GIOVANNI FALCONE Giovanni Falcone è stato un magistrato italiano. Fu assassinato con la moglie e tre uomini della scorta nella strage di Capaci per opera di Cosa Nostra. Nell'auto era presente anche il suo autista che ebbe un trauma cranico in seguito all'incidente. Assieme al collega e amico Paolo Borsellino è considerato una delle personalità più importanti e prestigiose nella lotta alla mafia in Italia e a livello internazionale.
INFANZIA Nacque in una famiglia benestante: il padre Arturo era il direttore del laboratorio chimico del comune di Palermo e la madre Luisa Bentivegna era figlia di un noto ginecologo della stessa città. Aveva due sorelle maggiori: Anna e Maria. Venne al mondo il 18 maggio 1939 a Palermo. Il suo parto ebbe una particolarità: Giovanni apparve con i pugni chiusi e senza urlare. Nel momento in cui nacque, dalla finestra aperta entrò una colomba, simbolo di pace .
INFANZIA Giovanni frequentò le scuole elementari di Palermo. Già da bambino, Giovanni giocava a ping- pong e con i soldatini di piombo. Inoltre, il suo libro preferito era "I tre moschettieri", che si faceva leggere dalla madre non per la bellezza del libro, ma per il suo significato: insieme, il bene può sempre battere il male.
L’INGRESSO IN MAGISTRATURA Falcone entrò nella magistratura italiana nel 1964 e in quello stesso anno sposò Rita Bonnici, maestra elementare di cinque anni più giovane. Uno dei suoi primi casi fu quello di una persona morta per un incidente sul lavoro. A partire dal 1966 fu poi, per dodici anni al tribunale di Trapani. Nell'aprile del 1969 la malattia del padre un tumore all'intestino che lo avrebbe poi portato alla morte nel 1976.
IL SUO PRIMO CASO IMPORTANTE Nel 1973 si trasferì in un’altra sezione del Tribunale di Trapani, ma nel luglio 1978 però ritornò a Palermo. Nel tribunale palermitano cominciò a lavorare, occupandosi di diritti civili. In questo periodo conobbe meglio Paolo Borsellino. Nel maggio del 1980 Rocco Chinnici (magistrato Italiano) affidò a Falcone la sua prima inchiesta contro un costruttore edile palermitano, molto rispettato perché la sua impresa aveva dato lavoro a centinaia di operai. Doveva la sua fortuna al riciclaggio di denaro frutto del traffico di droga.
L’ESPERIENZA DEL POOL ANTIMAFIA Il progetto del pool antimafia nacque con l’idea di Rocco Chinnici, inizialmente c’erano Falcone, Borsellino e Giuseppe Di Lello. I quattro magistrati erano affiatati, amici e con un sogno comune: restituire la città ai palermitani e la Sicilia ai siciliani onesti. Il pool doveva occuparsi dei processi di mafia.
LA SVOLTA DEL POOL ANTIMAFIA Il nuovo sistema investigativo si dimostrò subito infallibile, e sarà fondamentale per ogni indagine. Ma una vera e propria svolta epocale alla lotta a cosa nostra sarebbe stata l'arresto di Tommaso Buscetta, il quale, dopo una drammatica sequenza di eventi, decise di collaborare con la giustizia.
IL FALLITO ATTENTATO DELL’ADDAURA Il 21 giugno 1989, Falcone divenne obiettivo di un attentato alla sua villa al mare affittata per le vacanze. Alcuni mafiosi piazzarono un borsone con cinquantotto candelotti di tritolo in mezzo agli scogli, a pochi metri dalla villa affittata dal giudice, che stava per ospitare i colleghi. Il piano era quello di assassinare il giudice ma l'attentato fallì, grazie agli uomini di scorta che riuscirono a trovare il borsone.
LA MORTE DI GIOVANNI FALCONE Giovanni Falcone stava tornando, come era solito fare nei fine settimana, da Roma. Il jet di servizio partito dall'aeroporto di Ciampino intorno alle 16:45 arriva all'aeroporto di Punta Raisi dopo un viaggio di quasi un’ora. Il boss Raffaele Ganci seguiva tutti i movimenti del poliziotto, il caposcorta di Falcone, che guidò le tre Fiat Croma blindate dalla caserma fino a Punta Raisi, dove dovevano prendere Falcone. Preso falcone si avviarono verso Palermo per vedere la mattanza (La mattanza è un’ antica tradizionale di pesca del tonno rosso, viene svolto in particolare nella provincia di Trapani).
LA MORTE DI GIOVANNI FALCONE Quando Falcone passo sull’autostrada diretta a Palermo Giovanni Brusca azionò il telecomando che provocò l'esplosione di 1000 kg di tritolo sistemati all'interno di fustini in un cunicolo di drenaggio sotto l'autostrada: la prima auto, la Croma marrone, venne investita in pieno dall'esplosione, la Croma bianca guidata dal giudice, avendo rallentato, si schianta invece contro il muro di cemento e detriti improvvisamente innalzatosi per via dello scoppio, proiettando violentemente Falcone e la moglie, che non indossano le cinture di sicurezza, contro il parabrezza; rimangono feriti gli agenti della terza auto, la Croma azzurra, che infine resiste, e si salvano miracolosamente. La detonazione provoca un'esplosione immensa e una voragine enorme sulla strada
PARERI PERSONALI Giovanni Falcone è stato un magistrato Italiano che ha avuto coraggio di affrontare la Mafia da vicino, per me è stato uno dei più grandi eroi al mondo. Non aveva superpoteri, ma aveva una grande forza. Un giorno che noi tutti ricordiamo è il 23 Maggio 1992, il giorno in cui la mafia ha vinto, uccidendo Giovanni Falcone con 1000 kg di tritolo. Un omicidio, che purtroppo noi ricordiamo molte bene, perchè quel giorno sono morte tante persone. In realtà, secondo me Giovanni Falcone ha vinto perchè non ha mai abbandonato la sua terra, ma ha cercato, e ci è riuscito a renderla un posto migliore. Questo fa di lui un grande uomo.
VIDEO SU GIOVANNI FALCONE La strage di capaci https://www.youtube.com/watch?v=b-QsVzGi0rU Maxiprocesso https://www.youtube.com/watch?v=_nPEgV1oqX0 Attentato Fallito https://www.youtube.com/watch?v=ig35DRKwzHg Intervista a Giovanni Falcone https://www.youtube.com/watch?v=BulezaKjzIU
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