MACROECONOMIA Liguori Editore, Napoli 1999 Riferimento bibliografico Salvatore Vinci Introduzione alla metodologia e alla pratica macroeconomica Liguori Editore, Napoli 1999
Argomenti di MACROECONOMIA Gli agenti economici Le relazioni tra gli agenti Il flusso circolare del Reddito Il Valore Aggiunto L’Equilibrio macroeconomico Il Moltiplicatore keynesiano La disoccupazione Consumo e Risparmio secondo Keynes Consumo: il modello di Modigliani Investimenti: l’EMI keynesiano Il sistema bancario e la moneta La Bilancia dei pagamenti
Famiglie Imprese Vendono servizi lavorativi (fanno offerta di lavoro) Gli agenti economici Vendono servizi lavorativi (fanno offerta di lavoro) Chiedono una remunerazione (salario) Famiglie Acquistano beni finali Acquistano servizi lavorativi (fanno domanda di lavoro) Imprese Acquistano fattori produttivi Producono e vendono beni finali
Acquista beni e servizi Gli agenti economici Definisce il quadro normativo Controlla la moneta circolante Pubblica Amministrazione (Governo) Determina il livello delle Tasse Acquista beni e servizi (fa Spesa Pubblica)
I m p r e s e Mercato del lavoro F a m i g l i e servizi lavorativi moneta F a m i g l i e
I M P R E S Mercato del bene beni I M P R E S Famiglie moneta Mercato del bene beni Governo moneta moneta Imprese beni
Famiglie Imprese Governo Famiglie Imprese Governo tasse Governo TRASFERIMENTI UNILATERALI sussidi Famiglie Imprese Governo servizi
PNL=C+I+G RNL=W+P+T Flusso circolare del reddito Consumi privati (C) FAMIGLIE (W) VENDITE (beni) Beni di Investimento (I) IMPRESE (P) ACQUISTI (moneta) Consumi pubblici (G) GOVERNO (G) P e r f e t t a i d e n t i t à PNL=C+I+G RNL=W+P+T
Valore Aggiunto € 200 Vendite € 380 Il Valore Aggiunto Valore Aggiunto € 200 Vendite (Fatturato) € 380 Consumo Industria pastaria €200 pasta € 100 Industria molitoria €100 farina € 30 €70 grano Agricoltura € 60 Industria chimica €10 concime € 10
Produzione e Occupazione y = f(N,K0) 3.1 h = equipaggiamento mezzi produzione per lavoratore K0 = ammontare mezzi di produzione a disposizione aziende π = ammontare di prodotto per lavoratore nell’unità di tempo La 3.1 diventa y = π N 3.2
Produzione e occupazione La 3.2 vale fino a quando sono disponibili mezzi di produzione (diversi da L) Quindi numero max lavoratori impiegabili ai mezzi disponibili (K0) si avrà quando: hN = K0 dopo questo livello, la produzione non può crescere Perche??? Se si assumessero nuovi lavoratori, questi non sarebbero equipaggiati adeguatamente
Produzione e Occupazione Nf = numero max lavoratori impiegabili dato il capitale Y y = πN Nf N
Produzione e occupazione La pendenza del segmento rappresenta π (livello produzione ottenibile da un solo lavoratore) Oltre Nf non si può andare perché non ci sono più mezzi di produzione disponibili
Produzione e occupazione Imprese prenderanno lavoratori fino a Nf quando? Il costo per l’impresa di un lavoratore sarà pari a: w + qw = w (1 + q) Il nuovo lavoratore produrrà un ricavo R per l’impresa pari a πp L’impresa assumerà quindi quando
Produzione e occupazione Quindi numero occupati dipende da: Livello salariale w Livello produzione ottenuta π Costi diversi dal salario q Dalle condizioni di mercato e dalla capacità della domanda di assorbire la produzione al prezzo p
L’Equilibrio Macroeconomico (approccio del mercato del lavoro) Y, D Y=wN(1+q) Reddito di equilibrio D=w(1-t)N+G0+I0 Y* Occupazione di equilibrio G0+I0 o Ne N
L’Equilibrio Macroeconomico (approccio del mercato del bene) D,Y Y=wN(1+q) D=G0+I0+ C0+ cYd D0 G0+I0+C0 o Y0 Y
Moltiplicatore keynesiano D=C + I0 + G0 = C(Y) + I0 + G0 Ipotizziamo che: C = C0 + cY C0 > 0 parte autonoma dei consumi 0<c<1 propensione marginale al consumo Offerta aggregata Y=Y perché livello di prezzi è dato (quello che assicura il ricavo unitario desiderato alle imprese) *graficamente retta a 45°
Moltiplicatore keynesiano Sappiamo che in equilibrio D = Y Sostituendo a D la sua equazione avremo: Y = C0 + I0 + G0 + cY Risolvendo per Y, il reddito di equlibro sarà: Y = 1/(1-c) * (C0 + I0 + G0 ) Il rapporto 1/(1-c) è > 1 sempre Ciò implica che il reddito di equilibrio è pari ad un multiplo della spesa autonoma (spesa indipendente dal reddito)
Il moltiplicatore keynesiano 1 ΔG Il moltiplicatore keynesiano ΔY= 1 − c D,Y Y D1=G1+I0+ C0+cYd D0=G0+I0+ C0+ cYd DG G1+I0+C0 DC DG G0+I0+C0 DY Y0 Y1 Y
Pieno impiego e disoccupazione Sappiamo che p = w/π * (1 + q) Funzione di produzione y = π N Quindi, se sostituiamo a Y il corrispondente p * y Avremo il livello di piena occupazione corrispondente all’equilibrio macroeconomico Ne = 1/ w(1+q)(1-c) * (C0+I0+G0) 4.17
Pieno impiego e disoccupazione Ricordiamo K0 = ammontare mezzi di produzione di cui dispongono le imprese h = equipaggiamento mezzi di produzione per singolo lavoratore π = produzione nell’unità di tempo per singolo lavoratore equipaggiato con dotazione h
Pieno impiego e disoccupazione Oltre Ne, possiamo distinguere altri 2 livelli di occupazione 1) il livello max occupabile in base ai mezzi di produzione esistenti in quantità limitata nell’economia Nf 2) il numero max di persone disposte a lavorare nell’ambito delle famiglie Np
Pieno impiego e disoccupazione Ne = o < a Nf e Np Le imprese possono realizzare i livelli di occupazione espressi dalla 4.17 soltanto se hanno un ammontare di mezzi di produzione esistenti sufficiente e comunque non in eccesso rispetto al numero di lavoratori esistenti. Contrariamente, devono accontentarsi di occupare un numero di lavoratori pari al minore tra i livelli di Nf e Np
Pieno impiego e disoccupazione Confrontando Nf e Np possiamo avere 3 casi: Nf = Np Nf < Np Nf > Np
Confrontando Nf e Np con Ne abbiamo: Caso fortunato: equilibrio macro assicura contemporaneamente che le imprese possono realizzare il livello di occupazione desiderato, con pieno impiego dei mezzi di produzione e consentendo anche alle famiglie di realizzare il max di occupazione possibile Ne=Nf=Np
Nf > Np con Ne=Np con Ne<Np In questa situazione, l’intero stock dei fattori di Produzione non potrà essere totalmente utilizzato, perché il livello max di occupazione realizzabile Nel sistema economico risulterà vincolato dai lavoratori Disponibili. In questo caso si avrà che Ne < o = Np Con Ne <Np non tutti i lavoratori disponibili trovano occupazione. Con Ne = Np, tutti i lavoratori disponibili trovano impiego (può accadere solo in paesi con scarsa densità, es. Australia)
Nf < Np con Ne=Nf con Ne<Nf In questa situazione, siamo nella condizione in cui, anche occupando per intero i mezzi di produzione disponibili, non sarà possibile impiegare tutti i lavoratori disponibili. Con Ne = Nf, si ha piena occupazione dei mezzi di produzione ma disoccupazione per mancanza attrezzature (disoccupazione strutturale, es.paese arretrato). Con Ne < Nf (e a maggior ragione con Ne < Np), avremo contemporaneamente disoccupazione del lavoro e dei mezzi di produzione. La differenza tra Nf ed Ne si dice disoccupazione Keynesiana (o per carenza di domanda effettiva); la restante parte è strutturale
La disoccupazione D,Y Y D E Ne=Nf=Np N
Nf < Np con Ne=Nf D Y D Np N Ne=Nf La disoccupazione E STRUTTURALE Np N Ne=Nf
Nf < Np con Ne<Nf D Y D Ne Nf Np N La disoccupazione E DG STRUTTURALE DG Ne Nf Np N DISOCCUPAZIONE KEYNESIANA
IMPIANTI INUTILIZZATI Disoccupazione “australiana” Nf > Np con Ne=Np La disoccupazione D Y D E IMPIANTI INUTILIZZATI Disoccupazione “australiana” Nf N Ne=Np
IMPIANTI INUTILIZZATI Disoccupazione australiana Nf > Np con Ne<Np La disoccupazione D Y D E IMPIANTI INUTILIZZATI Disoccupazione australiana DG Ne Np Nf N DISOCCUPAZIONE KEYNESIANA
Consumo e risparmio: il modello keynesiano Le hp di Keynes sul consumo sintetizzate: La spesa per consumi di un certo periodo di tempo (anno) dipende dal reddito disponibile. Tale relazione è di tipo diretto (cresce il reddito, cresce il consumo) Per ogni euro di reddito aggiuntivo, solo una parte viene consumata (c <1) Al crescere del reddito, cala la quota % destinata al consumo.
Consumo e risparmio: il modello keynesiano Formalizzando: C = f(Y) 7.1 Con f’(Y)=dC/dY > 0 0 < dC/dY < 1 C/Y decrescente al crescere del reddito
Consumo e risparmio: il modello keynesiano La forma più semplice della 7.1 sarà: C = a + bY 7.2 con a > 0 0 < b < 1 La 7.2 indica una relazione diretta (essendo a e b positivi) tra reddito e consumi. Per variazioni infinitesime, il consumo aumenta di una quota b
Se indichiamo con C/Y la propensione media al consumo, sostituendo a C la 7.2 Avremo: C/Y = a + bY/Y = a/Y + b 7.3 Si conclude che al crescere del reddito (Y), la propensione media al consumo diminuisce.
C=Y C= a+bY b= DC/DY S= -a+(1-b)Y a -a C, S Componente autonoma Consumo e Risparmio: il modello keynesiano C, S C=Y Componente autonoma C= a+bY b= DC/DY S= -a+(1-b)Y Propensione marginale al consumo a Y -a Propensione marginale al risparmio
b = DC/DY 0 < b ≤1; decrescente DC C Y DC = decrescente DC 1° DY 2° DY 3° DY 4° DY Y DY costante
Consumo : il modello del ciclo di vita di Modigliani Hp: lavoratore che ha 40 anni di attività e 20 di pensione Reddito da lavoro costante nei 40 anni Reddito pensione nullo Assenza di altri redditi Reddito annuo pari a €30.000
Consumo : il modello del ciclo di vita di Modigliani Ammontare di C nei 60 anni sarà: C x 60 = €30.000 x 40 da cui C = €1.200.000/60 = €20.000 In età lavorativa C < Y In pensione C > Y
Consumo : il modello del ciclo di vita di Modigliani Reddito, Consumo 30.000 € Perfetta corrispondenza n Y Consumo costante C= x = 20.000 N n = anni lavoro N = anni lavoro+pensione anni N=40 P=20 L=60
Teoria investimento Keynes (efficienza marginale dell’investimento - EMI) Per Keynes è determinante l’efficienza marginale dell’investimento ovvero, Il tasso di sconto che rende uguale il valore attuale dei ricavi netti attesi dall’investimento al costo dello stesso
Indichiamo con C0 il costo di acquisto di un bene capitale; tale bene, produrrà un determinato quantitativo per n anni che possiamo identificare con y1, y2, ….yn I costi associati alla produzione saranno negli n periodi S1, S2, ….,Sn Hp: le quantità prodotte saranno vendute a p1,p2, …, pn Per calcolare i ricavi netti attesi è sufficiente calcolare anno x anno Ri = pi x yi - Si
Se si indica EMI con j, avremo C0 = R1/(1+j) + R2/(1+j)2 + …+ Rn/(1+j)n Tutti gli elementi, tranne j, sono noti; j si ottiene risolvendo tale espressione. Per decidere sulla convenienza dell’investimento, basta mettere in relazione EMI con il tasso di mercato
= K0 Se EMI S = bt (1+i)n K0 b1 b2 b3 b4 b5 b6 b7 b8 b9 b10 K0 b1 b2 L’EMI è il valore di i che verifica tale uguaglianza S bt K0 = t=1 (1+i)n K0 b1 b2 b3 b4 b5 b6 b7 b8 b9 b10 1° 2° 3° 4° 5° 6° 7° 8° 9° 10° b1 b2 b13 b4 b10 K0 = + + + + ……… + (1+i) (1+i)2 (1+i)3 (1+i)4 (1+i)10 ≥ i l’investimento conviene Se EMI < i l’investimento non conviene
Il sistema bancario: moltiplicatore deposito e credito Imprese e famiglie non trattengono moneta Banca Centrale impone alle banche di trattenere moneta con aliquota b (0<b<1) che rappresenta la riserva delle banche Le banche finanziano il sistema e non avranno in cassa mai moneta >b
Supponiamo pubblico (imprese+famiglie) disponga di moneta legale pari a BM che deposita presso una banca ricevendo attestato di deposito. La banca, accantona bBM e presta BM – bBM = BM (1 – b) Il cliente che riceve il prestito effettua un pagamento a favore di un suo creditore che a sua volta andrà a depositare, ovvero, deposita (1-b)BM La banca accantonerà b(1-b)BM e così via….
Il Moltiplicatore dei Depositi e dei Crediti Il sistema bancario Il Moltiplicatore dei Depositi e dei Crediti Passaggi Depositi Accantonamenti Crediti 1° BM bBM (1-b) BM 2° b(1-b) BM (1-b)2 BM 3° b(1-b)2 BM (1-b)3 BM 4° b(1-b)3 BM (1-b)4 BM 5° b(1-b)4 BM (1-b)5 BM .......... nimo (1-b)n-1 BM b(1-b)n-1 BM b(1-b)n BM 1/b moltiplicatore depositi
Il sistema bancario Un esempio: BM=100€; b=10% (0,1) Passaggi Depositi Accantonamenti Crediti 1° 100 0,1*100 =10 0,9*100 = 90 2° 90 0,1*90 = 9 81 3° 0,1*81= 8,1 72,9 4° 0,1*72,9 = 7,3 65,6 5° 0,1*65,6 = 6,5 59 6° 0,1*59 = 5,9 53,1 .......... 1 ⁄ 0,1×100 = 1000 (0,9 ⁄ 0,1) ×100 = 900
(movimenti di capitali) Scambi commerciali Servizi Redditi Trasferimenti unilaterali C/cor (rimesse emigrati;dazi; etc I - Conto corrente (partite correnti) Bilancia dei P A G M E N T I Trasferimenti unilaterali C/cap (contributi FSR, remissione debiti); Transazioni di attività intangibili (licenze, brevetti, diritti d’autore) II - Conto capitale (movimenti di capitali) III - Conto finanziario (movimenti finanziari) Investimenti diretti Investimenti di portafoglio IV - Errori e omissioni Saldo a pareggio (se I + II ≠ III)
Trasferimenti unilaterali Transazioni attività intangibili 2012: Bilancia dei pagamenti italiana (mio €) - Fonte: Banca d’Italia Crediti Debiti Saldo Conto Corrente 542.285 551.783 -9.498 Merci 390.150 370.150 20.000 Servizi 82.762 82.983 -221 Redditi 51.081 62.271 -11.190 Trasferimenti 18.292 36.379 -18.087 Conto Capitale 3.147 2.364 783 Trasferimenti unilaterali 1.800 364 Transazioni attività intangibili 1.347 2.000 Conto Finanziario - 15.102 Investimenti diretti -68.566 45.404 -18.465 Investimenti di portafoglio 69.919 -31.655 36.537 Errori e Omissioni 6.387
Svalutazione per diminuzione di export Tasso di cambio (r) Offerta 2 Offerta 1 0,8 € per 1 $ r2 0,7 € per 1 $ r1 Domanda dollari q2 q1 q0 $ Quantitativo di $ che le autorità monetarie devono immettere sul mercato se vogliono evitare la svalutazione da r1 a r2 dovuto allo spostamento (riduzione) dell’offerta.
Svalutazione per aumento di import Tasso di cambio D2 S D1 0,8 € per 1 $ r2 r1 0,7 € per 1 $ dollari q0 q1 q2 $ Quantitativo di $ che le autorità monetarie devono immettere sul mercato se vogliono evitare la svalutazione da r1 a r2 dovuto allo spostamento (aumento) della domanda.
$ Offerta (Exp) r1 r0 r2 Domanda (Imp) dollari q0 Prezzo di 1 $ espresso in € Tasso di cambio (r) Eccesso di offerta di $ Il costo del $ diminuisce Vantaggio per chi esporta Offerta (Exp) r1 Svalutazione r0 Equilibrio Rivalutazione r2 Eccesso di domanda di $ Il costo del $ aumenta Vantaggio per chi importa Domanda (Imp) dollari q0 $