Prof.ssa Esther Happacher Istituto per il diritto italiano

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
LA COOPERAZIONE TERRITORIALE EUROPEA
Advertisements

Tavolo di concertazione INTERREG IIIA Italia-Slovenia U.P. Cooperazione transfrontaliera Venezia, 29 novembre 2006.
02/06/2016 Catania 1 Evento di Lancio del Programma e presentazione primo bando Auditorium Monastero dei Benedettini Catania 25 gennaio 2010 Presidenza.
Gli strumenti finanziari della nuova programmazione europea per l’integrazione dell’Europa Centro Sud Orientale Battistina Cugusi CeSPI – Centro.
La tipologia delle forme organizzative Il governo e l’amministrazione ministeriale Le autonomie locali.
LA NUOVA PROGRAMMAZIONE 2007/2013 Iniziative Comunitarie.
LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Università di Pavia NOMINATO DAL CONSIGLIO EUROPEO CON L’ACCORDO DEL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE È PRESIDENTE DELLA FORMAZIONE AFFARI ESTERI DEL CONSIGLIO.
PROGRAMMA DI COOPERAZIONE TRASFRONTALIERA ITALIA-FRANCIA «MARITTIMO» ESITO I°AVVISO 2015.
Al servizio di gente unica LA RESPONSABILITÀ SOCIALE D’IMPRESA: Direzione centrale lavoro, formazione, commercio e pari opportunità UNO STRUMENTO DI INNOVAZIONE.
PSR della Toscana ed energie rinnovabili Andrea Pruneti – Francesco Lisi 28 marzo 2008.
…allo scopo di soddisfare i bisogni delle persone che li compongono Sin dall’antichità, l’uomo per soddisfare i suoi bisogni si è associato con altre persone.
La Direttiva Bolkestein
GLI ORDINAMENTI REGIONALI E LOCALI
Prof. Oronzo Trio (Università del Salento)
Il ruolo della Regione Calabria nella Cooperazione Territoriale Europea
PERCORSO PARTECIPATIVO
L.r. 28 ottobre 2004, n. 28 Politiche regionali per l’amministrazione e il coordinamento dei tempi delle città Pubblicata sul B.U.R.L. del 29/10/2004,
a cura della Segreteria nazionale Città di Torino – Servizio LGBT
Marco Mentessi – Direttore Confagricoltura Toscana
LA NUOVA PROGRAMMAZIONE 2007/2013
CORSO DI DIRITTO INTERNAZIONALE PRIVATO E PROCESSUALE a.a (7)
FONTI DEL TURISMO.
La Politica Agricola Comune (PAC)
FONTI DEL TURISMO.
FESR POR Veneto Asse 2 Energia
Titel Comitato di sorveglianza Programma Operativo FSE
DIREZIONE GENERALE DELLA GIUNTA REGIONALE POR FESR
CORSO DI FORMAZIONE PER PREPOSTI [ex D.Lgs ]
Le energie rinnovabili nel programma Intelligent Energy Europe Filippo Mazzariol Unioncamere del Veneto - Eurosportello.
Il Sistema ITS in Friuli Venezia Giulia
La politica europea per l’Allargamento - II Dr
COOPERAZIONE TERRITORIALE
ICE Iniziativa dei Cittadini Europei
La cooperazione internazionale nell’ambito della metrologia
Sviluppo sostenibile delle zone rurali delle Marche
IL PRIMO BANDO PER LA SELEZIONE DI PROGETTI ORDINARI
Premesse, requisiti, obiettivi, azioni e funzionamento
Aggiornato al D. Lgs. n. 185 del 2016
a cura della Segreteria nazionale Città di Torino – Servizio LGBT
LA COOPERAZIONE TERRITORIALE
Il processo di bilancio fra Parlamento e Governo
Politiche di Sviluppo Rurale 2014/2020: stato di attuazione e prospettive Luigi Servadei – Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali/DISR.
Lezioni di diritto dell’ambiente
ORDINAMENTO DELLA REPUBBLICA
Giunta Regionale d’Abruzzo
competenza esclusiva statale competenza residuale regionale
Il turismo nella Costituzione, come valore e
IL NUOVO REGOLAMENTO PRIVACY: ADEMPIMENTI PER GLI AVVOCATI
Dai Distretti verso le Reti d’Impresa
Il processo di bilancio fra Parlamento e Governo
I programmi di Cooperazione Territoriale Europea (CTE)
ReteConfidi2020 mettere in rete i Confidi aderenti Confartigianato per il loro rafforzamento e la valorizzazione del brand.
Premesse, requisiti, obiettivi, azioni e funzionamento
Università degli Studi di Roma «Tor Vergata»
Il PO per la competitività regionale
Il SiRVeSS e le Reti provinciali
LABORATORIO Diritto dell’Informazione e delle Telecomunicazioni: Gli Organi di governo del sistema dell’informazione (G.P. Cuomo - 2)
LABORATORIO Diritto dell’Informazione e delle Telecomunicazioni: Gli Organi di governo del Sistema delle Telecomunicazioni (G.P. Cuomo - 2)
Article Vienna Convention
Il «sistema» delle fonti regionali 1948
Cooperazione Territoriale: novità e principali questioni
Corso di Diritto dell’Unione
#DESTINAZIONE COSTA le officine di identità NELL’AMBITO DELL’AMBITO
«La Repubblica si riparte in Regioni, Provincie e Comuni».
I Fondi Europei.
«Autonomia regionale differenziata»
L'esperienza dei Gruppi Operativi in Emilia-Romagna
La FORMAZIONE nel contratto di assunzione dei Custodi Forestali
Avvio programmazione europea
Transcript della presentazione:

Gli strumenti di cooperazione transfrontaliera nello spazio comune europeo Prof.ssa Esther Happacher Istituto per il diritto italiano Università di Innsbruck, Austria 1

l‘obiettivo „Cooperazione territoriale europea“ Gli strumenti della cooperazione transfrontaliera nell‘ambito della politica europea di coesione sociale ed economica l‘obiettivo „Cooperazione territoriale europea“ il Gruppo europeo di cooperazione territoriale GECT II. Gli strumenti della cooperazione transfrontaliera al di fuori della coesione sociale e economica: la Convenzione di Madrid 2

negli anni ’90, la politica di coesione economica e sociale è diretta anche a tenere fronte alle sfide legate all’ampliamento progressivo delle frontiere dell’Europa unita, indirizzandosi tra l’altro alle aree di frontiera interne ed esterne dell’Unione europea 3

l’articolo 174 TFUE (ex articolo 158 del TCE) statuisce che Il TFUE (come prima il TCE) dedica un apposito titolo (XVIII) alla coesione economica, sociale e territoriale: l’articolo 174 TFUE (ex articolo 158 del TCE) statuisce che l’Unione promuove uno sviluppo armonioso dell'insieme dell'Unione rafforzando la sua coesione economica, sociale e territoriale mira a ridurre il divario tra i livelli di sviluppo delle varie regioni ed il ritardo delle regioni meno favorite dedicando un'attenzione particolare (…) e alle regioni che presentano gravi e permanenti svantaggi naturali o demografici, quali le regioni (…) transfrontaliere 4

nel 1999, nell’ambito dei Fondi strutturali nasce l’iniziativa comunitaria Interreg per sviluppare le aree di frontiera, spesso caratterizzate da una situazione socio-economica debole e da carenze infrastrutturali, anche nell’ottica della situazione delle aree di frontiera dei paesi candidati all'adesione Interreg è dedicata alla riduzione delle disomogeneità delle aree di frontiera attraverso la promozione e il sostegno di una efficace collaborazione transfrontaliera 5

A partire della riforma costituzionale del 2001, l‘attività delle regioni italiane legate alla realizzazione delle attività di cooperazione transfrontaliera nell‘ambito dell‘iniziativa comunitaria Interreg non ricade nella sfera di politica estera, ma nella sfera di attuazione degli atti dell‘Unione europea (art. 117 c. 5 Costituzione)  non si applicano le procedure di controllo governativo in materia di attuazione del cd. potere estero regionale ai sensi dell‘art. 117 c. 9 Costituzione (sentenza Corte costituzionale n.258/2004) 6

Nel periodo di programmazione dei Fondi strutturali 2007-2013 la cooperazione transfrontaliera diventa parte dell’obiettivo “Cooperazione territoriale europea”, uno dei tre obiettivi prioritari assieme all’obiettivo “Convergenza” e a quello dedicato alla “Competitività regionale e occupazione“   7

L’Obiettivo "Cooperazione territoriale europea“ (Art 3 c L’Obiettivo "Cooperazione territoriale europea“ (Art 3 c.2 lettera c) Regolamento (CE) n. 1083/2006) è inteso a rafforzare: la cooperazione transfrontaliera mediante iniziative congiunte locali e regionali la cooperazione transnazionale mediante azioni volte allo sviluppo territoriale integrato connesse alle priorità comunitarie la cooperazione interregionale e lo scambio di esperienze al livello territoriale adeguato. 8

c) rafforzamento dei collegamenti tra le zone urbane e rurali; Le priorità del FESR in relazione alla cooperazione terrioriale (art. 6 Regolamento (CE) n. 1080/2006) I realizzazione di attività economiche, sociali e ambientali transfrontaliere mediante strategie comuni di sviluppo territoriale sostenibile, in particolare: a) promozione dell'imprenditorialità, segnatamente, sviluppo delle PMI, del turismo, della cultura e del commercio transfrontaliero; b) promozione e miglioramento della protezione e della gestione congiunte delle risorse naturali e culturali nonché della prevenzione dei rischi naturali e tecnologici; c) rafforzamento dei collegamenti tra le zone urbane e rurali; 9

Le priorità del FESR II d) riduzione dell'isolamento tramite un migliore accesso alle reti e ai servizi di trasporto, informazione e comunicazione, nonché ai sistemi e agli impianti transfrontalieri di approvvigionamento idrico ed energetico e a quelli di smaltimento dei rifiuti; e) sviluppo della collaborazione, della capacità e dell'utilizzo congiunto di infrastrutture, in particolare in settori come la salute, la cultura, il turismo e l'istruzione. inoltre: la cooperazione giuridica e amministrativa, l'integrazione dei mercati del lavoro transfrontalieri, le iniziative locali a favore dell'occupazione, la parità di genere e le pari opportunità, la formazione e l'inclusione sociale, l'uso condiviso di risorse umane e strutture destinate alla R&ST 10

transnazionali: Alpine Space, Central Europe, MED, South-east Europe Il Veneto Il territorio del Veneto è coinvolto, tutto o in parte, in otto programmi di cooperazione territoriale europea: transfrontalieri: Interreg IV Italia-Austria, Interreg IV Italia-Slovenia, IPA-Adriatico transnazionali: Alpine Space, Central Europe, MED, South-east Europe interregionale: Interreg IV C Per dettagli: http://coopterritoriale.regione.veneto.it/ 11

Interreg IV Italia-Austria 2007-2013 Italia: Provincia Autonoma di Bolzano - Alto Adige; Provincia di Belluno (Regione del Veneto); Provincia di Udine (Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia) Austria: Tiroler Oberland, Innsbruck, Tiroler Unterland, Osttirol (Land Tirolo) Pinzgau-Pongau (Land Salisburgo) Klagenfurt-Villaco und Oberkärnten (Land Carinzia) Area verde chiaro: in deroga (massimo 20% dei fondi) – Veneto: Treviso e Vicenza Fondi FESR: 60 mio di euro Fonte: http://coopterritoriale.regione.veneto.it/Interreg-IV-Italia-Austria/ 12

Le priorità di Interreg IV Italia-Austria Priorità 1 – relazioni economiche, competitività e diversificazione sostegno alle PMI interventi relativi a turismo, marketing e cooperazione ricerca, innovazione e società dell‘informazione risorse umane e mercato del lavoro 13

I beneficiari Operatori economici privati singoli e associati (PMI, microimprese e imprese agricole); Consorzi pubblici/privati, Agenzie di sviluppo, parchi scientifici e tecnologici/distretti industriali/BIC/Agenzie finanziarie regionali, Camere di commercio (loro associazioni e derivazioni); Accademie, Enti/Istituti scolastici e di formazione, Università e Istituti di ricerca; NGO; Organizzazioni Mercato del lavoro e Associazioni (comprese le associazioni di proprietari forestali pubblici e privati); Enti pubblici nazionali, regionali e locali; Fondazioni; Gestori delle aree protette; Enti fiera; Operatori turistici (associazioni alpine italiane e austriache, gestori rifugi) 14

Le priorità di Interreg IV Italia-Austria Priorità 2 – territorio e sostenibilità Aree protette, paesaggio naturale e culturale, protezione dell'ambiente e della biodiversità Prevenzione di rischi naturali, tecnologici e protezione civile Energie rinnovabili, risorse idriche e sistemi di approvvigionamento e smaltimento Organizzazioni di sviluppo transfrontaliero, partenariati, reti, sistema urbano e rurale Accesso ai servizi di trasporto, di telecomunicazione e ad altri servizi Cultura, sanità e affari sociali 15

I beneficiari Enti pubblici nazionali, regionali e locali; Consorzi pubblici/privati; Agenzie di sviluppo, parchi scientifici e tecnologici /distretti industriali/ BIC/ Agenzie finanziarie regionali, Camere di commercio (loro associazioni e derivazioni); Università e Istituti di ricerca, Istituti scolastici e di formazione; NGO e Enti e Associazioni senza scopo di lucro (p.e. associazioni per la sanità, per la tutela dell’ambiente, delle risorse idriche, strutture culturali ecc, comprese le associazioni di proprietari forestali), Aziende agricole e loro associazioni; Gestori delle aree protette; Fondazioni; Enti fiera; Operatori turistici associazioni alpine italiane e austriache, gestori rifugi); Organizzazioni di sviluppo transfrontaliero e di fornitura servizi pubblici 16

Interreg IV Italia-Slovenia 2007-2013 Italia: Province di Trieste, Gorizia, Udine, Venezia, Rovigo,Padova, Ferrara e Ravenna Slovenia: Regioni statistiche di Goriška, Obalno-Kraška, Gorenjska Zone in deroga (massimo 20% dei fondi): Pordenone e Treviso Osrednjeslovenska, Notranjsko Kraška 30.740 km2; popolazione di oltre 5,5 milioni di abitanti Fonte: http://coopterritoriale.regione.veneto.it/Italia-Slovenia/ 17

ambiente, trasporti e integrazione territoriale sostenibile obiettivo generale: avviare e sostenere azioni in grado di rafforzare l’attrattività e la competitività dell’intero territorio. Aree tematiche: ambiente, trasporti e integrazione territoriale sostenibile competitività e società basata sulla conoscenza integrazione sociale Fondi FESR: 121 mio di euro 18

Programma IPA-Adriatico rafforzamento della capacità di sviluppo sostenibile della Regione Adriatica, attraverso una strategia di azione concordata tra i partner dei territori eleggibili – supporto per i paesi candidati –potenziali candidati Assi prioritari di intervento: Cooperazione economica, sociale e istituzionale Risorse naturali, culturali e prevenzione rischi Accessibilità e reti Fondi totali: ca 290 mio di euro 19

La necessità di strumenti giuridici per facilitare la cooperazione territoriale Nel contesto di normative e procedure nazionali anche molto differenti, la realizzazione e la gestione di iniziative di cooperazione territoriale incontrano notevoli difficoltà, in particolare da parte delle autorità regionali e locali  sussiste la necessità di strumenti per ovviare a queste difficoltà: il Gruppo europeo di cooperazione territoriale GECT 20

Il Gruppo europeo di cooperazione transfrontaliera GECT Regolamento (CE) N. 1082/2006   la base giuridica: Art. 175 comma 3 TFUE (ex art. 159 comma 3 TCE), il quale permette delle “azioni specifiche che si rivelassero necessarie al di fuori dei Fondi” 21

“Per superare gli ostacoli alla cooperazione territoriale è necessario istituire uno strumento di cooperazione a livello comunitario che consenta di creare, sul territorio della Comunità, gruppi cooperativi dotati di personalità giuridica denominati "gruppi europei di cooperazione territoriale" (GECT). Il ricorso ad un gruppo dovrebbe essere facoltativo.” (Pto 8 Consideranda Regolamento (CE) N.1082/2006)   22

Compiti (Art. 7 Regolamento (CE) N. 1082/2006):   limitati all'agevolazione e alla promozione della cooperazione territoriale ai fini del rafforzamento della coesione economica e sociale  attuazione di programmi o progetti di cooperazione territoriale cofinanziati dall’Unione europea;  eventualmente altre azioni di cooperazione territoriale senza contributo finanziario dell’Unione europea 23

sono definiti dalla convenzione i compiti : sono determinati dai suoi membri partendo dal presupposto che tutti i compiti devono rientrare nella competenza di ciascun membro a norma della sua legislazione nazionale sono definiti dalla convenzione non possono riguardare l'esercizio dei poteri conferiti dal diritto pubblico o dei doveri volti a tutelare gli interessi generali dello Stato o di altre autorità pubbliche, quali i poteri di polizia, di regolamentazione, la giustizia e la politica estera 24

in caso di svolgimento di attività contrarie: Divieto di partecipazione/richiesta di recesso (art. 13 Regolamento (CE) N. 1082/2006) in caso di svolgimento di attività contrarie: alle disposizioni di uno Stato membro in materia di ordine pubblico, pubblica sicurezza, salute pubblica o moralità pubblica all'interesse pubblico di uno Stato membro limite: restrizione arbitraria o occulta della cooperazione territoriale tra i membri del GECT 25

La normativa nazionale di riferimento: Artt. 46-48 legge 7 luglio 2009 , n. 88 (Legge comunitaria 2008) I GECT aventi sede in Italia hanno come obiettivo di facilitare e promuovere la cooperazione transfrontaliera, transnazionale o interregionale al fine esclusivo di rafforzare la coesione economica e sociale, senza fini di lucro (art. 46 c. 1 legge n. 88/2008)  nessun riferimento ad una cooperazione di carattere politico: il Caso del GECT ALPMED (sentenza Corte costituzionale n. 112/2010) 26

I GECT aventi sede in Italia: sono dotati di personalità giuridica di diritto pubblico acquistata mediante l'iscrizione nel Registro dei gruppi europei di cooperazione territoriale istituito presso la Presidenza del Consiglio dei ministri - Segretariato generale (art. 46 c. 2 legge n.88/2008) 27

possono essere membri di un GECT (art. 46 c. 3 legge n.88/2009) le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano gli enti locali ai sensi dell’art.2 c.1 d.lgs.n.267/2000) 28

Le finalità e i compiti di un GECT (art. 46 c. 4 legge n. 88/2008) il ruolo di Autorità di gestione, l'esercizio dei compiti del segretariato tecnico congiunto, la promozione e l'attuazione di operazioni nell'ambito dei programmi operativi cofinanziati dai fondi strutturali comunitari e riconducibili all'obiettivo «Cooperazione territoriale europea» la promozione e l'attuazione di azioni di cooperazione interregionale inserite nell'ambito degli altri programmi operativi cofinanziati dai fondi strutturali comunitari 29

 centralità della coesione economica e sociale! la promozione e l'attuazione di operazioni inserite nell'ambito di programmi e progetti finanziati dal Fondo per le aree sottoutilizzate se coerenti con le priorità del regolamento FESR e se contribuiscono mediante interventi congiunti con altre regioni europee, a raggiungere piu` efficacemente gli obiettivi stabiliti per tali programmi o progetti la realizzazione di azioni di cooperazione territoriale purché coerenti con il fine di rafforzare la coesione economica e sociale, nonché nel rispetto degli impegni internazionali dello Stato  centralità della coesione economica e sociale! 30

Il meccanismo di autorizzazione e di controllo (art. 47 legge n. 88/2008)   la richiesta di partecipazione a un GECT è da presentare alla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Segretariato generale Entro 90 giorni sono da aquisire una serie di pareri conformi 31

I pareri conformi da acquisire Ministero degli affari esteri: corrispondenza con gli indirizzi nazionali di politica estera Ministero dell'interno: corrispondenza all'ordine pubblico e alla pubblica sicurezza Ministero dell'economia e delle finanze: corrispondenza con le norme finanziarie e contabili Ministero dello sviluppo economico: i profili concernenti la corrispondenza con le politiche di coesione 32

I pareri conformi da acquisire Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento per le politiche comunitarie: la compatibilità comunitaria Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento per gli affari regionali: compatibilità con l'interesse nazionale nonchè le altre amministrazioni centrali eventualmente competenti per i settori in cui il GECT intende esercitare le proprie attività 33

Revoca dell’autorizzazione (art. 47 c. 4 legge n.88/2008) nei casi previsti dall'art. 13 del regolamento (CE) n. 1082/2006 le regole si applicano anche, in quanto compatibli, all’autorizzazione e alla revoca dell’autorizzazione di partecipare ad un GECT già costituito (art. 47 c. 6 legge n.88/2008)   34

la Convenzione di Madrid II. Gli strumenti della cooperazione transfrontaliera al di fuori della coesione sociale e economica: la Convenzione di Madrid Strumento principale: la Convenzione Quadro sulla Cooperazione Transfrontaliera delle Collettività Territoriali del 21 maggio 1980 (Convenzione di Madrid) 35

La Convenzione di Madrid è stata attuata in Italia tramite accordi quadro con i paesi vicini (Austria, Francia, Svizzera) con l’Austria: Accordo quadro tra la Repubblica italiana e la Repubblica d'Austria sulla cooperazione transfrontaliera delle collettività territoriali del 1993 (Legge 8 marzo 1995, n. 76) Le intese concluse nell’ambito di questo accordo quadro costituiscono attuazione del potere cd. estero delle Regioni ai sensi dell’art. 117 comma 9 Costituzione 36

- Austria: i Länder, i Comuni e le Associazioni di Comuni. Possono realizzare iniziative di cooperazione transfrontaliera (art. 2 Accordo): - Italia: le Regioni Friuli-Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige e Veneto, le Province autonome di Trento e Bolzano, nonchè le Province, i Comuni, le Comunità montane, i Consorzi comunali e provinciali ubicati, anche se solo in parte, entro la fascia territoriale di 25 Km dalla frontiera; - Austria: i Länder, i Comuni e le Associazioni di Comuni. 37

le materie oggetto d'intesa (art. 4 Accordo): trasporti e comunicazioni; distribuzione dell'energia; tutela dell'ambiente; attività inerenti ai parchi transfrontalieri; artigianato e formazione professionale; igiene e sanità; cultura, sport e impiego del tempo libero; protezione civile; turismo; problemi posti dai lavoratori transfrontalieri in materia di trasporti, sistemazione, sicurezza sociale, posti di lavoro e disoccupazione; progetti di attività economiche, promozione commerciale, fiere e mercati; miglioramento delle strutture agrarie; infrastrutture sociali; ricerca scientifica e tecnologica applicata 38

sottoscritto ma non ratificato dall’Italia mancano: regole sul valore giuridico delle delibere comuni nonché la possibilità di istituire organi aventi poteri pubblici il 1° Protocollo aggiuntivo alla Convenzione di Madrid del 1995 prevede queste possibilità sottoscritto ma non ratificato dall’Italia 39

I rapporti con il regolamento GECT il GECT non è inteso ad aggirare i vari quadri di riferimento e opportunità offerte nell’ambito del Consiglio d’Europa (= Convenzione di Madrid) per la cooperazione delle autorità regionali e locali in contesti transfrontalieri o a disciplinarli in modo uniforme anche se le materie oggetto di un’intesa nell’ambito della Convenzione di Madrid comprendono più settori d’interesse regionale che non la coesione economica e sociale, la mancanza di uno strumento effettivo per l’attuazione in comune di progetti concreti e la limitazione geografica ne rende l’attuazione meno interessante 40

L‘Euroregione “senza confini” risale al 2004 l’idea dei Presidenti del Veneto, del Friuli Venezia Giulia e del Land Carinzia di consolidare la naturale e storica vocazione all’aggregazione dei loro territori in una collaborazione sistematica Protocollo d‘intesa fra Carinzia e Veneto del 2004 Protocollo di collaborazione Trilaterale Carinzia, Friuli Venezia Giulia e Veneto del 2007 base: Convenzione di Madrid 41

L‘Euroregione “senza confini” nel novembre 2009, a Venezia fù sancito la nascita politica della futura “Euroregione senza confini” attraverso l‘istituzione di un Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale GECT 42

ciò anche in considerazione delle risorse finanziarie disponibili Conclusioni attualmente, gli strumenti di cooperazione transfrontaliera più efficaci vengono offerti dal diritto dell‘Unione europea ciò anche in considerazione delle risorse finanziarie disponibili l‘unico limite: l‘ambito di applicazione materiale è ristretto alla cooperazione indirizzata alla coesione economica e sociale – per una cooperazione transfrontaliera a 360 gradi gli strumenti offerti dal diritto dell‘Unione europea devono essere integrati con gli strumenti disponibile nell‘ambito del cd. potere estero regionale 43

Grazie per la Vostra attenzione! 44