Le lingue moderne-il latino e l’indoeuropeo Molte parole della nostra lingua italiana provengono dal latino, ma sarebbe più esatto dire che provengono.

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Transcript della presentazione:

Le lingue moderne-il latino e l’indoeuropeo Molte parole della nostra lingua italiana provengono dal latino, ma sarebbe più esatto dire che provengono da una lingua ancora più antica, di cui non abbiamo alcun documento scritto: l’indoeuropeo, che non era parlato da un popolo particolare, ma da un insieme di popoli, detti anche, secondo una certa tradizione biblica andata in disuso, “giapeti” (da Jafet, uno dei figli di Noè). Tutti i linguaggi parlati attualmente in Europa, Persia e India provengono dall'Indoeuropeo. Le uniche eccezioni sono costituite dal finlandese, estone e ungherese (gruppo ugro-finnico), poi vi è il basco, un'isola linguistica le cui origini restano oscure

La migrazione indoeuropea Gli indoeuropei si spostarono da una zona dell’Europa centro-meridionale, a nord del Mar Nero, tra il Danubio e il Volga, in successive migrazioni, a partire dalla fine del III millennio a.C. (periodo eneolitico). Una parte di queste tribù raggiunse l’Europa occidentale, un’altra s’insediò in Persia e un’altra ancora in India (Arii).

Quelle giunte in Europa occidentale si suddivisero così: Ittiti e Greci in Asia Minore e Grecia intorno al 2000 a.C.; intorno al 1300 a.C. i Germani si trasferiscono nel nord Europa, inclusa la Scandinavia e l’arcipelago britannico; i Celti invece sfiorarono le Alpi, lasciando in Italia un certo contingente, mentre il resto proseguì verso le coste dell’Atlantico e in nord Europa.

Anche i cosiddetti "Popoli del mare", che tra il 1350 e il 1250 a.C. invasero il Vicino Oriente (ivi inclusi i Dori che occuparono la Grecia nel 1200 a.C.), sono di origine indoeuropea.

In particolare tra il XVII e il IX sec. a.C. arrivarono nella penisola italica le seguenti popolazioni indoeuropee: a nord Leponzi e Celti (chiamati anche Galli) e i Veneti; al centro adriatico i Picenti; al centro tirrenico i Latini; al centro gli Osco-Umbri, i cui dialetti si dividono in: a) umbro (Umbri e Volsci); b) sabellico (popolazioni abruzzesi, tra il Sannio e l'Umbria; c) osco (Sanniti, che occupavano parte della Campania, della Lucania e dell'odierna Calabria, allora chiamata Bruzio); a sud invece gli Iapigi (suddivisi in Apuli, Dauni, Peucezi, Messapi, Sallentini e Calabri) e in Sicilia i Siculi.

Questi popoli, fondendosi con le popolazioni locali già stanziate, ebbero la meglio sul piano linguistico.

Lingue indoeuropee presenti nella penisola italica

Ondate di indoeuropei si sono riversate in Italia almeno sino al 500 a.C. I motivi di questa imponente migrazione non sono noti, ma non è da escludere un serio conflitto con le prime civiltà urbanizzate e schiavistiche sviluppatesi in Mesopotamia. Gli indoeuropei erano tecnologicamente meno evoluti degli Egizi e dei Babilonesi

Linguaggi delle popolazioni indoeuropee

Gli studiosi del XIX sec. dedussero l’evolversi di questo grande fenomeno migratorio sulla base di molte somiglianze linguistiche presenti tra i Persiani, gli Indiani, i Greci, i Latini, gli Slavi, i Germanici, gli Scandinavi, i Celti e gli Iberici.

Le somiglianze sono a questi livelli fonetico (suoni comuni per consonanti, vocali e dittonghi); morfosintattico (comune la flessione o declinazione di nomi, aggettivi, pronomi e verbi, con l'aggiunta, alla radice delle parole, di prefissi, suffissi e desinenze); lessicale (qui le maggiori concordanze nei vocaboli di natura religiosa, alimentare, familiare, abitativa, oggettistica, nell'abbigliamento e nei nomi degli animali).

es. la parola “madre” in sanscrito “màta” in latino “mater” in greco antico “méter” nello slavo antico “mati” nell’irlandese antico “màthir” nell’armeno “mayr” nell’iranico “màdar” fino agli attuali “mère” (francese) “madre” (italiano e spagnolo), “mutter” (tedesco) “mother” (inglese)

Dal LATINO Con l’espandersi dell’impero romano una delle lingue indoeuropee, il LATINO, si impone sulle altre presenti parlate nei territori assoggettati e diviene elemento di unione dell’impero romano. Con la dissoluzione dell’impero romano d’occidente 476 e la creazione dei Regni romano barbarici, il latino si evolve a contatto con le parlate locali e dà vita alle lingue neo latine. Dal Latino provengono anche le lingue neo-latine o romanze: Italiano, Sardo, Ladino, Friulano, Dalmatico, Istriano, Francese, Provenzale (o Occitano), Franco- Provenzale (o Arpitano), Spagnolo, Catalano, Portoghese e Rumeno.lingue neo-latine