell’analisi del contributo, gli utili totali derivanti dalle transazioni in esame vengono ripartiti tra le imprese associate in virtù del “valore relativo” delle funzioni svolte da ciascuna, possibilmente con riferimento a dati di mercato che indichino come imprese indipendenti avrebbero proceduto alla ripartizione in circostanze analoghe. 50
PSM – Profit Split Method L’analisi del residuo applica le stesse tecniche di ripartizione dell’analisi del contributo, ma solo con riferimento alla quota di utile che “residua” dopo che a ciascuna parte associata sia stato attribuito un utile sufficiente ad assicurare un rendimento “normale” alle funzioni ordinarie da essa svolte nell’ambito della(e) transazione(i) esaminate. Per la determinazione dell’utile normale “ordinario”, si utilizzano le stesse tecniche e criteri previsti dagli altri metodi di determinazione del valore normale. Pertanto, la ripartizione dei profitti globali mediante l’analisi del residuo si risolve spesso nell’applicazione di un metodo “misto” reddituale/tradazionale. 51
PSM – Profit Split Method R&S RISCHI ASSET RISCHI ASSET SOCIETÀ 1SOCIETÀ 2 PRODUZIONE LOGISTICA DISTRIBUZIO NE POST VENDITA MARGINE % % 52
PSM – Profit Split Method - esempio Ipotesi: o La società A è un produttore italiano di sofisticati componenti elettronici per macchinari industriali, che controlla una società B in Germania. La società B acquista dalla controllante A i prodotti che distribuisce sul mercato locale. o Le funzioni di B non sono limitate alla mera rivendita (pura distribuzione) del prodotto. In particolare, i componenti in questione devono essere perfettamente adattati agli impianti dei clienti, attraverso rilevanti interventi di personalizzazione del software di controllo sottostante. B svolge quindi una rilevante attività di programmazione e sviluppo del software, fondamentale per la vendita al cliente. Caso 5 53
o La controllante A, oltre a produrre e sviluppare il componente (hardware, di cui detiene il brevetto), progetta il software "base", che viene poi sostanzialmente elaborato da B in funzione delle esigenze del cliente finale. o Ciascun componente prodotto da A, essendo fabbricato su specifico ordine, è "unico" e altamente specifico. Pertanto, non esistono casi in cui A venda lo stesso componente anche a terzi. o B non ha la possibilità di acquistare da terzi i componenti richiesti dai clienti finali. o Il mercato è altamente concentrato (sostanzialmente monopolistico) e non sono quindi identificabili, nel settore, imprese indipendenti che svolgano funzioni comparabili a quelle svolte da A e B, rispettivamente. PSM – Profit Split Method - esempio Caso 5 - continua 54
PSM – Profit Split Method - esempio Ricerca e sviluppo su componenti e software di controllo. Produzione del componente. Sviluppo del software "base" di controllo. COSTI SOSTENUTI = 100 (di cui 80 "a valore aggiunto", cioè relativi alle funzioni descritte, e 20 da ritenersi "generali / amministrativi") Vendita e installazione dei prodotti sul mercato locale. Personalizzazione e sviluppo del software di controllo in funzione delle esigenze del cliente finale Assistenza tecnica in loco COSTI SOSTENUTI = 70 (di cui 60 "a valore aggiunto", cioè relativi alle funzioni descritte, e 10 da ritenersi "generali / amministrativi") Mappatura dei flussi A Controllante Italia B Controllata Germania Cliente finale 55
Scelta e applicazione del metodo (1/2) o Le funzioni svolte da B non possono essere ricondotte a quelle tipiche di un puro distributore (acquisto e rivendita, eventuale assistenza tecnica). In particolare, l'attività di personalizzazione e sviluppo del software di controllo è altamente specifica e necessaria per l'acquisizione e il mantenimento della base clienti. o Le funzioni svolte da A sono anch'esse altamente specifiche e il prodotto non è sostituibile con quello di terzi. o Ne consegue che l'unico metodo in grado di approssimare con sufficiente accuratezza le condizioni di libera concorrenza è costituito dalla ripartizione del profitto complessivo generato. PSM – Profit Split Method - esempio 56
o Sia pari a 250 il ricavo ottenuto dalla vendita al cliente finale. Complessivamente, la vendita genera un profitto consolidato pari a 250- (100+70) = 80. o Si ritiene che i costi "a valore aggiunto" sostenuti rispettivamente da A e B per le funzioni descritte possano costituire un parametro rappresentativo del contributo di ciascuna delle parti alla generazione del profitto complessivo. Pertanto, il prezzo di trasferimento sarà determinato sulla base della seguente ripartizione del profitto consolidato: % profitto(A) = costi a valore aggiunto (A) / costi a valore aggiunto totali = 80 / (80+60) = 57,1% % profitto(B) = 1- % profitto(A) = 42,9% PSM – Profit Split Method - esempio 57
Scelta e applicazione del metodo (2/2) o Profitto(A) = 80*57,1% = 45,68 o Profitto(B) = 80-45,68 = 34,32 o Transfer Price = Totale costi sostenuti da A + Profitto(A) = ,68 = 145,68 o B rivende a 250 il prodotto che acquista a 145,68, sostenendo costi aggiuntivi pari a 70. Il profitto complessivo di B è quindi pari a 250-(145,68+70) = 34,32. PSM – Profit Split Method - esempio 58
Best Method Rule Esistono nel mercato beni o servizi simili Nel mercato esistono imprese con funzioni simili ma non esiste una benchmark sulle singole transazioni PROFIT SPLIT Esistono transazioni con/tra imprese terze che avvengono a condizioni comparabili? METODO CUP METODO COST PLUS METODO RESALE PRICE TNMM Esistono nel mercato imprese con funzioni e fattori di produzione simili e si hanno informazioni sufficienti (benchmark) per analizzare le single transazioni SI NO 59
MetodiPunti di forzaPunti di debolezzaUtilizzo CUP Perfetto prezzo di libera concorrenza Richiede elevate comparabilità di tutti i fattori Qualsiasi transazione, + interessi + canoni RPM Meno sensibile alle differenze di prodotto Richiede dettagli informativi sulle riclassificazioni del bilancio Società distributrici, commerciali, agenti CPM Meno sensibile alle differenze di prodotto Richiede dettagli informativi sulle riclassificazioni del bilancio Società produttrici, servizi TNMM Permette confronti anche con funzioni e prodotti diversi Necessario utilizzo database Qualsiasi transazione, se disponibili informazioni PSM Metodo concettualmente ottimale (?) Processo di determinazione complesso Entrambe le parti posseggono intangibili specifici Metodi reddituali Metodi tradizionali Forze e debolezze dei metodi 60