I monumenti a Caserta La città di Caserta ha origini antiche ed incerte; l'area sulla quale fu edificata la reggia fa parte di un territorio naturale di importanza archeologica dove etruschi, sanniti e romani hanno lasciato testimonianze della loro presenza. Alcuni fanno risalire le sue origini agli Osci, altri agli Etruschi ed altri ai Sanniti. Nonostante tutto, dai reperti che sono stati ritrovati, persino nelle varie frazioni della Città, vi è una testimonianza di un passato assai remoto
La Reggia di Caserta Il Palazzo Reale di Caserta fu voluto dal Re di Napoli il quale fu colpito dalla bellezza del paesaggio casertano. Carlo di Borbone volle costruire una Reggia tale da poter reggere il confronto con quella di Versailles. Inizialmente si pensava che la volesse costruire a Napoli ma volle evitare per eventuali attacchi. Dopo il rifiuto di Nicola Salvi il Sovrano si rivolse a Luigi Vanvitelli che intanto si occupava della Basilica di Loreto per conto del Papa.
Il parco reale di Caserta si estende per 3 chilometri di lunghezza, con sviluppo sud-nord, su 120 ettari di superficie. In corrispondenza del centro della facciata posteriore del palazzo si dipartono due lunghi viali paralleli fra i quali si interpongono una serie di suggestive fontane che, partendo dal limitare settentrionale del Giardino all'italiana, collegano a questo il Giardino all'inglese: la Fontana Margherita; la Vasca e Fontana dei Delfini; la Vasca e Fontana di Eolo; la Vasca e Fontana di Cerere; Cascatelle e Fontana di Venere e Adone; La fontana di Diana e Atteone, sovrastata dalla Grande Cascata.
Monumento ai caduti Il monumento di caduti è fatto di marmo bianco è stato fatto costruire in epoca fascista per celebrare gli eroi della prima guerra mondiale. Sulla cima è presente una statua che rappresenta la libertà e la vittoria .
San Leucio di Caserta San Leucio,inizialmente proprietà degli Acquaviva, fu acquistata da Carlo di Borbone per competere con i setifici francesi. I primi telai furono importati dalla Francia attraverso dei mercanti genovesi che trasportarono il primo telaio in vari pezzi per mascherare l’ oggetto e poi rimontarlo definitivamente a San Leucio e incominciare la produzione di seta. Intorno a San Leucio c’era una coltivazione di piante di Gelsi che era il cibo dei bachi da seta, in quanto la produzione della filiera della seta era tutta concentrata nella colonia San Leuciana.