Infezioni apparato genitourinario Malattie sessualmente trasmesse

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Transcript della presentazione:

Infezioni apparato genitourinario Malattie sessualmente trasmesse UNIVERSITA' degli STUDI di PERUGIA/TERNI  Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia Corso integrato Medicina di Laboratorio Microbiologia Clinica Infezioni apparato genitourinario Malattie sessualmente trasmesse

Classificazione delle MTS in relazione all’agente eziologico Batteriche: Neisseria gonorrhoeae Treponema pallidum Chlamydia trachomatis Ureaplasma urealyticum Haemophylus ducreyi Mycoplasma hominis Mycoplasma genitalium Gardnerella vaginalis Streptococcus Beta emolitico di gruppo B Virali: Herpes simplex di tipo 1 Herpes simplex di tipo 2 HPV HAV,HBV,HCV,HDV CMV EBV HIV Virus enterici

Classificazione delle MTS in relazione all’agente eziologico Protozoi: Trichomonas vaginalis Entamoeba histolytica Giardia Lamblia Funghi: Candida albicans Ectoparassiti: Phthirius pubis Sarcoptes scabiei

MST Contatto diretto tra le mucose Le MST rivestono una notevole importanza epidemiologica perché spesso hanno le seguenti caratteristiche: Asintomaticità Lunga latenza Lunga infettività Elevata recidività Legami con processi cancerogenici Hanno in comune solo la modalità più o meno esclusiva di trasmissione: Contatto diretto tra le mucose

Fattori di rischio Età (fascia maggiormente colpita 16-25 anni) Sesso (femminile) Livello socioeconomico Numero partners (maggiore partner multipli) Comportamenti sessuali Uso di droghe

Caratteristiche dell’ambiente vaginale Età pH Glicogeno Microrganismi Neonatale Acido SI Lattobacilli Prepubere 7-8 NO Rari di vario genere Fertile 3,5-4,5 SI Lattobacilli Climaterio >8 NO Enterobatteri

Diagnosi differenziale d’infezioni vaginale

Lattobacilli

Gardnerella vaginalis

Infezione da Chlamydia trachomatis Incidenza e prevalenza: è la MTS con maggior prevalenza nei paesi industrializzati. I sintomi iniziano 7-21 gg dopo l’esposizione Trasmissione:esclusivamente per via sessuale (esclusi i ceppi che danno tracoma e congiuntivite) e perinatale

Chlamydia trachomatis Età: riflette i comportamenti sessuali, diminuisce rapidamente nelle donne dopo i 25 anni. Sesso: femminile più colpito Altri fattori di rischio: basso livello socioeconomico e scolastico

Infezioni urogenitali Femmine: asintomatiche (80%) Manifestazioni cliniche: Cerviciti, endometriti, uretriti, salpingiti, bartoliniti Femmine: il 35-50% dei casi di uretrite non-gonococcica Perdite mucopurulente, disuria, piuria Uretriti: Maschi sintomatici per il 75% È frequente coinfezione da Neisseria gonorrhoeae + C. trachomatis

                                             

Micoplasmi urogenitali Mycoplasma hominis Mycoplasma genitalium Ureaplasma urealyticum Mycoplasma fermentans Mycoplasma penetrans Mycoplasma spermatophylum

Manifestazioni cliniche : Micoplasmi Manifestazioni cliniche : Mycoplasma hominis Ureaplasma urealyticum Mycoplasma genitalium associato a: vaginosi pielonefrite PID febbre post-partum parto pretermine uretrite cervicite?

CERVICO-VAGINITE SINDROME URETRALE COMMENSALISMO 1000 INFEZIONE 10000 MALATTIA 100.000

Neisseria gonorrhoeae

Gonorrea: malattia dell’uomo Contagio sessuale le donne hanno il 50% di probabilità di acquisire l’infezione in seguito ad un singolo rapporto; nell’uomo la probabilità è del 20%. Il rischio aumenta con l’aumento dei rapporti. Il serbatoio è rappresentato dalle persone infette asintomatiche.

Maschi L’infezione genitale nell’uomo è limitata all’uretra Periodo d’incubazione 2-7gg. Manifestazioni cliniche: secrezione uretrale purulenta disuria uretriti epididimiti prostatiti ascessi periuretrali

Gonorrea nella donna Simile all’uretrite dell’uomo. Sensazione di bruciore durante la minzione. Perdite vaginali mucopurulente Febbre Dolore addominale

Femmine Nella donna la sede d’infezione è nella cervice. Manifestazioni cliniche: cerviciti vaginiti uretriti proctiti perdite vaginali salpingiti ascessi delle tube ovariche disuria dolori addominali

Treponema pallidum Malattia distribuita in tutto il mondo. Per diffusione è la 3° malattia a trasmissione sessuale. Trasmissione per contatto con le lesioni della sifilide primaria e secondaria. Mediante le secrezioni del corpo, sangue, sperma, saliva, durante il rapporto sessuale e per via transplacentare

Treponema pallidum SIFILIDE PRIMARIA: Chancre (sifiloma) primario: lesione che si forma nel luogo dell’infezione Lesione papula ulcera non dolorosa linfoadenopatia regionale disseminazione linfatici linfonodi ingrossati torrente circolatorio. Il sifiloma primario guarisce spontaneamente in 2 mesi.

Treponema pallidum SIFILIDE SECONDARIA: si verifica dopo 3 mesi dalla primaria: disseminazione del Treponema. I sintomi sono: gola infiammata cefalea anoressia linfoadenopatia rash mucocutaneo (maculare, papulare, pustulare) sulle mani e piedi: il rash è molto contagioso il rash e i sintomi migliorano e il paziente entra nella fase latente o clinicamente inattivo dello stadio di malattia.

Treponema pallidum SIFILIDE LATENTE: mesi-anni Una piccola % di pazienti progredisce nello stadio di SIFILIDE TERZIARIA L’infiammazione cronica diffusa può causare distruzione devastante di organi e tessuti (arteriti, demenza, cecità). Formazione di gomme (lesioni granulomatose) presenti sulle ossa, cute ed altri tessuti. Forme tipiche: Neurosifilide e Sifilide cardiovascolare.

Infezione da Herpes virus 1,2 Incidenza e prevalenza: causa più frequente di ulcera genitale nei paesi industrializzati ed una delle più comuni MTS. 90% HSV-2, 10% HSV-1 Trasmissione: contatto diretto con lesioni o secrezioni infette. Età – riflette i comportamenti sessuali con maggiore frequenza tra 15-50 anni. Sesso: indifferente. Altri fattori di rischio: immunodepressione cellulare Presentazione clinica: infezione primaria, infezione riattivata,herpes ricorrente, asintomatiico e subclinico.

Epidemiologia degli HSV-1,2: E’ trasmesso dai liquidi delle vescicole, saliva, secrezioni vaginali. Causano infezioni orali e genitali. HSV-1 per contatto orale, baci, bicchieri, spazzole, saliva. Dita. Bocca,cute attraverso break cutanei. L’autoinoculazione può causare infezioni degli occhi. HSV-2 per contatto sessuale, autoinoculazione, madre-feto. Escrezione del virus dalla cervice durante le perdite vaginali.

Herpes simplex tipo 2: Nei maschi sul glande o su tutto il pene. Nelle femmine,vulva, vagina, cervice, area perianale, perdite vaginali, proctite. Sintomi. Le lesioni possono essere accompagnate da febbre, mal di testa, malessere, adeniti inguinali. Latenti nei gangli sacrali, riattivazioni ogni 2-3 settimane.

HPV Molte persone sono asintomatiche I sintomi possono svilupparsi dopo settimane,mesi dopo l’esposizione

Verruche anogenitali: Le verruche genitali (condilomi acuminati) si riscontrano nell’epitelio squamoso dei genitali esterni e delle aree perianali.Sono causati dal 90% dai tipi HPV-6 e 11

Condilomi genitali

Lesioni ano-genitali da HPV Condilomi acuminati e piani a livello dei genitali maschili (pene, scroto) e femminili (cervice uterina, vagina, vulva) e in regione perianale [HPV 6, 11, 16, 18, ecc.] Carcinomi cervicali, vulvari, anali e del pene (e lesioni intraepiteliali squamose [SIL] che li precedono) [HPV 16, 18, 31, 33, 39, 45, 52, 58, ecc.]

HPV e neoplasia cervicale HPV alto rischio: HPV 16, 18, 31, 33, 35, 39, 45, 51, 52, 56, 58, 59, 68… HPV basso rischio: HPV 6, 11, 26, 42, 43, 44, 53, 54, 55, 62, 66…

Prevalenza delle infezioni genitali da HPV Infezione a trasmissione sessuale più frequente nell’uomo (50% della popolazione attiva sessualmente è stata infettata da HPV) Correlata al numero e alla frequenza dei partner Correlata all’età (massima tra i 15 e i 25 anni) Correlata allo stato immunitario (maggiore in pazienti HIV positivi, in donne in gravidanza) Correlata alle abitudini di vita (fumo, alimentazione, contraccettivi orali)

HPV e carcinoma della cervice Il carcinoma della cervice è la seconda causa di morte per tumore tra le donne (dopo il carcinoma della mammella) 500.000 nuovi casi di carcinoma della cervice uterina ogni anno nel mondo Prevalenza del 97%-99.7% di DNA di HPV nei carcinomi della cervice (in PCR) Il 53% dei carcinomi della cervice correlati ad HPV sono associati al 16, il 15% al 18, il 9% al 45, il 6% al 31 e il 3% al 33.

Neoplasia cervicale : Progressione naturale della malattia Mesi Anni Dopo 30 anni Epitelio Normale Infezione HPV Coilocitosi CIN1 CIN2 CIN3 Carcinoma ASCUS/LSIL HSIL Screening Trattamento SIL = Lesione intraepiteliale squamosa / CIN = Neoplasia intraepiteliale cervicale

Cofattori della progressione tumorale Fattori genetici (anormalità di struttura o numeriche dei cromosomi, riarrangiamenti o sovraespressione di oncogeni cellulari) Antigeni HLA (associazione HLA-cl.IID con carcinoma della cervice) Immunodepressione (infezione da HIV) Coinfezioni con altri virus o microrganismi (HSV-2, Clamidia) Numero dei parti Fumo Contraccettivi orali Fattori ormonali Dieta (assenza di carotenoidi, vitamina C)

Persistenza dell’infezione HPV Circa dell’1% il virus tende a persistere. L’infezione attiva riemerge dalla latenza durante una immunodeficienza associata a: Gravidanza Radiazioni solari Stress emozionale Stress fisico HIV Chemioterapia antitumorale

HIV

Decorso e stadi dell’HIV: Infezione acuta : 3-6 mesi.1000 CD4/mm3. Latenza clinica: 1-10 anni. LAS : 600 CD4/mm3. ARC : 400 CD4/ mm3. AIDS conclamato : 150-200 CD4/mm3.

Source: UNAIDS 2006 Report on the Global AIDS Pandemic 1.5 million 200,000 in ‘05 IDU 7.6 million 830,000 in ‘05 Heterosexual MSM IDU 12.1 million 1.3 million in ‘05 Heterosexual Source: UNAIDS 2006 Report on the Global AIDS Pandemic

A) Il virus può arrivare nel sangue esclusivamente attraverso: Rapporti sessuali con persone infette. Trasfusione di sangue infetto o plasma o fattori della coagulazione infetti. Siringhe o aghi contaminati con sangue infetto. Madre infetta il figlio durante la gravidanza, al momento del parto o durante l’allattamento.

B) Il pericolo d’infezione aumenta con la frequenza di comportamenti a rischio: Cambiamento di partner sessuali . Rapporto anale. Scambio di siringhe tra tossicodipendenti.

HIV C) Non è stato mai dimostrato che vi siano rischi : Contatti sociali: Ambiente familiare. Ambiente di lavoro. Scuola. Locali pubblici. Mezzi di trasporto. Acqua, stoviglie, servizi igienici,piscine, spogliatoi. Trasmissione per via aerea (goccioline di saliva, sputo, colpi di tosse). Contatti casuali (strette di mano). Liquidi biologici (urina, saliva, lacrime). Contatti con animali, punture d’insetto, zanzare. HIV

HIV I farmaci antivirali limitano la progressione della malattia.I vaccini per prevenire ed il trattamento sono in trials. Sicurezza, sesso monogamo aiuta a limitare la diffusione. Uso di aghi sterili monouso. Screening del sangue per trasfusioni, organi per trapianti, fattori della coagulazione usati per emofiliaci.

CANDIDA ALBICANS CIRCA 150 SPECIE; LE PIU’IMPORTANTI SONO : albicans, glabrata, tropicalis, kefyr, pseudotropicalis, krusei, parakrusei, viswanathii, stellatoidea, guilliermondii

Micosi Incidenza e prevalenza: 20-25% di tutte le donne che afferiscono ad una visita ginecologica. Trasmissione: di solito non sessualmente trasmessa. Età: simile alle altre MTS Sesso: femminile Altri fattori di rischio: terapie varie,diabete mellito Presentazione clinica: Prurito vulvare che si accentua nel periodo perimestruale e durante i rapporti sessuali, leucorrea biancastra.

A asintomatica B asintomatica C acuta D cronica E ricorrente COLONIZZAZIONE DELLE BLASTOSPORE A asintomatica FORMAZIONE DEL TUBO GERMINATIVO B asintomatica FORMAZIONE DELLE IFE PENETRAZIONE NELLA MUCOSA C acuta D INVASIONE DELLA MUCOSA DA PARTE DELLE IFE cronica E CANDIDIASI VULVOVAGINALE RICORRENTE ricorrente

SEGNI: SINTOMI: INTENSO PRURITO VULVARE E VAGINALE IRRITAZIONE, PERDITE BIANCHE,ABBONDANTI CREMOSE “A RICOTTA” NESSUN ODORE DISURIA DISPAREUNIA SEGNI: ADERENZA ALLE PARETI VAGINALI DELLE PERDITE BIANCHE-CREMOSE. ERITEMA VULVARE, EDEMA.

Trichomonas vaginalis

Trichomonas vaginalis Il periodo d’incubazione dura dai 4-20gg Nella donna compare leucorrea bianca, fluida, prurito, sensazione di caldo, pareti vaginali eritematose, puntate emorragiche, edema Infiammazione dell’epitelio squamoso Metaplasia (associazione tra infezione da Trichomonas e carcinoma cervicale)

Tampone uretrale nell’uomo. A) il tampone uretrale deve essere eseguito in caso di secrezione purulenta o vischioso-filamentoso del meato uretrale con o senza sintomatologia dolorosa. Talvolta è presente solo sensazione di bruciore, soprattutto durante la minzione, senza nessuna secrezione. B) Il tampone dovrebbe essere eseguito anche nel caso in cui siano isolati nella partner microrganismi tipicamente responsabili di MST. C) Il tampone è utile anche nella ricerca dell’eziologia di una orchi-epididimite. D) Altro motivo all’indagine sono gli screening per infertilità, dove il soggetto è assolutamente asintomatico.

Tampone uretrale nell’uomo Modalità di prelievo, Norme da rispettare: a) astenersi dai rapporti sessuali nelle 24 ore precedenti l’esame; b) aver cessato qualsiasi trattamento chemio-antibiotico da almeno una settimana; c) non aver urinato nelle ultime 3 ore; Uso di tamponi di nylon o Dacron.

Spermiocoltura L’esame colturale del liquido seminale riconosce una sua utilità in corso degli screening per l’infertilità e come esame di preparazione alla fecondazione assistita. Norme da rispettare: a) astenersi dai rapporti sessuali nei 3-4gg precedenti l’esame; b) aver cessato qualsiasi trattamento chemioantibiotico da almeno una settimana; c) lavaggi dei genitali esterni: d) la raccolta del liquido seminale deve avvenire mediante masturbazione e tutto l’eiaculatio deve essere raccolto nell’apposito contenitore esterno.

Spermiocoltura Per la ricerca di Chlamydia trachomatis, non potendo essere eseguita sul liquido seminale, è necessario procedere alla raccolta del primo getto di urina in un apposito contenitore sterile. Il paziente non deve aver urinato per almeno 3 ore prima. Il campione va raccolto prima di quello del liquido seminale.

Tampone da solco balano-prepuziale Le balaniti sono stati infiammatori della mucosa del glande che può interessare anche il prepuzio (balanopostiti). Il prelievo va effettuato con tamponi in nylon o dacron dal solco balano-prepuziale. Vanno utilizzati tamponi diversi per ogni tipo di esame. Il paziente non deve aver effettuato terapia antibiotica o antimicotica d almeno 3-4gg.

Prevenzione primaria Nell’ambito delle MST la prevenzione primaria è fondamentale. Essa favorisce la riduzione delle probabilità d’esposizione all’agente patogeno. Le principali regole da tener presente sono: 1) evitare rapporti sessuali occasionali 2) conoscere lo stato di salute del partner 3) fare uso di profilattici 4) mantenere una corretta igiene personale

5) Trattamento dei soggetti infetti sintomatici e dei loro partners, 6) Identificazione dei soggetti infetti asintomatici e dei loro partners 7) Effettuare test diagnostici in soggetti che presentano comportamenti a rischio, 8) Vaccinazione delle persone a rischio (HBV,HAV)

Counseling Il counseling al paziente MST è il fulcro di ogni azione di controllo clinico ed epidemiologico delle infezioni sessualmente trasmesse. E’ uno scambio individualizzato di informazioni e di indicazioni di comportamento volte ad assicurare al paziente un ruolo attivo: Nella gestione della sua infezione (aderenza alla terapia) Nel ridurre il rischio di reinfezione Nel condurre al trattamento i partners sessuali Nel gestire le implicazioni psicologiche ostacolanti.

Tampone vaginale 11) Norme a cui attenersi: a) non avere rapporti sessuali nelle 24 ore precedenti l’esame; b) non essere in periodo mestruale; c) non eseguire irrigazioni vaginali nelle 24 ore precedenti l’esame; d) aver cessato qualsiasi intervento chemio-antibiotico locale o generale da almeno 3gg.

Tampone vaginale 11) Il prelievo va effettuato nel fornice posteriore vaginale mediante tamponi sterili previa introduzione di uno speculum bivalve sterile. Vetrino Esame a fresco e rilevazione del fishy odor test. Per la coltura del T.vaginalis. pH dell’essudato vaginale.

11

Tampone cervicale 11) Sia certa la presenza di N. gonorrhoeae, C. trachomatis, Mycoplasma in donne con cervicite o che stiano eseguendo indagini a scopo preventivo (gravidanza, infertilità gruppo a rischio. Il prelievo va effettuato a livello endocervicale, previa introduzione di uno speculum bivalve sterile nel modo seguente: a) rimuovere l’eccesso di muco cervicale mediante un tampone a secco, b) inserire un secondo tampone nell’endocervice per almeno 1 cm e ruotare più volte

Malattia infiammatoria pelvica: L’infezione della cervice può risalire nella cavità uterina (endometrite) e propagarsi alle tube (salpingite subacuta) ed anche al peritoneo (pelviperitonite, periepatite). Segno clinico evidente della PID è il dolore addominale. C-. trachomatis, N. gonorrhoeae, M. hominis e specie di anaerobi come il Bacteroides e streptococchi.

Malattie a trasmissione sessuale 6) Linfogranuloma venereo (LGV) sierotipi L1,L2,L3. Malattia diffusa in Africa, Asia e America del Sud.Nei soggetti di sesso maschile, nella sede di penetrazione, a livello della mucosa genitale o rettale, si ha la comparsa di una papula che evolve a vescicola e poi a ulcera indolore (lesione primaria) segue al propagazione ai linfonodi regionali , dove si verificano processi infiammatori che portano a formazioni ascessuali e alla comparsa di bubboni (lesione secondaria), da qui si può verificare la diffusione e il danno ad altre sedi dell’organismo: meningite, polmonite, epatite.

Tampone uretrale nella donna 11) Norme a cui attenersi: a) non avere rapporti sessuali nelle 24 ore precedenti l’esame; b) non essere in periodo mestruale; c) non eseguire irrigazioni vaginali nelle 24 ore precedenti l’same; d) aver cessato qualsiasi intervento chemio-antibiotico locale o generale da almeno 3gg. e) non avere urinato da almeno 3 ore. f) il prelievo viene effettuato introducendo per circa 1 cm un sottile tampone nell’uretra.

Tipo rapporto/protezione utilizzata Rischio di contagio Petting Rischio di contagio delle MST in caso di contatto dei genitali o di eiaculazione vicino ai genitali Bacio Mononucleosi e Scarlattina Rapporto anale senza profilattico Nessuna protezione per le MST Rapporto orale Rischi di contagio di HIV, Epatite, Gonorrea in caso di eiaculazione. Il solo contatto mette a rischio per il contagio di condilomi ed herpes del cavo orale

Rapporto completo con la pillola Nessuna protezione per le MST Rapporto completo con la spirale Nessuna protezione per Sifilide,Trichomonas, Gonorrea, Condilomi, Chlamydia, Herpes. Nella donna aumenta il rischio di contagio da HIV,HBV a causa delle microlesioni che la spirale può causare nella parete uterina. Rapporto completo con diaframma Nessuna protezione per sifilide,Trichomonas,Gonorrea,Condilomi,Chlamydia,Herpes. Protegge parzialmente la donna da HIV,HBV. Rapporto completo senza protezione Rischio di contagio per HIV, HBV, Trichomonas, Sifilide,Gonorrea, Condilomi acuminati, Chlamydia, Herpes,

PROSTATITI: classificazione Prostatite batterica acuta: infezione batterica acuta, con leucocitosi del fluido prostatico; colture positive del secreto prostatico, delle urine e occasionalmente del sangue Prostatite batterica cronica: infezione batterica cronica, con leucocitosi e colture positive del fluido prostatico e raramente delle urine

Prostatite abatterica cronica: infezione cronica, con leucocitosi del fluido prostatico e negatività delle colture urinarie e del fluido prostatico per i comuni uropatogeni Prostatodinia: la prostata non mostra alcuna infiammazione e le colture risultano tutte negative

PROSTATITI: patogeni implicati PATOGENI RICONOSCIUTI PATOGENI CONTROVERSI E. coli Klebsiella Proteus mirabilis Pseudomonas aeruginosa Enterococcus faecalis Staphylococcus aureus Chlamydia trachomatis Mycoplasma Anaerobi Trichomonas vaginalis Herpes simplex virus 1 & 2 Stafilococchi coagulasi negativi

PROSTATITI: sintomi dolorosi Dolore o pesantezza perineale. Dolore o fastidio durante o dopo l'eiaculazione Dolore alla parte bassa della schiena e agli arti inferiori (glutei e gambe, specialmente all'interno delle cosce) Dolore ai testicoli Dolore inguinale Dolore sovrapubico Dolore o fastidio alla punta del pene (non legato alla minzione) Dolore o bruciore durante la minzione.

ESAMI DI LABORATORIO NELLE PROSTATITI Urinocoltura con ABG Test di Meares-Stamey Spermiocoltura Ricerca del Trichomonas vaginalis Amplificazione del DNA per C.trachomatis, N.gonorrhoeae, HSV 1 e 2, HPV Ricerca di Micoplasmi uro-genitali

P.M.

QUADRI CLINICO-LABORATORISTICI DELLA CLASSIFICAZIONE DI DRACH PROSTATITE ACUTA BATTERICA PROSTATITE CRONICA BATTERICA PROSTATITE NON BATTE-RICA PROSTATO-DINIA Infezione urinaria (IVU) SI NO Esplorazione rettale (DRE) + +/- - Globuli Bianchi (GB)/EPS Batteri/EPS Antibiotici SI/NO ? Flusso urinario Diminuito L’attribuzione della sede di infezione si basa: carica microbica >=105UFC/ml e leucociti >=10/campo

Il Caso Clinico Francesco, 32 anni, coniugato da due anni con Chiara, si presenta all'ambulatorio MST poiché da circa 1 mese sono comparse a livello genitale delle lesioni proliferative

Anamnesi Assenza di patologie croniche concomitanti Assenza di pregresse MST Rapporti sessuali esclusivamente con Chiara dal matrimonio Rapporti sessuali vaginali, orali ed anali Non utilizzo del condom

Esame obiettivo Buone condizioni generali Temperatura ascellare = 36,8 ° C Pressione arteriosa = 120-80 mm Hg Frequenza cardiaca = 88 atti/minuto Apparato genitale: Assenza di linfoadenopatia inguinale bilateralmente. Assenza di secrezione purulenta uretrale. Assenza di lesioni ulcerative. Presenza di lesioni proliferative a livello dell'asta del pene.

1. L'anamnesi e l'esame obiettivo orientano per: herpes genitale condilomi acuminati gonorrea

HSV-2

2. L'agente eziologico della condilomatosi ano-genitale è: Un virus, il poxvirus. Un virus, il papillomavirus umano (HPV). Un batterio, il Treponema pallidum.

La diagnosi di questa condizione patologica richiede: Biopsia Nessuna indagine successiva Test virologici di identificazione e tipizzazione di HPV

. Quali sono le opzioni terapeutiche? La terapia chirurgica è più efficace. La tecnica chirurgica dipende dalla disponibilità del centro. La terapia medica è più efficace. Si possono utilizzare sia immunomodulatori che antivirali. Il trattamento deve essere individualizzato. E' possibile optare sia per la terapia medica che per quella chirurgica.

Si, poiché il periodo di incubazione è inferiore a 2 anni. 6. Durante il counselling il paziente chiede se ha acquisito l'infezione virale dalla moglie con certezza. Si, poiché il periodo di incubazione è inferiore a 2 anni. Si, poiché sebbene HPV possa persistere per anni, le manifestazioni cliniche si presentano dopo non più di 6 mesi dall'infezione. No, poiché HPV può persistere come infezione latente per anni prima di produrre manifestazioni cliniche.

7. Avendo diagnosticato una infezione da HPV è necessario: Eseguire lo screening per altre MST, incluso l'infezione da HIV. Eseguire uno screening per l'immunodeficienza. Esaminare il partner sessuale del paziente.

8. L'ispezione dei genitali esterni della moglie del paziente è risultata normale, così come l'esame colposcopico. Il Paptest eseguito un anno fa è risultato normale. Un collega aveva precedentemente richiesto alla signora il test per l'identificazione di HPV con il brushing cervicale, risultato:" presenza di HPV-6". La signora è preoccupata e chiede il significato del test effettuato e come guarire dall'infezione.

Suggerisci di ripetere rapidamente il Paptest per monitoraggio stretto del tumore della cervice uterina. Suggerisci una biopsia cervicale in colposcopia perché la sensibilità del Paptest è limitata. Rassicuri la paziente che non necessita di alcuna cura, consigliandole di continuare il suo normale programma annuale di screening (Paptest).

9. La coppia vi chiede se sia consigliabile e necessario l'utilizzo del condom. La vostra risposta è: L'uso del condom è da consigliare, fino alla dimostrazione della clearance di HPV con tests virologici L'uso del condom non è necessario nell'ambito della coppia stabile L'uso del condom è da consigliare, finchè al marito non verranno rimossi i condilomi

9. La coppia vi chiede se sia consigliabile e necessario l'utilizzo del condom. La vostra risposta è: L'uso del condom è da consigliare, fino alla dimostrazione della clearance di HPV con tests virologici

L'uso del condom non è necessario nell'ambito della coppia stabile L'uso del condom è da consigliare, finchè al marito non verranno rimossi i condilomi

Grazie per l’attenzione Conclusioni Grazie per l’attenzione