L’Islàm dalle origini all’espansione
La penisola arabica è un territorio molto esteso, per lo più desertico, circondato dai seguenti mari: a nord ovest Mar Mediterraneo ad ovest Mar Rosso a sud est Mar Arabico a sud Golfo di Aden
L'Arabia è una terra con un clima arido in cui le piogge sono molto scarse e la maggior parte del territorio è occupato dal deserto. Vi si trovano ogni tanto delle oasi, unici luoghi in cui c’è acqua. Qui sorsero villaggi, poi sviluppatisi in città. Già dai tempi più antichi, vi vivevano stabilmente delle popolazioni sedentarie, costituite da gruppi di artigiani, commercianti e contadini, i quali coltivavano piante di cereali, come grano e orzo, e palme da dattero.
Nel VII sec., nella zona centrale desertica, viveva una popolazione nomade di pastori e commercianti, i beduini. Trasportavano le loro merci con i dromedari e abitavano in tende. Per sopravvivere facevano razzie: i predoni del deserto derubavano gli abitanti delle oasi o le carovane di passaggio. I beduini erano divisi in tante tribù in lotta tra loro, a capo di ciascuna della quali c‘era un uomo chiamato sceicco.
I beduini erano politeisti e ogni tribù adorava divinità diverse. L'unico elemento che avevano in comune, oltre alla lingua araba, era La Mecca, la città sacra a tutti gli arabi. Vi si recavano una volta l'anno in pellegrinaggio per adorare la Pietra Nera. Il meteorite, considerato di origine divina, era custodito in un edificio di forma cubica, chiamato Kaaba. La città era meta anche di mercanti che vi giungevano per vendere le merci ai pellegrini.
IL SANTUARIO DELLA MECCA OGGI
Maometto nacque alla Mecca nel 570. Rimasto orfano venne allevato dal nonno mercante, con il quale ebbe l’occasione di compiere lunghi viaggi. Entrò in contatto con culture diverse e subì l’influenza delle due religioni monoteiste, quella ebraica e quella cristiana. Nel 610, secondo la tradizione, gli apparve l’arcangelo Gabriele, il quale gli rivelò che l’unico vero Dio è Allah e che lui sarebbe stato il suo profeta. Da allora iniziò a predicare una nuova religione monoteista: l’islàm (=abbandono, sottomissione alla volontà divina). I seguaci della nuova fede vennero chiamati muslìm (i “sottomessi”).
I mercanti della Mecca compresero che la diffusione della nuova religione monoteista poteva far diminuire i commerci dovuti all’afflusso dei pellegrini alla città. Maometto venne quindi perseguitato e costretto a rifugiarsi a Yatrib, la futura Medina (nome che significa “città del Profeta”). Il 622, anno dell’ègira (=emigrazione), la fuga di Maometto, diventò per i musulmani l’anno zero della loro storia. Nel 630 Maometto, con un folto gruppo di fedeli, riuscì però a conquistare La Mecca e la consacrò al culto di Allah. Nel 634, due anni dopo la sua morte, l’intera penisola arabica era ormai convertita alla fede islamica.
Nella cartina puoi osservare la posizione delle città di Medina e La Mecca, oltre a quella dell’attuale capitale dell’Arabia Saudita, Riyadh.
Se l’anno dell’ègira (emigrazione) è stato considerato dai musulmani come l’anno zero, ossia l’anno che dà inizio a una nuova era… Adesso in che anno siamo secondo il calendario islamico? Nel 1394???? Sbagliato! Siamo nel Occorre tener conto del fatto che l’anno islamico non coincide con il nostro, ma è più breve di circa 11 giorni.
La rivelazione di Allah a Maometto è raccolta nel Corano, il libro sacro contiene i principi della fede, le regole che il fedele deve seguire per andare in paradiso e molte indicazioni sulla vita sociale e politica. I seguaci dell’islàm, i musulmani, devono accettare la volontà di Dio, che si manifesta nei fatti di tutti i giorni, e, per diffondere la religione islamica, hanno il dovere di combattere la jihad, “guerra santa”. Il concetto, da “lotta morale per migliorare se stessi”, già dopo la morte di Maometto iniziò ad essere interpretato da alcuni come “guerra di conquista”.
I 5 pilastri della fede sono i 5 principi fondamentali su cui si basava l’insegnamento di Maometto. 1)Testimoniare che Allah è l’unico dio e che Maometto il suo profeta. 2)Pregare 5 volte al giorno in direzione della Mecca e andare ogni venerdì alla moschea (luogo di culto dei musulmani) 3)Digiunare nel mese del Ramadan per condividere la fame e la sete con i poveri. 4)Fare l’elemosina. 5)Fare almeno una volta nella vita un pellegrinaggio alla Mecca.
Nel 632, dopo la morte di Maometto, iniziarono aspre lotte per designare il successore, il califfo, che deteneva sia il potere sia religioso sia quello politico. I primi quattro califfi, tutti appartenenti alla famiglia di Maometto, furono eletti dagli esponenti più importanti di varie tribù. Sotto la guida dei califfi elettivi, dal 636 al 645, ebbe luogo la prima espansione araba con la conquista di: Siria, Egitto e Palestina. Nel 655 gli Arabi sconfissero l’Impero Persiano. Iniziarono inoltre a praticare la pirateria ai danni dell’Impero Bizantino.
Nel 661 una potente famiglia di mercanti della Mecca, gli Omayyadi, si impadronì del califfato, e lo rese ereditario. Durante il periodo omayyade il dominio islamico raggiunse la massima espansione, fino alla conquista di Spagna e Portogallo. In Europa giunsero nuovi prodotti, quali il riso, il cotone, l’arancio e lo zafferano. L’agricoltura progredì grazie ai nuovi sistemi di irrigazione e al mulino a vento. Si sviluppò l’artigianato, in particolare di tessuti, armi e carta. La tecnica di fabbricazione di quest’ultima è d’invenzione cinese e fu introdotta in Europa proprio dagli Arabi.
Nel volgere di due secoli gli Arabi crearono un vasto impero che si estendeva dall’Oceano Atlantico a quello Indiano. Tentarono poi di entrare in Francia ma furono fermati da Carlo Martello a Poitiers nel 732. Nel IX secolo giunsero a conquistare la Sicilia.
Nel 750, dopo un duro scontro, che portò anche alla divisione tra sunniti e sciiti (guarda filmato), agli Omayyadi subentrò la dinastia degli Abbasidi, che mantiene il potere per tre secoli, durante i quali la civiltà islamica raggiunse il massimo splendore. Gli Arabi diventarono tolleranti con i popoli sottomessi. Se i vinti non si volevano convertire dovevano solo pagare un tributo. A loro si deve l’introduzione del sistema di numerazione che usiamo nonché la trasmissione di molte opere di autori greci tradotte in lingua araba.guarda filmato Crearono un nuovo stile architettonico e originali decorazioni geometriche, sviluppatesi in relazione al divieto di riprodurre uomini e animali.
ECCO ALCUNI MERAVIGLIOSI ESEMPI DELLE TRACCE ARTISTICHE E ARCHITETTONICHE LASCIATE DALL’ESPANSIONE ARABA IN EUROPA…
MOSAICI E DECORAZIONI GEOMETRICHE. ALHAMBRA, GRANADA (SPAGNA)
L’ALHAMBRA DI GRANADA, SPAGNA
PATIO DEI LEONI, ALHAMBRA
MOSCHEA DI CORDOBA, SPAGNA
La chiesa di San Giovanni degli Eremiti (Palermo) era in origine una moschea.