Sulmona (Abruzzo) 43 a.C. Tomi (odierna Romania) 17 d.C. Publio Ovidio Nasone Sulmona (Abruzzo) 43 a.C. Tomi (odierna Romania) 17 d.C. prof.ssa Cristina Catellani
prof.ssa Cristina Catellani BIOGRAFIA Nasce il 20 marzo del 43 a.C. a Sulmona da agiata famiglia equestre; frequenta le più prestigiose scuole di retorica a Roma, poi si reca ad Atene per completare la sua istruzione; Intraprende la carriera politica che subito interrompe per dedicarsi alla poesia; Entra nel circolo di Messalla Corvino ed acquista subito grandissima fama; Nell’8 d.C. viene condannato alla relegatio (allontanamento da Roma senza confisca dei beni, né perdita della cittadinanza); Muore a Tomi nel 17 d.C. prof.ssa Cristina Catellani
prof.ssa Cristina Catellani È ritenuto uno dei maggiori poeti augustei e dell’intera latinità per il modo in cui ha affrontato e rinnovato i generi letterari più diversi: L’elegia Il poema didascalico L’epica prof.ssa Cristina Catellani
prof.ssa Cristina Catellani OPERE Amores (distici elegiaci, dopo il 20 a.C.) Opere erotico-didascaliche (distici elegiaci, 1 a.C. – 1 d.C.): Ars amatoria Medicamina faciei femineae Remedia amoris Heroides (distici elegiaci, 15 a.C.-8 d.C.) Metamorfosi (esametri, 2-8 d.C.) Fasti (distici elegiaci, 2-8 d.C., incompiuta) Tristia ed Epistulae ex Ponto (distici elegiaci, durante l’esilio) prof.ssa Cristina Catellani
Compimento e fine della poesia elegiaca Amores Compimento e fine della poesia elegiaca prof.ssa Cristina Catellani
prof.ssa Cristina Catellani Amores Rappresentano l’esordio poetico di Ovidio Constano di 49 elegie suddivise in tre libri Corinna, pseudonimo greco, è evocata talvolta, ma non è figura centrale La sofferenza d’amore si banalizza Il centro dell’esistenza non è l’amore, ma la pratica e la consapevolezza poetica prof.ssa Cristina Catellani
Differenze tra l’elegia di Ovidio e quella dei suoi predecessori Per Ovidio: Corinna è una presenza tenue L’amore è un gioco mondano e galante Perde importanza il servitium amoris Non ci sono legami diretti con la realtà biografica del poeta Per gli elegiaci: Un’unica donna (Lesbia, Delia, Cinzia) è al centro dell’esperienza amorosa L’amore è una passione totalizzante Il servitium amoris è tema centrale La poesia elegiaca deriva dall’esperienza amorosa e la riflette prof.ssa Cristina Catellani
Opere erotico-didascaliche La precettistica dell’esperienza amorosa prof.ssa Cristina Catellani
prof.ssa Cristina Catellani Ars amatoria tre libri: il primo e il secondo danno indicazioni agli uomini su come sedurre le donne e conservarne l’amore, l’ultimo dedicato ad insegnare alle donne come sedurre un uomo Ambientazione decisamente mondana (quindi anche un’importante fonte di informazioni sulla vita quotidiana a Roma) E’ la negazione della morale tradizionale, ma il tono giocoso e il limitarsi agli amori libertini le impediscono di diventare vero atto di ribellione nei confronti della morale costituita. Così Ovidio tenta una conciliazione tra poesia elegiaca e società. prof.ssa Cristina Catellani
Medicamina faciei femineae Remedia amoris Il primo è un trattato sul trucco e i cosmetici (ricette comprese); si oppone al tradizionale rifiuto della cosmesi. Ce ne restano ca. 100 versi. Il secondo (ca. 800 versi) è complementare rispetto ad Ars amatoria: insegna a liberarsi dalla passione amorosa quando questa fa soffrire (a ben vedere la perfetta negazione della natura dell’amore elegiaco). prof.ssa Cristina Catellani
prof.ssa Cristina Catellani Heroides: struttura Raccolta di 21 lettere in distici elegiaci; lettere 1-15: di eroine del mito (Penelope, Fedra), dell’epica latina (Didone) o personaggi storici divenuti leggendari (Saffo); lettere 16-21: tre coppie di lettere (una della donna, l’altra dell’uomo lontano) aggiunte più tardi. Fonti sono dunque quasi sempre l’epica e la tragedia: vengono narrate da una prospettiva particolare, da un punto di vista elegiaco e femminile, storie narrate precedentemente secondo il codice epico-tragico e secondo un’ottica maschile. prof.ssa Cristina Catellani
prof.ssa Cristina Catellani Heroides: genere Ovidio si dice orgoglioso della originalità di questa opera; c’è però un precedente: un’elegia di Properzio in forma di lettera di Aretusa al marito lontano (IV, 9). Hanno carattere monologico. Quasi tutte sono in forma di lamento della donna abbandonata dal marito-amante lontano; schema-tipo: disperazione della donna, invocazione del ritorno dell’amato, esortazione all’amato a mantenere le promesse fatte, eventualmente sequenze narrative in forma di flash-back. prof.ssa Cristina Catellani
prof.ssa Cristina Catellani Heroides: temi Tema centrale è l’amore, visto secondo l’ottica femminile, focalizzazione abbastanza inconsueta (ma si veda l’Arianna del carme 64 di Catullo e la Didone virgiliana). Scrivono quasi sempre donne: Ovidio approfondisce la psicologia femminile. Prevalgono i toni patetico-tragici; ciò conferisce alle Heroides caratteri molto diversi dalle opere precedenti, in cui l’amore era lusus. prof.ssa Cristina Catellani
Fasti: Ovidio e Augusto 12 libri secondo il progetto (uno per mese); ne vennero scritti 6. È un calendario in versi. Il modello principale sono gli Aitia di Callimaco, poesia eziologica in distici elegiaci. Valorizza la cultura tradizionale romana coi suoi riti, credenze, leggende, in ossequio alla politica culturale augustea. In realtà la posizione di Ovidio nei confronti della propria materia è di sorridente scetticismo. prof.ssa Cristina Catellani
Metamorfosi: forma, genere 15 libri in esametri che nel proemio Ovidio definisce carmen perpetuum: il poema si colloca dunque nell’ambito dell’epica. Ma non ha un protagonista, bensì personaggi molteplici ca. 250 miti di trasformazione, associati da vari criteri: contiguità cronologica o geografica, associazione tematica, contrasto, rapporto di parentela tra i protagonisti. Notevole l’uso della tecnica a incastro. prof.ssa Cristina Catellani
Metamorfosi: struttura L’ordine è approssimativamente cronologico: dalle origini dell’universo si passa al tempo astorico del mito (fino al libro X); l’XI fa da cerniera tra mito e storia (vicende di personaggi della guerra di Troia); Libri XII-XIII: miti collegati alla guerra di Troia; Libri XIV-XV: ci si sposta in Lazio (Enea), si menzionano i re di Roma tra cui Numa Pompilio a cui si collega Pitagora; questi indica la metamorfosi come legge universale; apoteosi di Cesare e celebrazione di Augusto. prof.ssa Cristina Catellani
prof.ssa Cristina Catellani Metamorfosi: i temi La metamorfosi, ma anche l’amore, visto nelle più diverse sfumature e variazioni. La struttura, in particolare gli ultimi libri, indicano la volontà di celebrare il regime augusteo e presentarlo come culmine della storia. Il mondo divino non ha spessore etico-religioso, anzi Ovidio sorride delle incongruenze delle sue fonti. Anche il tema filosofico introdotto da Pitagora risulta in realtà estrinseco. prof.ssa Cristina Catellani
Metamorfosi: voce narrante e stile La voce narrante è molteplice: talvolta è il poeta, talaltra sono i personaggi che diventano narratori a loro volta. Diversamente dall’epica, non è presente un narratore oggettivo, ma una voce che interviene a commentare le vicende. Lo stile è vario e mutevole come il contenuto, la metamorfosi è presente anche a questo livello: epico, elegiaco, bucolico … siamo di fronte a una sorta di galleria di generi letterari. Nella descrizione prevale l’aspetto visivo. prof.ssa Cristina Catellani