L’ISTITUTO COMPRENSIVO “Pulcarelli - Pastena” di Massa Lubrense

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L’ISTITUTO COMPRENSIVO “Pulcarelli - Pastena” di Massa Lubrense PRESENTA

Anno scolastico 2016/2017 Classe III B Docente: Savarese Adriana Progetto Legalità Anno scolastico 2016/2017 Classe III B Docente: Savarese Adriana

IL GIORNO DELLA CIVETTA di LEONARDO SCIASCIA Romanzo ambientato in Sicilia negli anni Sessanta del XX secolo

Il protagonista è il comandante dei carabinieri Bellodi che indaga sull’omicidio di un onesto imprenditore siciliano, Salvatore Colasberna

L’episodio che qui di seguito riportiamo rappresenta l’inizio della storia. L’autobus stava per partire, rombava sordo con improvvisi raschi singulti. La piazza era silenziosa nel grigio dell’alba,sfilacce di nebbia ai campanili della Matrice: solo il rombo dell’autobus e la voce del venditore di panelle, panelle calde panelle,implorante e ironica. Il bigliettaio chiuse lo sportello, l’autobus si mosse con un rumore di sfasciume. L’ultima occhiata che il bigliettaio girò sulla piazza colse l’uomo vestito di scuro che veniva correndo; il bigliettaio disse all’autista -un momento- e aprì lo sportello mentre l’autobus ancora si muoveva. Si sentirono due colpi squarcianti: l’uomo vestito di scuro, che stava per saltare sul predellino, restò per un attimo sospeso, come tirato su per i capelli da una mano invisibile; gli cadde la cartella di mano e sulla cartella lentamente si afflosciò. Il bigliettaio imprecò: la faccia gli era diventata colore di zolfo, tremava. Il venditore di panelle, che era a tre metri dall’uomo caduto, muovendosi come un granchio cominciò ad allontanarsi verso la porta della chiesa. Nell’autobus nessuno si mosse, l’autista era come impietrito, la sinistra sulla leva del freno e la destra sul volante. Il bigliettaio guardò tutte quelle facce che sembravano facce di ciechi, senza sguardo; disse -l’hanno ammazzato- si levò il berretto e freneticamente cominciò a passarsi la mano tra i capelli; imprecò ancora.

Vennero i carabinieri, il maresciallo nero di barba e di sonno Vennero i carabinieri, il maresciallo nero di barba e di sonno. L‘apparire dei carabinieri squillò come allarme nel letargo dei viaggiatori: e dietro al bigliettaio, dall’altro sportello che l’ autista aveva lasciato aperto, cominciarono a scendere. In apparente indolenza, voltandosi indietro come a cercare la distanza giusta per ammirare i campanili, si allontanavano verso i margini della piazza e, dopo un ultimo sguardo svicolavano

Cosa succede? Salvatore Colasberna viene ucciso mentre sta salendo sull’autobus. All’arrivo delle forze dell’ordine i passanti e i curiosi man mano si allontanano, per timore di essere coinvolti.

È la legge dell’omertà: nessuno ha visto nulla e nessuno osa parlare per non essere coinvolto nelle indagini, o peggio, per il timore di ritorsioni da parte dei responsabili dell’omicidio.

La legge dell’omertà, cioè del silenzio, costituisce la forza maggiore della mafia.

Oggi in Italia sono presenti alcune grandi organizzazioni criminali:

La mafia siciliana, chiamata dai suoi membri anche cosa nostra. I capimafia, spesso a causa della latitanza, comunicano principalmente attraverso biglietti scritti, detti pizzini. I loro sottoposti vengono chiamati picciotti. I mafiosi vengono definiti uomini d’onore o persone di rispetto. Essi ricevono le denunce al posto delle autorità, risolvono contrasti familiari ed economici, chiedono ed ottengono voti per il proprio candidato che, una volta eletto, ricambierà l’appoggio concedendo favori alla cosca infettando cosi l’amministrazione pubblica e il sistema della giustizia.

2. La camorra in Campania Sono segnalati insediamenti della camorra anche all’estero: Paesi Bassi, Spagna, Brasile, Portogallo. Quali sono le loro attività economiche prevalenti? Infiltrazione negli appalti pubblici, immigrazione clandestina, sfruttamento della prostituzione, riciclaggio di denaro sporco, traffico di droga.

3. La sacra corona unita in Puglia. Si distingue dalle altre mafie italiane perché ha accordi con organizzazioni criminali dell’est europeo. Ha a che fare con l’immigrazione clandestina

4. La ‘ndrangheta in Calabria 4. La ‘ndrangheta in Calabria. Si caratterizza per lo sfruttamento degli appalti statali ed un’efficiente rete di estorsione. Dal 1963 fino alla fine degli anni settanta la ‘ndrangheta ha utilizzato il sequestro di persona come metodo per racimolare denaro

Le organizzazioni criminali prosperano soprattutto laddove possono contare su una complicità diffusa, su una società in cui i piccoli comportamenti illeciti sono una regola di vita, la giustizia un impiccio da cui difendersi. Il prevalere di una cultura mafiosa comporta una forte limitazione dei diritti per tutti i cittadini.

Ma, quali sono i diritti fondamentali di cui gode ciascun uomo? Diritto alla libertà e alla sicurezza Diritto ad esprimere liberamente le proprie idee Diritto all’istruzione Diritto ad essere giudicato in modo giusto, senza subire torture Diritto ad avere un tenore di vita dignitoso Diritto ad intraprendere iniziative economiche

Illustri vittime della mafia sono state: Il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, ucciso il 3 settembre 1982 a Palermo mentre era in macchina con la moglie

Il magistrato Giovanni Falcone, ucciso il 23 maggio 1992 a Palermo, dilaniato dall’esplosione di 700 chili di tritolo. Con lui morirono anche la moglie e tre uomini della scorta

Il magistrato Paolo Borsellino, ucciso il 19 luglio 1992, in una macchina imbottita di tritolo in via d’Amelio a Palermo. Insieme a lui morirono anche i cinque agenti della scorta

Don Pino Puglisi, assassinato a Palermo il 15 settembre 1983, nel giorno del suo 56° compleanno. Egli è ricordato ogni anno il 21 Marzo nella giornata della memoria e dell’impegno di Libera, la rete di associazioni contro le mafie. Il 25 Maggio 2013 è stato beatificato da Papa Benedetto XVI .

Don Peppe Diana, assassinato dalla camorra il 19 Marzo 1994 a Casal Di Principe, nel giorno del suo onomastico. A Natale 1991 Don Peppe Diana aveva pubblicato una lettera intitolata Per amore del mio popolo dove scriveva: La camorra è oggi una forma di terrorismo che incute paura e impone le sue leggi: estorsioni, tangenti, traffici illegali per l’ acquisto e lo spaccio di sostanze stupefacenti. Davanti a tutto questo il nostro impegno non può e non deve venir meno: il profeta fa da sentinella, vede l’ ingiustizia e la denuncia.

Per educare alla cultura della legalità è bene ricordare che sono illegali anche tanti piccoli comportamenti quotidiani come, ad esempio: Non pagare il biglietto sui mezzi pubblici Non indossare il casco in moto Non rispettare il materiale degli altri Non rispettare la natura Chiedere raccomandazioni per ottenere qualcosa

In conclusione possiamo dire che : La lotta contro la criminalità non riguarda solo coloro che sono chiamati a combattere in prima linea (forze dell’ordine e magistrati) ma coinvolge tutti i cittadini.

La legalità è insieme rispetto e pratica delle leggi