Liceo delle Scienze Umane Docente Profs.sa Schifa A. Francesca LICEO STATALE “ PIETRO SICILIANI ” Liceo Linguistico Liceo delle Scienze Umane Liceo delle Scienze Umane: indirizzo Economico Sociale Lecce Giornata dell'Unità Nazionale, della Costituzione, dell'Inno e della Bandiera Classe 4bu Docente Profs.sa Schifa A. Francesca
Questo lavoro prende spunto dalla curiosità di trovare punti di contatto e divergenze riguardo alcuni articoli della Dichiarazione dei diritti dell’uomo e la nostra Costituzione.
La Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e la Costituzione italiana (1948-1949)
La Costituzione italiana è stata firmata nel dicembre del 1947 dall’Assemblea Costituente formata da Enrico De Nicola, Umberto Terracini, Alcide De Gasperi e Grassi ed è entrata in vigore il 1° gennaio 1948.
La Dichiarazione universale dei diritti umani è stata firmata a Parigi il 10 dicembre 1948, la cui redazione fu promossa dalle Nazioni Unite.
La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani è stata adottata il 10 dicembre 1948 dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite. I voti sono stati ripartiti come segue: 48 voti favorevoli, 0 contrari e 8 astenuti (Bielorussia, Cecoslovacchia, Polonia, Ucraina, Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, e ancora Jugoslavia, Sud Africa e Arabia Saudita). Di seguito la lista dei Paesi che hanno votato in favore dell'adozione della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani: Afghanistan, Argentina, Australia, Belgio, Bolivia, Brasile, Birmania, Canada, Cile, Cina, Colombia, Costa Rica, Cuba, Danimarca, Repubblica Dominicana, Ecuador, Egitto, El Salvador, Etiopia, Francia, Grecia, Guatemala, Haiti, Islanda, India, Iran, Iraq, Libano, Liberia, Lussemburgo, Messico, Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Nicaragua, Norvegia, Pakistan, Panama, Paraguay, Perù, Filippine, Tailandia, Svezia, Siria, Turchia, Regno Unito, Stati Uniti, Uruguay e Venezuela.
Entrambe furono elaborate dopo la fine della 2° guerra mondiale, durante la quale erano stati perpetrati atti di razzismo e deportazioni contro ebrei, rom, omosessuali e uomini di colore.
Questi documenti hanno diversi punti di contatto proprio perchè i diritti degli uomini sono uguali in tutto il mondo. La Costituzione italiana è nata un anno prima della Dichiarazione universale dei diritti dell’ uomo, ed è formata da 138 articoli dei quali i primi 28 riguardano i principi fondamentali, diritti e doveri dei cittadini.
CONFRONTO TRA LA DICHIARAZIONE DEI DIRITTI UNIVERSALI DELL’UOMO E LA COSTITUZIONE ITALIANA ART. 2 La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale. ART.1 Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.
L’articolo 2 dice che un uomo da quando nasce ha il diritto di essere processato se incolpato di qualsiasi azione, e che colui che dovrà giudicare e scegliere a chi dare ragione, non dovrà tener conto della religione, del colore della pelle, della cultura, della nazione, dell’ opinione politica e della ricchezza della persona da giudicare. Il terzo articolo della costituzione è simile al secondo della dichiarazione dei diritti dell’ uomo e precisa che tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
ART.3 (Dichiarazione dei diritti) ART.13 (Costituzione italiana) La libertà personale è inviolabile. Non è ammessa forma alcuna di detenzione,di ispezione o perquisizione personale, né qualsiasi altra restrizione della libertà personale, se non per atto motivato dell'autorità giudiziaria e nei soli casi e modi previsti dalla legge ART.3 (Dichiarazione dei diritti) Ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà ed alla sicurezza della propria persona.
ART. 4 (Dichiarazione dei diritti) Nessun individuo potrà essere tenuto in stato di schiavitù o di servitù; La schiavitù e la tratta degli schiavi saranno proibite sotto qualsiasi forma. ART. 23 (Costituzione italiana) Nessuna prestazione personale o patrimoniale può essere imposta se non in base alla legge…
ART. 5 (Dichiarazione dei diritti) Nessun individuo potrà essere sottoposto a trattamento o punizioni crudeli, inumani o degradanti. ART.27 (Costituzione italiana) La responsabilità penale è personale. L'imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva. Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato. Non è ammessa la pena di morte, se non nei casi previsti dalle leggi militari di guerra.
La Dichiarazione Universale dei Diritti dell’ uomo e la Costituzione Italiana si differenziano per il fatto che la prima è un elenco dei diritti di ogni uomo, mentre la seconda è un insieme di leggi e di diritti dei cittadini italiani. I due testi sono legati da un fine comune: servono a prevenire atti di razzismo e schiavitù. Si decise che tali atti non sarebbero più dovuti accadere , né in Italia , né in nessuna parte del mondo e si stabilirono i dritti di tutti gli uomini e le donne.
Lecce, 18 marzo 2014 Mariarita Tarantino e Veronica D’Elia 4BU